Guanda: Le fenici rosse
La strana storia dell'assalto al parlamento indiano
Arundhati Roy
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2007
pagine: 173
II 13 dicembre del 2001 un piccolo gruppo di uomini armati fino ai denti assalì il parlamento indiano: fu un attacco fulmineo di cui ancora oggi non si conoscono né esecutori né mandanti; quel che si sa è che le forze di polizia furono inadempienti e fabbricarono false prove; e che un uomo è stato condannato a morte, forse ingiustamente. Da questo fatto Arundhati Roy prende spunto per una delle energiche riflessioni che animano questa raccolta di interventi. I temi più scottanti che agitano l'India contemporanea e il mondo intero vengono affrontati dall'autrice, ormai un'icona dei movimenti per i diritti umani, con la consueta e minuziosa lucidità: il tragico costo dell'economia globalizzata; gli interessi dei poteri che non esitano a ricorrere alla guerra e a una spietata repressione del dissenso; la sparizione di intere città e villaggi, con migliaia di uomini e donne che passano da una vita di stenti alla miseria più nera; la macchina dei mass-media, bisognosa di sciagure da cui trarre nutrimento. Lo sguardo di una scrittrice sempre in prima linea tocca corde profonde nel lettore e alza il velo sui grandi interessi che dominano il pianeta, mirando a una ridefinizione del significato di disobbedienza civile e di azione politica.
Per una sinistra reazionaria
Bruno Arpaia
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2007
pagine: 190
È un vero e proprio pamphlet, una riflessione che parte dai fatti della più recente cronaca politica per ricavarne una possibile ricetta di rinnovamento per la sinistra italiana, l'indicazione di una svolta che sia culturale ancor prima che politica. E in particolare Arpaia sofferma la sua attenzione sull'abitudine alle rivendicazioni della sinistra più radicale del panorama nazionale, per sottolinearne contraddizioni e incongruenze: fino a proporre una vera e propria rotta "reazionaria", un nuovo possibile modello di "cultura di sinistra" che tenga conto, oltre che dei diritti, anche e soprattutto dei "doveri" e dei valori sociali di cui la sinistra dovrebbe essere portatrice. Perché è proprio a partire dal senso del dovere di ognuno che si potrà costruire una società più giusta e vivibile per tutti.
Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin
Dario Fo, Giuseppina Manin
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2007
pagine: 160
Dario Fo, oltre che attore, è drammaturgo, regista, scenografo, pittore, uomo impegnato nel politico e nel sociale. E premio Nobel. La sua è una vita sempre alla ribalta, sempre sotto i riflettori. Ma, come ogni artista, coltiva anche uno spazio segreto, intimo, difficilmente accessibile. Questo libro vuole incamminarsi verso la sua stanza privata. A guidarci attraverso selve di ricordi, emozioni, rivisitazioni è lo stesso vecchio giullare, in una conversazione con Giuseppina Manin. Che, alla fine, quella stanza della memoria e degli affetti ci aprirà davvero. Anzi, ci farà accomodare per raccontare storie senza fine, dall'infanzia nel paese incantato dei fabulatori, alle prime esperienze nell'Accademia di Brera, alla scoperta della grande passione, il teatro. E l'amore pazzo per Franca, impareggiabile compagna di vita, di scena, di lotta. A ruota libera, con il gusto dell'irriverenza e dell'ironia che l'ha sempre contraddistinto, Dario Fo riesamina parole pericolose quali politica, comicità, censura, fede, religione, impegno, coerenza, cercando ogni volta di riacciuffarne il senso, senza mai salire in cattedra, anzi talora mettendo a nudo con sincera autoironia debolezze e malinconie.
Eva futura
Lucía Etxebarría
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2005
pagine: 192
Continuano le voci femminili nella nuova collana le fenici rosse, dedicata ai temi del presente affrontati da scrittori: dopo Roy, Mastrocola e Manji, è la volta di Lucía Etxebarría, con una riflessione militante, ma spassosa, sulla realtà femminile del ventunesimo secolo. Si spazia dagli asfittici collegi religiosi ai locali notturni gay di Madrid, dagli stereotipi femminili del cinema e dei videoclip a famosi casi d'attualità, come quelli di Lorena Bobbit e Monica Lewinsky. Ancora: chi sono, da dove vengono e dove vanno le donne del terzo millennio? Hanno ancora senso le rivendicazioni femministe? Qual è la direzione da seguire per giungere alla piena realizzazione di se stesse come persone?
