Gangemi Editore: Interventi d'arte sull'arte
Immagini di dea. Due teste colossali dei Musei Capitolini. Storia e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 111
La storia dei restauri delle sculture antiche dei Musei Capitolini non è stata ancora scritta: dai ritratti rilavorati già in antico - si pensi, su tutti, alla celebre Elena seduta al centro della Sala degli Imperatori del Palazzo Nuovo -, alle sculture del Teatro del Belvedere Vaticano donate ai Conservatori da Pio V nel 1566, agli importanti interventi realizzati nel corso del Settecento alla vigilia dell'apertura del Museo Capitolino e all'indomani della stessa, fino ad arrivare alle più recenti campagne di restauro condotte negli ultimi decenni, le opere capitoline si offrono al pubblico come un palinsesto di interventi e, nello stesso tempo, consentono di ripercorrere, capitolo per capitolo, la storia del restauro, dall'antichità ai nostri giorni. La varietà della casistica rappresentata dalle sculture capitoline è ben esemplificata dalle due teste colossali di divinità appena restaurate: la Testa diademata inv. S 332, probabilmente giunta al Museo già nel corso del 1734 con le altre sculture della collezione Albani, si può considerare come un caso esemplare dell'approccio all'integrazione proprio del Settecento, volto a restituire al frammento antico la sua integrità nel rispetto 'filologico' dello stile e dell'iconografia; al contrario, la Testa di Minerva inv. S 17 giunge al Museo Capitolino come frammento negli anni centrali dell'Ottocento, la superficie coperta da incrostazioni: se si esclude un tentativo, subito abbandonato, di pulizia delle superfici, sulla testa non sarà programmato alcun intervento successivo, atteggiamento anche questo tipico dell'epoca, che precede le campagne di de-restauro messe in atto soprattutto nei musei tedeschi. Le due teste colossali si offrono di nuovo al pubblico, finalmente leggibili nella raffinatezza del modellato e nella preziosità del marmo. Immagini di dea, un tempo collocate all'interno di uno spazio sacro, le due sculture riconquistano oggi una nuova centralità nella storia centenaria del primo museo pubblico dell'età moderna.
Cantantibus organis. Il palinsesto decorativo della cripta di S. Cecilia. Studi e restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 96
La riscoperta nei fondi fotografici dell'Istituto per la Conservazione e il Restauro degli Archivi e del Libro di numerose immagini relative alle biblioteche governative italiane durante il Ventennio e la seconda guerra mondiale.
La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 359 da Castel di Decima. Studi e restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 88
Il XXIX volume della collana Interventi d'Arte sull'Arte è dedicato agli studi e al restauro della tomba 359 (VIII sec. a.C.) della necropoli di Castel di Decima e dell'intero corredo di sepoltura in essa contenuto, conservata presso il Museo Nazionale Romano, alle Terme di Diocleziano. La Fondazione Paola Droghetti onlus ha sostenuto attivamente il progetto di restauro della tomba fin dalla sua ideazione, finanziandolo con una borsa di studio annuale per giovani laureati presso la Scuola di Alta Formazione dell'Istituto Centrale per il Restauro. Questo volume è frutto di ricerche approfondite e di un lavoro di squadra dedicato e costituisce un contributo significativo per la comprensione dell'antica società pre-romana. Esso è anche accessibile a un più vasto pubblico, grazie a un linguaggio chiaro e a illustrazioni dettagliate, arricchito da una documentazione completa delle operazioni di restauro. Grazie alle competenze tecniche e alle varie sinergie che si sono unite, il corredo di sepoltura è stato sottoposto a un innovativo restauro conservativo di notevole complessità che ne ha restituito la bellezza originale conservandone l'integrità e quindi, grazie anche alla completa realizzazione di questo progetto, la tomba 359 avrà un posto d'onore nelle collezioni del Museo, permettendo a visitatori e studiosi la fruizione migliore.
