Iacobellieditore: Workshop
Oltrecanone. Generi, genealogie, tradizioni
Libro: Libro in brossura
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2015
pagine: 180
Il canone, con la sua natura di rigida normatività, è stato a lungo un caposaldo delle storie letterarie nazionali, europee e mondiali. Eppure è un dispositivo che nel tempo si è rivelato inevitabilmente provvisorio e contingente, data la mutevolezza del panorama culturale, la parzialità dei soggetti del discorso critico, la moltiplicazione dei luoghi di enunciazione. Il dibattito sul canone letterario appare dunque sempre necessario - in particolare per quanto riguarda gli strumenti di trasmissione del sapere in scuole e università - e allo stesso tempo in qualche modo inessenziale, specie nell'era dell'accesso di massa alla lettura, del dominio del mercato nelle scelte editoriali e dell'aumentata centralità della figura del lettore/lettrice. Da sempre interdisciplinari e interculturali, gli studi delle donne e la critica femminista hanno affrontato la "questione" del canone partendo dalla esclusione, dalla sottovalutazione o dall'oblio delle scritture femminili e trovandosi presto di fronte a una scelta: aggiungere all'esistente o riscrivere ex novo un canone parallelo? Si può invece andare "oltre il canone"? A più di un decennio dalla loro prima pubblicazione, i saggi raccolti in questo volume sono stati aggiornati e arricchiti da nuovi contributi che registrano alcuni dei profondi cambiamenti avvenuti nel contesto nazionale e internazionale, facendo il punto sul tema in una prospettiva che consenta di riattraversare in modo originale culture, tradizioni e discipline.
Morante la luminosa
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2015
pagine: 210
Nel 2012 Elsa Morante avrebbe compiuto cent'anni. Per festeggiarla la Società Italiana delle Letterate le ha dedicato il 3 e 4 novembre 2012 un incontro alla Casa internazionale delle donne di Roma, da cui è emerso un profilo diverso rispetto a quello tramandato dalla vulgata morantiana: i contributi qui riuniti in volume restituiscono una scrittrice dalla statura altissima, la cui opera è volta a comprendere il cuore umano in maniera tale da permettere a ognuno di cogliere la comune appartenenza alla vita e alla difficile misura dell'amore e della bellezza. Grazie al contributo della critica letteraria femminista italiana la figura di Elsa Morante si staglia luminosa sul tempo di allora e ancora di più su quello presente: i saggi raccolti in questo volume sono rivolti alla sua grazia e alla sua passione, alla luce che emana la sua scrittura, alla bellezza che incarnano le sue personagge e i suoi personaggi da Nunziatella alla cagna Bella, da Useppe a Manuele -; alla complessità simbolica degli spazi in cui si dipanano le sue storie, alle vicende della sua biografia letteraria, al suo rapporto con il cinema in virtù anche di nuovi documenti d'archivio, alla lettura drammaturgica dell'"Antigone" de "La serata a Colono", al complesso rapporto con la sorella Maria; insieme alla forza delle sue opere e della sua scrittura grazie alle parole di Dacia Maraini, Maria Rosa Cutrufelli, Elena Stancanelli.
Liriche del Cinquecento
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2015
pagine: 384
Questa antologia presenta i testi di otto poetesse uscite dalla loro ombra secolare, inspiegabilmente seguita alla fama e alla gloria goduta fra i contemporanei nei pochi e radiosi decenni d'inizio del Cinquecento che alcuni continuano a ritenere un'esplosione localizzata e irripetibile di gioia culturale. I loro nomi - quelli almeno delle più famose all'epoca - sono noti, la loro presenza storica registrata, la loro opera disponibile. Tuttavia la lirica femminile del Rinascimento è entrata malamente sulla scena del pensiero letterario contemporaneo, salutata da pochi e misurati gesti di accoglienza e piuttosto da moti di diffidenza, turbamento e disagio. Non era infatti prevista né forse prevedibile, e annunciava scompiglio venendo oltretutto a complicare, con quella specificazione di genere, una questione in sé già abbastanza spinosa come il cosiddetto petrarchismo. La lirica femminile cinquecentesca aderisce alla tradizione, assumendone i temi e i fondamenti nonché i fatti metrici e gli aspetti formali, di lingua, di stile e di genere letterario. E tuttavia questa poesia femminile, apparentemente così ben inserita nel canone e così adattabile al codice petrarchesco, lavora a ben vedere più sulla differenza che non sull'omologazione, o imitazione che dir si voglia, e per apprezzarla occorre individuare con cura la particolare posizione di equilibrio fra tradizione e innovazione, o di incrocio fra norma e scarto, nella quale e sulla quale essa si colloca e si sostiene.
