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Iperborea: Gli Iperborei

I giusti

Jan Brokken

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2020

pagine: 636

1940, l'Europa è travolta dall'avanzata di Hitler. Ondate di ebrei cechi e polacchi cercano rifugio in Lituania, l'unico Paese della regione che accoglie ancora i profughi – ma è funestamente conteso tra il Reich e l'Unione Sovietica. Nel clima di crescente precarietà l'olandese Jan Zwartendijk, direttore della filiale lituana della Philips e nuovo console onorario a Kaunas, riesce ad aprire agli ebrei un'ultima, insperata via di fuga dall'Europa nazista. In una febbrile lotta contro il tempo, operando da solo e di nascosto da tutti, Zwartendijk lavora giorno e notte per tre settimane rilasciando visti per Curnao, nelle Indie olandesi, mentre il collega Sugihara, console giapponese, firma i visti di transito per il Giappone. Senza conoscersi né incontrarsi mai, uniti dall'imperativo morale di agire, i due diplomatici danno così inizio a una straordinaria impresa clandestina che salverà migliaia di vite, ma rimarrà a lungo ignota. Rintracciando fonti e testimonianze in giro per il mondo, accompagnato dai ricordi dei tre figli di Zwartendijk, Jan Brokken ricostruisce la storia dell'«Angelo di Curagao», come lo chiamavano i profughi, che solo dopo la morte è stato riconosciuto tra i Giusti fra le Nazioni. E restituendo un volto alle masse erranti, segue in presa diretta l'odissea di intere famiglie che grazie a quel visto percorrono la Transiberiana, raggiungono Keibe e trovano rifugio nell'enorme ghetto della cosmopolita Shanghai. "I giusti" è un affresco storico e umano, un mosaico di vite, luoghi ed eventi in cui la realtà assume naturalmente tinte epiche e romanzesche, ma soprattutto una lezione sul coraggio e sulla responsabilità del singolo di fronte a un mondo e a un'umanità in macerie.
22,00 20,90

Ingegneri di anime

Frank Westerman

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2020

pagine: 364

Il 26 ottobre 1932 Stalin si presenta a una riunione di scrittori a casa di Maksim Gor'kij. «I nostri carri armati non valgono niente», dice, «se le anime che devono guidarli sono di argilla». Spetta agli scrittori, «ingegneri di anime», forgiare l'uomo nuovo sovietico. Nasce così l'estetica proletaria della costruzione e della produzione, utile per celebrare quelle colossali opere idraulico-ingegneristiche dei primi piani quinquennali che, grazie al lavoro forzato dei Gulag, stanno domando la «nemica» natura del territorio sovietico: deviazioni di alvei fluviali, migliaia di chilometri di canali, impianti di desalinizzazione dell'acqua di mare. Dalla lettura di un libro di Konstantin Paustovskij del 1932 sulla «eliminazione dei deserti» prende le mosse il viaggio narrato in "Ingegneri di anime", che porta Frank Westerman, giornalista d'inchiesta con studi di ingegneria agraria alle spalle, dalle rovine industriali del golfo di Kara-Bogaz fino al canale Belomor, il progetto che il collettivo di scrittori guidato da Gor'kij fu chiamato a cantare come «storiografia istantanea del socialismo». Un viaggio concreto, quello di Westerman, che si intreccia con l'esplorazione della vita e delle opere di chi, tra dubbi, debolezze e scetticismo, dedicò penna e capacità espressive al rafforzamento dell'URSS postrivoluzionaria. Concentrandosi non sui grandi dissidenti ma sui «più o meno accomodanti», come lo stesso Paustovskij, o il tormentato Platonov, o il grande Pil'njak morto in un Gulag dopo alterne vicende, Westerman ricostruisce con accenti personali il rapporto tra potere e artisti, e il loro sofferto sforzo di trovare uno spazio possibile tra diktat e ispirazione.
18,00 17,10