Tra vecchio e nuovo mondo Le sete dipinte di Palazzo Barberini. Studi e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2022
pagine: 96
La Fondazione Paola Droghetti presenta con sincera soddisfazione questo volume, il ventisettesimo della collana Interventi d'Arte sull'Arte che ha per tema i risultati del restauro di quattro pannelli di seta dipinta di un ciclo che costituisce una sorta di parato del cosiddetto Salotto della sete dipinte dell'appartamento settecentesco di Palazzo Barberini. Tale soddisfazione nasce da una duplice motivazione. La prima è legata al fatto che questo intervento rappresenta per la Fondazione un ritorno a Palazzo Barberini, ove nel lontano 2009 sponsorizzò il restauro di due dipinti di El Greco, gli unici due presenti a Roma e di proprietà del Museo di Palazzo Barberini: l'Adorazione dei pastori e Il Battesimo di Cristo. I risultati di quel restauro furono pubblicati nel volume n. 5 della collana Interventi . I tredici anni trascorsi da allora hanno visto la pubblicazione di ventidue nuovi volumi della stessa collana, ciascuno dedicato ad un restauro sponsorizzato dalla Fondazione. La seconda motivazione è che le borse di studio che la Fondazione annualmente bandisce presso la Scuola di Alta Formazione dell'ICR, destinate quest'anno al restauro dei quattro pannelli di seta dipinta, sono state assegnate, per la prima volta, ad allieve della sede di Matera. La straordinarietà del supporto e dei dipinti, la bellezza delle scene rappresentative della vita dei nativi americani, un unicum per l'epoca, si combinano perfettamente con l'abilità, la competenza e la professionalità delle giovani vincitrici delle borse di studio, Eva Esposito e Livia Marinelli, che hanno affrontato e magistralmente risolto le difficoltà del restauro. Ringrazio sentitamente il Direttore delle Gallerie Nazionali d'Arte Antica Flaminia Gennari Santori per averci affidato questo importante compito accompagnandoci con grande generosità alla conclusione dei lavori. Al Direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro Alessandra Marino va tutta la nostra gratitudine per la fiducia e il riguardo dimostrati nei confronti della nostra Fondazione. Ringrazio inoltre tutti gli studiosi che, con i loro scritti, hanno dato un prezioso contributo a questo volume, in particolare Maria Giulia Barberini e Idalberto Fei per avere offerto con generosità la loro collaborazione. Ringrazio tutto il numeroso e straordinario gruppo di lavoro dell'ICR, in modo speciale l'ottimo direttore esecutivo dei lavori Carla Zaccheo, cui ci lega un antico rapporto di stima e amicizia. Un ringraziamento particolare va a Paola Nicita per averci seguito con grande professionalità in tutto questo lavoro e con lei a tutto il personale di Palazzo Barberini. Infine, come sempre, ringrazio gli Amici della Fondazione Paola Droghetti che ci sostengono da tanti anni con il loro affetto e partecipazione. Il nostro comune grande orgoglio è di riuscire a dare un seppur piccolo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano.
