Garzanti: Collezione storica
La ricchezza e la povertà delle nazioni
David S. Landes
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 2001
pagine: 696
Il libro affronta il problema più grave e urgente del pianeta: il divario crescente tra i ricchi e i poveri. Riprendendo la riflessione di Adam Smith, David S. Landes ricostruisce la lunga e affascinante storia della ricchezza e della potenza nel mondo. Studia le origini della prosperità, segue i percorsi dei vincitori e degli sconfitti, accompagna l'ascesa e la caduta delle nazioni. Discute le varie innovazioni, in particolare nel settore degli armamenti, dei trasporti, dell'energia e della metallurgia. Soprattutto, esamina i processi storici per capire in quale misura le diverse culture accelerano - o rallentano - il successo economico e militare, e influiscono sul tenore di vita.
La repubblica delle camicie nere
Luigi Ganapini
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 1999
pagine: 520
18 BL. Mussolini e l'opera d'arte di massa
Jeffrey T. Schnapp
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 1996
pagine: 296
18BL è il nome di un camion FIAT utilizzato in numerose occasioni dall'esercito italiano durante il primo conflitto mondiale. Per volontà di Mussolini e degli artefici della cultura del regime fascista, il camion 18BL diventò l'eroe di un megaspettacolo teatrale che si tenne a Firenze nel 1934, con la regia di Blasetti. Attraverso questo spettacolo ambiziosissimo e sostanzialmente fallito, Schnapp traccia un'analisi della cultura fascista e dei suoi rapporti con i mass media, mettendolo a confronto con l'opera delle avanguardie storiche e gli apparati propagandistici degli altri regimi totalitari dell'epoca, quello sovietico e quello hitleriano.
Il genio del gusto. Come il mangiare italiano ha conquistato il mondo
Alessandro Marzo Magno
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2014
pagine: 342
Il cibo italiano per eccellenza? La pizza, verrebbe da dire, oppure la pasta. Leggendo "Il genio del gusto" dovremo forse ricrederci, e scoprire come la nostra cucina sia stata in grado di accogliere lavorazioni e ingredienti da tutto il mondo per reinventarli e farli propri, costruendo attorno al cibo una cultura originale e una identità collettiva. Si svelano così le origini sorprendenti dei grandi protagonisti della gastronomia italiana: veniamo a sapere che la pasta ha origini arabe, che la pizza era preparata già dagli antichi greci, e che quando facciamo colazione al bar con caffè e croissant assaporiamo una bevanda turca accompagnata a un dolcetto che simboleggia la bandiera ottomana. Perché la cucina è sempre contaminazione, e migliora viaggiando e incontrando il diverso. La grandezza del genio italiano è stata ed è ancora - nel reinterpretare l'esotico, mescolarlo col casalingo e poi diffonderlo in tutto il mondo: la forchetta arriva a Venezia da Bisanzio ma è dall'Italia che si diffonde per il resto d'Europa; i bufali giungono in Campania e nel Lazio dall'Asia e poi la mozzarella conquista tutti i continenti; il barolo diventa il vino dei re e la produzione di prosecco si sta avvicinando a quella dello champagne. Ma Alessandro Marzo Magno racconta anche storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane: il carpaccio, inventato nel 1963 da Giuseppe Cipriani fondatore dell'Harry's Bar a Venezia; la macchinetta per il caffè espresso...