Sulla disuguaglianza
Harry G. Frankfurt
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 103
La disuguaglianza economica è una delle questioni più dibattute del nostro tempo. Ma pochi sarebbero pronti a sostenere che la disuguaglianza è un male peggiore della povertà. I poveri soffrono perché non hanno abbastanza, non perché altri hanno di più, né perché qualcuno ha decisamente troppo. Allora per quale ragione tanti si preoccupano più dei ricchi che dei poveri? In questo saggio provocatorio, Harry G. Frankfurt, uno dei più influenti filosofi contemporanei, contrappone argomenti stringenti a chiunque sostenga che la giustizia sociale consiste nel raggiungere l'uguaglianza economica o nel ridurre la disuguaglianza: il nostro dovere morale è quello di eliminare la povertà, mentre stabilire l'uguaglianza economica non è di per sé un obiettivo moralmente rilevante. Anzi, può distrarre dal compito davvero importante, che è quello di assicurare a ciascuno la quantità di risorse necessarie per vivere una vita soddisfacente. In questo quadro l'eliminazione delle disuguaglianze non è più un obiettivo primario, ma semmai un effetto collaterale degli sforzi per eliminare la povertà. Presentandosi come una sfida a opinioni consolidate tanto a destra come a sinistra, "Sulla disuguaglianza" promette di avere un profondo impatto sul dibattito politico attuale. Come scrive il professor Gideon A. Rosen della Princeton University, è un libro piacevole da leggere, persuasivo nell'argomentazione, "uno di quei saggi filosofici che dovrebbero avere maggiore diffusione".
Ama, e fa' ciò che vuoi
Andrea Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2014
pagine: 139
Lo hanno chiamato santo e comunista, ribelle e profeta: ma don Gallo preferiva definirsi uomo e cristiano. In questo libro, nato dalle lunghe conversazioni con l'amico Luigi Faccini, il prete "angelicamente anarchico" intreccia ricordi e riflessioni disegnando un vivido autoritratto che è anche una summa del suo pensiero. Il racconto prende le mosse dall'infanzia sotto il fascismo e dalla scelta della Resistenza, ma si incardina sulle prime esperienze missionarie, gli anni in Brasile coi reietti delle favelas, l'incontro con la Teologia della Liberazione, la rivoluzione del Concilio Vaticano II, l'influenza formativa di maestri e fonti di ispirazione che vanno da don Bosco a Paolo VI, dalla Costituzione italiana alla poesia di David Maria Turoldo. "Rifondare la speranza": è questo il motto che don Gallo fa proprio, e che animerà la Comunità di San Benedetto al Porto, fino alla fine per lui casa e famiglia. Nel raccontare la sua vita di predicazione militante affronta temi forti come la povertà e l'oppressione sociale prodotte dal neoliberismo; la necessità di passare dalla solidarietà assistenziale a una solidarietà liberatrice, capace di promuovere una vera presa di coscienza popolare; le responsabilità di una Chiesa che ama ma che vede minacciata dalla trappola del potere terreno. E assieme al dovere della giustizia, in queste pagine ci ricorda incessantemente il diritto all'amore, umano e divino: perché siamo "pellegrini in cerca di felicità".