Mamma è matta, papà è ubriaco. Uno studio sul caso

Fredrik Sjöberg

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2020

pagine: 206

Grazie al caso, manovratore nascosto di destini umani, in un'asta di Stoccolma riemerge dal nulla un quadro dimenticato di quasi un secolo fa, il ritratto di due cugine adolescenti firmato dal danese Anton Dich. «Dimenticato» è forse troppo, visto che il suo autore non è ricordato in alcuna storia dell'arte, ma chi potrebbe incuriosire Fredrik Sjöberg più di un eccentrico ai margini dell'eccentricità bohémienne? Anton, patrigno di una delle due ragazze ritratte, ha lasciato scarse tracce di sé. Si aggira poco più che ombra tra i caffè di Montparnasse negli anni dell'avanguardia del primo Novecento, quando Parigi pullula di artisti di tutta Europa in cerca della loro strada. Pittore di talento, sembra sempre nel posto giusto al momento giusto, eppure lui la strada per il successo non la troverà mai, e morirà solo e alcolizzato a Bordighera nel 1935. Che cosa l'ha spinto alla deriva? Per scoprirlo, Sjöberg incontra le nipoti svedesi di Anton, scava nella famiglia matriarcale della moglie Eva Adler, ricostruisce complessi alberi genealogici e intreccia storie di carriere ben più luminose: Modigliani, Picasso, Derain, Brecht, Cendrars. Indulgendo alle divagazioni autobiografiche, botaniche, perfino filateliche, lascia spesso la strada maestra per produrre nei détours inaspettate esplosioni di senso, cui la sua consueta ironia elegantemente sottrae enfasi. E in fondo a questo viaggio tra Gòteborg, Copenaghen, Parigi, la Costa Azzurra, la riviera ligure, addirittura Leopoli, resterà la sensazione di aver letto non tanto la biografia di un uomo quanto quella di un'epoca, una storia di sogni e nevrosi del XX secolo, ma anche dell'eterna ricerca di qualcosa che somigli all'immortalità.
16,50 15,68

T. Singer

Dag Solstad

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 247

«Un bel giorno si trovò faccia a faccia con una visione memorabile»: è la frase che Singer, eterno studente a Oslo e aspirante scrittore, continua a meditare, correggere e limare dentro di sé, senza mai riuscire ad andare oltre. Indefinito in tutto, rimuginatore cronico, passivo seguace del caso e della routine, Singer dilapida la sua giovinezza per poi decidere, raggiunti i 31 anni, che è ora di trovarsi un posto fisso, e diventare bibliotecario in un paesino sperduto tra le montagne del Telemark. Qui si costruisce una perfetta vita piccolo-borghese, con tanto di famiglia mononucleare insieme alla moglie Merete e alla figlioletta acquisita Isabella, in una minuziosa recita quotidiana che lo vede disponibile con i clienti, spiritoso con i colleghi, amichevole con i conoscenti, ma sempre e solo quanto basta per non doversi mai esporre veramente, mimetizzato nella commedia sociale per coronare il suo sogno di un'esistenza «in incognito». Finché un drammatico colpo di scena lo inchioda alla responsabilità di crescere da solo la piccola Isabella. Romanzo che Solstad considera il «compimento della sua opera letteraria», "T. Singer" è la storia-studio di un personaggio estremo che si autodefinisce un «enigma», un racconto filosofico eppure di una concretezza implacabile, ossessivo e provocatore, attraversato da uno humour spiazzante. È un'indagine radicale sull'individuo, che scava fino al nocciolo della solitudine e dell'incertezza esistenziale, interrogandosi fra le righe sulla presunzione della società contemporanea di fornire risposte utili alla nostra inquietudine.
17,00 16,15

Aadam ed Eeva

Arto Paasilinna

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 243

Piccolo imprenditore in una Finlandia in grave crisi economica, Aadam Rymättylä si barcamena ormai tra debiti e pignoramenti, un'interminabile fila di creditori e un branco di figli da mantenere: ben sette, con tre madri diverse, prove viventi della sua grande passione per l'amore, che, si sa, ha pure quello il suo prezzo. Ridotto a vivere nel capannone della ditta a Tattarisuo, nella triste periferia di Helsinki, Aadam non perde però la speranza e continua i suoi esplosivi esperimenti per mettere a punto una batteria ultraleggera che rivoluzioni il sistema energetico mondiale. Finché un'ennesima malasorte lo conduce dietro le sbarre. Ma come spesso accade ai resilienti personaggi di Paasilinna, è la comparsa di una donna a portare una svolta nella sua vita: l'intraprendente avvocatessa Eeva Kontupohja, che crede subito nella sua innocenza e nel suo talento di inventore. Evidentemente lassù qualcuno li ama: il prototipo della batteria miracolosa funziona davvero, la rivoluzione energetica è cominciata, e i due si ritrovano lanciati in un'ascesa fulminea fino ai vertici della ricchezza del mondo. Ma cosa succede quando un'innovazione tecnologica minaccia gli interessi dei potenti e rischia di sovvertire gli equilibri economici e politici della terra? Con preveggenza sui grandi temi e i protagonisti del presente, Paasilinna conduce il suo novello Adamo – tra riunioni segrete di petrolieri, reginette del latte innamorate, sicari professionisti e l'immancabile tassista Seppo Sorjonen – oltre i confini del mondo, con una domanda: può una ricchezza senza limiti convivere con le migliori intenzioni?
17,00 16,15