L'invenzione dei soldi. Quando la finanza parlava italiano
Alessandro Marzo Magno
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2013
pagine: 288
Abbandoniamo New York e la City londinese e dirigiamoci nelle piazze e negli stretti vicoli delle città italiane, tra medioevo e prima età moderna: è lì che, sorprendentemente, scopriamo le origini di quella finanza che oggi incide sulle nostre vite in modo così decisivo. L'invenzione dei soldi ci racconta in maniera approfondita e divertente, con tanti aneddoti e curiosità, la storia di un'Italia all'avanguardia nel momento in cui per la prima volta la moneta si trasforma in merce e il mercante può così diventare banchiere. È infatti proprio tra Genova, la Toscana (Lucca, Siena, Firenze) e Venezia dopo il Mille che nascono le prime società multinazionali ed è da qui che i mercanti partono per costruire colonie commerciali in tutto il Mediterraneo. È in Italia che nascono le banche e le società di assicurazione, che vengono inventati gli assegni e le prime obbligazioni e qui, di conseguenza, avvengono anche i primi reati finanziari, dai rocamboleschi furti con scasso ai danni dei forzieri di prestigiose banche fino alla creazione di vere e proprie zecche clandestine per falsificare monete. Sono i cittadini di Asti, di Alba e di Piacenza a raggiungere le piazze di tutta Europa impiantando i primi banchi di pegno. È la moneta italiana, con il genovino, il fiorino e il ducato, a dominare per secoli i commerci di tutto il mondo grazie alla fiducia che riscuote e al suo pregio artistico: un successo straordinario visibile ancora nei nomi delle grandi vie della finanza, dalla Lombard Street di Londra alla Lombardenstraat di Anversa, passando per la rue des Lombards a Parigi, intitolate proprio agli italiani che hanno costruito e dominato per secoli l'economia mondiale. "L'invenzione dei soldi" è inoltre un viaggio pieno di vita e ricco di personaggi geniali e intraprendenti, capaci di incidere profondamente nella storia moderna, da Fibonacci, che per primo introduce in Occidente lo zero, a Luca Pacioli, uno dei grandi geni del rinascimento, che diffonde gli strumenti della contabilità utilizzati ancora ai nostri giorni, fino a John Law, lo scozzese che dà vita alla prima bolla finanziaria della storia, quella della Compagnia del Mississippi, e che finisce la sua vita a Venezia, dov'è tuttora sepolto. Con lo stesso stile narrativo e piacevole con cui aveva descritto la nascita dell'editoria ne "L'alba dei libri", Alessandro Marzo Magno ripercorre qui le origini della finanza, dimostrandoci che la nostra economia, dai broker di Wall Street ai più recenti investimenti della Bank of China, ha radici antiche e profondamente italiane.
Soldaten. Combattere uccidere morire. Le intercettazioni dei militari tedeschi prigionieri degli Alleati
Sönke Neitzel, Harald Welzer
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2012
pagine: 460
Nel corso della seconda guerra mondiale, gli inglesi e gli americani intercettarono sistematicamente le conversazioni di migliaia di prigionieri tedeschi. Registrarono su vinile i passi più interessanti e redassero copie a stampa riempiendo oltre 150 mila pagine di verbali. Questi verbali sono rimasti custoditi per decenni negli archivi di stato a Londra e a Washington e sono stati scoperti e presi in esame per la prima volta da uno storico, Sönke Neitzel, e da uno psicologo, Harald Welzer, solo a partire dalla fine degli anni Novanta. È una documentazione unica nel suo genere, sia per la qualità dei contenuti sia per l'enorme quantità di materiale, e offre una chiave di lettura inedita e sconvolgente della guerra, dei suoi orrori e dell'animo di chi è chiamato a combatterla. Senza sapere di essere ascoltati, soldati e ufficiali della Wehrmacht parlano liberamente e fanno a gara tra loro per dimostrare di essere stati più brutali e spietati degli altri. Rivelano segreti militari e dettagli tattici, discutono di armi e operazioni militari, ma esprimono anche la loro opinione su Hitler, sui nemici, sulla guerra, sulle SS, sullo sterminio degli ebrei. Soprattutto, manifestano senza inibizioni i loro sentimenti durante le azioni e il piacere che provavano nelle uccisioni più crudeli. "Soldaten" ci restituisce per la prima volta con questa ampiezza, profondità e forza l'immagine della guerra così come è stata vissuta da chi combatteva.
