Psicografici

L’universo immaginifico di Alessandra Roccaslava è un misto di suggestioni, di rimandi, di paradigmi della memoria in cui l’autrice si nutre del passato per rivendicare un nuovo ordine dominato dalla sensibilità femminile e da una delicata bellezza senza tempo.

Il percorso artistico qui presentato è riassumibile in due aree tematiche: le materie filosofico-letterarie, la docu-fiction. Le costanti sono la scrittura, la letteratura e l'immaginario. Negli ultimi anni, lo sguardo è rivolto alle scienze e all'antropologia. Ciò favorisce ancora di più l'ibridazione della fotografia con altri mezzi: facendo di necessità virtù, uso qualsiasi medium a mia disposizione per dare a vedere le materie che voglio trattare e ciò accade perché queste mi interessano. La militanza e gli studi di musica, da giovane, mi aiutano oggi nell'editing: la musica e il racconto hanno schemi che ricorrono e io li rincorro.

Giorgia Congia ha sempre attribuito alla fotografia un immenso potere oltre che un fascino assoluto poiché le ha dato la possibilità di parlare senza avere voce, di piangere senza avere lacrime, di raccontarsi senza avere paura, facendola sentire sempre libera di esprimersi e di potersi perdere in altri mondi. Spesso è stata terapeutica, spesso è stata la sua vera salvezza. Questo libro raccoglie gran parte della sua fotografia, racconti di se stessa attraverso gli altri. Con la fotografia Giorgia Congia è sfuggita alle sue sue paure, e affrontandole con delicatezza è riuscita a ritrovarsi.

α privativo, che in greco esprime l'assenza o la negazione di quanto espresso dal resto della parola: è dentro questo significato che si è addensato lentamente questo progetto. Il rincorrersi di un corpo e del suo non-esserci, ma che lascia impronte anche nell'immagine scevra dalle sue linee. La realtà in cui siamo immersi è composta da pieni e da vuoti, entrambi filamenti che partono dalle nostre sinapsi, dai nostri sensi e danno vita al nostro mondo individuale, con un sottofondo comune a quello di chiunque altro ma plasmato da luci e ombre totalmente private. Questo volume vuole descrivere una dimensione personale seguendo questa cadenza ritmica di presenza-assenza: un corpo sa esprimere paesaggi interiori ma, altre volte, i paesaggi fisici che abbiamo di fronte sanno ricalcare ciò che ci domina dentro senza bisogno di noi.

“Mi chiamo Isabella, hai voglia di scrivere un libro?” Un libro, parola grossa: un libro sono pagine da scrivere con qualcosa da raccontare. Tante, tante, troppe parole che faticano ad essere davvero tutte utili per comunicare qualcosa. Lei però, Isabella, ha le figure. E io, guardandole, capisco che non è più solo questione di parole da scrivere.

Collage Italia vol. 1, curato dalla collagista editoriale Debora Di Leo, porta per la prima volta alla ribalta il collage contemporaneo italiano presentando i lavori di 50 artisti, tra emergenti e affermati. Il collage è una forma d’arte potente e stimolante che attraverso la sovrapposizione e combinazione di immagini consente di creare una visione surreale in bilico tra sogno e realtà. È il risultato di un processo creativo in cui elementi diversi vengono messi in relazione tra loro e contribuiscono a dar vita ad associazioni sorprendenti pur continuando a conservare traccia della loro origine. Il collage è la tecnica perfetta per esprimere la complessità e le contraddizioni della realtà che ci circonda. Ne è testimonianza anche questa inedita galleria di artisti e opere, una vera e propria rassegna di stili e tecniche espressive che abbraccia tutti i possibili approcci a questa disciplina: analogico, digitale o ibrido.

