Graphe.it: Notabilia
Anglofilia
Ignacio Peyró
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 414
Secondo l’autore, la generazione cresciuta negli anni Ottanta è l’ultima ad aver dato per scontato un concetto: se è inglese, è meglio. Il tè, la scuola, i trasporti, i tessuti ruvidi ma durevoli, la politica… “Per noi qualunque cosa – dice – sembrava nobilitarsi mostrando il suo passaporto british”. A smentirlo saranno i lettori e le lettrici di questo libro: fra loro ci sono di sicuro anche persone ben più giovani, eppure preda – complice forse qualche recente period drama – della fiamma, vistosa e universale, dell’anglofilia. Rispetto alla scintillante novità delle “cose americane”, gli oggetti, gli atteggiamenti e le consuetudini del Regno Unito hanno silenziosamente affascinato gli europei per secoli: discuterne, scoprire chi ne ha parlato, apprendere aneddoti e curiosità sul popolo britannico è stato e rimane un passatempo graditissimo a molti cultori. Questo libro ne dà ampia e soddisfacente occasione: attraverso un glossario tematico (da “Alcol” a “Young Fogeys”) ci permette di attraversare la cultura d’Oltremanica in tutte le sue sfaccettature, alcune note solo ai veri fan. Per esempio, sapevate che c’è una pillar box, l’inconfondibile buca delle lettere di memoria vittoriana, sull’isola di Cipro? Per non parlare di chi è stato a inventarla… Insomma, ogni pagina di questo volume divertirà e conforterà l’anglofilo che è in voi, avvolgendolo come una mantella di tweed. Anglofilia è un viaggio affascinante tra parole e simboli della cultura inglese, condensato in un glossario di 50 voci. Dalla libertà alla tradizione, dall’umorismo alle contraddizioni, questo libro esplora miti, storie e curiosità di un’Inghilterra che continua a ispirare e sorprendere. Con un approccio raffinato e personale, offre uno sguardo critico e affettuoso sull’eredità culturale britannica, invitando il lettore a riflettere e sorridere attraverso una celebrazione della “britannicità” in tutte le sue sfaccettature.
Passeggiate nell'orto metallurgico. Riflessioni di un artigiano
Alessandro Pacini
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 290
La memoria minerale che si nasconde in un manufatto antico (un gioiello, un ornamento, un’arma) comincia molto prima che il pezzo sia forgiato, ben prima della comparsa dell’umanità e forse della Terra stessa; eppure il metallo vi prende – nella sua natura che potenzialmente, nelle giuste condizioni, fonde e muta all’infinito – una forma che cristallizza per sempre un tempo e un luogo. Il pugnale portato da un uomo dell’età del Bronzo, la fibula che chiudeva il suo mantello sono fermi, conservati in una teca di museo, e testimoniano ciò che possiamo sapere su quell’era. L’archeologia e la storia ci aiutano a capire e contestualizzare, ma possono peccare di un eccesso di astrazione: per comprendere realmente che cosa significasse fabbricare quel pugnale, che strumenti servissero, forse anche quali pensieri si pensassero, bisognerebbe provare a farlo. Un archeometallurgo, quale è l’autore di questo libro, è in grado di compiere quel passo che scavalca i secoli, riportando in vita quella memoria, per così dire riscaldandone la portata antropologica: dopo approfonditi studi e un apprendistato da artigiano Alessandro Pacini ha imparato e coltiva l’arte di riprodurre gli oggetti in metallo, utilizzando con scrupolo filologico le tecniche antiche. In queste pagine, ragionate e amorevolmente arricchite di immagini, dettagli, fonti bibliografiche, si dipana il racconto delle procedure adottate per realizzare riproduzioni di pregio, delle soluzioni ideate per superare le difficoltà pratiche, ma traspare anche una interessante riflessione sul rapporto che abbiamo con ciò che i nostri lontani antenati hanno lasciato, e su come dovremmo interpretarlo. Nella prospettiva di chi lavora con le mani, la conoscenza passa imprescindibilmente per l’esecuzione: un “imparare facendo” che rende il ruolo dell’artigiano persino più rilevante di quello dello studioso, nel momento in cui la replica di un manufatto non ha più solo lo scopo di fornire dati scientifici su come esso sia stato creato, ma quello di inseguire il significato del gesto, la contemplazione, l’avvicinamento alle logiche della natura, elementi che sono rimasti immutati nei millenni. Leggere le parole di Pacini, insomma, è come ascoltare la Storia da qualcuno che ci è stato. “La storia dell’umanità, l’idea stessa di umanità sono astrazioni. Molto meglio limitarsi a tentare di conoscere, anche solo in parte, singole manifestazioni dell’attività umana del passato, i frammenti di quello che fu il loro ciclo vitale”.