«Viva Mussolini!». La guerra della memoria nell'Italia di Berlusconi , Bossi e Fini
Aram Mattioli
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2011
pagine: 272
In questi ultimi anni l'Italia ha vissuto una "rivoluzione silenziosa", che ha profondamente cambiato la nostra società civile. In un clima di intolleranza e volgarità crescenti, sono stati infranti alcuni tabù dello stato di diritto, fino a mettere in discussione la libertà di stampa e istituzioni fondamentali come il sistema della giustizia, la Corte Costituzionale e la stessa presidenza della repubblica. Uno degli aspetti chiave di questa trasformazione della coscienza collettiva è stata la distruzione della memoria condivisa dagli italiani, cui ha dato un contributo decisivo il "revisionismo storico": da un lato sono stati rivalutati Mussolini e il fascismo, dall'altro sono stati messi in dubbio i meriti dell'antifascismo e della lotta partigiana. La polemica revisionista, che ha trovato ampio spazio sui media, è stata il presupposto di un'operazione politica, che ha portato al governo gli eredi politici del fascismo e un movimento con forti venature populiste e razziste come la Lega Nord. Non solo la società italiana si è spostata a destra, ma le idee della destra hanno conquistato uno spazio crescente nel dibattito pubblico. Aram Mattioli, professore di storia all'Università di Lucerna, ricostruisce le diverse tappe di una "guerra culturale" che ha interessato gli storici e i politici, ma anche le arti e i mass media.
L'onore perduto di Isabella de' Medici
Elisabetta Mori
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2011
pagine: 438
Per secoli gli storici hanno dipinto Isabella de' Medici come una donna priva di freni morali e dedita a "illecite passioni", giustificata solo dalla scarsa considerazione che il marito Paolo Giordano Orsini avrebbe avuto per lei. Tanto che alla fine lui, già macchiatosi di molti altri delitti, l'avrebbe uccisa, esasperato dai suoi tradimenti. Quella di Isabella e Paolo Giordano è una delle più sanguinose "leggende nere" del nostro Rinascimento, uno scandalo che ha ispirato, nel corso dei secoli, scrittori e poeti. Ma è giunto il momento di riscoprire la verità e restituire a Isabella l'onore cancellato dalle calunnie. Elisabetta Mori ricostruisce, partendo dai documenti originali, uno dei grandi misteri della storia italiana. Ricostruisce un'epoca, i suoi costumi, la sua cultura, oltre che naturalmente le trame politiche dell'Italia cinquecentesca. E ci regala il ritratto vero e commovente di una giovane donna intrappolata tra accordi diplomatici, calcoli politici e sentimenti profondi.
Cultura, libertà e democrazia. Alle origini dell'Europa, l'antica Grecia
Christian Meier
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2011
pagine: 385
Per Hegel, "lo spirito europeo ha vissuto in Grecia la sua gioventù". Oggi questa intuizione può essere corroborata da nuove acquisizioni della storia e dell'archeologia, che ci permettono di capire meglio che cosa davvero significhi l'eccezionalità della Grecia nella storia delle civiltà. Perché i greci riuscirono a dar vita a una cultura diversa da tutte le altre fiorite nel corso della storia. In Grecia fu una vasta cerchia di uomini liberi che, attraverso un complesso percorso storico, inaugurò libere forme di vita. "Cultura, libertà e democrazia" segue questo percorso, nelle sue varie fasi e nei suoi risvolti: gli aspetti politici e militari innanzitutto, a partire dal confronto con la Persia e con Roma; e poi la frammentazione e la molteplicità delle città greche, da Atene a Sparta; l'alternarsi di democrazia e aristocrazia, di rivolte e tiranni. A questo percorso è strettamente intrecciato l'aspetto economico, con la spinta dei commerci e la colonizzazione del Mediterraneo. E va tenuto conto dell'intelaiatura specificamente culturale che ispirò questa evoluzione e al tempo stesso le diede una forma e una consapevolezza: l'epica di Omero ed Esiodo, il rapporto con le divinità, l'importanza dei simposi e la nascita della filosofia... In una fase di rivoluzione globale, ci suggerisce il libro di Christian Meier, comprendere le nostre radici profonde, i valori che hanno ispirato il percorso della civiltà prima greca e poi europea, è fondamentale.