Santa Rita

Tommy Wieringa

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 302

Agosto 1975. Turbando la tranquilla, secolare vita rurale di un paesino della pianura olandese, un piccolo aereo si schianta su un campo di mais dietro la casa di Aloïs e Alice Krüzen. A bordo c'è un russo in fuga dall'Unione Sovietica. Agonizzante ma vivo, il pilota è accudito dai Krüzen, ma non appena si rimette in piedi se ne va con Alice per mano: Aloïs e il figlio Paul, di otto anni, restano soli. Passa il tempo ma Paul, ormai cinquantenne, è ancora tormentato dal ricordo di quel russo caduto dal cielo che gli ha portato via la madre. La sua esistenza si sta consumando tra la casa in cui vive con il padre, la stalla adibita a magazzino per il suo commercio di cimeli militari, il bar del posto di nuova gestione cinese e il bordello del sinistro Steggink appena oltre il confine tedesco. Qui, ad aspettarlo, ci sono sempre le consolazioni dell'amore a pagamento della «materna Rita», che come lui porta al collo una medaglietta della santa sua omonima, patrona delle cause perse. Unico vero amico di Paul è Hedwiges, un'altra anima grigia che per vivere manda avanti l'anacronistica drogheria di famiglia e che una volta all'anno lo accompagna in vacanza in un qualche paradiso della prostituzione. E quando Hedwiges e Rita, gli unici punti fermi di Paul, gli vengono tolti, il precario equilibrio si spezza e la rabbia esplode. Con la sensualità della sua prosa, e uno sguardo amaro ma capace di totale empatia, Tommy Wieringa ci sprofonda nella provincia degli ultimi, dove la modernità arriva sotto forma di nuovissimi smartphone e di cinesi senza radici che oggi gestiscono un bar e domani chissà, dove la forza dei desideri indotti è inversamente proporzionale alla possibilità di realizzarli. Il luogo dove cova il rancore del nostro vivere contemporaneo.
18,50 17,58

Il pozzo

Regina Ezera

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 352

Nella quiete incantata di un lago della campagna baltica, durante un'estate dei primi anni Settanta, Rudolfs, medico di Riga, assapora la sua vacanza solitaria. Costretto a chiedere in prestito una barca in un antico casale, vi trova una donna esile, scalza, in camicetta e pantaloni consunti, lo sguardo sfuggente e impenetrabile che a tratti tradisce una segreta inquietudine, i modi ritrosi che senza volerlo emanano una grazia ammaliante. È Laura, che lì vive con i suoi due bambini insieme alla suocera Alvine e alla cognata Vija, in un gineceo percorso da tensioni sotterranee e tenere complicità nell'ingombrante assenza di Rics, in carcere per un omicidio accidentale. Rics il figlio ribelle di Alvine, erede di una tragica saga famigliare che ha attraversato il passato nazista e il presente sovietico della Lettonia. Rics il marito che Laura, nella distanza, ha scoperto di non amare, ma che attraverso la distanza la incatena al ruolo soffocante di moglie devota. Nel succedersi dei giorni e degli incontri apparentemente innocui intorno al lago, fra Rudolfs e Laura nasce un'intesa di sguardi e di anime sempre più fremente, un bruciante desiderio di vicinanza che si nutre di silenzi carichi di attesa, piccoli gesti che parlano, mani che si sfiorano e per un attimo credono di potersi afferrare. «Il pozzo» racconta un mondo circondato dall'acqua e avvolto dai lunghi crepuscoli dell'estate nordica, una realtà fluida e sfumata come lo sono i rapporti umani e i paesaggi interiori in cui ci immerge, tra gli effetti più sottili della solitudine e del desiderio.
18,50 17,58

