Publimedia

Il libro "I fiori della vita" si presenta come un'autobiografia. L'autrice, infatti, racconta, sul filo della memoria, con la freschezza dei ricordi, i momenti più significativi della propria infanzia e giovinezza. In tale percorso ideale, a ritroso nel tempo, alla ricerca delle proprie radici, essa scopre naturalmente, ma con viva emozione, un mondo più ricco e complesso. Riaffiorano, infatti, nella sua mente, le immagini di volti e luoghi vicini e lontani, i ricordi di tutte le persone care, famigliari e amici, a cui è indissolubilmente legata la sua vita.

Augusto Avon, il protagonista degli avvenimenti narrati in questo libro, all’epoca dei fatti, nel marzo del 1945, era appena un ragazzo. Era nato a Cordenons, un comune alle porte di Pordenone, in Friuli, nel 1929. Ben presto, suo malgrado, è costretto a crescere velocemente, a scoprire con i suoi occhi quali terribili brutalità porta con sé la guerra, che si combatte non solo al fronte ma anche fra i civili inermi. Per comprendere meglio le circostanze nelle quali si svolge il racconto, dobbiamo fare un passo indietro e inquadrare storicamente i fatti.

La musica, la pittura, la poesia diverranno presto compagne fedeli della vita dell'autore, con le quali dialogherà silentemente. Uno scambio di vita, questo, che lo porterà a rifiorire e riconoscersi nelle profonde espressioni poetiche che il suo Spirito manifesterà negli ultimi anni e lo porterà a scrivere nei momenti più inaspettati della sua esistenza. Immerso nella luce della notte o nell’abbraccio della natura incontaminata della sua Pieve di Soligo, nasceranno poesie che ben presto lo vedranno protagonista della sua vera vita. Questo libro vuole essere un dono di speranza e forza per tutti coloro che si ricercano pazientemente durante il cammino di ogni vita.

Farasar è un continente vivo e pulsante e le vicende che vi accadono toccano e plasmano il destino di una moltitudine di personaggi, dal più piccolo degli esseri, alla più temibile e feroce delle belve. Gli equilibri socio-politici del Continente sono arrivati, dopo anni di precaria instabilità, a una rottura definitiva che mina l’integrità spirituale dell’intera Farasar e costringe un’entità sovrannaturale, protettrice di tutto, a intervenire per riportare l’ordine al caos. Un gruppo di sconosciuti avventurieri, molto diversi tra loro, entreranno in contatto grazie a un incredibile susseguirsi di coincidenze ed eventi (fortuiti?) che li porterà a unire le forze per ristabilire l’ordine naturale delle cose e riportare il Continente alla sua antica gloria.

“Giovannino e il suo piccolo grande mondo” è l’ultima fatica letteraria dello scrittore mottense Emilio Del Bel Belluz. Un romanzo in puro stile guareschiano che ha per protagonista Giovannino, un personaggio di fantasia, alter ego dello scrittore, nonché volutamente omonimo del grande giornalista parmense, che con la sua voglia di essere sempre se stesso osserva gli eventi e le persone che incontra nel nostro NordEst con la sensibilità tipica degli idealisti, animato cioè dalla fede cattolica e dal suo essere profondamente monarchico.

Il metodo del dott. Giancarlo Stival su come autotrattarsi e trovare i terreni cronici di predisposizione alle malattie.

Il ritorno al passato della memoria, in particolare nei luoghi in cui abbiamo trascorso l’infanzia, la malinconia del tempo perduto, la nostra anima piena di sogni e di rimpianti, di felicità e di sensi di colpa, si sono tutti risvegliati alla lettura e alla comprensione di un’opera letteraria che rivisita i processi di quella parte di memoria che custodisce odori, sapori, visione e consuetudine di gesti...

Scritto in prima persona, il libro raccoglie attraverso una fredda e lucida processione di ricordi, di appunti e conversazioni, la storia di Thomas K. l’assassino di bambini. Libero dal seguire costrizioni temporali, ha dato la precedenza ai soli accadimenti che lui stesso riteneva utili e provocatori. Profondo e introspettivo, il libro, ci accompagna all'interno dei fili della sua mente, con dialoghi descrittivi di autoanalisi, di intimità con se stesso, con una sarcastica ricerca della verità, alternando un linguaggio emozionante tra cinismo e poesia. Lontano da ogni possibile ovvietà, nelle sue pagine, concentra tutto quello che gli è necessario far uscire, aprendo di quando in quando parentesi inaspettate, controverse, su temi ideologici, religiosi e morali che danno spunti e motivi di dibattito.