Giardini: Biblioteca di materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici
Una mitra per Kleis. Saffo e il suo pubblico
Franco Ferrari
Libro: Copertina morbida
editore: Giardini
anno edizione: 2007
pagine: 232
Partendo dall'esame di ogni scheggia documentaria superstite questo studio mira a catturare la dimensione politica, antropologica, comunicativa al cui interno la poesia di Saffo è stata elaborata. Un rilievo particolare assume in questa chiave la questione del pubblico a cui la poetessa si rivolgeva di persona o per bocca di un coro formato da giovani ragazze che ella stessa aveva provveduto a istruire nel canto e nella danza. L'individuazione di un tale gruppo in quanto sodalizio impegnato, in concorrenza con cerchie dirette da altre figure femminili, in un percorso paideutico che andava dagli albori dell'adolescenza al tempo delle nozze rimanda infatti, al di là della dimensione del privato, a occasioni cultuali e festive di vario segno e orientamento che facevano da cornice e da contesto all'esecuzione di questi canti. Ma se l'immagine vulgata di una Saffo intimista che confida a poche adepte le proprie emozioni si dimostra incompatibile sia con i testi superstiti sia con la documentazione letteraria e figurativa, l'aggancio con l'hic et nunc dell'occasione e le esigenze di una comunicazione felice non impedivano alla poetessa di Mitilene di avventurarsi in zone inesplorate della psiche e di dare forma a inquietudini annidate nella sua condizione di maestra e di donna.
Una mitra per Kleis. Saffo e il suo pubblico
Franco Ferrari
Libro: Copertina rigida
editore: Giardini
anno edizione: 2007
pagine: 232
Partendo dall'esame di ogni scheggia documentaria superstite questo studio mira a catturare la dimensione politica, antropologica, comunicativa al cui interno la poesia di Saffo è stata elaborata. Un rilievo particolare assume in questa chiave la questione del pubblico a cui la poetessa si rivolgeva di persona o per bocca di un coro formato da giovani ragazze che ella stessa aveva provveduto a istruire nel canto e nella danza. L'individuazione di un tale gruppo in quanto sodalizio impegnato, in concorrenza con cerchie dirette da altre figure femminili, in un percorso paideutico che andava dagli albori dell'adolescenza al tempo delle nozze rimanda infatti, al di là della dimensione del privato, a occasioni cultuali e festive di vario segno e orientamento che facevano da cornice e da contesto all'esecuzione di questi canti. Ma se l'immagine vulgata di una Saffo intimista che confida a poche adepte le proprie emozioni si dimostra incompatibile sia con i testi superstiti sia con la documentazione letteraria e figurativa, l'aggancio con l'hic et nunc dell'occasione e le esigenze di una comunicazione felice non impedivano alla poetessa di Mitilene di avventurarsi in zone inesplorate della psiche e di dare forma a inquietudini annidate nella sua condizione di maestra e di donna.
Il «padre di Telemaco». Odisseo tra Iliade e Odissea
Giuseppe Lentini
Libro: Copertina rigida
editore: Giardini
anno edizione: 2006
pagine: 224
davvero credibile lo schema, spesso riproposto, che vede nell'Iliade un poema più antico imitato ed emulato da un poema più recente, l'Odissea? O si deve piuttosto pensare che la tradizione (orale) che si è più tardi fissata nella nostra Odissea abbia lasciato tracce nel poema che pure ha trovato prima la sua forma definitiva? Quando per due volte l'Iliade ci presenta un Odisseo che si definisce 'padre di Telemaco', menzionando un personaggio che appartiene completamente all'altro poema, essa ci suggerisce apertamente questa seconda possibilità. Ma a rivelarci fino a che punto l'Iliade abbia potuto 'incorporare' la tradizione che ha trovato compiuta realizzazione nella nostra Odissea è uno studio dei motivi narrativi associati a Odisseo nei due poemi; solo attraverso un'indagine di questo tipo, che medii tra neoanalisi e teoria oralistica, possiamo apprezzare il modo in cui nell'Iliade Odisseo, eroe dell'astuzia (mètis) e dell'autocontrollo, in grado di ottenere il ritorno in patria e una lunga vita, possa direttamente confrontarsi con Achille, il protagonista destinato a una breve esistenza e dominato dalla forza e dall'istintualità.
Il «padre di Telemaco». Odisseo tra Iliade e Odissea
Giuseppe Lentini
Libro: Copertina morbida
editore: Giardini
anno edizione: 2006
pagine: 224
È davvero credibile lo schema, spesso riproposto, che vede nell'Iliade un poema più antico imitato ed emulato da un poema più recente, l'Odissea? O si deve piuttosto pensare che la tradizione (orale) che si è più tardi fissata nella nostra Odissea abbia lasciato tracce nel poema che pure ha trovato prima la sua forma definitiva? Quando per due volte l'Iliade ci presenta un Odisseo che si definisce "padre di Telemaco", menzionando un personaggio che appartiene completamente all'altro poema, essa ci suggerisce apertamente questa seconda possibilità. Ma a rivelarci fino a che punto l'Iliade abbia potuto "incorporare" la tradizione che ha trovato compiuta realizzazione nella nostra Odissea è uno studio dei motivi narrativi associati a Odisseo nei due poemi; solo attraverso un'indagine di questo tipo, che medii tra neoanalisi e teoria oralistica, possiamo apprezzare il modo in cui nell'Iliade Odisseo, eroe dell'astuzia (mètis) e dell'autocontrollo, in grado di ottenere il ritorno in patria e una lunga vita, possa direttamente confrontarsi con Achille, il protagonista destinato a una breve esistenza e dominato dalla forza e dall'istintualità.