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Il Saggiatore: La piccola cultura

L'arte di essere felici. Come sopravvivere alle avversità e riscoprire il valore della vita

Pierre Zaoui

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 374

Sentirsi disarmati di fronte a una delusione amorosa. Avere paura di non superare un esame. Chiedersi quando finalmente si addolcirà il dolore del distacco. Ci sono occasioni in cui la sfortuna sembra farsi beffe di noi, giorni in cui lo sconforto ci lascia intorpiditi, frustrati; giorni in cui il mondo appare svuotato di senso. Come provare a essere felici nonostante le avversità? Come sopravvivere alla vita? Si può continuare a vivere e ad amare quando ci si scopre risucchiati nel turbine dei piccoli e grandi problemi dell'esistenza? Questo libro di Pierre Zaoui - una delle voci francesi più autorevoli del pensiero contemporaneo - è un piccolo manuale di sopravvivenza; convinto che l'ultima ancora di salvezza contro l'assurdità dell'esistenza sia il pensiero, Zaoui ci guida in una passeggiata filosofica nei territori più impervi della vita, affacciandosi con coraggio persino sugli scoscesi precipizi davanti a cui tanto spesso i sedicenti intellettuali arretrano timorosi: l'amore e le sue vertigini, il timore della fine, il dolore del lutto. Con la sensibilità del flâneur, e insieme il rigore del filosofo, Zaoui procede per svolte improvvise e accostamenti subitanei, oscilla tra Nietzsche e Flaubert, dirige il suo sguardo sui minuti dettagli del quotidiano che - sommersi dagli stimoli - non sappiamo più apprezzare: i piccoli momenti di tranquillità dell'anima, il piacere del silenzio, i fiori - i più belli - della generosità umana. Perché soltanto la filosofia, ci ricorda Zaoui, è in grado di cogliere la verità universale nascosta nei meandri di ogni singola esperienza, anche la più negativa. "L'arte di essere felici" esalta il valore della vita e insegna al lettore non solo a convivere con le preoccupazioni quotidiane e i drammi più intimi, ma anche a sublimarli in un'idea di vita superiore, più elevata, più intensa, più bella; una vita toccata dalla grazia dell'intelligenza, perché è l'intelligenza a regalarci il coraggio di essere felici.
17,00 16,15

Potere e complessità sociale

Niklas Luhmann

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 195

Il potere può assumere, e ha assunto nel corso della storia, le forme più diverse. Cosa ci viene in mente quando pensiamo al potere? Pensiamo al capo di stato, al sindaco della nostra città? Al poliziotto che alza il manganello per mantenere l'ordine pubblico? Certo, può essere tutte queste cose. Ma nella società complessa e smaterializzata di oggi il potere si insinua nelle nostre vite in modi molto più sottili. E allora è più che mai necessario tornare a riflettere sulle radici del problema e domandarsi: che cos'è e come si esercita il potere? In questo classico della sociologia e della teoria dei sistemi sociali, con un incredibile anticipo e una scelta spiazzante per il suo tempo ma che oggi non può non sembrarci profetica, Niklas Luhmann risponde che il potere non è altro che «un mezzo di comunicazione», in grado di produrre simboli tanto più efficaci quanto più riescono a persuadere spontaneamente chi vi è sottoposto. Il ricorso alla coercizione tramite la violenza, per quanto sia la sua espressione più appariscente, «segna non già il successo del potere ma il suo scacco». E non capiremo mai la sua vera natura, sostiene Luhmann, se continueremo a pensarlo come una corrente unidirezionale, che va dall'alto al basso, dal dominatore al dominato: il potere è qualcosa che tutti noi produciamo, facciamo circolare e accresciamo esercitando le nostre libertà individuali. Dalla democrazia all'opinione pubblica, dalla legittimità allo stato di diritto, Luhmann ha passato tutti questi concetti al vaglio delle teorie cibernetiche e funzionalistiche, trasformando per sempre la teoria politica classica: scritto agli albori dell'era informatica, "Potere e complessità sociale" svela la meccanica di una forza che oggi abbiamo troppo sotto gli occhi e non riusciamo più a vedere, e ci fa capire chi e come governa realmente le nostre esistenze.
20,00 19,00

Libertà, uguaglianza, diversità. Si può vivere insieme?