Progetto e utopia. Due opere del MAXXI Architettura. Studi e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 110
Il MAXXI Architettura è il primo museo nazionale di architettura presente in Italia e ha la duplice missione di custodire da una parte le collezioni storiche e dall'altra di promuovere ed esporre la nuova produzione culturale che guarda al presente e al futuro. Vuole essere dunque al tempo stesso un museo storico e un museo contemporaneo, al cui interno la dialettica tra passato e attualità viene continuamente sviluppata, utilizzando di volta in volta le forme e gli strumenti più adatti per analizzare tendenze, temi o personalità di rilievo. La missione di conservazione, studio e valorizzazione del patrimonio architettonico del XX e XXI secolo è raccolta dal Centro Archivi MAXXI Architettura, che del museo custodisce e gestisce le collezioni, archivi e documenti rappresentativi per la cultura architettonica del nostro tempo. Il Centro Archivi permette di avvicinarsi ai documenti di architettura e alla documentazione delle mostre in un continuo rincorrersi di riferimenti e aggiornamenti, anche grazie al ricorso a strumenti digitali di più ampia fruizione. Il Centro Archivi si fa spazio espositivo, luogo di riflessioni e dibattiti, sede di seminari e approfondimenti su temi specifici non solo di carattere squisitamente archivistico, ma anche sugli innumerevoli temi di più ampio respiro stimolati da una cosí ricca e varia collezione. In questo quadro trova la sua perfetta cornice il progetto proposto dalla Fondazione Paola Droghetti che, grazie all'erogazione di due borse di studio per giovani laureati dell'ISCR e dell'ICRCPAL, vede il restauro di due opere della collezione del MAXXI Architettura: il modello del Concorso per la Camera dei Deputati dall'Archivio di Vittorio De Feo e lo scroll Space IV di Paolo Soleri. Ad una prima vista sembrano due opere distanti tra loro: una in legno, l'altra in carta; una la proposta di un progetto urbano, l'altra la rappresentazione grafica di un'utopia; una il prodotto di un gruppo di lavoro, l'altra il risultato della scelta di isolamento del suo Autore, ritiratosi in Arizona. Anche le attività di restauro svolte mostrano due strade differenti: il modello ha richiesto un lavoro di minuziosa ricostruzione, lo scroll ha fatto emergere le difficoltà insite nella gestione di un oggetto di dimensioni straordinarie (la sua lunghezza supera i 10 metri) e ha richiesto la definizione di una serie di misure preventive al fine di consentirne l'esposizione. Eppure un filo conduttore le avvicina: entrambe parti della collezione di architettura sono la rappresentazione fisica del processo progettuale che attraversa la mente degli architetti; entrambe rappresentano la ricerca di soluzioni nuove, alternative ad un mondo che non sembra soddisfacente; entrambe nella loro fisicità necessitano di interventi di restauro che ne preservino l'integrità e ne garantiscano la conservazione.
La fanciulla di marmo. Una statua femminile panneggiata a Palazzo Altemps. Studi e restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 96
Già in proprietà Ricordi, nel 2018 la statua è stata ceduta allo Stato italiano in base alla legge n. 512 del 1982 che permette la cessione di beni culturali in pagamento delle imposte. È stata quindi assegnata al Museo Nazionale Romano nella sede di Palazzo Altemps, dove è stata collocata nella “Sala della Menade” accanto a un’altra statua, la c.d. Menade Veneziani, che era stata ceduta in pagamento delle imposte nel 1997. La statua, in marmo bianco e di dimensioni inferiori al vero, rappresenta una figura femminile panneggiata, priva della testa e delle braccia, che erano lavorate separatamente e inserite con perni. La figura stante sulla gamba sinistra, con la destra flessa e leggermente scartata di lato, indossa un chitone altocinto, che lascia scoperta la spalla destra e parte del seno ed è solcato da pieghe fitte e sottili, che rendono la trasparenza della veste. Il mantello (himation) di stoffa più pesante e ruvida, che in origine si avvolgeva attorno al braccio sinistro, riveste completamente le gambe e risale obliquamente sulla parte posteriore. La scultura, derivata da un tipo iconografico di età ellenistica, è databile al II secolo d.C. L’intervento conservativo è stato possibile grazie al sostegno offerto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus. La statua è in fase di restauro in modalità di cantiere aperto, consentendo ai visitatori di apprezzare il lavoro svolto dai restauratori in corso d’opera. La scultura non si trovava in uno stato di conservazione ottimale. La superficie, molto erosa e scagliata in più zone ben localizzate, evidenziava uno strato compatto di polvere grassa sedimentata e adesa al rilievo. Inoltre, erano ben distinguibili residui di prodotti utilizzati in interventi precedenti, come resine e cere, nonché alcune macchie di ruggine e diversi perni metallici alcuni dei quali presentavano una consistente patina di corrosione. Erano presenti stuccature composte da malte e prodotti non idonei. Preliminarmente al lavoro di restauro, sono state eseguite mirate indagini diagnostiche. La pulitura della scultura, eseguita con prodotti innovativi a minor impatto ambientale nel rispetto dell’opera, dell’operatore e dell’ambiente, consentirà il recupero delle migliori condizioni di conservazione e di fruizione estetica. Infine, per una maggiore conoscenza e una più completa documentazione dell’opera e del restauro, sono stati effettuati rilievi e fotomodellazione 3D.
