Pathos Edizioni

Soffermarsi sul significato dei segni e dei sentimenti. Valorizzare le infinitesimali pause che riempiono i nostri giorni fra un sospiro e l'altro. Credere ogni tanto che non esista realtà o che l'irreale sia fra noi. Ravvivare l'animismo che ci affascina mentre osserviamo ogni cosa. Lo zibaldone è un sommario di frammenti che piacevolmente possiamo cogliere per scaldarci un po' dentro.

In questo Diario troverai tante schede libro da compilare per ogni mese, domande e consigli sull’amore e molto spazio per i tuoi appunti! Ecco cosa troverai nel tuo Diario: Ogni scheda ha la sua sezione da compilare con le informazioni principali del libro. Un’intera pagina è dedicata alla tua recensione. La tua opinione è importante: perché correre il rischio di dimenticarla? Una frase ti ha colpito e non vorresti proprio perderla? Niente paura! Il Diario ha una sezione dedicata alle tue frasi e citazioni preferite. Avrai sempre a portata di mano tutte le frasi che ti hanno toccato il cuore. Molte pagine in cui inserire, libri prestati, libri in prestito, consigliati e molto altro. In regalo il segnalibro.

Milano, un melting pot in cui spesso ci scappa il morto, una metropoli “di frontiera” nella quale qualche fanatico dell’ordine gradirebbe il ritorno degli sceriffi di Dodge City. È tutt’altro che l’immagine di uno sceriffo del West il protagonista delle storie narrate in questo libro: sembra piuttosto un nonno che ispira fiducia ai giovani coinvolti e fastidio alle figure istituzionali, per la sua tendenza ad andare oltre i limiti delle regole imposte dalle leggi e dalle consuetudini. Sette casi, quelli esaminati, per la soluzione dei quali Augusto Ripamonti, commissario di polizia in pensione, viene richiamato in servizio con un contratto di consulenza temporaneo. È certo una città immaginaria, quella descritta, così come immaginate sono le storie narrate: ma chi sarebbe in grado di riprodurre la realtà vera di una metropoli, lo squallore dei suburbi, la violenza di certa sua gente? Non ci sarebbe immaginazione bastevole a ricreare, di quel mondo, i dettagli più turpi. Accontentiamoci pertanto della funzione terapeutica della narrazione, di sette casi che potrebbero essere senz’altro definiti esemplari.

Lydia, brillante settantenne, si guarda indietro e rivive tutta la sua vita di bimba, donna, moglie, madre, nonna , lavoratrice. «Domani , continuerò ad essere. Ma dovrai essere molto attento per vedermi. Sarò un fiore o una foglia. Sarò in quelle forme e ti manderò un saluto. Se sarai abbastanza consapevole, mi riconoscerai, e potrai sorridermi. Ne sarò molto felice» (Thich Nhat Hanh)

Dublino. Diego e Sarah sono i due protagonisti del romanzo "Tu sei oltre". Diego non è più lo stesso da quel primo incontro con Sarah. La vita a Napoli lo riporta inevitabilmente a lei e a quell'amore che capita una sola volta nella vita. Sono passati vent'anni da allora e per lui nulla è più stato come prima. L'Irlanda è la decisione giusta per sfuggire ad un passato che continua a tormentarlo. O almeno, così crede…

La poesia nasce dalla sorgente dell'anima e può ancora fluire libera. La poesia è eterna in un mondo frenetico e mutevole, cieco e sordo. La poesia di Stefania Corvatta non si ferma all'immagine, ma si fa viva espressione del binomio vita-morte insito in ogni sfaccettatura dell'essere umano. Senza questa totale libertà e senza l'abbraccio di tutti gli aspetti dell'essere non può esserci verità, mentre l'autenticità è uno degli elementi preponderanti del verso dell'autrice. La poetica dell'oltre, di un orizzonte più lontano, di un'altra prospettiva che scardina la norma e la convenzione umana e stilistica, confluisce proprio nel titolo "Oltre", poiché tutto ciò che davvero spinge l'umanità a muoversi è al di là di un piano meramente materiale o di facile accesso. La lettura di questa silloge ci ricorda, soprattutto come un viaggio nell'oltre, sia anche superamento di noi stessi e dei nostri limiti.