L'impero e i barbari. Le grandi migrazioni e la nascita dell'Europa
Peter Heather
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2010
pagine: 936
Al tempo della nascita di Cristo, l'Europa era contrassegnata da uno straordinario contrasto. Da poco unificato sotto la dominazione imperiale di Roma, il Mediterraneo era sede di una civiltà politicamente evoluta, economicamente avanzata e culturalmente raffinata. Il resto dell'Europa era popolato da agricoltori con un'economia a livello di sussistenza, organizzati in entità politiche di piccole dimensioni. Più si procedeva verso est, più rarefatto si faceva il paesaggio: meno utensili di ferro, meno produttività nell'agricoltura e minore densità della popolazione. Mille anni più tardi troviamo un mondo completamente cambiato. Non solo i gruppi di lingua slava si sono sostituiti a quelli di lingua germanica, ma, cosa ancora più importante, il Mediterraneo ha perduto la sua centralità. A livello politico la causa va ricercata nel progressivo affermarsi nel Nord di entità statuali più grandi e solide. Tuttavia verso il Mille erano anche molti tratti culturali caratteristici del Mediterraneo a diffondersi al Nord e all'Est. In sostanza le diverse forme di organizzazione umana si sviluppavano verso un maggiore grado di omogeneità lungo una direttrice che interessava l'intera fascia continentale dell'Europa. Furono queste nuove strutture, politiche e culturali, a rompere definitivamente l'antico ordine mondiale fondato sul dominio del Mediterraneo.
L'anarchico Schirru. L'uomo giustiziato per aver pensato di uccidere Mussolini
Giuseppe Fiori
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2010
pagine: 220
Il 28 maggio 1931 Michele Schirru, trentaduenne anarchico sardo, viene condannato a morte dal tribunale speciale del fascismo. Sarà fucilato poco dopo, nell'anno IX dell'era fascista. Il suo crimine? Aver pensato di uccidere Benito Mussolini. Ma il giovane Schirru, alto, biondo, spavaldo, dotato di trascinante simpatia, non è mai andato al di là dell'intenzione e forse, al momento dell'arresto, aveva già rinunciato al suo progetto. Giuseppe Fiori ricostruisce la biografia di un eroe romantico, dalla Sardegna povera e feudale agli Stati Uniti dove emigra con il padre. Infine, la sua ultima stagione nell'Italia del fascismo trionfante, l'atroce giallo della morte sullo sfondo di cupe e tenere giornate romane. Pubblicato per la prima volta nel 1983, L'anarchico Schirru è diventato un piccolo classico della nostra storiografia. Lo anima una scrittura sempre attenta alle circostanze storiche e ambientali, oltre che naturalmente ai documenti. Il fulcro del libro è la ricostruzione delle posizioni dell'antifascismo nei confronti delle azioni terroristiche e del tirannicidio: da un lato il desiderio di condurre la più dura opposizione al regime, dall'altro la necessità di innescare processi profondamente democratici. E anche la consapevolezza che un regime dittatoriale, in grado di controllare i meccanismi dell'informazione, può facilmente volgere a proprio favore le circostanze più diverse.
Crociate e crociati nel Medioevo
Alain Demurger
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2010
pagine: 325
Il 27 novembre 1095 a Clermont, in Alvernia, papa Urbano II lanciò un vibrante appello alla cristianità: bisognava liberare Gerusalemme e i luoghi santi dalla tutela dei musulmani. Quel giorno fatidico iniziò la storia delle crociate, destinata a durare fino alla metà del XIII secolo. Anche se in realtà, come spesso accade, le cose furono un po' più complicate. Perché Urbano II non pronunciò la parola "crociata", un termine che all'epoca non esisteva ancora. Inoltre l'intero medioevo è attraversato da movimenti collettivi, da pellegrinaggi di esaltati, da guerre sante: diventa dunque difficile definire e circoscrivere l'ambito delle crociate, e infatti il dibattito tra gli storici sulla loro vera natura e sulle loro caratteristiche è ancora oggi assai vivace. Alain Demurger esamina il rapporto tra le crociate e le "guerre sante", che hanno insanguinato e insanguinano la storia. Da un lato le spedizioni delle armate cristiane verso la Palestina somigliano per molti aspetti a esperienze storiche antecedenti, come la grande offensiva dell'imperatore bizantino Eraclio contro i persiani nel VII secolo o le prime fasi della lenta riconquista della penisola iberica. Tuttavia le crociate rappresentarono indubbiamente un fenomeno inedito: non fu solo un'idea nuova, fu anche una pratica destinata a creare rapidamente le proprie istituzioni. Il volume ricostruisce una vicenda storica memorabile e controversa: risale alla nascita di questo sogno collettivo e ne segue l'evoluzione.