Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
Per una storia della menzogna nel fascismo
Federico Finchelstein
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2019
pagine: 75
Nel 1945 Hannah Arendt osservava che il fascismo era una menzogna assoluta, una menzogna, scriveva, con mostruosi effetti politici. I fascisti, infatti, trasformavano deliberatamente menzogne in realtà. Ma la Arendt non voleva semplicemente denigrare i fascisti. Come molti dei suoi contemporanei anti-fascisti, voleva anzi capire perché così tante persone fossero convinte che l’ideologia fascista rappresentasse la pura e semplice verità. Come mai, masse di seguaci seguivano quelle bugie fino alla fine, fino al punto di morire per la causa? Chi muore per una menzogna?
Aida
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2017
pagine: 24
Tratta dal libretto di Aida di Antonio Ghislanzoni e raccontata da: Francesco Saverio Bianchini, Simone Coppari, Giulia Gasparrini, Eleonora Giuliodori, Irene Gregori, Maurizio Mascitti, Deborah Mazzieri, Gianmarco Mergu, Marco Mircola, Francesca Rita Morrone, Riccardo Pepi, Silvia Petrelli, Carmen Ruggieri, Sara Spettatori. Disegni dei bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Colmurano - Urbisaglia e Pietro Santini di Loro Piceno. Età di lettura: da 6 anni.
La scuola rurale Faina. Un'esperienza di istruzione popolare e agraria nell'Italia rurale del Novecento
Luca Montecchi
Libro
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2012
pagine: 224
Nel vivace clima pedagogico dei primi anni del Novecento, caratterizzato dal tentativo di modernizzazione promosso da alcune illuminate figure di uomini politici, filantropi e proprietari terrieri, si inscrive la parabola della scuola rurale Faina, destinata in modo sorprendente a sopravvivere per circa un settantennio, attraversando vari snodi della storia d'Italia. Dall'iniziale sperimentazione promossa in due isolati villaggi montani dell'Umbria dal senatore Eugenio Faina, alla diffusione in numerosi centri agricoli sparsi in una decina di regioni italiane, la scuola rurale Faina ha avuto sempre al centro il problema della lotta all'analfabetismo e della formazione professionale. Una storia mai indagata finora in modo organico, che ora grazie a questo lavoro viene puntualmente ricostruita.
Letteratura e democrazia
Thomas Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 183
La posizione politica di Thomas Mann si evolve nel corso del tempo in seguito ai drammatici avvenimenti storicopolitici della prima metà del Novecento. Allo scoppio della Grande Guerra Mann sostiene incondizionatamente la politica del Reich guglielmino, per poi rivedere, nel famoso discorso Von deutscher Republik del 1922, l’iniziale posizione nazionalconservatrice e rivalutare il significato della Repubblica di Weimar per il popolo tedesco. Qualche anno più tardi, nel discorso Deutsche Ansprache. Ein Appell an die Vernunft del 1930, egli mette in guardia di fronte all’avanzata del nazionalsocialismo e dichiara che il posto della borghesia tedesca, di cui egli stesso è figlio, è “al fianco della socialdemocrazia”. Poco dopo la presa di potere di Hitler, l’11 febbraio 1933 lo scrittore lascia la Germania, dove tornerà in visita solo nel 1949 da cittadino americano. La data segna l’inizio del suo lungo esilio che passa dalla Francia alla Svizzera, prima del trasferimento negli Stati Uniti del 1938. In questa evoluzione, i due discorsi che qui si propongono in una nuova traduzione italiana sono rappresentativi delle posizioni politiche di Mann nel decennio che intercorre tra il crollo della Borsa di New York del 1929 e l’annessione dell’Austria alla Germania nazista nel marzo 1938. Nel primo, il Discorso del Banchetto tenuto il 10 dicembre 1929 in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Mann dedica il prestigioso riconoscimento al proprio paese e al proprio popolo “per molti versi incompreso”. In quel momento lo scrittore non può ancora prevedere l’avvento al potere del regime nazionalsocialista di lì a pochi anni e le sue tragiche conseguenze. La seconda prolusione sulla Futura vittoria della democrazia, tenuta in quindici città degli Stati Uniti nella primavera del 1938, è di tono molto diverso. Questo discorso, che si può considerare il fulcro del nuovo approccio politico di Mann durante l’esilio, ha lo scopo di denunciare i drammatici sviluppi politici in Europa e di muovere gli animi degli americani, in primis del presidente Roosevelt, contro il fascismo. Mann professa qui la sua fede nella rinascita politica della democrazia in Europa, il suo credo nella dignità umana e nella convivenza pacifica tra i popoli.
