Il Mulino: Storie italiane
L'oro introvabile. Saverio Tutino e le vie della rivoluzione
Andrea Mulas
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 176
Saverio Tutino fa parte di quella schiera di giornalisti intellettuali e militanti, che negli anni Sessanta e Settanta hanno fatto scoprire al vecchio continente le viscere profonde dell'America Latina. Nei suoi molti viaggi, Tutino percorre le vie delle rivoluzioni di quegli anni, da Parigi ad Algeri, dall'Avana a Santiago del Cile, fino alla denuncia delle dittature nel subcontinente. Memoria storica della Rivoluzione cubana, insegue la prospettiva rivoluzionaria che lo ha affascinato sin da giovane, sempre alla continua ricerca, personale e collettiva, di un mondo migliore. Intrecciando i livelli documentale, bibliografico e testimoniale, Andrea Mulas ricostruisce quell'intarsio inestricabile, tra giornalismo e militanza, che caratterizza le pagine della vita di Saverio Tutino, vissute sia nel Terzo Mondo che nell'Occidente. Due decenni lungo i quali Tutino analizza acentricamente i popoli del Sud del mondo che marciano nella Storia.
Dal buio del Novecento. Diari e memorie di ebrei italiani di fronte alla Shoah
Umberto Gentiloni Silveri, Stefano Palermo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 184
Con le leggi razziste del 1938 tutto cambiò per gli ebrei italiani e la «vita di prima», con la sua quotidianità, le sue speranze e le sue aspettative divenne un lontano ricordo. La privazione di beni e diritti fu solo il primo passo di un lungo viaggio verso l'abisso: da quel momento, e soprattutto nel biennio cruciale 1943-45 si avvicendarono esperienze drammatiche quali la fuga all'estero, la ricerca di un rifugio sicuro in territorio italiano, gli arresti, le deportazioni, l'uccisione di amici e familiari. Ma il progetto nazifascista di distruzione degli ebrei non è riuscito a cancellare storie, persone, famiglie e ambienti di riferimento. In questo volume gli autori, attraverso lo spoglio di oltre seimila pagine di documentazione, ricostruiscono le vicende di decine di ebrei italiani le cui memorie sono conservate presso l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Le vicende personali e familiari incrociano i cambiamenti della grande storia, prima, durante e subito dopo la persecuzione e la guerra: diari, memorie, scritture e ricordi diventano così voci preziose, perdute e ritrovate, come un ponte sospeso tra il presente e le pagine più buie del Novecento.
La forza delle memorie. L'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano
Camillo Brezzi, Patrizia Gabrielli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 336
Può sembrare paradossale che un giornalista come Saverio Tutino, dopo aver viaggiato e soggiornato nelle più importanti capitali del mondo trovi riparo in un lembo di Toscana ai confini tra Umbria, Marche e Romagna, e decida di farne un polo di raccolta delle scritture della gente comune. Nel 1984 nasce l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, centro di conservazione di un patrimonio documentario unico, divenuto ormai un monumento nazionale della memoria. Lettere, diari, memorie, prodotti da donne e uomini, anziani, giovani, bambini e bambine, offrono narrazioni capaci di sollecitare l'attenzione degli storici e di studiosi di diverse discipline e di favorire significative innovazioni nella ricerca. In occasione del prossimo centenario della nascita di Saverio Tutino, Patrizia Gabrielli e Camillo Brezzi propongono alcune fondamentali tessere della sua biografia e illustrano caratteristiche e vocazione dell'Archivio dei diari attraverso un duplice percorso di ricerca attento alla dimensione collettiva e individuale. Privilegiando un'esplorazione orizzontale di questa preziosa documentazione, gli autori sottolineano rilevanti snodi storici e tematici, mentre una lettura in verticale propone i ritratti di nove diariste e diaristi, veri e propri «simboli» del composito patrimonio archivistico. Completa il volume l'inserto fotografico curato da Luigi Burroni, che dà conto della cura e dell'affettività che autrici e autori riversano su quaderni, taccuini o fogli sciolti, così come dei diversi livelli di confidenza con la scrittura.