Epiche. Altre imprese, altre narrazioni
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2014
pagine: 239
Esiste un'epica femminile? I saggi raccolti nel volume partono da questa domanda, e perciò indagano la definizione stessa di questo genere antico e in continua trasformazione, rintracciando le forme possibili di un'epica "altra", nell'oscillazione e ancor più nello scarto che sempre si evidenzia quando entri in gioco la differenza sessuale. Le autrici si muovono intorno a parole-chiave - eroina, impresa, coraggio, mondo, spostamento - in percorsi di lettura e proposte interpretative che spaziano dalla letteratura italiana del Novecento (Morante, Cialente, Masino, Sapienza), alla scrittura modernista di Hilda Doolittle; dalla poesia di Alice Notley, voce di primo plano nel mondo anglofono seppur poco nota in Italia, ai romanzi di Doris Lessing "epica cantatrlce dell'esperienza femminile" secondo la motivazione del Nobel conferitole nel 2007, fino ad autrici contemporanee italiane e straniere (da Helen De Witt a Caterina Venturini, da Anne Tyler a Valeria Parrella) che disegnano una "epica del quotidiano". In un dialogo costante tra figure del passato (Elena, Penelope, Antigone...) ed emergenze del nostro presente, trovano il loro posto narrazioni di esilio e migrazione - Scego, Dones, Vorpsi, Ghermandi, Ali Farah; ma anche voci di giovani donne italiane che come tante e tanti hanno voluto/dovuto scegliere di vivere altrove - e romanzi e film intorno alla nascita dell'India e alla diaspora indiana.
La donzelletta che nulla temea. Percorsi alternativi nella letteratura italiana tra Sette e Ottocento
Tatiana Crivelli
Libro: Libro in brossura
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2014
pagine: 288
Nella costruzione del canone letterario italiano, Francesco De Sanctis giudica la produzione dei decenni a cavallo tra Sette e Ottocento come leggeri, frivoli, poco virili. Tatiana Crivelli ci propone un percorso di lettura critico alternativo di quel periodo, che si snoda essenzialmente fra le pagine poetiche di autrici italiane attive fra la seconda metà del Settecento e i primi dell'Ottocento. Se nelle trame romanzesche le figure femminili emergevano come incontrastate ispiratrici e protagoniste della fantasia creativa maschile, qui le donne vengono invece osservate nella loro veste di responsabili dirette dell'atto creativo, con tutto ciò che un tale cambio di paradigma comporta. Di quell'epoca in trine vaporose, a cui poi il pieno Ottocento procurerà di impedire di svolazzare, saranno dunque loro, le donne, quelle da tenere d'occhio, cercando di afferrare per la veste questa loro impalpabile esperienza e di trattenerne per un attimo il profilo evanescente.
María Zambrano e il sogno del divino femminile
Giuliana Savelli
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2014
pagine: 251
Una sintesi del pensiero della filosofa per quanto riguarda la sua visione dell'uomo e del suo destino. Savelli segue la virata che Zambrano impone al pensiero, che scende verso la vita per poi risalire. Si apre infatti con i sogni, la vita nel corpo addormentato di cui non siamo consapevoli; e si chiude con il risveglio della coscienza nella luce dell'Aurora. Un aspetto originale del testo è il lavoro delle connessioni: portare i sogni dentro la filosofia; leggere in chiave transpersonale la psiche; ritrovare un nuovo inizio filosofico; ritrovare un metodo del pensiero fondato sul sentire; riproporre una nuova visione del "divino" femminile, partoriente sempre vergine come le antiche dee, pensante. Centro delle connessioni è il soggetto, quello che Zambrano chiama "chi", l'individuo in carne e ossa, la singola donna nella pienezza del sentire che finalmente entra a pieno titolo nella filosofia per trasformare se stessa e la vita. Zambrano resta una filosofa che ha fiducia nel cambiamento e risveglia la speranza.