Tornare a ridere al giorno. La traduzione e/è la vita
Stella Sacchini
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 340
La traduzione e/è la vita: ma cosa c’entra la traduzione con la vita? Niente, direbbe qualcuno. Tutto, in realtà. Traduciamo sempre, dal mattino quando ci svegliamo fino al momento in cui, la sera, sprofondiamo nel sonno, e forse anche dopo, mentre attraversiamo il territorio liminale e umbratile dei sogni. Traduciamo ogni volta che proviamo a farci capire dagli altri, ogni volta che tentiamo di esprimere a parole i nostri pensieri, le nostre emozioni. Traduciamo quando scriviamo e le parole sul foglio ci sembrano pallidi riflessi delle nostre idee. Traduciamo perché siamo vivi, e traduciamo anche per strappare alla morte chi ha ormai varcato il confine oltre cui vagolano le anime di chi non conosce più la luce del giorno. Traduciamo perché quelle anime tornino a ridere al giorno.
Un patrimonio librario da disvelare. Il fondo storico della Biblioteca del Convitto Giacomo Leopardi di Macerata
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 441
Le biblioteche scolastiche di interesse storico, che si connotano per un patrimonio librario rilevante dal punto di vista quantitativo e qualitativo, rappresentano uno straordinario terreno d’indagine, non solo sul piano della storia delle idee e dei modelli educativi, ma anche rispetto al versante della memoria scolastica e del patrimonio storico-educativo. Infatti, l’analisi dei cataloghi di collezioni librarie scolastiche importanti se, da un lato, consente di risalire ai canoni pedagogici che hanno caratterizzato quella specifica realtà educativa, dall’altro, permette anche di entrare in contatto con dei veri e propri luoghi della memoria, che spesso conservano traccia di chi li ha attraversati a vario titolo e che, pertanto, diventano espressione dell’identità stessa di una comunità. Questa duplice chiave interpretativa emerge con chiarezza dallo studio del patrimonio librario del fondo storico della biblioteca del Convitto Giacomo Leopardi di Macerata, che il presente volume si propone di indagare, considerando le diverse chiavi di lettura a cui esso si presta.
Scaena magistra: perché mettere in scena i classici. Vitalità del teatro antico e applicazioni nella didattica delle lingue classiche. Raccolta di studi
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 165
Il volume illustra come sia possibile mettere in atto una proficua sinergia tra Università e Scuola di istruzione superiore nell’insegnamento delle lingue classiche, valorizzando l’interesse che il teatro suscita presso studenti e studentesse. Le ragioni sono legate alla volontà degli stessi autori greci e latini di rappresentare sulla scena, in forma di actio o recitatio, le proprie opere (commedie e tragedie, ma non solo), una destinazione da sostenere nella ricezione moderna anche in ambito didattico per un approccio dinamico e creativo ai testi antichi, tuttora attuali. I contributi raccolti mostrano attraverso varie prospettive e metodologie (filologiche, letterarie e didattiche) come la cultura classica possa essere percepita anche grazie al teatro come viva e familiare, portatrice di un patrimonio inestimabile di valori, a partire dall’humanitas.
Acta maceratensia
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
«Nel maggio 2022 abbiamo accolto a Macerata (Italia) 27 giovani studenti di studi romanzi provenienti da 20 università di otto paesi. Per la seconda volta nella storia della Young Romance Studies Association, ci siamo avventurati in un "viaggio italiano". E anche se Goethe stesso non è arrivato a Macerata, suo padre ha almeno descritto la città nei suoi resoconti di viaggio. Johann Caspar Goethe si era recato in Italia dopo aver conseguito il dottorato in entrambe le discipline giuridiche. In questo senso, come organizzatori, abbiamo potuto almeno utilizzare un cliché tedesco: "Goethe è stato qui!". Nello spirito del motto universitario "uomini che innovano", i partecipanti sono stati incoraggiati a focalizzare le loro presentazioni oltre le fonti del Corpus Iuris Civilis. Di conseguenza, il convegno è iniziato con un'introduzione all'epigrafia e al lavoro interdisciplinare negli studi romanzi. Le dodici lezioni hanno coperto un'ampia gamma di argomenti, dalla Repubblica Romana ai Glossatori. Abbiamo discusso di digesti e codici, ma anche di Livio, papiri e autori ecclesiastici. Siamo lieti di poter pubblicare nove delle dodici relazioni contenute in questo volume»
Cingoli. Atlante storico delle città italiane. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 320
