Sole

I capitoli: Non affidarti troppo all'apparenza delle cose. La fantasia umana è infinitamente più povera della realtà. La verità è raramente pura e mai semplice. Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri. Posso dubitare della realtà di tutto, ma non della realtà del mio dubbio. Nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla. La vita ci inganna con le ombre come chi maneggia le marionette. Ci vuole tutta una vita per capire che non è necessario capire tutto. Anche il giorno più lungo ha il suo tramonto. Non potete impedire agli uccelli dell'ansia e delle preoccupazioni di volare sulle vostre teste. Ma potete evitare che vi costruiscano un nido. Ciò che inizia in rabbia, finisce in vergogna. Quel che temiamo più di ogni cosa, ha la proterva tendenza a succedere realmente. A volte il cuore vede cose che sono invisibili agli occhi. Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... ma che non venisse mai. L'uomo può sopportare le disgrazie, esse sono accidentali e vengono dal di fuori: ma soffrire per le proprie colpe... ecco l'aculeo della vita. Se hai commesso un errore, hai sempre un'altra possibilità.

"La politica sarebbe uguale al gioco degli scacchi, se non fosse per tre piccole differenze: - la scacchiera è infinita - i pezzi sono infiniti - le regole sono infinite. Per questo chi vince una partita politica o è molto più bravo del più bravo degli scacchisti o ha molta più fortuna."

"Quante cose un padre vorrebbe dire ai suoi figli e non riesce a farlo, nonostante il tempo non dovrebbe mancargli? Quante volte un genitore vorrebbe dialogare coi propri figli riguardo al loro futuro e alla vita che li attende, ma finisce sempre per limitarsi a retoriche raccomandazioni che non esprimono, nemmeno in minima parte, quegli insegnamenti che vorrebbe impartirgli? Mi ritrovo seduto nella poltrona del mio studio, col fedele computer acceso e i pensieri che, al solito, corrono freneticamente, ragionando su questi argomenti e riflettendo su quanto di peggio possa accadere: morire senza esser mai riuscito a trasmettere la mia filosofia di vita a coloro che mi rappresenteranno in avvenire." (dalla presentazione)

Una guida illustrata e completa di tutti i musei e collezioni della Sardegna. Sintetico quadro informativo delle oltre duecento strutture museali sparse nel territorio sardo, con numerose fotografie, un breve testo che ne descrive la storia, le peculiarità e racconta le opere e le collezioni presenti. Tutte le informazioni sugli orari d'apertura, i costi del biglietto, le visite guidate e le mostre ospitate.

"C'è una misura nel dolore, c'è una misura nella gioia? L'esperienza ci insegna che non c'è. L'uomo cresce col peso delle proprie ferite: le lacrime che versiamo quotidianamente, ma anche quelle che non versiamo, segnano e, per così dire, intessono l'esistenza di ciascuno di noi, sono figlie della vita, sono l'espressione del nostro eroismo e della nostra umanità. L'esperienza del dolore, però, non ci impedisce di godere della bellezza della vita stessa perché esistere è sempre meglio che non essere nati, dal momento che la vita è il più grande dei beni umani. La capacità di sopportare, se non di vincere il dolore, può portarci a sperare contro ogni speranza e ci avvicina alla Croce, che non esprime una sconfitta, ma la più grande prova d'amore; essa rappresenta la scala che ci permette di arrivare in cima e nasconde, come dice un filosofo moderno "il segreto di secoli"." (dalla premessa)

"Con questi scritti di Rinaldo Botticini, il tradizionale punto di vista dal quale si è guardata Cagliari viene spostato decisamente, con amore e con rabbia. La visione tradizionale era quella aulica, plutarchianamente storica e liricizzante; in quella del Botticini, Cagliari viene assunta in un discorso affatto differente che la rende partecipe di una diversa realtà. Una realtà senza indulgenze, senza pietà, non più aulica, ma sociale ed esistenziale che proprio per questa sua nuova luce entra in un discorso che non è più paesano o provinciale ma mondiale. Botticini coglie la Cagliari diversa da quella ufficiale guardandola in quell'ottica di contrapposizione che Antonio Gramsci riconobbe come tipica del mondo popolare. Un dato s'impone nel discorso del Botticini: l'umanità e l'intensità del "suo" discorso che per la forza dell'argomentare e l'evidenza dell'incidere fanno di lui uno scrittore. E questo tanto più appare nel suo discorrere in versi, in un verseggiare persuasivo più che emotivo, ritmico più che lirico, mantenuto in una costante sobrietà essenziale nella quale la parola tende effondersi nella sotterranea e costante sofferenza di una ricerca umana." (Francesco Alziator)