Longo Angelo
Dante's incarnation of the Trinity
Paul Priest
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 312
The fortunes of the warrior heroine in Italian literature. An index of emancipation
Margaret Tomalin
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 240
Dall'anima al sottosuolo
Giorgio Bàrberi Squarotti
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 208
Foscolo: sternismo, tempo e persona
Claudio Varese
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 128
Poesie edite e inedite (1900-1914)
Arturo Onofri
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 616
Il teatro in lingua e in dialetto bolognese
Antonio Fiacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 240
L'iniziativa di dare alle stampe il repertorio teatrale, in gran parte inedito o introvabile, di Antonio Fiacchi, giornalista e commediografo petroniano, riveste un'importanza non trascurabile sul piano storico-culturale; infatti consente un approccio meno aneddotico alla fisionomia artistica di uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento del teatro dialettale bolognese nella seconda metà dell'Ottocento. In effetti, se la popolarità del Fiacchi è ancora oggi indissolubilmente legata al personaggio del Sgner Pirein, dall'inconfondibile estro espressivo, anche la produzione teatrale rivela un'identica e costante attitudine plurilinguistica. Oggetto finora di una colpevole dimenticanza, il teatro fiacchiano evidenzia, nel vario intrecciarsi dei temi, i costumi, le tradizioni, le istanze piccolo-borghesi di un'epoca; inoltre i lavori teatrali in vernacolo si segnalano per l'impiego di un linguaggio mescidato che è pittura d'ambiente e insieme connotazione espressiva.
Poesie approvate: L'Endimione-La Dafne-Rime-Sonetti-Sei omelie
Alessandro Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1981
pagine: 352
In questo volume sono riunite le "poesie approvate" di Alessandro Guidi (1650-1712), e precisamente la favola pastorale Endimione, la cantata Dafne, le Rime, i tredici sonetti e la versione di Sei omelie latine di Clemente XI. Tali opere rappresentano nella maniera più completa il Guidi arcade o, piuttosto, esponente e "altoparlante" ufficiale dell'Arcadia nelle sue tensioni più solenni e grandiose, sul fondamento, evidente anche a livello di poetica, di un caratteristico e caratterizzante pindarismo cristiano e cattolico, in relazione diretta con i presupposti ideologici dell'Accademia romana. Questo pindarismo si manifesta soprattutto nelle Rime, le quali si configurano come dei discorsi alati ed eloquenti, retoricamente ben congegnati e luministicamente risolti in sequenze d'immagini di sicuro effetto sugli uditori: poiché la lirica guidiana è destinata essenzialmente alla declamazione e presuppone la presenza di un determinato pubblico. Le Rime alternano alla celebrazione "eroica" dei potenti dell'epoca il canto mesto e desolato, e poeticamente più intenso, della "vanità de' pensieri umani" (cui si collega il motivo dell' "illusione" d'amore, presente nel migliore e più noto dei sonetti); e hanno una particolare importanza culturale e letteraria, anche perché in parecchie di esse è sperimentato quel nuovo metro della "canzone libera" che sarà poi tanto felicemente usato dal Leopardi nei Canti.