La caduta
Francesco Bei
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2013
pagine: 218
"Ogni italiano, comunque la pensi su Berlusconi ha percepito la sua caduta (al di là dei possibili sviluppi futuri) come la fine di un'epoca. Le ultime vicende del Cavaliere hanno monopolizzato l'attenzione non solo per i colpi di scena quotidiani, ma perché la 'solita commedia all'italiana' ha assunto un valore catartico per il Paese, nella celebrazione della fine di un ventennio che ci ha cambiato profondamente. In questo 'diario della caduta' Francesco Bei racconta i giorni dalla sentenza della Cassazione del 1° agosto 2013 per il processo Mediaset, con la condanna di Berlusconi e alla conferma dei due anni di interdizione dai pubblici uffici da parte della Corte d'Appello di Milano. Uno strumento per accompagnare la riflessione, che rimarrà a lungo necessaria, sul Paese che siamo stati e sui cambiamenti che non possiamo più rimandare." Prefazione di Francesco Merlo
I savoiardi. Storia tragicomica di una dinastia
Maria Pagnini
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2013
pagine: 159
Questo libro comincia con il primo re d'Italia, che tanto per confondere le idee si chiama Vittorio Emanuele II. Parla soprattutto piemontese e francese, e fa errori quando scrive in italiano. Tarchiato e con i baffoni spalancati, sposa la cugina Maria Adelaide, magra e pallida, ma capace di mettere al mondo tanti figli e di non protestare se il marito sembra interessato solo alla caccia e alle donne. Gli succede Umberto I, baffi ad ala di gabbiano, anche lui incline a far fuoco, ma sugli scioperanti più che sulla fauna: non a caso finirà vittima di un attentato. Prima però sposa, per ragioni dinastiche, un'altra cugina, "quella pizza della Margherita" come amava ripetere, "la regina più imperlata d'Italia". Sarà seguito da Vittorio Emanuele III, detto Dondolo, baffetti all'insù e grande amante di monete da collezione e perfino della moglie. Un po' meno del Paese, che infatti affiderà a Mussolini e alle sue follie di grandezza. E quando l'amata Elena non avrà più tempo per lui, perché troppo occupata a curare i feriti di guerra, Dondolo deciderà di liquidare il Duce, per poi consegnare l'Italia nelle mani inadatte del figlio Umberto II, re solo per un mese... Una storia dinastica che demolisce i Savoia sotto i colpi di una sferzante ironia. Prefazione di Massimo Gramellini.
Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene
Armando Massarenti
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2012
pagine: 140
"Scusi, lei ruba? No? Ecco, neanch'io. Siamo già in due." Così Piercamillo Davigo, vent'anni dopo Mani pulite, la grande inchiesta di cui è stato uno dei protagonisti, ha risposto all'adagio qualunquista secondo cui "tutti rubano". E se per rovesciare la tendenza generale e imporre nuovi comportamenti improntati alla legalità e alla moralità si ripartisse proprio da qui? Da quel gruppo minoritario che si è dato regole virtuose e che non ruba, non paga tangenti né le riceve? È la proposta che Armando Massarenti prova a sviluppare nei saggi che compongono il volume: provocatoria, certo, ma a guardare bene più realistica di quanto appaia. Il primo saggio potrebbe anche chiamarsi "il dilemma del pizzo" e riassumersi nell'affermazione che dà il titolo al libro: "Pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene". Come uscire da un simile paradosso? Convocate da Massarenti, vengono in aiuto le principali idee della filosofia politica contemporanea, dall'estremismo libertario di David Friedman alle posizioni assai più liberal di Amartya Sen, fino alla teoria dei giochi di Robert Aumann. Lo fanno, secondo lo stile dell'autore, in riflessioni brevi e incisive, che permettono ai lettori di darsi conto delle questioni affrontate e di riflettere con la propria testa, suggerendo temi originali e invitando a una giusta dose di ironia, al riparo da ogni inutile moralismo.
Il matrimonio d'amore ha fallito?