Tessere di storia. Il Pioniere nel Museo dell'Arma del Genio. Studi e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 95
Presentazioni di Vincenzo Ruggieri, Francesco Bindi, Giulio Milone, Antonio Lampis e Gisella Capponi.
Un fondale per l'acqua vergine. Il modello della Fontana di Trevi. Storia e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 111
"In questo volume, presentiamo il restauro di un'opera straordinaria, il 'Modello ligneo della Fontana di Trevi' del Museo di Roma a Palazzo Braschi. L'intervento sul 'Modello' si inserisce nello stretto rapporto di collaborazione che da ben quindici anni la Fondazione Paola Droghetti ha con l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. Una collaborazione profondamente legata alla Scuola di Alta Formazione dell'Istituto e realizzata, in questo caso, attraverso l'assegnazione di quattro borse di studio per l'a.a. 2015/16 per giovani laureati/laureandi. Ma si inserisce anche nel proficuo rapporto di collaborazione che la nostra Fondazione ha, da ben undici anni, con la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali. La straordinarietà dell'opera, le sue dimensioni, il suo valore storico-artistico e l'onerosità dei lavori di restauro, hanno fatto sì che nascesse una nuova e importante collaborazione tra la Fondazione Paola Droghetti e l'Associazione Amici dei Musei di Roma con la quale abbiamo condiviso non solo l'impegno economico dei lavori ma anche il forte interesse per la conservazione di un'opera cosí particolare che consentirà a tutti i cittadini di poterne godere pienamente e a lungo nella sua nuova collocazione nel Museo di Roma. Si realizza così al meglio uno degli scopi prevalenti della Fondazione: ridare luce e voce alle opere del nostro patrimonio artistico attraverso una sempre auspicata sinergia tra pubblico e privato e dando a giovani e bravi restauratori laureati presso l'ISCR un forte incoraggiamento a entrare nel mondo del lavoro compiendo, grazie alle borse di studio, un primo importante impegno lavorativo." (Vincenzo Ruggieri). Presentazione di Claudio Parisi Presicce.
La bellezza scolpita. Franca Florio nel ritratto di Piero Canonica. Storie e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 96
La Fondazione Paola Droghetti ha dedicato il XX volume della sua collana "Interventi d'arte sull'arte" alla storia e al restauro dell'opera "Donna Franca Florio" di Pietro Canonica custodita nel museo dell'artista. Franca Florio, donna di grande fascino, considerata la "regina di Palermo", celebre negli ambienti dell'alta società italiana per l'indiscussa bellezza ed eleganza, fu un personaggio rappresentativo di un'epoca. Collaborò insieme al marito Ignazio e al cognato Vincenzo, ideatore nel 1906 della celebre corsa automobilistica "Targa Florio", alla sprovincializzazione di Palermo e al suo inserimento tra le più vivaci città europee nei primi anni del novecento. L'interesse per questa meravigliosa scultura in marmo nasce innanzitutto da una particolare attenzione della fondazione per il piccolo ma straordinario Museo Pietro Canonica in Villa Borghese. Si tratta di un'affascinante e preziosa casa-museo, ove si respira una speciale atmosfera collocata tra fine ottocento e prima metà del novecento. Le sale espositive, insieme allo studio dell'artista e alle stanze dell'appartamento privato, restituiscono in modo completo non solo la notevole qualità dello scultore ma anche la sua umana complessità, il suo gusto e la sua poliedrica personalità. Il ritratto di donna Franca Florio, che è tra i più noti capolavori dell'artista, necessitava di una accurata e delicata operazione di pulitura e per questo motivo la fondazione si è impegnata a finanziare il restauro conservativo dell'opera. La scultura è tornata ora al suo originario splendore. Un'operazione impegnativa che è avvenuta sotto gli occhi del pubblico, creando così un ulteriore interesse al complesso lavoro del restauratore. Il cantiere è stato infatti aperto nella stessa area espositiva del museo e questo ha consentito ai visitatori non solo di ammirare l'opera ma anche di seguire i lavori di restauro nelle sue diverse fasi. Contributo di Francesco Ruggieri, presentazione di Claudio Parisi Presicce e prefazione di Giulia Gorgone.