Il sale della vita
Anna De Simone
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 120
La vita di Anna è un susseguirsi di fughe. Fugge dalla violenza del patrigno e dal disamore della madre, da padroni lascivi che approfittano della sua condizione di serva bambina, dalle forze dell'ordine che vogliono riportarla a casa. Creatura selvatica e spaventata, orfana di una madre viva, come la definisce Donatella Di Pietrantonio nella sua densa introduzione, Anna riuscirà ad arrangiarsi e a sopravvivere in qualsiasi circostanza, ma porterà sempre sulle spalle il peso del vuoto affettivo che l'ha circondata sin dall'infanzia. Anche in età adulta rimane una persona solitaria, poco incline ad aprirsi, refrattaria agli affetti. Poi una malattia le toglie la voce ma le dà la forza di sfogarsi attraverso la scrittura, di raccontare quella stratificazione di traumi che è stata la sua esistenza. E ripercorrendo con la memoria quel corridoio buio, dopo tanti anni si pone infinite domande, si arrabbia e si dispera ma resta sempre umana, ancorata alla vita: «a un certo punto, un punto imprecisato si mette da parte la sofferenza e si comincia a vivere, se non fai così si è già morti, non tutti nascono rosa o orchidea, ci sono anche fiori che sembra che non valgano nulla, fiori che nessuno calcola, neanche vedono, ma sono importanti come qualsiasi altro fiore, non siamo belli, ma interessanti, non siamo profumati che importa ascoltiamo il profumo dell'altri, e impariamo, e io nella mia scellerata vita sono felice perché sì, non conosco l'amore quello che ho sempre desiderato non lo conosco, ma lo immagino».
Se verrà la guerra chi ci salverà? Lo sguardo dei bambini sulla guerra totale
Patrizia Gabrielli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 264
I disegni sulla mobilitazione dell'infanzia sostenuti dal regime fascista sono ben definiti e la macchina di propaganda ha da tempo superato la sua fase di rodaggio quando, il 10 giugno del 1940, l'Italia entra in guerra. Se in un primo tempo l'apparato retorico del regime colpisce l'immaginario dei minori, rendendoli soggetti attivi nella propaganda, in seguito la guerra totale si insinua nelle loro vite, per poi irrompere brutalmente, scardinando la quotidianità, azzerando abitudini consolidate, producendo lutti e separazioni. Con uno stile narrativo e partecipato, Patrizia Gabrielli restituisce in queste pagine tasselli significativi dell'esperienza di guerra dei minori, attingendo a fonti differenziate fra le quali spiccano le scritture bambine custodite dall'Archivio Diaristico Nazionale. I diari e le memorie, letti e interpretati sulla base di un ampio corredo metodologico, arricchiscono il quadro storiografico e problematizzano un tema quanto mai attuale: il rapporto tra infanzia e guerra. La paura e l'insicurezza procurate dai bombardamenti, dalla distruzione e dalla costante presenza della morte; la fame, il freddo, le gravi condizioni igieniche sono i temi ricorrenti nei racconti di guerra insieme alla seduzione delle armi, all'alterazione delle festività, all'elemento fantastico. Bambini, bambine e adolescenti protagonisti di queste pagine non sono però impotenti spettatori del conflitto, ma soggetti capaci di attivare strategie di resistenza e di fare delle scelte. Dopo l'8 settembre 1943, la generazione formatasi nel rispetto dell'obbedienza e della fedeltà a Mussolini non resta sempre o solo semplicemente a guardare, ma è pienamente coinvolta nella tragedia della guerra civile.
Abasso di un firmamento sconosciuto. Un secolo di emigrazione italiana nelle fonte autonarrative
Amoreno Martellini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 264
«Per aprire li occhi bisogna caminare il mondo», scrive nel suo memoriale, con la sua sintassi incerta, un italiano emigrato in Argentina tra le due guerre mondiali. L'emigrazione come veicolo di conoscenza e acquisizione di consapevolezza di sé e del mondo: è questo uno dei fili conduttori più forti e tenaci che percorrono le storie che si incrociano nelle pagine di questo libro. L'autore affronta questo tema (come gli altri che vi compaiono) ricucendo brani di diari, di memorie, di epistolari scritti da emigranti italiani disseminati in tutti i paesi del mondo e distribuiti lungo tutti i cento anni che segnano la storia dell'emigrazione italiana, dal periodo postunitario al miracolo economico. Le fonti della scrittura popolare che utilizza, cioè il corpus cospicuo e omogeneo conservato presso l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, permettono di esaminare i vari aspetti della vicenda migratoria come se fossero illuminati da una luce interna, che consente di cogliere con maggiore profondità e nitidezza tutti quegli aspetti privati e a volte intimi che sfuggono alle statistiche migratorie. «Il crudele destino a voluto che io mi alontanai - continuava il medesimo migrante - che trapassi il grande mare Oceano Atlantico che vada lontano cercando fortuna cercando un nuovo nido abasso di un altro firmamento di un firmamento sconosciuto». Che si trattasse dell'America, delle miniere del Belgio oppure di un pezzo di terra da lavorare nelle colonie italiane in Africa, il nuovo mondo era un cielo sconosciuto: fallimenti e successi, delusioni e aspettative, amore e morte, vanno collocati sotto quel cielo per comprenderli fino in fondo.