Alain Touraine

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 345

Si può vivere insieme, liberi e diversi? Riusciremo mai a conservare la nostra identità senza combattere e alzare muri contro chi porta i segni visibili della sua alterità? Alain Touraine, uno dei massimi sociologi viventi, non ha dubbi: è questa la sfida più importante che il mondo di oggi, sempre più globalizzato e connesso, è chiamato a raccogliere; soltanto vincendola potremo raggiungere quella che chiama «la quadratura del secolo». In duecento anni di vertiginoso progresso tecnologico è accelerata sempre più la tendenza che ci ha portato dal vivere in piccole comunità, con relazioni e riti condivisi in cerchie ristrette, al costituirci in società via via più ampie, dal sentirci parte di una città a parte di organismi nazionali e poi sovranazionali. Oggi viviamo in un mondo in cui le barriere spaziotemporali che ci separavano gli uni dagli altri si sono dissolte, creando l'impressione di abitare un'indistinta società globale dove l'unica condivisione possibile sembra quella del rituale consumistico che ci rende simili, troppo simili, nell'omologazione dei gesti, degli acquisti, dei gusti, ma non veramente uguali. Disorientati da questa vicinanza improvvisa e forzosa, molti reagiscono tentando di riportare indietro le lancette, serrando i ranghi con chi è più simile per dare battaglia al diverso, e finendo così preda di nazionalismi e integralismi religiosi. Ma soltanto quando riusciremo a diventare «soggetti» e a costruire la nostra identità politica mettendo la cultura e la creatività di ognuno al servizio di tutti potremo riappropriarci del nostro futuro. Con "Libertà, uguaglianza, diversità", Touraine indica la strada da seguire a chi vuole uscire dal proprio isolamento per essere parte attiva nella costruzione di una società finalmente libera, equa e fondata sul valore delle differenze: una missione che oggi non possiamo più rimandare.
22,00 20,90

Che cos'è la letteratura?

Jean-Paul Sartre

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 592

«Siamo dentro il linguaggio come dentro il nostro corpo.» Questa massima vale per lo scrittore, ma non è certo meno vera per il lettore. Quand'è, si chiede Jean-Paul Sartre, che la parola smette di essere lettera morta per sciogliersi e vivere in un discorso? Cosa le permette finalmente di liberarsi e di agire sul mondo? In una domanda: che cos'è la letteratura? Nel saggio che apre e dà il nome a questa raccolta, il padre dell'esistenzialismo condensa in pochi tratti i punti essenziali della sua poetica: isola l'attività del prosatore e sancisce la sua superiorità su tutte le arti - compresa la poesia, che ha in comune con la prosa «solo il movimento della mano che traccia le lettere» -, in quanto unico mezzo capace di instaurare una vera relazione fra chi scrive e chi legge. Senza il lettore, ci dice Sartre, il linguaggio non può trasformarsi in azione; né trasformare la società, mancando così l'impegno fondamentale a cui ogni scrittore deve rispondere. Con "Che cos'è la letteratura?" possiamo seguire la traiettoria critica di uno dei più grandi e influenti maîtres à penser del Novecento: dall'analisi dell'universo narrativo di William Faulkner a quella della pittura di Giacometti, dalle accuse al «nuovo misticismo» di Georges Bataille alla polemica sull'assurdo, sfociata in una famosa stroncatura allo "Straniero" dell'amico e rivale Albert Camus. Vero e proprio manifesto contro ogni autoreferenzialità dell'arte, "Che cos'è la letteratura?" è al tempo stesso una introduzione all'opera romanzesca e filosofica dell'autore dell'Essere e il nulla e una chiave insostituibile per tornare a interpretarla.
24,00 22,80

