Ivvi: Narrativa

Quando l’amore non conosce età narra di una vera storia d’amore in cui i due ragazzi, sin dal primo incontro, sentono un’attrazione quasi travolgente. Senza pensare alle conseguenze delle loro azioni, si lasciano andare all’avventura e vivono un amore estivo indimenticabile fino a quando, alla fine della vacanza, viene a galla una bugia che cambia la vita a entrambi. Luisa, la protagonista, nonostante non riesca ad accettare la realtà, si fa coinvolgere dai sentimenti profondi e l’amore tanto confusionale di Mario. Mario è pronto a dare tutta la sua anima e dimostra di essere pronto a tutti i sacrifici, che entrambi dovranno affrontare, per tenere su l’amore che li lega.

Storia liberamente ispirata alla figura di Enrico Berlinguer. I fatti e molti personaggi narrati in questo libro sono frutto di pura fantasia, con riferimenti ad avvenimenti storico-politici realmente accaduti. Questo romanzo vuol essere un omaggio a questo grande uomo, ma anche un esigenza dell'autrice di raccontarlo con la pancia e il cuore, mettendo in evidenza quelle piccole sfumature che non tutti hanno saputo sempre cogliere, ma anche dimostrare che la sua “questione morale” è ancora valida. È stato scritto in chiave diversa: mette in evidenza la grande amicizia di Enrico con Pietro (personaggio ispirato a Pietro Ingrao) che fa da collante tra la realtà storico-politica e la parte fantasiosa, il tutto arricchito da alta tecnologia, spy story, colpi di scena e, sullo sfondo, anche una storia d'amore. Chi racconta in prima persona è Claudia, la coprotagonista, che viene catapultata in un mondo parallelo dove si ritrova in un altro corpo, con altro nome, e in un luogo diverso, ma consapevole della sua reale identità. Infatti è in una camera di ospedale, vestita di bianco e nel letto giace un uomo che le sembra di riconoscere.

Sara, una ragazza della periferia di Bologna, viene narcotizzata e rapita da uno sconosciuto, uno psicopatico che si autodefinisce “ladro di tempo” e che intende tenerla rinchiusa per un anno. Sara cercherà invano una via di fuga, azzardando vari tentativi, pronta a tutto pur di scappare dal suo aguzzino. Si scoprirà che la prigionia si svolge in realtà alle porte di Roma e che il “ladro di tempo” non è che un volgare killer che uccide le sue vittime al termine dell’anno, dopo aver documentato morbosamente ogni aspetto della prigionia su un macabro diario. Alle loro vicende si intrecciano le vite di Alessandro, Marco e Daniele, tre ragazzi della periferia Romana che inconsapevolmente avranno un ruolo chiave nella risoluzione del caso. Saranno proprio loro, per una serie di fortuite circostanze, a mettere fine alla tragica storia, intrecciando le loro vite e quelle di ignari sconosciuti con quelle di Sara e del suo rapitore, fino al drammatico e catartico finale. “Il ladro di tempo” è un romanzo coinvolgente e originale, che fin dal primo capitolo tiene il lettore in costante suspence grazie ad una scrittura incisiva e scorrevole e a dialoghi crudi e serrati.

Sono le 23:30 di una normalissima sera, Angelo è sul divano che guarda la tv aspettando che la figlia torni, è uscita con le amiche. Tutte le volte l'aspetta sveglio per salutarla e per darle il bacio della buonanotte. Di solito rientra tra le 02:00 e le 03:00, ma quella sera la ragazza rientra molto presto, piangendo, e si dirige subito in camera. Prende il libro che Angelo scriveva da giovane, vuole che il padre le legga qualche storia, chiedendogli come mai non gliele abbia mai lette. Nemmeno lui sa il perché, forse non ha mai pensato che le sue parole potessero far del bene a qualcuno. E se invece lo facessero davvero del bene? Se potessero aiutare una persona con il cuore a pezzi a credere nuovamente nell'amore? O nel credere di nuovo in un'amicizia persa da un po'? Se fosse davvero così, Angelo vuole che la prima a giovare del suo aiuto sia sua figlia, allora inizia a leggerle la sua preferita...

Corsica, luglio 2017. L'Arciprete di Bastia viene trovato senza vita, nel silenzio della sua camera da letto, dalla domestica. La polizia, allertata dalla donna, avvia le indagini poiché le circostanze legate alla morte del sacerdote sono sospette. Infatti, la porta e la finestra della stanza sono chiuse dall'interno, il religioso viene trovato con un crocefisso conficcato nel ventre, e la perpetua giura di aver visto, la notte precedente la morte, un'ombra che attraversava il cortile. Quello che poteva apparire dunque, in un primo momento, come un caso di suicidio, potrebbe essere in realtà un efferato omicidio, compiuto magari da uno degli abituali frequentatori della casa del prete. Il medico del parroco che urla a gran voce la sua innocenza, terrorizzato dall'idea dell'indagine, allerta un suo amico avvocato, perché lo raggiunga al più presto a Bastia e lo aiuti a ricostruire i fatti e a preparare la sua difesa.

Victoria Bell: un viaggio per la libertà è un racconto d’avventura e di riscatto dove la protagonista è una ragazza anticonvenzionale. Vive in un periodo storico difficile per il genere femminile, dove riuscire ad esprimere la propria volontà è quasi impossibile. Lei è una donna che non riesce a rispettare le credenze e le convenzioni del tempo. È coraggiosa e amante del pericolo. La sua più grande ambizione è diventare una cacciatrice di taglie nell’America di fine 1800. Affronterà un viaggio travagliato e pieno di insidie, ma grazie alla sua tenacia e all’aiuto di persone amiche riuscirà nel suo intento, e soprattutto riuscirà a cambiare il corso della sua vita.

