Edizioni ETS: Libertà di psicanalisi
Ordine e sovversione nel movimento psicanalitico
Michel Plon
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 156
Questo libro raccoglie alcuni testi di Michel Plon su momenti topici della storia della psicanalisi: l’esclusione di Lacan dall’Associazione Psicoanalitica Internazionale; il tenace mantenimento del segreto sul documento di questa esclusione (il Rapporto Turquet); la “scissiparità” delle associazioni e la manifestazione di una notevole intolleranza, in nome della purezza della teoria; il rapporto subordinato della psicanalisi alla psicologia; la trasformazione della psicanalisi in una psicoterapia; l’esclusione della psicanalisi dalla terapia dell’autismo, per citare solo alcuni degli argomenti trattati. Clinica e politica psicanalitica sono strettamente connesse. Questi temi, assieme a molti altri, sono per lo più evitati nelle pubblicazioni psicanalitiche; da qui l’assoluta novità di questo libro nel campo editoriale internazionale. Prefazione di Jean-Pierre Cléro.
Il melo
John Galsworthy
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 96
Frank Ashurst, giovane colto e sofisticato della ricca borghesia londinese, ospite per un infortunio al ginocchio di una fattoria, è attratto dalla bellezza fresca e un po' selvatica della giovane contadina Megan, che lo ricambia con tutto il suo ardore, ma un nodo inestricabile di turbamento e di slancio erotico impedisce al giovane di portare a compimento la sua avventura. Questa singolare vicenda d'amore incompiuta che John Galsworthy scrive agli albori del secolo scorso - e che Freud nel Disagio della civiltà porta ad esempio di quella faglia irriducibile che è presente nella stessa natura della funzione sessuale - può anche chiarirsi alla luce di quanto sostiene Lacan nel Seminario RSI, che l'amore, per sé stesso non può aver di mira il bene altrui se non piuttosto il suo contrario. Si può senz'altro asserire, che a frenare il giovane gentiluomo nella sua avventura con la bella contadina, non è certo quel riguardo per l'altra al quale egli si appella in nome dei suoi nobili principi, quanto la sua incapacità a sostenere la forza travolgente del desiderio, ch'egli stesso ha suscitato nella ragazza.
L'enigma coniugale. Psicanalisi del matrimonio
Paul-Laurent Assoun
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 224
Assoun, da psicanalista, ravvisa un'ineludibile logica inconscia nella «spinta al matrimonio», cui dedica la sua notevole ricerca. Logica inconscia che mostra che se de jure il matrimonio è un contratto che fonda il legame di reciprocità tra due persone, esso sbocca de facto assai spesso in un assoggettamento masochista. In altri termini, se non si può dire che tutti i matrimoni siano masochistici, la psicanalisi può fondatamente parlare di come il masochismo lavori nella coniugalità. Assoun mostra che dietro i matrimoni «sfortunati» non sta tanto l'effetto del tempo e dei suoi logoramenti, quanto piuttosto qualcosa che spiega il «deposito dei sentimenti d'inimicizia» che esplodono talvolta molto presto. L'autore invita a guardare con occhio freddo la verità masochistica della relazione.
La parola e l'alienazione
Lucien Israël
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 156
Lucien Israël non è molto conosciuto in Italia, mentre in Francia si continuano a rieditare le sue opere, per l'originalità e la freschezza del contributo alla psicanalisi di chi è stato nella pattuglia ristretta dei primi allievi di Lacan. Il lettore italiano avrà forse avuto modo di apprezzare il suo stile, il rigore e la follia dello psicanalista, in Il godimento dell'isterica (ETS 2022). Il volume presenta due seminari tenuti dall'autore sui temi Revisione impertinente di alcuni concetti psicanalitici (1988-1989) e L'alienazione (1990). Il famoso psicanalista e psichiatra francese contrasta le tendenze all'ossificazione dottrinaria del lacanismo (presente sin dagli anni dei Seminari), con la sua "revisione impertinente", ci porta inoltre in una "passeggiata" nella funzione dell'alienazione, sempre mantenendo forte e chiaro il rigore del discorso di Freud e Lacan: il soggetto è costituito nella e dalla parola. Questi seminari sono punti di riferimento essenziali per gli operatori "della parola" per sostenere la propria attività terapeutica.