Nostalgia dell'antico e fascino della macchina. Il futuro della storia dell'arte

Horst Bredekamp

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 160

Qual è il futuro dell'arte? E come le nuove tecnologie stanno cambiando il nostro modo di guardare? Per rispondere a queste domande è necessario risalire alla frattura tra arte e tecnica, gioco e utilità che si è aperta in epoca moderna. Guidato da questa idea, Horst Bredekamp perlustra le Kunstkammern rinascimentali, collezioni eclettiche nate in tutta l'Europa aristocratica per includere curiosità naturali e prodotti dell'ingegno umano, in cui le opere d'arte compaiono accanto ai ritrovati della tecnica e alle manifestazioni più esotiche del mondo biologico. Espressione della vertigine catalogica non ancora divenuta utopia - sogno di catturare il mondo in un elenco, in un'enciclopedia -, la Kunstkammer ambiva a rispecchiare l'universo accostando materiali eterogenei, provenienti da epoche e luoghi diversi, e pertanto a riprodurre la continuità nell'evoluzione, dalla natura alla macchina. Nelle pagine di "Nostalgia dell'antico e fascino della macchina", Bredekamp illumina la stretta parentela tra l'ammirazione per le sculture antiche e l'attrazione esercitata dalle macchine, individuandone il materiale connettivo nell'idea dell'uomo come «secondo dio» che, in quanto creatore, infrange le barriere tra natura, arte e tecnica. Questa logica entra in crisi quando l'industrializzazione impone il criterio dell'utilità, relegando l'arte nello spazio angusto, ancorché nobile, del superfluo: è la fine delle «camere delle meraviglie» e l'inizio del moderno museo; soprattutto, è il momento in cui si disarticola l'unità concettuale di arte e meccanica. L'aspirazione a mostrare la potenza metamorfica della materia attraverso il gioco si riafferma oggi sullo schermo del computer, dove l'immagine nasce sia nel processo del pensiero logico sia in forza dell'associazione ludica. Grazie alla proprietà intrinseca del digitale di travalicare i confini, la cultura del computer coniuga meraviglia, gioco e utilità ripristinando le forme di visione e di pensiero proprie della Kunstkammer: un nuovo paradigma che assevera la priorità dell'immagine e dell'intelligenza associativa sull'ambito del linguaggio. E restituisce centralità alla storia dell'arte.
19,00 18,05

Vivere la musica. Affrontare gli ostacoli, i cattivi maestri e le folli regole del gioco

Francesco Motta

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 190

«C’è un solo modo per trovare la propria strada nella musica: sbagliare. Poi, sbagliare ancora. Sbagliare di nuovo, sbagliare per sempre. Sbagliare e sfilarci di dosso tutte le nostre convinzioni. Fino ad arrivare al cuore di ciò che stiamo cercando. Fino a trovare noi stessi.» La musica ascoltata alla radio. In macchina, a letto. Le canzoni su Spotify, i vecchi cd che si graffiavano dopo pochi secondi. Lucio Dalla, le Spice Girls, i Doors. Le giornate in un garage a fare cover rock. Prendere una chitarra e suonare. Suonare e cantare. Scrivere una canzone. Ogni istante della nostra vita ha la sua precisa colonna sonora; la musica ci accompagna ogni giorno, modula il nostro umore, genera ricordi, ci traghetta nel futuro. La musica è sempre dentro di noi. Il cantautore Francesco Motta racconta che cosa significa vivere con la musica: cosa spinge molti giovani a voler diventare musicisti o cantanti, che ostacoli si incontrano lungo il cammino e in che modo è possibile affrontarli. Condivide, riavvolgendo il nastro della sua vita, storie e riflessioni intorno a problemi fondamentali: l’importanza della solitudine e del silenzio, lo scoramento per quello che si ha in testa e non si riesce a esprimere, l’imprevedibile viaggio che si compie ogni volta che si inizia a scrivere una canzone. Vivere la musica è un manuale sentimentale per mettere a nudo le nostre emozioni attraverso note e parole, e un manifesto poetico per riscoprire la vera bellezza della musica, per tornare ad ascoltarla con le orecchie, il cuore e lo stupore di un bambino.
17,00 16,15

Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua

Massimo Arcangeli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 284

Quante volte avete avuto un alterco con qualcuno? Vi è mai capitato di sentirvi pieni di astio di fronte a un interlocutore decisamente becero? E di avere una fame pantagruelica? Pensate di possedere un certo contegno (anche se non quanto il vostro azzimato cugino)? Se vi dicono che siete morigerati vi offendete o inorgoglite? Esistono termini che riescono a raccontare molte cose diverse, ed eventi, azioni, stati d'animo della nostra quotidianità che possono essere descritti con precisione solamente da un'unica parola, magari un po' desueta: conoscerla significa saper dare un nome a una parte di noi stessi. Massimo Arcangeli ci guida nel regno delle parole dimenticate della lingua italiana, alla scoperta di cinquanta aggettivi, verbi e sostantivi in grado di esprimere meglio di qualunque altro il nostro modo di gioire, arrabbiarci e dire «Ti voglio bene». Tra storia e letteratura, ascendenze straniere e cadenze popolari, Arcangeli attraversa un patrimonio che unisce le Alpi e le isole, Pinocchio e Paperino, la poesia di Dante e il dialetto dei nostri nonni: la cartolina di un'Italia che non esiste più, con cui allontanarci dall'appiattimento lessicale di oggi e in cui riscoprire una lingua lussureggiante, piena di colori e suoni, capace di una vitalità e di una ricchezza espressiva strabilianti. "Senza parole" è nello stesso tempo un viaggio sentimentale nella nostra cultura e una pratica di resistenza civile; un prontuario per ravvivare il nostro dizionario privato e una carrellata di aneddoti curiosi sul nostro passato comune. Per ricordarci - o conoscere per la prima volta - di che cosa parliamo quando parliamo in italiano.
19,00 18,05