“Quindici giorni d'autunno” è un romanzo al femminile che narra l'incontro, attraverso il tempo, di due donne appartenenti ad una medesima famiglia, ma che vivono in periodi storici diversi. Chiara, il nome della protagonista attuale, dopo una delusione d'amore si offre di andare a sistemare la casa dei nonni che deve essere venduta. La sua è chiaramente una fuga per ritrovare un po' della serenità perduta dopo tanto dolore. Qui incontra l'amore e trova in un nascondiglio il diario che la sua bisnonna ha scritto e che ha tenuto celato a tutti. Il diario ha inizio poco prima del matrimonio e termina qualche giorno prima della morte della bisnonna. Dalle parole vergate dalla sua ava scopre uno sconvolgente segreto che ha accompagnato la sua bisnonna per tutta la vita e che ha rovinato le vite di altri familiari, determinando drammi e situazioni decisamente spiacevoli, sullo sfondo della storia italiana e dei suoi cambiamenti sociali. La lettura del diario annienta la distanza temporale fra le due donne, la scoperta dei loro sentimenti le accomuna come non avrebbe mai potuto fare un'amichevole chiacchierata.

Guardare dietro le quinte a volte può essere terribile. Cogliere di punto in bianco una realtà sottesa e contemporanea a quella piatta e rassicurante di tutti i giorni può farci vedere cosa costantemente e autonomamente opera si sviluppa e vive indipendentemente da noi e soprattutto, nonostante noi. Una serie di diversi e forse infiniti piani di esistenza apparentemente senza nessuna connessione, che ogni tanto possono essere intuiti, visti o vissuti solo in alcuni momenti, in luoghi particolari e soprattutto da persone che sviluppano una “sensibilità” in grado di vedere oltre il velo del reale e della normalità. Rivelandosi talvolta di punto in bianco in tutta la potenza di sentimenti ed emozioni materializzate che inevitabilmente culminano con uno stadio di completa disorganizzazione e distruttiva illogicità. Una serie di dimensioni rispetto a cui tornare indietro razionalizzandone l’esistenza, l’orrore e soprattutto il vuoto rappresenta una delle peggiori sorti possibili, nella consapevolezza dell’esistenza di mondi, situazioni, condizioni e soprattutto “cose” potenti e terribili, senza nessuna logica e senza nessuna finalità…

Nel reparto di pneumologia di un grande ospedale si ritrova un gruppo di pazienti in attesa della visita. Arrivano alla spicciolata, uno dopo l’altro, si parlano a malapena. A rompere il ghiaccio, un’idea: ingannare il tempo raccontandosi storie. C’è chi è entusiasta della cosa e chi no. Bene o male però tutti si prestano al gioco e man mano che le storie vengono fuori, tutti si accorgono di stare meglio, si rilassano, scordano gli acciacchi, il motivo per cui sono lì, a far la fila. Ascoltare storie li sta guarendo. Prima ancora di conoscere la diagnosi sono sulla via della salvezza. E le storie? Ce ne sono per tutti i gusti, e molte hanno un’anima vagamente surreale.

Fabio è un ragazzo costretto dalla madre a vivere sotto una campana di vetro. La sua "prigionia" finisce quando, il primo giorno di scuola, incontra Giulia con i suoi amici. Uno in particolare, Pietro, lo incuriosisce molto. Ben presto si accorge che a legarlo a lui non è un semplice sentimento d'amicizia, ma qualcosa di più forte. Fabio si scoprirà innamorato di Pietro. Inizialmente, dopo il primo rifiuto di quest'ultimo, proverà a dimenticarlo, iniziando una relazione con Giulia. Ma è un amore falso. Fabio indossa con tutti una maschera, per paura di essere scoperto ed essere additato come "diverso", non facendo altro che aumentare il suo cinismo verso il mondo.

“Quante stelle nel cielo…” ha come protagonista la classica famiglia americana, con padre, madre, tre figli e un bellissimo Golden Retriver. Tutti abituati a stare sempre insieme, anche un po’ noiosamente, per come la vedono Nathan e Belinda, i due figli più grandi. Nathan ha finito la scuola e parte per le vacanze con la famiglia, alla volta di una località di mare. Non è bravo a socializzare, ma è affascinato dai tramonti e si mette sempre in disparte ad ammirarli, dimenticando tutto il mondo intorno. Ma il destino è sempre in agguato e il giovane, proprio in un momento di relax serale in spiaggia, incontra una persona speciale: Helena. Non sa chi sia, ma rimane incantato da quegli occhi verdi e dai bellissimi riccioli rossi. Per un po’ non comprende cosa sta accadendo, non ha il minimo sospetto di quale vicenda sta diventando protagonista. “Quante stelle nel cielo…” è una storia emozionante, piena di avventura, pericolo e nuove interessanti scoperte.

Questo breve libretto è un insieme un po’ sconnesso di racconti piuttosto brevi che trattano per lo più di sensazioni, stati d’animo, episodi e dei ricordi, soprattutto lontani nel tempo, nel periodo della mia gioventù, a San Stino di Livenza, un piccolo paese del Veneto Orientale. Ne emerge quindi anche uno spaccato della vita del paese e dei personaggi che maggiormente mi hanno colpito, e che forse hanno caratterizzato un’epoca, passata e forse anche dimenticata da molti. Questi brevi racconti, li pubblicavo di tanto in tanto in una mia pagina in Facebook, per il piacere di ravvivare il ricordo di un periodo spensierato, giocoso e condividerne la memoria. Così ho pensato di raccoglierli. Ne è uscito questo… i “Ricordi sparsi”.