«La lunga e importante storia di Cingoli trova, finalmente, realizzazione nella pubblicazione dell’Atlante all’interno del contesto progettuale della International Commission for the History of Towns che studia le città in una dimensione comparativa, utilizzando alcuni criteri comuni. Pur uscendo con un formato del tutto nuovo e ridotto rispetto a quello tradizionale, viene mantenuta la convenzione, ritenuta vincolante dalla Commission, della pianta principale della città in scala 1:2500, che trova posto, significativamente, proprio al centro dell’Atlante. La pianta, realizzata con un GIS che utilizza come base cartografica il Catasto gregoriano del 1835, permette non solo la comparazione con le altre città, ma offre anche una lettura chiara e immediata del tessuto insediativo urbano e delle sue principali emergenze architettoniche, oggetto di una schedatura completa. L’Atlante nasce anche dalla necessità di affrontare la storia urbana in modo organico, per avere una visione delle sue trasformazioni nel lungo periodo. Per questo motivo una parte importante al suo interno è dedicata alla storia della città e del suo territorio a partire dalla preistoria fino all’età contemporanea. Ripercorrere in modo sintetico e leggibile, ma senza rinunciare a criteri metodologicamente scientifici, tutta la storia di Cingoli ha richiesto una lunga fase di elaborazione: se per alcuni periodi più frequentati dalla storiografia era già disponibile materiale su cui impostare una riflessione, per altri è stato necessario intraprendere una ricerca ex novo. Il risultato complessivo, che mostra senza soluzione di continuità l’evoluzione della città, è sorprendente e innovativo per più motivi. In primo luogo perché fa emergere un andamento non “monolitico” della sua storia, in cui si alternano periodi di relativa quiete ad altri di maggiore vivacità economica, politica e istituzionale. In secondo luogo la visione nel lungo periodo ha dato modo di comprendere la portata di eventi che, decontestualizzati, non erano ancora emersi compiutamente. È questo il caso, ad esempio, del dibattito storiografico sorto nel XVIII secolo riguardo alla legittimità della cattedra episcopale di Cingoli, le cui premesse affondano le radici in età molto più risalenti. La storia della città si completa con uno sguardo al suo territorio, che viene esaminato nell’Atlante sia con la cartografia ricavata dal GIS sia con la schedatura di alcuni importanti enti religiosi. L’Atlante ospita infine una antologia delle fonti utilizzate per la ricostruzione storica, un ricco apparato iconografico e una corposa bibliografia: strumenti indispensabili per chiunque voglia indagare e approfondire la storia di questa piccola ma importante città. A conclusione di questo lavoro il mio pensiero, grato, va a Simonetta Bernardi e a Paolo Appignanesi che hanno molto studiato e molto amato Cingoli. Senza le loro ricerche, le loro intuizioni e il loro costante interesse per la città niente di tutto questo avrebbe mai potuto essere realizzato.» (Francesca Bartolacci)
Una parola di verità
Aleksandr Solzenicyn
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 216
La figura di Aleksandr Solženicyn (1918-2008) trova la sua forgia nel drammatico corso della storia sovietica del Novecento. Dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale subì le repressioni staliniane con l’arresto e il confino in un gulag. Alla riabilitazione, descrisse la vita da prigioniero in "Una giornata di Ivan Denisovič" (1962), opera che gli valse la consacrazione letteraria in patria, confermata all’estero dal premio Nobel del 1970 e dal seguente straordinario successo di "Arcipelago Gulag" (1973). Il deteriorarsi del rapporto con le autorità sovietiche portò all’espulsione di Solženicyn nel 1974. Visse negli Stati Uniti d’America per un ventennio. Con la fine dell’Urss fece ritorno in patria. Lo spessore intellettuale di Solženicyn trova la sua cifra stilistica non solo nelle opere letterarie, ma anche nelle prese di posizione espresse con coraggio nell’attività pubblicistica e nei discorsi pronunciati al cospetto di autorevoli consessi. La presente silloge raccoglie alcune significative prolusioni del periodo sovietico, dell’esilio e del ritorno in Russia. Il primo periodo è rappresentato dalla sua Lettera al IV Congresso degli scrittori sovietici del 1967 e dalla lezione per il Nobel alla letteratura, in cui si evidenziano la vigorosa ricerca della verità e la lotta contro le menzogne di stato. Il periodo americano, come dimostra nel discorso alla Harvard University del 1978, è caratterizzato da una lucida riflessione sulla crisi di valori che pervade anche l’Occidente. Una volta tornato in patria, Solženicyn ambisce ad ergersi a guida morale, come testimoniano il suo intervento alla Duma di Stato del 1994 e i successivi discorsi d’inizio millennio, in cui ribadisce la grave minaccia, sia per la Russia che per le realtà occidentali, generata dall’uso distorto del potere e della libertà.
Dispotismo democratico e autocoscienza della rivoluzione. Percorsi di ricerca
Gabriele Magrin
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2025
pagine: 158
Il pensiero democratico sorto con la Rivoluzione francese non ha saputo erigere argini adeguati alle derive autoritarie ma, contrariamente a quanto si è creduto, mise a fuoco precocemente i rischi del dispotismo democratico, senza attendere gli sviluppi del pensiero liberale. In particolare, tra Prima e Seconda Repubblica, fu il periodico riemergere in Francia del mito della democrazia diretta a suscitare in alcuni pensatori di parte democratica un radicale rifiuto delle derive plebiscitarie innescate dagli appelli al popolo e a produrre articolate strategie politico-costituzionali per disinnescarle. Da Rousseau ai Giacobini, da Babeuf ai teorici della législation directe, la cultura "direttista" assume volti diversi, ma trova in critici come Condorcet, Blanc e Proudhon confutazioni e controanalisi che configurano risposte tipicamente democratiche al problema del dispotismo delle maggioranze.