In "Solstitium 40" si raccontano le avventure di un giovane nato in Italia, in una famiglia antifascista. Dopo essere fuggito dalla sua patria e aver trovato l'amore in Francia, viene trascinato nel vortice della seconda guerra mondiale e si ritrova intrappolato negli stalags austriaci (Kaisersteinbruch e Markt Pongau). Andò a lavorare a Inzing, vicino a Innsbruck, nella fattoria della famiglia Deutschmann e lentamente conobbe gli austriaci. Ispirato ai racconti tramandati dalle memorie della nostra memoria collettiva, il libro è costruito a partire da centinaia di persone reali le cui strade possono essersi incrociate e le cui testimonianze sono alla base di questo romanzo.

Come raccontare il viaggio di una vita con tutte le sue difficoltà fisiche, animiche, psicologiche, sociali e spirituali senza disturbare il mondo della religione, della psicologia e dell'esoterismo? "La via degli specchi" è un romanzo in cui Amarillo Juan Lucas, il protagonista, ripercorre la sua ricerca personale e la sua crescita riferita agli aspetti più profondi e intimi di un uomo. È un cammino attraverso il mondo osservato da un bambino, nascosto dietro un vetro, è il viaggio anarchico e acerbo di un adolescente, è la battaglia di un uomo adulto che affronta una vita che ancora non ha compreso, è lo studio di un cammino durante il corso di una vita. Un viaggio che porterà il protagonista ad essere consapevole dei suoi demoni e ad affrontare i limiti e le paure per scoprire che in fondo quei demoni, nella nostra vita, li creiamo noi stessi e che, riconosciuti, non fanno poi così paura. Il termine 'ombra' è inteso nell'accezione di Carl Gustav Jung.

La pandemia da Covid 19 viene affrontata prendendo in considerazione anche i vari disastri perpetrati dall'essere umano nei confronti del nostro pianeta. Il clima impazzito, la massiccia deforestazione, gli incendi sempre più vasti e difficilmente domabili, le calotte polari che si sciolgono come gelati sotto al sole, aria, acque e suolo inquinati da reflui industriali e non solo, ci stanno portando verso il punto di non ritorno forse molto prima delle più rosee previsioni. Abbiamo da sempre depredato e distrutto le risorse della Terra, manipolando e rendendo più pericolosi virus e batteri. Tutto questo potrebbe portare all'estinzione di ogni forma di vita presente sul nostro pianeta, senza avere la possibilità di fuggire su un altro, per poter ricominciare.

Rina e Brunero sono poco più che adolescenti, vivono nella provincia parmense, lei figlia di contadini, lui figlio-figliastro di un impiegato comunale venuto dal Sud a metà degli anni '20. Erano i miei genitori. Si incontrano, si conoscono, e presto sarà la guerra a dividerli. Brunero parte volontario per la campagna d'Africa poco prima dei diciotto anni, Rina si trasferisce dalla campagna parmense nella città di Genova dove prima diventa allieva della Croce Rossa e poi infermiera professionale in una nota clinica della città. Brunero, catturato dagli Alleati in Africa, inizia una lunga prigionia in Inghilterra che si concluderà nel 1946. Dopo la guerra e la prigionia i due giovani si incontrano ma non sono più quelli di prima, non sono più due ragazzi spensierati ma un uomo e una donna che faticosamente stanno cercando il proprio posto nel mondo ma Brunero lo cerca molto lontano, in Venezuela, dove si reca pieno di speranza nel 1948 seguendo l'ondata migratoria di quegli anni. Ancora una volta le strade dei due giovani si separano fino a quando dal Venezuela Brunero si ricorda di quell'amore giovanile...

Per la prima volta leggiamo un'Azora Rais molto accademica, politica e assolutamente diretta con il pubblico, avendo lei stessa vissuto quel periodo storico in prima persona. Il libro è molto originale, perché la realtà vissuta nei paesi dell'Est, di cui l'artista ci parla, è completamente diversa da quella che siamo abituati a conoscere. La lettura è per tutti coloro che amano la verità sul passato e la corretta informazione.

Queste pagine racchiudono un’esperienza vissuta in prima persona, nel solco di quella Medicina Narrativa, benefico strumento auto-curativo, che da un po’ di tempo occupa uno spazio nella letteratura di divulgazione scientifica. L’autore ha voluto condividere con altri la propria sofferenza fisica e psicologica, trovando la forza e il coraggio per superare le difficoltà che, a quarantanove anni si è trovato ad affrontare per la prima volta, consapevole che, una volta uscito dal nosocomio, la vita non sarebbe più stata la stessa.