Fiabe norvegesi

Peter Christen Asbjørnsen, Jorgen Moe, Moltke Moe

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 182

Spazi deserti, montagne sopra e sotto il suolo terrestre, foreste di betulle e boschi di rame, d'argento o d'oro, un mare che dalla Scandinavia può portare fino all'Arabia, perfino l'inferno con i suoi diavoli: questi i paesaggi delle Fiabe norvegesi, «le migliori che esistono», come disse Jacob Grimm. Protagonista assoluto è il riscatto dei fratelli più piccoli e di chi è da tutti considerato inferiore: che siano figli di mendicanti o di re, sono sempre loro, in barba ai più esperti, a superare prove e avversità per raddrizzare lo storto e avere la meglio, finendo sposati con la ragazza più bella. Contro giganti cattivi, troll policefali, draghi delle voragini, e contro le aspettative e lo scherno dei più grandi, il Ceneraccio della tradizione fiabesca del Nord, nelle sue molte varianti, si guadagna col suo buon cuore l'aiuto di lupi, cavalli, aquile e salmoni parlanti, e grazie all'audacia, all'ingegno e alla curiosità si impossessa di spade invincibili, rose selvatiche che diventano boschi, gocce d'acqua che si allargano in laghi. Attinte al patrimonio folklorico norvegese trascritto e raccolto per la prima volta da Asbjørnsen e Moe nell'Ottocento dopo essere stato tramandato di bocca in bocca per tempi immemorabili, queste fiabe intessono trame e atmosfere a noi nuove con personaggi e motivi che ci sono familiari, come la scarpetta di Cenerentola o gli stivali delle sette leghe, incantandoci con la loro ricchezza narrativa e avvicinandoci con il loro stile scarno alla freschezza della lingua del popolo.
16,00 15,20

La via del bosco. Una storia di lutto, funghi e rinascita

Litt Woon Long

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 269

Quando Long Litt Woon, antropologa malese da decenni trapiantata a Oslo per amore, perde inaspettatamente il marito Eiolf, la sua esistenza si svuota di ogni significato ed è inghiottita in una bolla di apatia. Ad aprire la prospettiva su una vita nuova e piena è la partecipazione quasi accidentale a un corso di micologia per principianti: la scoperta del mondo dei funghi comincia a risvegliare in lei tutti e cinque i sensi conducendola lentamente su due sentieri paralleli, quello concreto che si snoda tra i profumi e i colori dei boschi norvegesi – ma anche del lontano Central Park – e il faticoso percorso interiore dell'elaborazione del lutto. Nel libro si alternano così la narrazione, tanto più asciutta quanto più vera, di una vicenda intima e dolorosa e il resoconto acceso, vitale, pieno di gioia dell'esplorazione di un regno naturale complesso e misterioso e dell'eccentrica comunità umana che lo abita, il popolo dei fungaioli, con le sue regole, i suoi rituali e le sue ossessioni. Con lo sguardo rigoroso dell'antropologa diventata ormai esperta micologa, Long Litt Woon ci aiuta a destreggiarci con competenza tra spugnole, steccherini e ovoli-malefici e nello stesso tempo a riflettere sulle peculiarità nazionali e sui pregiudizi culturali in cui è avvolto un argomento che si vorrebbe scientifico. Ma soprattutto ci immerge nella profondità umana di una donna che ha saputo trasformare una passione in ancora di salvezza.
18,50 17,58

Il vichingo nero

Bergsveinn Birgisson

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 440

Nella Norvegia del IX secolo, alla corte reale del Rogaland, nasce Geirmund Pelle Scura, destinato a diventare il «vichingo nero», cacciatore, viaggiatore, pioniere, definito «il signore dell'Atlantico» e «il più illustre tra i primi colonizzatori d'Islanda». Figlio del re Hjór e di una donna sami della Siberia, discriminato fin da bambino per i suoi tratti mongoli, Geirmund viene inviato nell'estremo Nord, fra le tribù del mitico Bjarmaland, prima di partire all'esplorazione dei fiordi islandesi. Qui costruisce il suo impero sulla caccia al tricheco, di cui ha imparato ogni segreto dai bjarmi, e sul commercio internazionale dei prodotti derivati che sono alla base dell'economia e dell'arte navale vichinghe – l'olio ricavato dal grasso, le corde realizzate con la pelle e le preziose zanne – grazie alla manodopera di centinaia di schiavi cristiani catturati in Scozia e Irlanda. Perché esistono così poche fonti su di lui e nessuna saga ne ha tramandato le singolari imprese? Lo scrittore e filologo Bergsveinn Birgisson si mette sulle tracce sperdute di questo suo misterioso antenato per ricomporne la storia dimenticata. Una ricerca che spazia tra archeologia, antropologia, genetica, biologia, linguistica, ecologia, dove la scienza richiede il contributo della poesia e dell'immaginazione. Un viaggio nell'epico mondo di Ragnarr e Harald Bellachioma in cui l'autore scosta il velo della leggenda e sfata il mito fondativo dell'Islanda, riportando alla luce l'avventura di «imprenditori» scaltri che si insediarono in questa terra vergine per sfruttarne economicamente le risorse, prima che gli eroi delle saghe vi trovassero una nuova patria e la libertà.
20,00 19,00