Alla grande guerra in automobile. Diari e fotografie (1915-1916)
Guido Chigi Saracini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 172
È stato un italiano davvero fuori dal comune, Guido Chigi Saracini. Nato in una famiglia nobile senese, colto e appassionato di musica, al momento dell'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale decide di partire volontario automobilista per la Croce Rossa, mettendo a disposizione sé stesso, la propria automobile e il proprio autista. Eppure non è fra i richiamati, non è interventista, è anzi visceralmente contrario alla guerra. Parte per senso del dovere, per amor di patria, perché crede che appartenere a un'elite significhi dare il buon esempio e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Comincia così la strana guerra del conte Guido. Nel diario che inizia a redigere nel maggio del 1915 non troviamo descrizioni di trincee fangose né di notti all'addiaccio, ma delle retrovie, che attraversa in lungo e in largo accompagnando gli ufficiali nei trasferimenti da e per il fronte. E poi riflessioni sugli orrori della guerra, sulla disorganizzazione dell'esercito, sul paesaggio, sulla malinconia di casa di un uomo abitudinario che detesta viaggiare. Nel 1916, dopo lo scioglimento del corpo volontari della Croce Rossa, la sua relativa tranquillità subirà uno scossone: trasferito nella zona di Udine, guiderà un'ambulanza per il trasporto dei feriti, appositamente allestita nella sua auto. Il diario si interrompe bruscamente nell'estate del 1916, quando una broncopolmonite lo costringe a rientrare.
Quando la mia mente iniziò a ricordare. Autobiografia (1922-1994)
Margherita Ianelli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 314
"Da tempo ho capito una cosa: molte sono le parole ma pochi sanno dire una parola al momento giusto". Per quasi tre anni, dal 1991 al 1994, Margherita Ianelli si è seduta ogni giorno alla scrivania e una dopo l'altra ha trovato le parole giuste per mettere per iscritto la sua vita. Per raccontare e per raccontarsi ha voluto imparare a scrivere, riprendendo quelle lezioni interrotte quando aveva solo sette anni. Orfana di contadini poverissimi e sostanzialmente abbandonata a se stessa, era fuggita da quella scuola dove veniva derisa e considerata diversa. A cinquant'anni ha deciso di tornarci, a scuola, e un po' per volta ha trovato la forza di raccontare, senza enfasi né compiacimenti, una storia che si è intrecciata a molte delle vicende del nostro Paese. Leggerla significa ripercorrere il nostro passato recente, vivere in prima persona i fatti, anche i più atroci, come l'occupazione tedesca, la strage di Marzabotto. Poi ci sono le pagine sulla vita quotidiana, la famiglia d'origine, il matrimonio, i figli, le normali speranze e sofferenze. Il tutto narrato in una lingua asciutta ed efficace, viva e coinvolgente, che esce con forza dalle pagine e ci regala un viaggio appassionante nelle vicende di una donna speciale.
Avanti sempre. Emozioni e ricordi della guerra di trincea, 1915-1918
Nicola Maranesi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 290
Casa, centro di addestramento e smistamento, retrovia, trincea di massima resistenza, trincea di prima linea, trincea avanzata, terra di nessuno. Nel corso della prima guerra mondiale furono circa quattro milioni e duecentocinquantamila i soldati italiani direttamente impegnati nelle operazioni belliche. Partirono dai quattro angoli della penisola per contrapporsi al nemico, l'esercito austriaco, su di un fronte che si estendeva per circa cinquecento chilometri, dal confine alpino con la Svizzera al Mar Adriatico. Non fu questo, però, l'unico cammino che gli uomini in età di leva condivisero durante i lunghi mesi di ostilità. È infatti possibile individuare e raccontare le tappe di un altro percorso: un percorso emotivo, scandito dagli stati d'animo che i soldati vissero durante la permanenza al fronte. Per ricostruire tale percorso Nicola Maranesi ha scandagliato i diari, le memorie e gli epistolari conservati nel fondo inedito "Guerra mondiale 1914-18" dell'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, e ha intrecciato le diverse testimonianze in un volume che dà risalto agli scritti autobiografici. Documenti vivi, eloquenti, che continuano a rivelare aspetti inediti dell'esperienza bellica dei richiamati, dal momento dell'arrivo in prima linea fino a quello, per chi ha potuto viverlo, del ritorno a casa.