Parole e immagini. Il caso Sardegna
Paola Pittalis
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2014
pagine: 225
Esiste un "caso Sardegna" nell'immaginario emerso dalla letteratura e dal cinema a cavallo tra la fine del Novecento e il primo decennio del nuovo millennio? Lo scarto rispetto alla tradizionale immagine dell'isola è evidente e l'affresco che ne restituisce Paola Pittalis rappresenta una realtà nella quale la sfida è tutta interna a una "modernità" che ha molte facce. I saggi di questo volume ricostruiscono i percorsi da alcuni testi letterari della Sardegna ai film che a essi si ispirano (Giuseppe Fiori e Salvatore Mereu, Gavino Ledda e i fratelli Taviani, Maria Giacobbe e Michele Columbu, Salvatore Mannuzzu e Antonello Grimaldi, Michela Murgia e Paolo Virzì). Una produzione letteraria e filmica che nasce sotto il segno di una svolta rispetto alla tradizione. Nell'intreccio fra sguardi interni e sguardi esterni, nella molteplicità dei punti di vista e delle strategie narrative, emerge una vitalità nuova, che va oltre la valorizzazione della cultura dell'isola e della sua diversità e, proprio in nome della particolarità di questa storia e di questa cultura, riesce a confrontarsi con i problemi drammatici della modernità. La "vita tagliata" del pastore-bandito ucciso dalle forze dell'ordine è anche metafora della difficile condizione giovanile di oggi. Così il delitto feroce avvenuto nella Sardegna dell'interno è tragica icona di un secolo che ha prodotto Auschwitz. La cultura è strumento unico di riscatto personale e sociale...
Passaggi d'età. Scritture e rappresentazioni
Libro: Libro in brossura
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2013
pagine: 125
In che modo la letteratura ha raccontato e racconta i passaggi d'età, le relazioni tra donne, uomini e generazioni? I nati nella seconda metà del Novecento sono entrate/i nel terzo millennio con una aspettativa di vita molto più lunga e per le generazioni 2.0 il fenomeno è ancora più vistoso. Gli studi demografici e sociologici sono concordi nel segnalare che l'Occidente invecchia: le narrative e le rappresentazioni registrano l'emergere di una terza e quarta età con una distinzione, più labile che nel passato, delle diverse fasi della vita. Tanto che acquistano maggiore rilevanza studi e ricerche che, sotto l'etichetta di "Age studies", affrontano il fenomeno con un approccio multidisciplinare. I saggi raccolti nel volume - esito del percorso seminariale di un gruppo di studiose della Società italiana delle letterate (Sil) - mettono a fuoco gli effetti della dilatazione del tempo biologico nel contesto sociale e culturale, la particolare e diversa dimensione simbolica che ciò assume per uomini e donne, le rappresentazioni dei passaggi di vita nell'arte e più in generale nel mondo delle immagini. Di particolare rilevanza appaiono le modalità stilistiche che scrittrici e scrittori utilizzano nelle narrazioni che affrontano l'invecchiamento come realtà che investe i corpi, le relazioni, la sessualità, gli affetti.
La donna fantasma. Scritture e riscritture del gotico inglese
Laura Sarnelli
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2013
pagine: 154
Ci sono figure dell'immaginario che affondano le loro radici in un lontano passato ma che tornano e ritornano in forme nuove. E che vanno dunque continuamente rilette, sottoposte a quell'operazione di "revisione" critica teorizzata da Adrienne Rich. Tale è la figura della donna morta-non morta vampire e vamp, spose cadavere, belle tenebrose - che dalle atmosfere cupe e inquietanti del gotico inglese si ripresentano ancora ai nostri giorni, nel cinema di Alfred Hitchcoch, Tim Burton e di David Lynch oltre che in innumerevoli prodotti televisivi e nei fumetti. Partorite dall'ossessione maschile nei confronti di una femminilità minacciosa, le varie Christabel (S.T. Coleridge), Camilla (J.S. Le Fanu), Ligeia (E.A. Poe) sembrano cambiare di segno quando a scrivere di donne morte sono autrici come Daphne du Maurier o Angela Carter. Perché "colei che ritorna", figura di confine e metafora di un immaginario maschile spesso misogino, è oggetto di una rivisitazione dal punto di vista femminile che svela e smonta quel meccanismo "perturbante" che mette in scena la donna bella e melanconica, enigmatica e seducente, oggetto d'amore ma anche di repulsione per quel suo essere sempre e comunque associata alla morte.