533. Il libro dei giorni

Cees Nooteboom

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 234

Infaticabile esploratore di culture lontane, da oltre quarant’anni Cees Nooteboom si ferma d’estate a Minorca, «isola del vento»: certi legami non li scegliamo, ci sono e basta, e il legame dello scrittore olandese con la Spagna è di questa natura, insondabile. È nella dimora minorchina, con lo studio pieno di libri e il giardino presidiato dagli autoctoni dei regni vegetale e animale, che hanno inizio i 533 giorni di stesura di queste riflessioni. Non un diario, non un insieme di moti dell’animo organizzato per date, ma un «libro dei giorni», per trattenere «qualcosa del flusso di pensieri, delle letture, di quel che si vede». Cactus, palme, tartarughe, ragni hanno forse un proprio linguaggio, che però resta impenetrabile. Nooteboom si interroga con l’umiltà del profano su misteri botanici e zoologici, li intreccia alla sua passione per le lingue umane aprendo ponderosi dizionari, resta in ascolto quando scopre suoni nei rumori, alza lo sguardo su Cassiopea e si fa astronomo e mitologo. Ogni impressione è passata al vaglio del deposito memoriale di una lunga vita di esperienze e letture, che spalanca finestre su vasti orizzonti: la Divina Commedia e i libri che ha generato, l’impossibile incontro tra Montaigne e la musica di Feldman, il disprezzo dell’amatissimo Borges per l’amatissimo Gombrowicz, il volo infinito dei Voyager, il ripetersi della storia come tragedia e mai come farsa. Una rapsodia meditativa che vorrebbe escludere il rumore dell’attualità, ma che nell’attualità – della Catalogna, della Spagna, di un’Europa lacerata – deve più volte tornare, perché se come dice Candide «bisogna coltivare il proprio giardino», il proprio giardino è nel mondo, che lo si voglia o no.
16,50 15,68

La campana d'Islanda

Halldór Laxness

Libro: Libro in brossura

editore: Iperborea

anno edizione: 2019

pagine: 591

È il periodo più buio della storia d'Islanda, soggiogata dal regno danese e martoriata dalle carestie, quando un giorno d'estate di fine Seicento il boia del re, su ordine di Copenaghen, porta via l'antica campana di Þingvellir, che da sempre veglia sulle assemblee dell'Alkingi e sulla vita della nazione, e poi viene trovato morto. Comincia così la picaresca avventura del contadino Jón Hreggviðsson, povero diavolo e irriducibile canaglia, zotico e poeta abituato ad affrontare ogni avversità declamando versi arguti e rievocando le gesta dei suoi avi vichinghi, che si ritrova accusato di omicidio. Pedina di una partita fra intrighi politici e ideali più grandi di lui, Jón intreccia la sua sorte a quella dell'amore impossibile tra la bellissima Snæfríður «Sole d'Islanda» e l'erudito Arnas Arnaeus: lei ambita figlia di un potente eppure inafferrabile ribelle, con l'indole femminista delle eroine delle saghe, pronta a cadere in disgrazia pur di decidere per se stessa; lui votato alla missione di raccogliere tutti i preziosi manoscritti dell'età antica, preservando la poesia con cui il suo popolo riscatterà l'onore perduto. Laxness racconta l'anima di un Paese e la sua lunga lotta per l'indipendenza attraverso questi tre indomiti, memorabili personaggi, accomunati da un'ostinazione cieca, a un tempo epica e grottesca, che li eleva a grandi eroi tragicomici. Combinando humour e pathos romantico in una vivida ricostruzione storica che a tratti si popola di orchesse e rune magiche e si colora di leggenda, "La campana d'Islanda" è il romanzo-monumento di una nazione, considerato tra i capolavori della letteratura nordica del Novecento.
19,50 18,53

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