Il Pozzo di Giacobbe: Oi christianoi. Sezione antica
Il tema della parrhesia nelle 55 omelie di Giovanni Crisostomo sugli atti degli apostoli
Flavio Valeri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2021
pagine: 200
È notevole l’interesse di Giovanni Crisostomo al tema della parrhesia. Non solo per la frequente ricorrenza del termine nella sua produzione omiletica, ma soprattutto per la ricchezza contenutistica che egli le riconosce. Erede della semantica politica, che indicava nella parrhesia il diritto del cittadino ateniese a parlare liberamente nell’ekklesía, e di quella filosofica, che v’individuava invece la qualità di chi sapeva dominare le proprie passioni, il Padre antiocheno la legge alla luce della rivelazione biblica. Con la parrhesia egli perciò definisce da un lato il dialogo confidente con Dio da parte del discepolo di Cristo, e dall’altro la franchezza dell’annuncio kerygmatico così com’era stato condotto agli inizi del cristianesimo. Da vescovo di Costantinopoli, commentando il libro degli Atti, egli ha fatto largo uso della parrhesia, che i testimoni del Risorto avevano ricevuto in dono a Pentecoste per avviare e portare nel mondo l’annuncio della vittoria di Gesù Cristo sulla morte. In queste cinquantacinque Omelie, le uniche in lingua greca dei primi dieci secoli che ci siano giunte in forma integrale sugli Atti degli Apostoli, il predicatore fa risaltare le doti della franchezza apostolica presentandola come modello di evangelizzazione per ogni stagione ecclesiale.
Ermeneutica biblica e conversione. Strutture euristiche e dinamica effettiva della lettura credente
Luca Bassetti
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2021
pagine: 560
Come leggere oggi le Scritture da credenti? Quale modalità interpretativa è veramente adeguata al mistero dell’incarnazione del Verbo eterno nel Libro, intessuto di parole umane? Quale atto ermeneutico è realmente fedele alla lettera delle parole umane, e del loro radicamento storico-culturale, e insieme autenticamente corrispondente all’intenzionalità scrivente, segnata dall’esperienza dello Spirito, nell’incontro con la persona del Verbo incarnato? Questi gli interrogativi che ispirano l’elaborazione di questo testo, che entra nell’attualità del dibattito sull’interpretazione delle Scritture, in continuità con una precedente pubblicazione, dedicata alla storia dell’ermeneutica biblica cristiana, apparsa in questa stessa collana: La lettera e lo spirito. Storia dell’ermeneutica cristiana delle Scritture (2016). Lo snodo epistemologico e metodologico della questione ermeneutica tocca il cuore della relazione tra antropologia e teologia, che ha la sua corretta impostazione nel paradigma ontologico ed epistemologico dell’ossimoro, correlazione tra opposti in grado di riconoscersi l’un l’altro, di contenere ciascuno una qualità dell’altro, senza elidersi vicendevolmente. Una panoramica della teologia contemporanea sul rapporto tra dimensione antropologica e teologica e uno sguardo d’insieme sulla riflessione filosofico-ermeneutica recente, nel suo tentativo di conciliare gli opposti poli della spiegazione oggettiva e della comprensione soggettiva, ha orientato la ricerca all’individuazione di percorsi di lettura normati dall’oggettività della forma canonica, nella sua corrispondenza all’esperienza soggettiva della conversione. L’evento della conversione personale, nelle sue conseguenze etiche e gnoseologiche, morali e intellettuali, fonda l’adeguazione dell’articolazione della coscienza credente alla struttura della res textus rivelata. Il dibattito pluridecennale sulla relazione tra esegesi critica e lettura spirituale, spesso condotto in modo frammentario e improvvisato, si arricchisce così di elementi epistemologici decisivi, che permettono di tracciare l’identità e la mutua correlazione tra le stesse discipline ermeneutiche dell’esegesi critica e dell’interpretazione teologica, della teologia biblica e della lettura spirituale.
