Il Pozzo di Giacobbe: La nube, la via
Rwanda 1994. Diario di un genocidio
Vito Giorgio
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2019
pagine: 168
Il testo racconta l'esperienza vissuta in Ruanda quando la rivalità etnica sfociò in violenze e barbarie: il genocidio. L'autore, prete missionario, nel Centre st. Antoine di Nyanza, in Ruanda, racconta gli avvenimenti e li correda di cenni storici riguardanti il Paese Africano. Inquadra storicamente le cause che hanno poi portato alla guerra. Vivendo nell'orphelinat ha cercato di salvare numerose persone, soprattutto bimbi rimasti orfani a causa della mattanza genocidaria. L'intero racconto, in buona parte, è preso dal diario personale. Le vicende di persone incontrate durante la sua missione si intrecciano alla sua e raccontano l'orrore di una delle tragedie più penose del XX secolo. Alcune testimonianze sono narrate anche da lettere che padre Giorgio ha ricevuto dagli scampati dopo il genocidio, a distanza di anni. Alcune questioni di carattere etico si intrecciano con il racconto e invitano a riflettere nell'intento di trovare non solo una ragione ma sollecitare il proposito di promuovere "la comunione là dove il mondo è dilaniato dall'odio etnico e dalla follia omicida". Le foto e i disegni di studenti del "Liceo Artistico A. Modigliani" di Padova richiamano avvenimenti ed espressioni dell'arte del Ruanda.
I parroci di Kabul: dal re ai talebani. Una strana missione tra diplomatici, mujaheddin e beduini
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2016
pagine: 496
Il volume raccoglie una documentazione selezionata e significativa sugli ormai oltre 80 anni di una strana missione iniziata quando Amanullah, re dell'Afghanistan, accolse la richiesta di alcuni diplomatici e tecnici occidentali, che lavoravano in quel paese, di avere un cappellano cattolico che svolgesse il suo servizio religioso in tutto il paese. L'accordo tra gli Stati dell'Afghanistan e dell'Italia e la Santa Sede, stipulato nel 1921 e reso operativo nel 1 gennaio 1933, non fu mai revocato in tutte le vicissitudini politiche del paese. La Monarchia Afghana, il sorgere della Repubblica dell'Afghanistan, la successiva egemonia sovietica, i talebani "signori della guerra", dopo l'11 settembre 2001 la coalizione internazionale e l'attuale governo di Karzai non hanno mai messo in discussione la presenza di un cappellano italiano per i cattolici e per i cristiani presenti nel paese. Si sono avvicendati senza interruzione cinque sacerdoti barnabiti che hanno sempre rispettato le condizioni richieste di non svolgere alcuna forma di propaganda religiosa o di evangelizzazione presso la popolazione locale. Questa storia quasi incredibile è qui sinteticamente presentata attraverso lettere, diari, relazioni e testimonianze inedite. È un Afghanistan diverso, vivo, osservato da occhi attenti e onesti che raccontano una realtà ignorata dai mass media.
Il ritorno di Elia. Charles de Foucauld e il mormorio leggero dello spirito nell'Islam
Giovanni Rizzi
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2011
pagine: 264
Ha cercato di vivere nascosto perché emergesse sempre di più e soltanto Gesù Cristo. Il fallimento delle illusioni della sua epoca e quello dei suoi progetti di missionario nel deserto del Sahara fu chiaro anche ai suoi occhi, ma il Signore lo ha trasformato in profeta per il nostro tempo. Eremita e missionario tra i tuareg musulmani dell'Algeria, senza enfatizzare il dialogo teologico e culturale con l'islam, ha accettato di perdersi senza contropartita. Ricordato da Paolo VI nella Populorum progressio, proclamato beato da Benedetto XVI, Charles de Foucauld è stato un punto di riferimento per la missione e per i martiri del nostro tempo. Come il profeta Elia, riscoprendo il suo Dio come brezza, aiutò i credenti del suo tempo a sperare, così il mormorio leggero dello Spirito sperimentato da fr. Carlo aiuterà oggi i cristiani a riscoprire il Signore Gesù. Il volume contiene anche un primo commento sistematico sulla Lettera dei 138 saggi musulmani a Benedetto XVI e alle guide delle comunità cristiane e si pone nel solco del discernimento conciliare sui credenti musulmani.
Liberare il dialogo. Islam e Cattolicesimo successo o crisi di una parola comune?
Giuseppe Rizzardi
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2010
pagine: 184
La parola dialogo nel confronto tra religioni e in particolare con l'Islam attende di essere liberata. Troppi condizionamenti inespressi o latenti incrostano oggi il tema del "dialogo" tra culture e religioni diverse, cos' da renderlo talmente ambiguo da doverlo sostituire o precisare ogni volta nelle modalità e nei contenuti. E' la tesi, quanto mai drammatica e attuale, del libro che offre una riflessione densa di contenuti e preziosa di indicazioni che non fa concessioni ai luoghi comuni dell'editoria religiosa e a quelli più gridati del giornalismo d'assalto. Il lettore che vorrà misurarsi con l'effettiva situazione del "dialogo interreligioso" potrà restarne sorpreso e disorientato, ma sarebbe una crisi salutare che spingerà verso una visione più realistica e matura. Si può cominciare a dialogare solo quando sono chiari i presupposti e definite le inconciliabilità delle rispettive posizioni, così che la comunicazione degli interlocutori è sollecitata a cercare con determinazione e ponderatezza uno scambio di idee leale, disposto a rivedere ciò che è stato equivocato o dimenticato e che può diventare terreno di costruzione per un confronto equo, informato e aperto al dialogo.
La sapienza sulla bocca, la legge nel cuore. Antropologia, etica e religioni rivelate
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2009
pagine: 224
Di fronte all'esplodere delle difficoltà della convivenza interreligiosa e del confronto tra forme, talora divergenti, di visioni morali e di codificazioni giuridiche, si pone il problema di una comprensione più equilibrata e oggettiva della consistenza antropologica dell'etica e del diritto. Il volume, in continuità con la pluriennale ricerca intrapresa dalla Facoltà Teologica di Sicilia per un discernimento cristiano sull'Islam, affronta la questione in modo costruttivo e onesto, con una lettura al plurale che si orienta in un'ottica da ultimo teologica. Ci si chiede che cosa sia l'uomo come soggetto morale secondo le tre religioni "monoteistiche", nella prospettiva non solo di una reciproca maggiore conoscenza, ma anche di una intelligenza più profonda dell'uomo stesso, colto nell'emergere della sua coscienza e nel compiersi della sua libertà. Accostarsi al mistero del cuore umano e alle sue scelte morali comporta una rinnovata attenzione alla dimensione religiosa, realtà pre-razionale spesso bistrattata, che è la porta di accesso all'impensato, all'inaudito, al sacro. Per il cristiano, interrogarsi sul senso antropologico di questa esperienza non comporta la rinuncia a trovare in Cristo il criterio di una luminosa e adeguata ermeneutica teologica.