Graphe.it: I Condottieri
Attila l'Unno. L'arco e la spada
Mirko Rizzotto
Libro
editore: Graphe.it
anno edizione: 2019
pagine: 200
Attila, l'uomo che fece tremare l'Impero di Roma, è una figura misteriosa, sia per le sue origini, che per la morte inaspettata. Sappiamo quello che storia e tradizione ci hanno tramandato: guerriero spietato, razziatore implacabile e strumento scelto da Dio per punire gli uomini dai loro peccati. Tuttavia non conosciamo la vera natura del condottiero, né gli eventi che lo hanno posto alla testa delle orde unne che attraversano l'Europa gettando numerosi popoli nel terrore più assoluto. Come sconosciute sono le ragioni che permettono al generale romano Ezio di opporsi alla sua avanzata e di riuscire persino a sconfiggerlo nella furiosa battaglia dei Campi Catalaunici. Ripercorrendo quanto gli scrittori antichi hanno lasciato su di lui, Mirko Rizzotto analizza le vicende del Flagello di Dio, cercando di comprenderne i segreti delle tattiche militari e delle manovre politiche che tanto misero in crisi l'Impero romano già in evidente declino.
Enrico Dandolo. La spietata logica del mercato
Maria Carolina Campone
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2018
pagine: 204
Enrico Dandolo (1107-1205) fu l'artefice del «dirottamento» da Gerusalemme a Bisanzio della quarta crociata (1202-1204) che portò alla definitiva caduta di Costantinopoli. Personaggio controverso e discusso, in età avanzata e con salute malferma giunse a ricoprire la carica di doge veneziano incarnando non solo il ruolo di abile stratega e diplomatico, ma rappresentando, altresì, anche un prototipo di riscatto moderno in una temperie di pieno Medioevo, in cui la caducità del fisico denotava scadimento morale con conseguente emarginazione sociale. L'attualità di Dandolo, per la contemporaneità odierna, è piuttosto inverata dall'opposizione crescente, nel corso del Medioevo, fra Occidente e Oriente che si esplicita nella diaspora cruenta e vessata da conflitti economici tra Venezia, signora del ponente Mediterraneo, e Bisanzio, egemone centro dello specchio d'acqua del bacino di levante. La vicenda di Dandolo e la conseguente caduta di Costantinopoli, pertanto, si compenetrano e si esplicitano nel quadro dei secolari rapporti tra Oriente e Occidente; rapporti condizionati da una magnetica e reciproca attrazione, a cui, quasi da contrappasso, si è affiancato un lento e inesorabile processo di separazione e mutua incomprensione.
Carlo Zen. L'eroe di Chioggia
Nicola Bergamo
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2018
pagine: 168
Carlo, della famiglia Zen, che leggenda vuole fosse imparentata con gli Imperatori bizantini Leone ii e Zenone, iniziò il suo percorso educativo ad Avignone dal Papa per poi trasferirsi a Padova ma, per via della vita dissoluta e di qualche amore adulterino, lasciò gli studi e si trasferì a Patrasso, in Grecia, dove diede mostra di grandi doti marziali. Il suo carattere lo portò a trasferirsi di nuovo e giunse a Costantinopoli dove trovò il suo vero amore, si sposò e intraprese l'attività di mercante. Coinvolto nelle faide familiari dei Paleologo, si spostò sull'isola di Tenedo, divenuta veneziana proprio grazie alla sua mediazione con l'Imperatore di Bisanzio: qui Carlo Zen riuscì a fermare un attacco genovese e andò in aiuto della madrepatria, venendo così acclamato come eroe di Chioggia. Tuttavia, accusato di tradimento, dovette allontanarsi di nuovo dalla propria Patria nella quale fece ritorno dopo sette anni, lasciando definitivamente le armi e dedicandosi alla cultura: a lui si deve il primo salotto intellettuale veneziano tra studiosi italiani e dotti bizantini. Morì a ottantaquattro anni, celebrato come uno dei condottieri più importanti della Serenissima.
Menandro il Conquistatore. Il re greco che soggiogò l'India
Mirko Rizzotto
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2017
pagine: 200
Nel II secolo avanti Cristo i Greci iniziarono la loro più grande avventura nella lontana India, guidati da un giovane e valoroso re che aveva raccolto l'eredità di Alessandro Magno, pronto a spingersi in terre misteriose e lontane che le falangi macedoni non avevano mai nemmeno sentito nominare: questo giovane re era Menandro. Figlio di umili coloni, Menandro scalò il potere grazie alle proprie doti di guerriero, ma seppe passare alla storia grazie anche alla sua curiosità e umanità, che lo portarono a una conversione al Buddhismo, foriera di grandi sviluppi letterari e filosofici e che lo resero il protagonista di uno dei capolavori della letteratura orientale, Le domande di re Menandro. Seguendo la sua stupefacente parabola ricostruiamo per la prima volta in una biografia le vicissitudini di questo grande stratega, ricorrendo alle fonti più disparate (storici greci e romani, annalisti cinesi, filosofi indiani) per tentare di fare luce sul cammino e l'eredità di questo grande, ma poco conosciuto, protagonista del passato.