Cristiani Chiesa e corruzione nella storia Antichità e Medioevo (secoli I-XV)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2021
pagine: 192
Il libro costituisce il primo volume - dedicato ai secoli I-XV - di una ricerca sulle relazioni tra il cristianesimo, la Chiesa e la corruzione, dalle origini alle soglie del XXI secolo, un rapporto complesso e a tratti contraddittorio, ma che rivela modi diversi di giudicare la corruzione e di reagirvi nel corso del tempo. A partire dai trenta denari di Giuda, il fenomeno della corruzione accompagna lo sviluppo del cristianesimo e della Chiesa. Tuttavia, fino ad oggi, il tema è stato poco studiato o, peggio, trattato con un taglio scandalistico. Il volume, invece, intende affrontare in maniera rigorosa l’argomento, offrendo di ogni avvenimento considerato una esatta ricostruzione e una corretta contestualizzazione. Ne nasce così un’analisi storica ampia e articolata che non solo permette di conoscere gli eventi e le reazioni che essi determinarono, ma aiuta anche a leggere e a meglio comprendere i fenomeni corruttivi del nostro presente. Dai diversi contributi emerge sempre più nitidamente come la corruzione assuma il valore di un confine immaginario che separa l’essere cristiano dal suo opposto. Un confine mobile, che continuamente si rimodella ed evolve con il trasformarsi della società e dei costumi, ma che proprio per questo continuamente necessita, in seno alla realtà cristiana, di essere oggettivato, descritto, declinato. La corruzione si rivela così, per lo storico, uno straordinario punto di osservazione per comprendere le modalità secondo cui il cristianesimo percepisce e rappresenta se stesso e il mondo che lo circonda, il modo cioè in cui rielabora e continuamente ridefinisce la propria identità.
L'ultima profezia. La crisi montanista nel cristianesimo antico
Maria Dell'Isola
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2020
pagine: 182
Sorto in Asia Minore nella seconda metà del II secolo d.C., il montanismo suscitò presto le reazioni delle gerarchie ecclesiastiche. Il profetismo estatico rappresentò la causa principale della sua esclusione dalla grande chiesa, e la condanna per eresia decretò la perdita conseguente degli scritti che erano stati composti dai membri del movimento. Questo libro si propone di restituire una visione completa della crisi montanista, cercando di gettare luce sulle questioni fondamentali che ne caratterizzano la tradizionale ricostruzione storiografica. L’autenticità degli oracoli pronunciati dai profeti e dalle profetesse del movimento, il loro legame eventuale con l’esegesi scritturistica e infine la rappresentazione eresiologica nella quale i protagonisti di questa storia si muovono sono le chiavi di lettura privilegiate attraverso cui viene condotta una nuova analisi su quello che è considerato come uno dei momenti di massima tensione nel cristianesimo dei primi secoli.
Obbedienza di Abramo e sacrificio di Isacco. La ricezione di un racconto violento tra giudaismo e cristianesimo antico
Laura Carnevale
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2020
pagine: 200
Il sacrificio (o "legatura") di Isacco in Genesi 22 è un racconto intenso nella sua violenta solennità, che nel tempo, anche per neutralizzarne i picchi tragici, è stata compreso e spiegato come prova di obbedienza e/o di fede da parte dell'uomo e di autorità da parte di Dio. Diversamente da altri sacrifici umani testimoniati da storia, mito, letteratura, l'azione richiesta ad Abramo è un unicum. Non solo non "serve" a un obiettivo politico, sociale o religioso, ma sembra contraddire la garanzia divina della discendenza promessa al patriarca. Attraverso l'analisi di fonti testuali e iconografiche, il libro ricostruisce la storia della ricezione di Genesi 22, esplorando le radici del racconto e quindi la sua esegesi fra giudaismo del Secondo Tempio, giudaismo rabbinico e cristianesimo antico. Si ripercorrono altresì le fasi della identificazione dell'altare del sacrificio come luogo di culto e di pellegrinaggio, nonché il senso del suo radicamento nello spazio sacro di Gerusalemme.
La Giudea di Gesù. Dalla morte di Erode il Grande alla fine del regno di Agrippa I (4 a.C. - 44 d.C.)
Dario Garribba
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2020
pagine: 216
Cosa sappiamo della Giudea della prima metà del I secolo? Sicuramente molto. I Vangeli e le opere di Flavio Giuseppe forniscono una mole di informazioni unica per la storia antica. Eppure l’importanza che questi anni hanno assunto per la storia successiva ha spesso spinto ad ingigantire gli avvenimenti accaduti in questo arco di tempo o a guardarli attraverso la lente deformante della storia degli effetti, o, peggio, ad isolarli rispetto al più ampio contesto imperiale romano. L’enorme visibilità che Gesù ha dato a quanti sono entrati con lui in contatto – farisei, scribi, sommi sacerdoti, Ponzio Pilato... – ha fatto perdere di vista la reale dimensione storica di queste figure, il loro effettivo ruolo politico-sociale e i poteri concreti di cui disponevano. E così, in modo quasi paradossale, il contesto politico e sociale con cui Gesù entra in contatto nella brevissima parentesi del suo operato pubblico è stato elevato a immagine dell’intero giudaismo del I secolo. L’intento di questo volume è quello di restituire alla dinamica della storia quel periodo fondamentale che va dal 4 a.C., anno in cui muore Erode, al 44 d.C., quando finisce la breve esperienza di Agrippa I, ultimo re nella storia di Israele: sono anni densi e complessi in cui Roma proverà, per scelta di Augusto, a rinunciare all’appoggio di un re-vassallo e a imporre, non senza esitazioni, errori e ripensamenti, il proprio controllo sulla regione.