Acqua nera

Joyce Carol Oates

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 137

Un'auto sfreccia a tutta velocità nella notte, diretta verso un molo; una macchia d'ombra circondata da un buio ancora più nero. Il mondo avanza, accelera, romba nello specchietto retrovisore. Poi, d'improvviso, una curva, le ruote perdono aderenza, un burrone si spalanca vorace a inghiottire il veicolo, la superficie del lago esplode nell'impatto. Ora il mondo è sparito e l'oscurità è entrata dentro la macchina. L'acqua ha sfondato il parabrezza, invaso l'abitacolo, riempito i polmoni dei due atterriti passeggeri: un Senatore degli Stati Uniti ed Elizabeth Kelleher, sua ammiratrice ventiseienne. Ora il mondo è pece e, mentre la morte si avvicina, Elizabeth prova a ricostruire gli eventi che l'hanno portata lì, a finire così; a chiedersi perché e rispondersi «non so». In "Acqua nera" Joyce Carol Oates trasforma lo scandaloso caso di cronaca nera del '69 che coinvolse Ted Kennedy - di ritorno da una festa sull'isola di Chappaquiddick perse il controllo della macchina e la sua assistente morì annegata in un lago - in un'inquietante allegoria romanzesca del potere e della politica, raccontandone la ferocia attraverso la parabola tragica di una ragazza idealista costretta a scontrarsi con una realtà ben più cupa dei suoi desideri. Quella di Elizabeth è una storia di ambizione e disincanto, una discesa nel profondo dell'anima umana che, dalle aule dei campus universitari gonfie di entusiasmo, la conduce alle feste dei comitati elettorali sulla East Coast, a un arrivismo spregiudicato appena coperto da un velo di lustrini, fino al crudele epilogo. Joyce Carol Oates modella un'opera ipnotica e angosciante. Un gorgo di pensieri, ricordi ed emozioni nel quale affonda, insieme al lettore, il relitto della morale novecentesca.
16,00 15,20

Slow Motion Riot

Peter Blauner

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 477

Non esistono il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, esistono solo il poliziotto cattivo e il poliziotto più cattivo. Lo sa bene Darryl King, giovane signore della droga intenzionato a mettere le mani su Harlem e pronto a eliminare qualsiasi ostacolo si trovi sulla sua strada. Lo sa ancora meglio Steven Blaum, funzionario del Dipartimento per la libertà vigilata di New York, che ogni giorno deve confrontarsi con criminali, tossici, spacciatori, sbirri brutali, tutta la variegata umanità di un quartiere dilaniato dall'epidemia del crack. Blaum cerca sempre di salvare i criminali, di sottrarli alla strada, ma l'incontro con King lo costringe a cambiare prospettiva. Cresciuto in una famiglia violenta, King sta mettendo Harlem a ferro e fuoco: dissemina ovunque cadaveri di gente brutalmente ammazzata e trasforma la città nel teatro di una carneficina, incurante dei raid della polizia. Blaum gli sta alle calcagna, tenta in ogni modo di toglierlo dai guai, ma King, sentendosi braccato, inizia a perseguitare la sua compagna. Fra gli squallidi bassifondi di Manhattan, le stazioni di polizia intrise di caffeina e l'enorme crack-house chiamata Fortezza, covo di gangster, maniaci e poliziotti corrotti, si svolge una rocambolesca caccia all'uomo, la resa dei conti finale, un duello privo di vincitore.
15,00 14,25