Rinascita di una Venere. «Goldfinger/Miss» di Mario Ceroli. Storie e restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 95
Il XIX volume della collana "interventi d'Arte sull'Arte" testimonia e illustra la scelta della Fondazione Paola Droghetti onlus di inoltrarsi in un territorio fin qui inesplorato, quello dell'arte contemporanea. Grazie alla consolidata collaborazione con la Sovrintendenza capitolina e in particolare con Federica Pirani già dirigente della U.O. Musei d'Arte Moderna e Contemporanea, cui va il nostro primo e più sentito ringraziamento, si è realizzata ancora una volta la tanto auspicata sinergia pubblico-privato tramite il finanziamento, da parte della nostra Fondazione, del restauro di un'opera di grande importanza: la Goldfinger/Miss di Mario Ceroli, uno dei pezzi storici della collezione del macro. Realizzata nel 1964 ed esposta l'anno successivo alla IX Quadriennale di Roma, la Goldfinger/Miss reinterpreta il mito della dea della bellezza in chiave pop: la figura della Venere nel famosissimo dipinto di Sandro Botticelli viene reiterata in sagome di legno di pino ma anche dipinta in oro, citando un celebre episodio della moderna saga di 007.
Tesori per l'aldilà. La Tomba degli Ori di Vulci. Dal sequestro al restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 95
"La pubblicazione di questo volume, il XVIII della Collana "Interventi d'Arte sull'Arte" della Fondazione Paola Droghetti onlus, conclude un percorso iniziato nel mese di marzo 2015 quando, su indicazione della già Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale Anna Maria Moretti Sgubini e della allora Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Marinella De Lucia, alle quali va un nostro particolare ringraziamento, ci interessammo al prezioso corredo funerario proveniente dalla Tomba degli Ori di Vulci, risalente all'VIII -VII secolo a.C. I rapporti avviati con la Soprintendente per l'Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale, Alfonsina Russo, furono suggellati dal consenso entusiasta della Direttrice dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Gisella Capponi, che concordò pienamente con il fatto che il restauro avvenisse ad opera di laureati dell'ISCR, con la direzione dei funzionari dello stesso Istituto e la collaborazione della restauratrice in forza presso il Museo di Villa Giulia. [...] I materiali del corredo, che includono gioielli in oro, argento, argento dorato, paste vitree e faiënces sono il frutto di un sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza agli inizi degli anni '60, cui si è aggiunto il ritrovamento della tomba e di altri reperti che costituiscono un unicum eccezionale oltre che poco noto (con la sua storia davvero avventurosa) al grande pubblico".
Le ore dell'imperatore. La pendola Urania del Museo Napoleonico. Studi, incontri, restauro
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 96
Questo volume, il XVII della collana "Interventi d'Arte sull'Arte" curata dalla Fondazione Paola Droghetti onlus, contiene i risultati del nostro ultimo impegno che realizza appieno gli scopi della Fondazione riguardanti non solo il recupero del patrimonio artistico nazionale ma anche la promozione della diffusione della cultura storico-artistica. Si tratta infatti del finanziamento del restauro della Pendola Urania, una preziosa pendola di epoca imperiale di proprietà del Museo Napoleonico a Roma e la contemporanea organizzazione di un ciclo di quattro incontri tenuti nello stesso Museo da storici dell'arte sulle vicende, le dimore e le porcellane dei Bonaparte nonché sulle figurazioni degli orologi del sei e settecento.