Guida: Lettere italiane

Una donna e l'energia dell'amore. Amare significa anche lasciare andare e non trattenere. Qualsiasi cosa ti sia stata donata è venuta "perché così doveva essere". Sentirsi un'isola, esistere e a un certo punto ricordarsi "meno male, c'ero ancora". È quanto suggerisce l'autrice di questo intenso romanzo, sottolineando che la vita è un viaggio: guarda e ascolta, ti servirà per continuare il tuo. Ognuno sarà una guida, nel bene e nel male. Sii sempre te stesso, fidati delle tue forze, impegnati a sentirle e ad usarle. Nascere è un dono, la vita è il nostro tesoro più grande, ma se non rischi non troverai mai la libertà. Quando sei stanco fermati, verrà il momento giusto per avanzare. Senti ciò che sei e scoprirai che tutto è dentro di te. Uno sconosciuto può dirti una parola importante, quella stessa servirà proprio a te. Accettala. "Anche le cose negative mi sono arrivate per salvarmi".

Poesia è un dono che ha bisogno di farsi dono. Donare è molto bello.Tutti lo sanno fare.Tranne chi ha il cuore stretto fra le mani. E su questo siamo tutti d'accordo. Donare poesia è più difficile. Per farlo è necessario una purezza. La poesia è il canto di una purezza dentro una esperienza. Che può essere drammatica,e non soltanto amorosa o contemplazione del creato.

La presente raccolta di poesie, in pratica, costituisce la sua lunga e appassionata "vocazione" letteraria che, per predisposizione naturale, i temi medesimi, sono stati rivolti all'arte poetica, appunto. Il contenuto di queste pagine è dedicato, principalmente, alla sua città e al microuniverso che la comprende. Inoltre, in questa pubblicazione, vi sono pagine che recano il racconto della vita, dell'amore, del valore dell'amicizia, della solidarietà umana, della morte e del tempo.

Nel castello di Letino, nella chiesa dedicata alla Vergine, in un suggestivo tempio appena uscito dal restauro, ci sono sei altari di pietra e ciascuno reca un dipinto su rame, variamente montato. Tutti gli altari datano tra la fine del diciasettesimo secolo e l'inizio del diciottesimo. Sul piano artistico si ravvisa una notevole diversità tra le opere. Talune sono di chiara impronta popolare. Ma due di esse hanno il tratto di una mano sicura, paiono rimandare a conosciute scuole del tessuto artistico partenopeo e forse d'oltre, è difficile dire. Notevoli sono nella loro semplicità gli altari marmorei e tarsiati. Perchè quei dipinti? A quale cultura o circostanza storiche e religiose possono ascriversi, al di là dei soggetti e dello stesso connotato dello stile? Geppino avanza alcune ipotesi, partendo dallo studio dei santi e da una seria, talora ardita, ma suggestiva analisi dei particolari iconografici. Si rifà ad una tradizione che rimanda ai cammini pastorali della transumanza, di cui rilegge suggestivamente i percorsi a cavallo degli Appennini, tra Adriatico e Tirreno.

"Forte il mio desiderio di essere autonoma. Del tutto indipendente;ma ognuno ha bisogno degli altri. Questa malattia poi costringe a chiedere aiuto."

In questo scritto è contenuto tutto il "mai detto" che, da giovane, per istruzioni ricevute, ma anche per inesperienza ed eccessivo rispetto delle convenzioni, era il "non potuto dire", per poi diventare, negli anni... "il non voluto più dire".