Il gatto di casa è un agente d'altri mondi. Nei territori del mito moderno
Giorgio Manganelli
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 162
Chi conosce Giorgio Manganelli solo dalle sue opere più note farà una piacevole scoperta incontrandolo come giornalista. È un’altra faccia di un profilo di carriera multiforme, difficile da descrivere per l’incredibile qualità, ma anche la peculiarità: in queste vesti l’autore addomestica un poco la sua scrittura vulcanica e visionaria piegandola al medium, ma conservando l’irresistibile estro surreale e il valore letterario che ne fanno uno degli scrittori più interessanti del Novecento. Nel volume sono raccolti in ordine cronologico circa quaranta articoli usciti sul «Giorno», «il Corriere della Sera», «il Messaggero» e altre testate dal 1973 al 1990, anno della morte. Un filo conduttore esiste, benché forse non sia stato frutto di un progetto preordinato: il fantastico nel quotidiano, l’UFO a Milano, le «cose magiche che agiscono fra noi». La fantascienza in quei decenni di intenso sviluppo tecnologico è diventata via via realtà d’uso e ha alimentato, nell’immaginario di Manganelli come dei suoi contemporanei, una sorta di mito moderno. Questo volume può essere consultato come l’enciclopedia di un pantheon che non ha ancora perso smalto, un saggio di buona letteratura o – soprattutto – per ricavarne un momento di puro godimento intellettuale. I titoli dei contributi da soli valgono la lettura. Si potrebbe affermare: un caso quasi unico di libro che appaga anche solo col sommario.
Uniamoci, amiamoci. Blasoni e complimenti proverbiali tra popoli italici
Carlo Lapucci
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 224
Questa ricerca che si basa su un paziente spoglio dello sconfinato patrimonio proverbiale italiano, linguistico e dialettale, è uno studio, con un repertorio esemplificativo di un settore dei proverbi che non ha avuto molta attenzione, classificato come tipologia generica di utilità pratica. Il blasone proverbiale invece è una ben individuata e radicata forma paremiologica con la sua qualità, le sue regole e le sue dinamiche, con applicazioni diverse da quelle enunciate dal suo stesso nome. Serve infatti più a marcare le differenze, le distanze, le particolarità, usando preferibilmente i difetti altrui che con le qualità proprie, tra comunità grandi e piccole, più spesso vicine, ma anche lontane, dell’intero Stivale e altrove. Il fenomeno è molto più antico del periodo dell’unità italiana e può dirsi un fenomeno costante del modo di stare insieme delle comunità italiane. È cosa singolare che questo particolarismo ringhiosa non abbia risentito per nulla dello spirito unitario del Risorgimento, se addirittura non si è acuito e consolidato, ignorando l’invito uniamoci, amiamoci di quello che oggi è l’inno nazionale ufficiale. I riflessi antropologici segnalati da questo studio sono notevoli, profondi e anche divertenti, dal momento che scoprono un lato singolare del carattere tipico d’una popolazione che ha più elementi in comune di quanti non vorrebbe avere, tenendo a distanziarsi, smarcarsi, definirsi, mantenendo il proprio stigma, fino all’ultimo paesello della montagna più sperduta. Gl’inni nazionali, chiamati in causa, ci dicono che anche altrove non sono tutte rose e fiori, pur riconoscendo che il periodo più lungo d’unità e convivenza, ha permesso a certi stati una coesione e una concordia maggiore, laddove in Italia si giunge talvolta al parossismo del bisogno di distinguersi. Certi spunti di riflessione sarebbero stati utili anche a figure che si batterono per l’unione senza conoscere neppure la lingua italiana e magari a Cavour, artefice dell’unità senza essere mai stato nel Meridione. Una scorribanda nella storia e nella geografia di questo mondo sorprendente, indefinibile, contraddittorio, la cui vita sociale potrebbe essere individuata da una frase proverbiale che ben ci definisce (l’Italia nonostante tutto è ancora unita) e si dice ironizzando su se stessi: Si deve andar d’accordo a costo di litigare!
