Eum - Centro Edizioni Università di Macerata: Filologia
Chromata. Lessico dei termini greci di colore. Volume Vol. 3
Maria Fernanda Ferrini
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2022
pagine: 88
Nella cultura greca, il colore è una qualità strettamente legata alle cose, non separabile da esse: le contraddistingue in una loro caratteristica, intrinseca o acquisita, le identifica in rapporto ad altre, e le inserisce nella serie di analogie e di antitesi che strutturano l’universo. Il colore è inoltre una proprietà delle cose molto apprezzata e gradita per il piacere estetico che può procurare, ma è soprattutto una categoria della conoscenza, uno strumento per cogliere il mondo nella sua molteplicità, per individuare contrapposizioni o corrispondenze: la speculazione antica ne ha fatto un fenomeno rivelatore di processi nascosti, e lo ha utilizzato come esemplificazione del concetto stesso di movimento-mutamento, di metabolē. Il colore appare nella riflessione dei Greci più un qualcosa per conoscere che un qualcosa da conoscere. Il lessico cromatico è stato costantemente al centro dell’attenzione, fin dall’esegesi antica: il significato dei termini di colore nelle opere della letteratura greca rappresenta ancora oggi un tema di dibattito sempre più esteso, che non riguarda solo i filologi, o chi è impegnato nella difficilissima arte del tradurre, ma che coinvolge linguisti, psicologi, sociologi e antropologi che si occupano di percezione e di classificazione dei colori in varie lingue e culture. Leggendo le opere della letteratura greca, siamo in un primo momento disorientati di fronte alla ‘stranezza’ di notazioni che riflettono una sensibilità diversa, e di un lessico apparentemente senza ordine. In realtà, esso ha delle coordinate, che emergono solo se si amplia l’orizzonte di indagine, in quanto la terminologia cromatica non è isolabile da un sistema di interrelazioni, che si struttura a diversi livelli (percettivo, cognitivo, socio-culturale e comunicativo), e di cui il linguaggio in senso stretto è un elemento. Nonostante il grande interesse suscitato dalla classificazione, dalla nomenclatura e dall’impiego dei termini di colore in greco, non esiste per essi un lessico specifico. La ricerca che viene proposta intende colmare questa lacuna: essa potrà costituire la base e lo strumento per un necessario approfondimento delle numerose questioni, di varia natura, collegate con una terminologia molto più ricca e dinamica di quanto si sia in genere creduto.
Libri runici del computo. Il calendario di Bologna e i suoi analoghi europei
Carla Cucina
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2014
pagine: 341
Nell'ambito della vasta produzione calendariale nordeuropea durante e oltre il medioevo, questo volume propone l'analisi di sette libretti epigrafici di legno o osso - alcuni del tutto inediti - dalla struttura computistica complessa, di fitta elaborazione iconica e di ispirazione grafica runica. L'indagine dei contenuti astronomici e di culto di tale classe di almanacchi viene corredata da uno studio sia delle peculiarità formali e funzionali della variante runica su legno del calendario perpetuo cristiano (il runstav) sia della fitta circolazione di modelli alternativi - epigrafici e manoscritti o a stampa - nell'Europa fra tardo-medioevo e rinascimento.