Flavio Belisario. Il generale di Giustiniano
Alberto Magnani
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2017
pagine: 174
Belisario fu l'ultimo grande generale dell'antichità. Alla testa degli eserciti dell'Imperatore Giustiniano, combatté contro Persiani, Vandali, Goti e Unni, riconquistando parte dell'Impero d'Occidente. La sua figura, celebrata da Dante Alighieri, ha ispirato poeti, artisti e romanzieri, sino a essere trasfigurata addirittura in personaggi della fantascienza. Ma chi meglio ha raccontato Belisario è stato il suo segretario Procopio, che ne eternò la fama nella propria opera storiografica, salvo poi demolirne il mito nelle Carte segrete. In questa biografia si tenta di ricostruire la vita di Belisario nella sua interezza, in modo da comprenderne le idee strategiche, chiarire il suo reale rapporto con Narsete, il generale che, a torto, gli viene tradizionalmente contrapposto, senza trascurare il suo movimentato matrimonio con l'energica Antonina. Sullo sfondo, le vicende di un periodo decisivo per la Storia, in cui il mondo antico è ormai avviato al tramonto.
Riccardo Cuor di leone. La maschera e il volto
Roberto Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2016
pagine: 168
Nell'immaginario collettivo, dentro e fuori della Gran Bretagna, Riccardo I "Cuor di Leone" è assurto a simbolo dello chevalier sans peur et sans reproche. Fu uno dei più grandi condottieri inglesi, un soldato di altissimo valore e di ineguagliabile ardimento; sempre fra i primi, con l'esempio trascinava i suoi uomini a nuovi atti di eroismo. Quest'immagine stereotipata, veicolata dalle ballate anglo-sassoni, ha trovato la sua più compiuta sublimazione letteraria nell'Ivanhoe di sir Walter Scott, ma l'indagine storiografica ha, da tempo, di molto sfrondato tali romanticherie. In questo libro si viene a dimostrare che, nei fatti, Riccardo dovette indossare una "maschera" - che egli stesso si impose, data la sua personale posizione - del re cristiano, generoso, benefattore, mistico soldato della Crociata, sotto la quale stava il "volto" autentico di un normanno, crudele, selvaggio, sanguinario, volubile, avido di ricchezze. Le sue azioni, nel bene e nel male, risentono del contrasto fra essere e apparire, fra il suo status di re e i suoi impulsi celati. Talora prevaleva la maschera, talora il volto: donde l'evidente contraddittorietà dei suoi comportamenti.
Carlo I d'Angiò. Il sogno di un impero mediterraneo
Sergio Ferdinandi
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 194
Ultimogenito di Luigi VIII di Francia e di Bianca di Castiglia, fratello minore di Luigi IX di Francia, Carlo I d’Angiò (1226-1285) venne investito delle contee di Angiò e del Maine, domini che si ampliarono esponenzialmente nel 1246 attraverso l’unione con Beatrice ereditiera della Contea di Provenza. Dopo essersi distinto nelle crociate francesi del 1248-1250 e del 1270, Carlo assunse un crescente ruolo nelle vicende politiche del continente fino a essere scelto dalla Chiesa romana quale campione contro la detestata stirpe imperiale sveva. Le straordinarie vittorie riportate a Benevento su Manfredi nel 1266 e, due anni dopo, a Tagliacozzo su Corradino di Svevia, ne fecero uno dei più potenti monarchi dell’Occidente medievale. Cinta la prestigiosa corona gerosolimitana, quella d’Albania, assicurati i domini franchi di Morea e di Atene, il progetto lungamente perseguito di conquistare i Balcani e l’Oriente bizantino, restaurando l’Impero latino di Costantinopoli, naufragò con i Vespri siciliani e l’inizio del conflitto con la corona d’Aragona che consegnò l’Italia a lunghi secoli di instabilità politica. Nonostante i giudizi negativi soprattutto di una storiografia ottocentesca di matrice germanica e risorgimentale, e a dispetto della pure ingombrante personalità del fratello Luigi IX, canonizzato dalla Chiesa, Carlo fu indiscutibilmente uno dei maggiori protagonisti della storia politica e militare medievale, un monarca capace di sconvolgere e orientare la geopolitica mediterranea, nonché fondatore di una dinastia i cui epigoni influiranno anche sulle sorti dell’Europa centrale e balcanica, governando i regni di Ungheria e Polonia. In occasione della ricorrenza dei 2500 anni dalla fondazione dell’antica Neapolis nel 475 a.C., la collana I Condottieri contribuisce alle iniziative commemorative celebrando la figura storica di Carlo I d’Angiò che, a partire dal 1266, conferì a Napoli il ruolo di grande capitale mediterranea.