In nome del popolo italiano. Storie di una malavita
Claudio Foschini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 339
"Era il giorno 30/7 del 1949 alle ore dodici fra le baracche del rione Mandrione Acquedotto Felice nascevo io in qualche modo anchio avevo come Gesù il bue e lasinello il bue una puttana del vicino Mandrione e lasinello, Agostino un ladro". Inizia così, in modo tenero e insieme sfrontato, l'autobiografia di Claudio Foschini, ladro, rapinatore, bandito e coatto. Claudio la scrive dal carcere romano di Rebibbia, uno dei tanti da cui entra ed esce in una vita da recidivo, e la spedisce all'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano. E se come bandito non ha avuto grande fortuna, come scrittore rivela un talento straordinario, e vince il Premio Pieve. Ha scritto con furia, undici bloc notes fitti in sette mesi, in cui racconta un'esistenza che pare un piano inclinato: la nascita nella più degradata periferia romana, la miseria, l'apprendistato fin dall'infanzia come borseggiatore sulla linea 64, e poi i furti in appartamento, le rapine, la droga. Una "malavita", appunto, riscattata in parte dalla scelta di non sporcarsi mai le mani con l'omicidio e con lo spaccio. Quando va bene ci sono le fuoriserie, i night, le donne, quando va male c'è la galera e dopo, di nuovo, la necessità di procurarsi in qualunque modo del denaro. Una spirale che cresce fino al tragico epilogo, consumato in una mattina di maggio del 2010, quando Claudio viene ucciso da una guardia giurata mentre cerca di rapinare una tabaccheria. Prefazioni di Giancarlo De Cataldo e Saverio Tutino.
Parole trasparenti. Diari e lettere 1939-1945
Ettore Finzi, Adelina Foà
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 345
Adelina è un giovane e brillante avvocato e lavora in un prestigioso studio legale di Milano, Ettore è un chimico industriale. Si sono appena conosciuti e, in un mondo "normale", li aspetterebbe l'ordinario, quieto futuro di una famiglia borghese. Ma Adele ed Ettore sono ebrei, ed è il 1938. Ettore legge, si guarda intorno, riflette e intuisce l'avvicinarsi della tragedia. E così, "il primo aprile 1939 si imbarcarono a Genova due "ricchi" turisti in viaggio di nozze, che si recavano prima in Egitto, poi in Terra Santa: io e mia moglie. Noi navigavamo tranquilli e speranzosi verso questa terra dove speravamo di trovare pace, lavoro, accoglienza fraterna. Qualche cosa trovammo, ma assai poco rispetto ai nostri sogni. Tuttavia i nostri disagi e sacrifici furono poca cosa rispetto al martirio dei nostri fratelli rimasti in Europa". Sono diretti in Palestina, destinazione non tipica, allora, per gli ebrei in fuga. Lo Stato d'Israele non esiste ancora, la Palestina è sotto il controllo britannico. Non li attende alcuna rete di protezione, eppure ce la faranno. In Palestina nascono i loro due figli, Hanna e Daniel. Là Adelina si adatta ai lavori più modesti per mandare avanti la famiglia, mentre Ettore dovrà trasferirsi in Persia per lavorare in una compagnia petrolifera. Sono anni difficili, in cui si scrivono quasi quotidianamente per mantenersi vivi e uniti, nonostante la distanza che li separa. Poi, al termine della guerra, la decisione di rientrare in Italia.
Voci dalla guerra civile. Italiani nel 1943-1945
Luigi Ganapini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 309
Una ricostruzione di spessore dei grandi eventi del terribile biennio 1943-1945 in cui un sensibile storico, Luigi Ganapini, intesse - tanto che le pagine davvero "parlano" - le voci di chi, da una parte e dall'altra, quegli eventi si trovò a vivere. Brani di diari e memorie dell'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano danno vita, respiro, colore, speranza, dolore ai momenti che segnarono la guerra civile degli italiani: 25 Luglio, 8 Settembre, la rottura col Fascismo, l'immagine del "nemico", la Resistenza e la Repubblica sociale, l'esperienza della deportazione e dei lager, l'attesa e la partecipazione dolente di chi rimaneva a casa, ad aspettare, a patire, a sperare. Le anime, e l'anima, di una nazione che nell'autunno 1943 pareva destinata a scomparire. Non scomparve. Quelle voci di allora, raccolte con passione e rispetto da Luigi Ganapini, parlano agli italiani di oggi.