Non ho nessuna idea di cosa significhi vivere la caduta del confine di uno Stato, la notte del 9 novembre 1989 non ero ancora nato e non riesco neppure a immaginare cosa possano aver provato quelle donne e quegli uomini che decisero di abbattere e superare il Muro di Berlino. Quel monumento all’oppressione, che per più di venti anni non solo aveva diviso uno stesso popolo, ma che era stato anche simbolo della contrapposizione mondiale di due blocchi, in una notte cadde e divenne solo un resto archeologico di dolore e di speranze infrante. Per sua natura il muro è un elemento architettonico capace di isolare, di dividere, di delimitare due proprietà e di sottolineare le differenze, creando un dentro e un fuori. A questa accezione negativa, tuttavia, si aggiunge anche un’idea di sicurezza, di difesa: il muro è ciò che protegge dalle avversità e dai pericoli esterni. Comprendiamo quindi, che dietro all’idea di muro si nasconde una natura contraddittoria che apre le porte a una riflessione più profonda. Quando abbiamo deciso di dar vita a questo primo volume, siamo partiti dall’idea che una superficie di cemento non per forza dovesse rappresentare uno strumento violento.

Luci, musica, colori. Paillettes, danze e notti scintillanti: spettatori divertiti e festanti vivono la vita dei performer e degli artisti tra le file dei teatri, nei club o nelle arene, elettrizzati e abbagliati di bellezza e nel pieno dell’evasione. Davanti ai nostri occhi costumi luminosi e trucchi sfavillanti si avvicendano nel turbine emozionante della performance. Ma cosa si nasconde dietro le quinte? Da spettatrice ho sempre ammirato il palco, da fotografa ho sentito il desiderio di indagare, di esplorare il “mondo dietro” la vita dei performer. Sur-reale narra qualcosa di più profondo della sola esibizione: indaga la costruzione di una performance, dalla sua genesi al suo epilogo. In questo progetto fotografico il reale e il surreale entrano in dialogo, restituendoci un immaginario fuori dal comune.

Post-i raccoglie le foto realizzate da Chiara Aliotti dal 2008 ad oggi e racconta l’evoluzione dello sguardo della fotografa compiuto nel tempo e la sua percezione dello spazio e dei luoghi mete dei suoi viaggi quali: Barcellona, Madrid, Fuerteventura, Roma, Gate, Lisbona, Fes, Bali, New York, Vienna, Sydney e in diversi siti naturali della Nuova Zelanda. Inizialmente la ricerca di Chiara è focalizzata sulla fotografia di paesaggio, naturale e urbano, affascinata dai rapporti armonici delle forme e i volumi insiti nei luoghi di interesse e dalla possibilità di interpretarli attraverso il mezzo fotografico. Nel tempo la ricerca geometrica approda alla fotografia di interni, alla volontà di raccontare lo spazio da un punto di vista architettonico e al contempo intimista, immaginando la casa come “luogo di proiezione del sè”.

Colosseo, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna: probabilmente sono queste le prime cose che vengono in mente quando si pensa a Roma e al suo splendore. É assolutamente giusto, ma è solo questo? Quante altre bellezze nasconde questa città? Per alcune è sufficiente cambiare punto di vista, altre le abbiamo sotto gli occhi senza notarle, dandole per scontate. Altre ancora risiedono nei posti più improbabili, ma le meraviglie di Roma sono ovunque ed infinite. Così tante che probabilmente una vita non è sufficiente per scovarle tutte. In queste pagine troverete un racconto per immagini variegato dell’Urbe, passando per piazze famose, monumenti, rioni pittoreschi, parchi, fino a borgate e quartieri popolari. Maybeinrome infondo è proprio questo. Una raccolta di istantanee dalla città eterna: quella celebre e quella che non ti aspetti.

Raul Solari nasce il 20 marzo del 2000 a Lima, Perù. Fotografo conosciuto sui social come To.Street, grazie alla passione per la fotografia, per l'arte e per il cinema trova la capacità di immortalare il momento giusto attraverso le sue fotografie. Nel 2015 si trasferisce a Torino dove studia grafica pubblicitaria per 2 anni per ritirarsi nel 2017. Nello stesso anno scopre la fotografia e decide di iscriversi ad una scuola, terminando gli studi nel 2021. Durante il suo percorso accademico scopre la street photography e dopo 4 anni di ricerca e sperimentazione riesce a trovare il suo stile fotografico mettendo insieme le cose che più lo appassionano: il cinema e l’arte.