Morrone Editore

La storia di Marina di Melilli ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l'emblema della questione ambientale siracusana. Questa vicenda - insieme ad altre coeve quali l'edificazione dell'impianto di anilina, il rifiuto della centrale Enel di utilizzare combustibili a basso tenore di zolfo, l'autonomia di Priolo, le morie di pesci del porto di Augusta, la nascita dei bambini malformati - proprio per la straordinaria forma che ha assunto nel tempo, ha permesso di solidificare un vasto repertorio di materiali retorici, costruendo l'immagine delle industrie onnivore che invadono e distruggono le aree urbanizzate. Le sue radici affondano nel piano regolatore dell'Asi di Siracusa redatto dall'Italconsult nel 1964, che aderiva a una visione ottimistica dello sviluppo industriale, sopravvalutando le potenzialità di espansione dell'area e che, in linea con i saperi urbanistici dell'epoca, minimizzava i temi ambientali.

In questo volume sono riportati solo canti d'amore, compresi quelli di spartenza e di sdegno. Le introduzioni ad ogni canto intendono spiegare alcuni termini o frasi, evidenziando spesso le metafore e gli altri accorgimenti stilistici che impreziosiscono la composizione. Molta attenzione viene anche data ai contesti sociali, etno-antropologici e culturali entro i quali nascono e si sviluppano i canti popolari. Di alcuni canti sono riportate le partiture musicali curati dal musicista Antonino Bonasera.

I concetti di apprendimento cooperativo, coeducazione e progetto educativo sono i principi essenziali di questa pubblicazione, una indagine che ci invita, come docenti e discenti, a riordinare l'idea della produzione artistica come processo di comunicazione collettiva, come sintesi antropologica di una comunità visiva. È una chiara indagine sulla pedagogia relazionale e, grazie alle arti visive, sul processo di interazione fra gesto e forma, visione e comunicazione.

Durante la seconda guerra mondiale anche Pachino aveva il suo aeroporto situato nella zona pianeggiante della contrada Pianetti, anche se la corta memoria storica dei pachinesi non ricorda quasi niente e non è stato tramandato niente alle giovani generazioni.

La Bibbia nel corso della storia è servita per giustificare guerre, assassini, torture, crociate e inquisizione nel Medioevo, legittimando la schiavitù. Alcuni passi della Bibbia sono decisamente violenti e non soltanto nell'Antico Testamento, in riferimento allo sterminio dei Cananei da parte degli Israeliti, un massacro voluto da Dio, ma anche nel Nuovo Testamento con l'Apocalisse. La maggior parte degli eventi narrati nella Bibbia è ambientata nella Terra che oggi chiamiamo Israele e Palestina...

Oltre il dolore... la sofferenza... la felicità... il desiderio... oltre tutto, il bisogno unico: tornare a casa!

Chiamare in causa il concetto di identità porta con sé il rischio di addentrarsi in un terreno insidioso, in cui i conflitti tendono spesso a prevalere. La storia della Sicilia, come dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, si caratterizza per un intrecciarsi di dominazioni e di culture diverse, che hanno dato vita a una realtà meticcia, nella quale è difficile rintracciare un fattore del tutto dominante.

L'intenzione di ricondurre in generale le circostanze, gli eventi o le relazioni, che mi hanno accompagnato nel mio impegno pubblico, hanno orientato la mia mente e la mia penna proprio nei momenti di rilievo, quando gli eventi, pur essendo stati raccontati, non sono stati completamente narrati, o peggio ancora, sono stati spesso distorti o espressi solo dal lato oscuro della storia. Inoltre, credo che porterà eventi e conversazioni di interesse pubblico, inediti e non divulgati.

Quello che affronta questo racconto è il tema di una società che si è arresa alla mediocrità, che ha devastato usi e costumi difficili da mantenere perché costavano fatica, di un appiattimento costante verso il basso che ha reso persino la debolezza un lusso. Quella descritta è una storia che si sviluppa nella nuova "società" del metaverso, un mondo dove le persone vengono riprodotte a propria immagine e somiglianza ma con dei canoni di vita totalmente diversi da quelli conosciuti oggi. O potrei dire ieri, visto che l'annullamento di usi e costumi, tradizioni e senso civico è cominciato da più di qualche anno. Hanno giustificato tutto con parole e gesti ambigui, travestendo l'intelligenza e la forza della cultura e dell'insegnamento come fossero forzature in nome di tolleranza, rispetto, integrazione.

Ogni ruga sul mio viso è un capitolo della mia vita: ricordi d'inverni passati tra le montagne, di estati trascorse tra i giardini del borgo e di momenti condivisi con chi ho amato. Sono segni di risate, di emozioni profonde e di sogni che, a volte, hanno richiesto coraggio per essere rincorsi. I capelli, ora intrecciati di fili grigi, raccontano del tempo che passa, ma anche di una forza che cresce dentro di me. Una forza che mi insegnó ogni giorno a vedere la bellezza nell'autenticità, a non nascondere ciò che sono diventata. Questa casa, con i suoi oltre 300 anni, mi ha insegnato che ogni crepa e ogni segno del tempo sono simboli di resistenza, di storia, di identità. E io, proprio come lei, porto con orgoglio la mia imperfezione. Essere autentici è il dono più prezioso che possiamo fare a noi stessi e a chi ci sta accanto. La perfezione non esiste; l'imperfezione, invece, è ciò che ci rende vivi. Con tutto l'amore che posso!

Era chiamato Grand Tour o Grande Giro, per seguire virtude e canoscenza, e raccontare le meraviglie di un mondo inesplorato.