edizioni Dedalo: Saggi
Ricerca: anni '70
Beniamino Finocchiaro
Libro: Copertina morbida
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1974
pagine: 175
L'attualità drammatica di una crisi generale che ha uno dei suoi momenti più vistosi nella crisi energetica, riporta in primo piano con evidenza clamorosa la necessità di una diagnosi precisa sulle cause di fallimento della ricerca in Italia, cause che si usa localizzare soltanto nell'insufficienza e nelle intempestività dei finanziamenti o nell'inefficienza dei metodi amministrativi. In realtà, contro lo spontaneismo che caratterizza tale modo di leggere la ricerca, contro la sopravalutazione di un'autonomia di settore e un'illusione tecnocratica ormai superata dalla storia ma ancora tenacemente radicata nel nostro paese, solo una programmazione politica della ricerca può arginare un fallimento che ha le sue cause profonde proprio nel sistema produttivo che si vorrebbe potenziare. La raccolta di testi che pubblichiamo, testimonianza della lotta, nell'arco degli ultimi dieci anni, cui l'autore ha partecipato in prima linea, ci dà un quadro critico e prospettico da una parte della situazione di una ricerca che, fondata sull'equivoco dell'autoprogrammazione, rimane vincolata ad una visione statica e conservatrice della società, dall'altra dei fermenti pure esistenti nella società italiana che si affermano sulla consapevolezza della necessità di un preciso intervento politico e su una profonda autocoscienza della direzione impressa alla storia dai movimenti popolari.
Imperialismo e geopolitica in America latina
Vivian Trias
Libro: Copertina morbida
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1973
pagine: 282
Un saggio sulla storia politica in America latina.
Sottosviluppo e politica di piano
Mieczjslaw Falkowsy
Libro
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1970
pagine: 212
Comunità e utopia
Claudio Stroppa
Libro: Copertina morbida
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1970
pagine: 502
La speranza primordiale di tutta la storia riguarda una genuina comunità del genere umano, interamente pervasa di spirito comunitario; illusoria sarebbe quella comunità che non si fondasse su un'effettiva vita comunitaria di gruppi piccoli e grandi, coabitanti o collaboranti, e sulle loro relazioni reciproche. L'autentica essenza della comunità va vista nel fatto, palese o nascosto, che essa ha un centro: il suo effettivo manifestarsi si può comprendere solo tenendo presente che i suoi membri hanno con il centro un rapporto comune e superiore a qualsiasi altra relazione. Una comunità non ha affatto bisogno di essere "fondata". Dove il destino storico aveva posto un gruppo umano in uno spazio comune di natura e vita, c'era posto per il divenire di una comunità genuina. Ma si sente spesso dire che oggigiorno tutto ciò è andato perduto irrimediabilmente, una concreta reciprocità è stata sminuita dalla coercizione della quantità e dalla forma organizzativa. È quindi possibile una "rinascita" della comunità nel senso datole da Martin Buber? Quando parlo della sua rinascita penso ad una situazione mondiale mutata, non al perdurare di quella attuale.