Cinema e scritture femminili. Letterate italiane fra la pagina e lo schermo
Libro: Copertina morbida
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2012
pagine: 236
Fin dal cinema delle origini e, con modalità e motivazioni differenti, ancora oggi, le grafìe femminili hanno inciso sugli schermi italiani segni sottili, profondi e tuttavia in larga parte ignorati. Questo mancato riconoscimento è in parte legato alla natura stessa della scrittura per il cinema, una scrittura tesa a scomparire nello schermo, totalmente funzionale alla qualità visiva del film e dunque trasparente, in sé invisibile; e in parte è imputabile alla debolezza nel nostro Paese dei Gender Studies di ambito cinematografico, piuttosto recenti e frammentari in Italia, rispetto a consolidate esperienze internazionali. Da qui muovono le riflessioni raccolte nel volume che, a partire da alcune specifiche ricerche - anche su nomi assai noti della scena culturale italiana del Novecento come Annie Vivanti, Grazia Deledda, Fausta Cialente, Alba de Céspedes, Goliarda Sapienza, Luciana Peverelli - offrono uno sguardo differente sulla storia del cinema con l'intento di rendere conto del contributo delle donne, in particolare delle scrittrici, alla nascita, all'affermazione e ai recenti sviluppi della produzione filmica nazionale.
Donne, mito e politica. La suggestione classica in Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar e Hannah Arendt
Laura Brignoli, Lia Giachero, Silvia Giorcelli Bersani
Libro: Libro in brossura
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2012
pagine: 106
Quale influenza ha avuto la cultura classica sul pensiero e sull'opera di tre note intellettuali del Novecento, quali Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar e Hannah Arendt, pur così diverse per estrazione sociale, provenienza ed educazione? Alla domanda rispondono autorevoli studiose che rintracciano nelle tre autrici il fascino e l'influenza della cultura greco-romana.
Quella difficile identità. Ebraismo e rappresentazioni letterarie della Shoah
Stefania Lucamante
Libro: Libro in brossura
editore: Iacobellieditore
anno edizione: 2011
pagine: 420
Prendendo spunto dai testi delle deportate, il volume mette in luce come è avvenuta la trasmissione "al femminile" dell'evento epocale della Shoah, l'autrice indaga su come le testimoni e le scrittrici italiane raccontino e tramandino la loro esperienza: immagini, pensieri ed emozioni raccolte allora, il cui impatto resta inalterato nel presente di chi le legge e le studia oggi. L'importanza di autrici come Liana Millu e Giuliana Tedeschi sta non nella differenza, ma nella compartecipazione alla rappresentazione letteraria della Shoah. Lo specifico femminile arricchisce la testimonianza maschile, mentre la memoria, paradossalmente, si universalizza. È la tragedia stessa che impone di parlare di quel che avvenne alle famiglie di queste donne, oppure di immaginare cosa si cela dietro il buio di omissioni, dietro l'ansietà di un vuoto. Impone di parlare e riscoprire - per alcune di loro, come nel caso di Giacoma Limentani - il loro senso di ebraicità all'interno del contesto italiano dopo la guerra, dopo il ritorno in Italia di chi potè tornare, ma anche di chi, rimanendo, non fu meno ferita. Al ritorno, tutto quel che avvenne si sistemò lungo un asse che aveva nella Shoah il punto zero del prima e del dopo, un asse cartesiano-ortogonale della sofferenza impartita e subita da queste bambine e ragazze e dalle loro famiglie. Il romanzo apocalittico "La Storia" di Elsa Morante e l'ibrido narrativo lezioni di tenebrati Helena Janeczeh...