Come echi sull'acqua. Note a margine di un lettore appassionato
Giorgio Podestà
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 108
A che cosa serve la letteratura? Essa dice il vero, parla alle nostre vite reali? L’ampia e articolata analisi dell’autore sul tema giunge a una conclusione non così scontata: sotto la maschera della finzione letteraria troviamo l'individuo – particolare e universale – che ci connette con un significato veramente umano. Quest’ultimo ha sovente un gusto amaro: mai c’è stato mezzo più sincero della letteratura per puntare una luce sopra il male di vivere della nostra specie. L’autore, il cui amore per i libri è sostenuto da una profonda competenza nella cultura contemporanea, sfiora le storie personali dei più grandi scrittori e scrittrici degli ultimi secoli e raccoglie in questo libro commenti, riflessioni e considerazioni estremamente stimolanti per coloro che condividono il suo stesso desiderio: conoscere i grandi della letteratura sì in quanto artisti inarrivabili, ma anche in quanto nostri simili. Le esistenze di carta, o fra la carta vissute e tramandate ai posteri, emettono un’eco, un suono così vicino a quello che produce il nostro cuore da permetterci di ritrovare in esse noi stessi, e le risposte a molte nostre domande. Prefazione di Giulia Ciarapica.
L'arca di Noè. Bestiario popolare
Carlo Lapucci
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2022
pagine: 326
La nostra cultura procede senza scrupoli alla colonizzazione spietata del mondo animale, producendo quella mentalità che fa ricorso, senza perplessità, alla vivisezione, alla caccia di tipo industriale, alla soppressione degli animali nocivi, degli insetti molesti e di quanto altro si frappone alla marcia dell’uomo verso il progresso e il benessere. Cosa è rimasto dell’universo simbolico che tanta parte ebbe nella cultura medievale? Che resta della grande metafora che rappresentava il mondo animale per gli antichi? L’animale, con la sua misura, si riavvicina all’uomo disintossicato dalla presunzione d’essere unica misura di tutte le cose, come messaggero d’una dimensione diversa da quella della legge scientifica e della convenzione quotidiana. Fuori della storia, della scienza, da ogni altra logica che ha avvilito l’uomo e l’ordine naturale, l’animale, come dicevamo, si ripresenta come il messaggero, se non di un cielo perduto, almeno d’un accordo con il mondo e con la vita, d’una salvezza possibile. Sulla scia degli antichi bestiari, Carlo Lapucci va alla ricerca delle tracce della tradizione popolare e ci propone un catalogo in cui l’animale riemerge quale interlocutore dell’uomo che lo riscopre come compagno nel viaggio della vita.
Papiroflessia. Di libri e letture
Guillermo Busutil
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2023
pagine: 88
La «Papiroflessia» è l'arte di piegare la carta per ottenerne forme tridimensionali. Non c'è titolo più adatto di quello scelto da Guillermo Busutil per descrivere il contenuto, altrimenti difficile da etichettare, di questo volumetto. Fra le pagine abitano brevissime meditazioni tutte dedicate alla lettura e all'amore per la parola scritta; non veri e propri aforismi, non versi poetici, forse le due cose insieme. O forse, invece, più che di frasi si tratta in qualche modo di oggetti, che hanno una funzione in sé ma che flessi, ripiegati su loro stessi più e più volte, restituiscono all'occhio di chi legge una realtà concreta, sfaccettata, le cui tre (o più?) dimensioni stimolano l'intelletto a cercare nuove prospettive. Completano questa edizione le postille di Antonio Castronuovo e Massimo Gatta, e l'aforisma inedito di pagina 62 dedicato all'editore italiano.