Il giorno in cui tutto finisce

Mike Pearl

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 351

Che cosa accadrà il giorno in cui un magnate tecnologico diventerà il padrone del mondo? E quello in cui verrà inaugurato il primo vero Jurassic Park? Che cosa succederà quando Internet si bloccherà ovunque? E dopo che l'ultimo pesce sarà morto nei nostri oceani? E quando gli antibiotici avranno smesso di fare effetto? Oppure quando una bomba atomica esploderà sulle nostre teste o riceveremo un segnale emesso da una forma di vita aliena intelligente? In Il giorno in cui tutto finisce Mike Pearl esplora quello che accadrebbe in venti possibili scenari meravigliosi o catastrofici e ci consegna un reportage dal futuro, assegnando tassi di probabilità e offrendoci un quadro molto documentato, incredibilmente realistico e assolutamente irridente di come sarebbe il mondo se i nostri sogni più sfrenati o i nostri incubi peggiori diventassero realtà. Si tratta di evoluzioni plausibili di fenomeni sociali, tecnologici o naturali già in atto, l'ultimo dei quali, il più spaventoso, è proprio il giorno in cui tutto finisce: il giorno dell'estinzione completa della nostra specie, o della fine della vita sulla Terra, o quello in cui il nostro pianeta verrà divorato dal Sole, o in cui l'universo giungerà alla morte termica. Grazie a Il giorno in cui tutto finisce possiamo finalmente soddisfare la nostra curiosità sugli eventi futuri che temiamo di più e comprendiamo di meno, e magari cominciare ad averne meno paura, in una sorta di terapia esistenziale da ansia escatologica, stranamente confortante. Alcuni degli scenari descritti non sono evitabili, altri sì; alcune delle cose previste non accadranno, altre sì. Ma il futuro è una serie di giorni di cui oggi è il primo. Quindi diamoci una mossa, smettiamo di essere terrorizzati e cominciamo a cambiare le cose.
24,00 22,80

Fermati!

AA.VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 100

"Caro lettore, mentre leggi queste pagine, un vento leggero sta accarezzando i rami frondosi di un pesco. Perché non ti stai rinfrescando alla sua ombra? E perché rimandi da settimane la telefonata che vorresti fare a un amico lontano? Perché non ti concedi abbastanza spesso una notte di follia, o una lunga camminata solitaria? La risposta, probabilmente, è che sei troppo immerso nel tempo quotidiano: fai sempre le stesse cose, percorri sempre le stesse strade, dai troppa importanza a problemi che non meritano davvero la tua attenzione. Non preoccuparti, non sentirti giudicato, sei in buona compagnia. Questo manuale (cioè io) nasce dal desiderio di esplorare insieme a te alcune delle infinite dimensioni temporali che lottano con la quotidianità per avere la tua attenzione. In un certo senso, io sono l'esatto opposto di un'agenda. Se mi porterai sempre con te, utilizzandomi un po' alla volta e senza badare alla sequenza delle pagine (fin troppo simile alla sequenza dei giorni di un calendario), scoprirai cose inaudite sul tempo: che le tue dita sono eterne e immutabili; che un sasso ha mille cose da raccontare; che ieri sera, mentre dormivi, qualcuno ti ha lasciato uno strano messaggio; che mille misteriose personalità convivono in te nello stesso istante. Ti devo avvertire che seguendo le mie istruzioni perderai molto tempo e rischierai spesso di sporcarti le mani; a volte ti capiterà di rovistare nelle cianfrusaglie che hai stipato nei cassetti, e potrebbe prenderti una leggera malinconia riguardando le tue vecchie foto. Sono sicuro che ne varrà la pena. Con affetto il tuo manuale".
13,00 12,35

Morire. Una vita

Taylor Cory

Libro: Libro rilegato

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 151

«Quando stai morendo, può capitarti di provare una sorta di tenerezza perfino per i tuoi ricordi più infelici, come se la gioia non fosse confinata solo ai momenti più belli ma fosse intrecciata ai tuoi giorni come un filo d'oro.» Nel 2005, poco prima del suo cinquantesimo compleanno, i medici le tolgono un neo dalla gamba destra. Melanoma, quarto stadio. Poi le metastasi, l'intervento al cervello, la diagnosi fatale. Cory Taylor ha sessant'anni e ormai pesa meno di un cane: sta morendo di cancro. Ma mentre il suo corpo svanisce Cory riesce nel più arduo dei compiti: descrivere l'esperienza del morire, l'esperienza di sapere che presto la propria vita avrà fine. Composto in poche settimane, "Morire" è il libretto aureo che contiene tutto ciò che la morte può insegnare alla vita. È una riflessione sull'esistenza, il ricordo di un vissuto, una meditazione sul nulla ma anche, anzi soprattutto, un grandioso tributo alla vita.
20,00 19,00

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