Pietro e Paolo. La «roccia» e il «più piccolo» degli apostoli a confronto
Enrico Cattaneo
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2020
pagine: 296
Un nuovo libro su Pietro e Paolo? Non esattamente. È piuttosto un mettere faccia a faccia i due apostoli: l’uno, Simon Pietro il galileo, chiamato da Gesù Kefàs, Cefa, cioè “Pietra”, “Roccia”, e l’altro, l’ebreo di Tarso di nome Saul, diventato poi Paolo, dal latino Paulus, cioè “piccolo”. Le domande che ci poniamo sono queste: Pietro e Paolo si sono conosciuti? Si sono mai incontrati? E dove? Che cosa dicono l’uno dell’altro? E come vengono presentati insieme nelle prime fonti letterarie? È attendibile la tradizione secondo la quale tutti e due avrebbero subìto il martirio a Roma? I luoghi di culto, dove si ritiene siano conservate le loro tombe, o ciò che resta delle loro reliquie, – sotto la Basilica di San Pietro in Vaticano e nella Basilica di San Paolo fuori le mura – hanno una qualche garanzia di veridicità storica? Che cosa dire di quella storiografia che ha presentato i due apostoli come contrapposti corifei di due visioni antitetiche del cristianesimo, una giudaizzante e legalista (Pietro), e l’altra libera dalla Legge e universalistica (Paolo)? Questo studio non intende affrontare questioni che sono tra le più complesse e impegnative della Chiesa antica, ma solo ripercorrere i testi letterari che ricoprono quell’arco di tempo abbastanza lungo che va dalla “conversione” di Saulo/Paolo (33 ca d.C.) fino a Ireneo di Lione (200 ca), l’ultimo che poteva ancora dire di aver conosciuto un testimone dell’epoca apostolica. In questo modo l’autore intende dare il suo contributo alla conoscenza, sempre affascinante, del primo cristianesimo.
Sant'Agostino. Dizionario delle opere
Giuliano Vigini
Libro
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2018
pagine: 280
Avendo spaziato in molti campi e trovandosi all'incrocio di tante strade sulle quali ha lasciato la sua originale impronta, Agostino d'Ippona (354-430) occupa un posto centrale e, per certi aspetti, unico nella storia del pensiero, della teologia e della spiritualità occidentale. Se le sue opere maggiori sono ben conosciute, tuttavia gran parte dei suoi scritti rimane nell'ombra, anche quando si tratta di scritti importanti per l'esegesi, la dottrina e la morale. Proponendo una sintesi dei contenuti di ciascuno di essi, questo Dizionario offre un quadro completo di tutta la vastissima produzione di Agostino, permettendo ad un vasto pubblico di lettori di avere a disposizione uno strumento utile di consultazione e di orientamento.
Ipazia di Alessandria e Sinesio di Cirene. Un rapporto interculturale
Cloe Taddei Ferretti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2018
pagine: 128
Su Ipazia di Alessandria e su Sinesio di Cirene molti hanno già scritto: Ipazia, una nota antica scienziata e filosofia, Sinesio, un nobile, suo allievo e poi vescovo cristiano; Ipazia, da alcuni presa in considerazione unicamente come vessillo del femminismo, Sinesio, spesso trascurato a fronte di più famosi Padri della Chiesa. La peculiarità del libro, che è frutto di un accurato studio critico delle relative fonti primarie e secondarie, consiste nel tipo di approccio: le due figure e le loro opere sono esaminate sullo sfondo dei differenti ambiti culturali in cui si sono sviluppate le vicende della loro vita, pur nella contemporaneità: la differenza di ambiti culturali consente di evidenziare di questa donna e di questo uomo non solo la validità del loro lungo rapporto amicale, testimoniate da alcune lettere di Sinesio a noi pervenute, ma anche l'alto valore interculturale di tale rapporto.
I cristiani e la città
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2017
pagine: 272
Lo studio della città antica si accompagna a una sterminata storiografia e a innumerevoli indagini che, con svariati interessi, hanno affrontato questo tema, sia per il periodo precristiano sia per quello posteriore al diffondersi del cristianesimo. Gli studi che compongono questo volume contribuiscono a tracciare una una storia del pensiero sulla città, in alcuni suoi aspetti peculiari. Organizzata secondo uno sviluppo cronologico e assiologico, questa silloge di saggi si apre con un'indagine nell'ambito dei testi neotestamentari e si chiude con una riflessione sul pensiero di Agostino. I singoli studi, ognuno per la sua parte, si raccordano alle grandi tematiche che la storiografia recente continua a indagare da prospettive diverse.