Pascal Bruckner
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2011
pagine: 115
In Occidente il matrimonio è in crisi: aumentano i divorzi, sempre più persone scelgono di vivere da sole e le famiglie sono spesso monoparentali. Ma qual è il motivo? Al riguardo Pascal Bruckner ha un'opinione ben precisa: non sarà proprio l'amore, eletto a ideale assoluto e totalizzante, e commercializzato come modello massimo di realizzazione personale, a minare dal di dentro la stabilità della coppia? Nella seconda metà del Novecento il matrimonio ha subito una grande trasformazione, da istituzione borghese che condannava le passioni e privilegiava gli interessi famigliari è diventato un simbolo di emancipazione degli affetti, che devono essere posti al di sopra di ogni cosa. Non ci si sposa più per calcolo o perché la famiglia lo impone, ma "semplicemente" perché si è innamorati e si può scegliere in piena autonomia la persona con cui si vuole passare il resto della vita. Conquistata a caro prezzo, questa libertà non ha però portato più armonia, ma più discordia all'interno della coppia, proprio perché l'amore idealizzato finisce presto per metterci davanti ai nostri e agli altrui limiti. Da qui la tesi provocatoria di Bruckner: siamo sicuri che il matrimonio d'interesse non debba essere rivalutato? Che un'unione in cui la razionalità abbia una parte più importante rispetto ai sentimenti sia davvero da buttare? Forse è proprio questa la strada: provare a superare con la ragione i limiti dell'amore, per renderlo meno volubile e più resistente alle difficoltà.
Un paese in ginocchio
Luca Scarlini
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2011
pagine: 152
Un saggio che racconta la visione cattolica dell'Italia, presente nelle azioni quotidiane, come nei modi di dire, anche di coloro che alla Chiesa si dichiarano sempre e comunque avversi. Il cattolicesimo è infatti il DNA italiano, più di ogni altra cosa, più del bel panorama e della pizza, anche se questo rimane sempre "il paese del sole e del mare", votato a una vocazione turistica pervasiva, in cui il Vaticano ha senz'altro un peso rilevante, come attrazione per i devoti o come seducentissimo richiamo folkloristico per i non credenti. La storia d'Italia è legata in modo inestricabile a quella della Chiesa di Roma. No: la storia della Chiesa è a tutti gli effetti la storia d'Italia, visto che in sostanza alla sua ingombrante presenza si deve la peculiarissima, e spesso non felice, situazione nelle vicende e perfino nella geografia del Belpaese. Ciò vale anche nei momenti di perfetto accordo (non moltissimi alla fin fine) con il corpo della nazione, come è sempre stato evidente a tutti i viaggiatori stranieri, perplessi di fronte a una visione delle cose in cui gli "uomini con la gonna" sono sempre stati - o quasi - il baricentro dell'esistenza. Una realtà evidente nelle moltissime opposizioni su fatti singoli o su una generale visione del mondo, ripercorsa nella vita di tutti i giorni e nelle visioni collettive, secondo dinamiche esplose in tutte le infinite diatribe di guelfi e ghibellini, nel Risorgimento, al tempo dei referendum sul divorzio e aborto negli anni '70 o in altri momenti nevralgici.
Sacre sfilate. Alta moda in Vaticano, da Pio X a Benedetto XVI
Luca Scarlini
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2010
pagine: 178
La Chiesa ha elaborato nei secoli una ferrea strategia, tra fasto e disciplina, che passa attraverso simboli ben determinati. Tra di essi hanno un ruolo centrale gli abiti, inclusi gli accessori e le decorazioni che spiccano in ogni rituale, specialmente in quelli connessi alla figura del papa. La suggestione estetica deve colpire lo spettatore interessato come quello distratto, in una sequenza coreografata con estrema accuratezza. L'elenco delle vesti che spettano a tutti gli stati del clero, da giorno e da sera, per la quotidianità e ovviamente da cerimonia, da pranzo e da visita benefica o mondana, forma un intero dizionario: almuzia, amitto, cappa, casula, cocolla, falda, pianeta, rocchetto, tunicella, velo, zucchetto, oltre a guanti, ombrelli, scarpe. "Sacre sfilate" racconta il mondo rutilante dell'eleganza vaticana disegnando una storia che non è solo quella della corte di san Pietro, ma anche quella italiana, così legata a doppio filo alla storia della Chiesa. Da Pio IX a Benedetto XVI corrono vicende simili, eppure sempre diverse, tenute insieme da un concetto: l'abito fa il monaco, il rito senza la pianeta giusta non avrebbe la stessa efficacia. Niente è mai lasciato al caso, ogni singolo dettaglio è stabilito dai secoli, ma ognuno dei pontefici aggiunge o toglie a suo gusto, prima di ricominciare l'ennesima sacra sfilata.