La festa della parola. Le fiabe di Giovan Battista Basile
Antonella Silvestrini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 116
Leggete Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile e v’imbatterete in una lingua strabordante, ricca di giochi e d’invenzioni, che celebra la vita nella sua anomalia, nei suoi paradossi, nelle sue contraddizioni e nelle sue pieghe sorprendenti. In questo libro non troverete un commento storico, letterario o psicologico all’opera del grande scrittore campano. Le cinque fiabe di cui si scrive – L’ignorante, La selva d’agli, I due fratelli, Il catenaccio e L’orsa – sono il pretesto per l’esplorazione e la lettura degli elementi linguistici essenziali al viaggio della vita, quando i pregiudizi, i timori, le fantasie intorno a sé e all’Altro si volgono in parodia e non sono più il fondamento del conformismo familiare o sociale. Avvalendosi della beffa, dell’esagerazione e della stravaganza, la lingua di Basile offre la chance di sfatare, man mano che vanno enunciandosi, le certezze soggettive di chi si fa personaggio. Fino all’approdo a una felicità che non deve più nulla al canone. Quando nella giornata s’instaura il gerundio – ovvero quando nessuno, vivendo, è più quello che pensava di essere né ha più quanto che pensava di avere –, quando il fratello non è più negato – ovvero l’invidia non la fa più da padrona –, quando il padre e la madre sono mito nella parola e non più ruoli sociali, quando la questione donna non si risolve nella parità di genere, allora della vita cogliamo il gusto: il gusto del destino inedito, non più assegnato dall’appartenenza alla genealogia familiare o sociale. E nessuno è più vittima, nemmeno vittima di se stesso.
L'uomo dei ratti. Il romanzo clinico freudiano detto «L'Uomo dei topi»
Luigi Burzotta
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 160
Il giovane Ernst Lanzer, reduce dalle manovre militari, si è presentato nello studio di Freud per chiedergli un certificato che attestasse la necessità per lui ineludibile di realizzare una fantasia ossessiva nella quale ha incluso due ufficiali suoi colleghi: a loro deve coattivamente chiedere di recarsi insieme all’ufficio postale di Z per eseguire, con la signorina dello sportello, quella bizzarra scenetta di restituzione di una somma di denaro. Gli stessi tratti ossessivi di ciò che Freud non ha esitato a chiamare “delirio”, presenta il progetto di matrimonio con la cugina Gisela, una donna verso la quale egli tuttavia sostiene di non nutrire alcun appetito sessuale. L’idea s’impone dopo che il padre gli ha manifestato la sua disapprovazione a frequentarne la casa e che si configura come sintomo, dopo che la debole interdizione paterna ha trovato riscontro nell’iterato e netto rifiuto di lei. Ciò che egli, pur sempre tentato, non ha portato mai a compimento con la perdurante fantasia ossessiva di restituzione, ha trovato invece fatale attuazione, dopo la prematura fine dell’analisi, nelle nozze celebrate con la cugina; sponsali che, in coppia con quelli più ambiziosi progettati dalla madre, erano stati la stoffa del suo sintomo durante la cura, ma che ora aprivano la strada per incontrare finalmente, andato alla guerra, il vero unico creditore. Prefazione Johanna Vennemann.
Il godimento dell'isterica. Seminario 1974
Lucien Israël
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 288
Non so cosa Lucien Israël potrebbe dire oggi dei calchi, dei calcatori o dei ricalcanti di Lacan, insomma del lacanismo nostrano, già molto avanti – anzi ormai all’approdo delle dispute da basso impero bizantino – rispetto al tempo di Israël, sulla via della sistematizzazione, della liofilizzazione e quindi della totale psicologizzazione della scintillante meteora lacaniana. Al momento, so solo quello che Lacan ha detto della canaglieria e che Charles Melman infila con un’elegante nuance velenosa, di sfuggita: «C’è, in Lacan, una definizione della canaglieria, che si distingue dal lacanismo». D’altronde, Lacan stesso, a proposito delle obiezioni alla difficoltà del suo testo, rassicurava ironicamente e profeticamente che, dieci anni dopo la sua morte, sarebbe apparso assolutamente comprensibile, facile, accessibile a tutti profezia puntualmente realizzatasi. Specie oggi, con la trasparenza mediatica, con i blog, con i siti, col chiacchiericcio televisivo, con la traduzione sociologica dei concetti psicanalitici alla portata di tutti mediante editoriali sui giornali dell’establishment progressista sui più svariati temi di attualità, sempre rigorosamente orientati al bene, cioè sia al mercato (il luogo per definizione dei beni, in particolare dei beni psi-) sia all’edificazione del colto e dell’inclita.
Manca sempre una cosa
Marco Focchi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 220
Il libro articola temi di clinica psicoanalitica con temi di critica sociale e politica. Gli argomenti nascono all’interno di quell’ampio movimento chiamato Movida Zadig che nel 2017 si è sviluppato nell’ambito del Campo freudiano e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi su iniziativa di Jacques-Alain Miller. La tesi di fondo è che in una fase in cui la vita sociale viene misurata dagli algoritmi e i comportamenti soggettivi vengono trattati come calcolabili, in un’epoca in cui tutto deve essere reso possibile e raggiungibile, la mancanza implicita nell’inconscio, il punto d’impossibile che fa incontrare, disautomatizzano la gestione della vita mantenendo aperti gli spazi del desiderio. Dove tutto dovrebbe essere ricondotto alla misura, manca sempre una cosa, o ce n’è una di troppo, e questa è la definizione di salute mentale più sensata.
Il debito assoluto, l'economia della vita
Gianluca Solla
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 160
In un dialogo tra filosofia e psicanalisi che coinvolge l’iconografia classica, la letteratura e la dottrina giuridica del potere in Occidente, questo libro s’incarica di accertare la possibilità di un inedito percorso verso le questioni della moneta, dello scambio, della ricompensa – così come della misura e dell’eccesso – per far emergere una dimensione del debito che non è deficit o insufficienza, ma affermazione di vita nella sua singolarità. Abitualmente il debito viene percepito solo in senso finanziario, con tutto ciò che della finanza influenza le nostre vite. Eppure questa accezione non è l’unica, né quella prioritaria. All’interno della cultura occidentale esiste un altro accesso al debito, rappresentato dalla possibilità di cogliere il legame che ci unisce in quanto viventi alle nostre singole vite. Da questo punto di vista la dimensione del debito non si confonde mai con una mancanza che si tratterebbe di colmare, ma riguarda piuttosto l’esperienza che ciascuno compie nella sua vita. Chiamiamo “debito assoluto” quanto di ogni singola vita resta inappropriabile al vivente che pure la vive.
Il panico politico
Jean-Luc Nancy, Philippe Lacoue-Labarthe
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 62
"A distanza di quasi trent'anni dalla loro pubblicazione in Francia, gli appunti di questo corso di Jean-Luc Nancy e Philippe Lacoue-Labarthe costituiscono i presupposti per un'affascinante indagine intorno alla questione altamente contemporanea dei rapporti, non solo teorici, tra la psicanalisi e il politico inteso quale sfera del potere. Presentati volutamente in uno stile "non finito" che cerca la libertà espressiva per restare il più vicino possibile ai testi analizzati, il panico politico è un tentativo di decostruzione della scienza freudiana a partire da interpretazioni tanto filologiche quanto eretiche di alcuni testi di Sigmund Freud quali "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" e "L'uomo Mosè" e la religione monoteistica. La tesi di questo volume prende avvio dalle riflessioni di Freud sulla cultura, lo "scenario più ampio", che per i filosofi è la zona di confine tra la psicanalisi e il politico. I concetti di individuo narcisista e identificazione sono, tra gli altri, riesaminati con cura. Tanto la psicanalisi che la filosofia politica si rivelano ancora, e troppo, ancorate alla metafisica occidentale ed è in particolare il mito dell'origine in quanto principio del comandare {arche) a essere analizzato e decostruito. Dove c'è cultura, c'è coesistenza con l'altro: una condizione che i due autori intendono quale leva di un pensiero pre-metafisico. Una rilettura della categoria di "essere-insieme" è allora proposta, in quanto esperienza collettiva dell'assenza del padre. Panico politico, dunque. Non il panico come patologia, ma come reazione la cui cifra è ontologica: più che curarla, bisognerà apprendere ad ascoltarla. Il panico è il sintomo di un'altra possibile storia dell'interazione tra psiche individuale e vita collettiva, del fragile rapporto tra il ritrarsi del politico e l'inizio della politica."
Lacan, il soggetto
Bertrand Ogilvie
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 140
«Perché dovrebbero aver bisogno di questi 'Scritti' che sono, a quanto pare, incomprensibili? Forse hanno bisogno di un posto in cui rendersi conto che si parla di ciò che non capiscono.» (Lacan) Al di là della battuta, l’idea è chiara: considerati difficili, i testi di Lacan seducono o infastidiscono, ma in ogni caso costituiscono un polo d’attrazione. Questo libro mostra che questi testi sono leggibili, a maggior ragione quando se ne studia la storia. Lacan si è posto un problema, quello del soggetto, e Lacan. La formazione del concetto di soggetto racconta lo svolgimento dell’elaborazione lacaniana a proposito di questo tema. Le posizioni da lui adottate in corso d’opera, ben prima di essere conosciute come lo sono oggi, anticipano gli attuali dibattiti sulla specificità della causalità psichica, nell’intersezione tra filosofia e psicanalisi.
Psicanalisi scienza aperta allo stupore. L'atto analitico tra invenzione e trasmissione
Simone Berti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 123
Freud afferma che l'uomo ha barattato un po' di felicità per un po' di sicurezza. All'infelicità quotidiana preferisce la miseria nevrotica che normalmente coltiva nel tentativo di nascondere la propria incompletezza e incoerenza. A che cosa lo portano i tentativi di rendersi meno precario in un contesto sempre più regolarizzato dalla normalizzazione della persona? La psicanalisi pensa la precarietà come uno spazio fecondo che può inaugurare un cambio di passo. Non pretende di agire per la salvezza del soggetto ma per una sua radicale trasformazione. Lo psicanalista è un testimone di ciò che a nostra insaputa parla in noi e per noi, dato che la sofferenza che ci affligge ci dà la possibilità di poter comprendere. Occorre tornare a prendersi cura della domanda, e, lasciando che l'inconscio diventi guida, aprirsi alla meraviglia del ritrovamento di qualcosa che amiamo ma non per conservare o tesaurizzare. La psicanalisi è scienza aperta allo stupore. Prefazione di Christine Dal Bon.