La Gru: 14° piano

Carola si innamora per la prima volta nel periodo triste della pandemia da Covid19 e della guerra tra Russia e Ucraina. Battiato e Gino Strada, punti di riferimento della sua esistenza, muoiono nello stesso anno, ma lei riesce a trovare un equilibrio importante anche se intorno a sé, e alla relazione d’amore che la rende felice, si muove un’umanità sempre più degradata, superficiale e inconsapevole, che si lascia guidare da individui della sua stessa qualità.

Giovanni, un giovane maldestro e disorientato la cui vita è puntellata dalla presunta stabilità della sua famiglia, dall'amore assurdo e platonico per Chiara e da poche altre consapevolezze, un venerdì sera che sembrava trascorrere nel modo più pacato e ordinario, riceve la notizia della sparizione del padre. A partire da questo accadimento imprevisto e dirompente, il protagonista si trova di fronte alla sfida più importante della sua esistenza: demolire il muro di convinzioni e di certezze dietro il quale si è sempre barricato per aprirsi a una nuova relazione con sé stesso, con il padre e con l'intero circo di persone che gli ruota attorno. Chiara è la sua aiutante e fedele compagna di viaggio, sebbene la sua assoluta eccentricità e il suo spiccato anticonformismo li catapultino spesso in situazioni estreme e, a tratti, surreali. Quello di Giovanni è un viaggio introspettivo e profondo, ma anche un cammino di formazione intenso ed esilarante dove non mancano inciampi, illuminazioni, equivoci e colpi di scena.

Dopo la morte improvvisa della sorella, Patrick, giovane studente universitario fuori sede, si trova ad affrontare sentimenti contrastanti, che sfoceranno in una incontrollabile forma di ansia e attacchi di panico. Tornato all’appartamento che condivide con l’amico di infanzia Matteo, inizia ad avere un rapporto conflittuale con il cibo, da cui si allontanerà progressivamente. Dopo un malore, Patrick viene portato in ospedale. Qui incontrerà Adriana, sofferente di endometriosi.

Angela, moglie del non più amato Mosè e madre dell'adorata Anna, nonostante sia laureata lavora come operaia in un laboratorio di materie plastiche. Nel grigiore di una quotidianità annichilente, un giorno di marzo intravede una possibile via d'uscita nella proposta di uno sconosciuto - Adam Firedone, rappresentante della S.T.W., azienda biotech – che le offre il successo e la gloria in cambio della figlia. Se aderirà all'accordo, grazie alla tecnologia di cui dispone la S.T.W., diventerà una scrittrice famosa mentre Anna non vedrà mai la luce. Da qui l'angoscioso dilemma, e le domande che non possono non affiorare: cosa significa essere madre? La maternità è una vocazione o un bisogno? È un desiderio o una necessità? È un diritto? Angela prenderà la sua decisione, vivendone e patendone le conseguenze nella carne, giorno dopo giorno, fino alla fine.

Erin Davies ha solo diciassette anni quando le viene diagnosticato un tumore ai polmoni al terzo stadio. Metodica e diffidente, con un’infanzia segnata dalla sofferenza, vede il suo mondo andare in frantumi un pezzo alla volta e trova rifugio nei libri, da sempre suoi unici amici. Grazie a essi incontra Thomas Lee, bibliotecario diciannovenne fastidiosamente sorridente che irrompe nella sua quotidianità senza chiederle permesso, facendole riscoprire la bellezza delle piccole cose e portandola a guardare la vita sotto una luce completamente diversa. Quello che Erin non sa è che anche il ragazzo nasconde dei segreti che la porteranno a dover prendere la più difficile delle decisioni: rinunciare a Thomas Lee e mettersi al riparo dai suoi demoni, o rischiare il tutto per tutto pur di tornare ad essere felice? Happy Days è un inno alla leggerezza, un invito a non perdere di vista le piccole cose meravigliose che la vita ha da offrirci. È un grido di speranza, un’esortazione a cercare la luce anche quando pensiamo che ci sia solo buio intorno a noi. Perché è il momento in cui ci sembra che sia finita, quello in cui tutto comincia.

In seguito a un incidente, Johnson vive inchiodato a un letto, impossibilitato a comunicare col mondo e soggetto a immobilità, in stato vegetativo permanente: non può compiere azioni legate all’esistenza ordinaria e nello stato in cui si trova non può far nulla, salvo pensare. Le sue parole si susseguono in un soliloquio e nessuno può udirle, mentre i suoi ricordi si intrecciano incessantemente con quanto percepisce nella realtà. Egli chiederebbe, se potesse farlo, di essere liberato dalla condizione in cui è imprigionato. Nei suoi ragionamenti nulla è banale, in lui si agitano ancora sentimenti: ira e amore, speranza e rassegnazione, arte. A volte il suo pensare è poesia. Il suo vissuto emerge di continuo, come la sua voglia di giustizia, la nostalgia per la vita di un tempo – forse non abbastanza apprezzata – e pure il desiderio del rispetto della sua volontà, pur se espressa in modo non formale. Con lui e attorno a lui agiscono vari personaggi, il personale ospedaliero e i parenti, che vivono un conflitto riguardo l’interruzione dell’alimentazione e delle cure, l’accanimento terapeutico e le norme sul fine vita.

Meco è un bambino che decide di intraprendere un viaggio, in una notte d’inverno, per seguire il suo desiderio di andare lontano e diventare un esploratore. Passando attraverso una pietruzza del pavimento, quella che appariva più bianca, Meco viene accolto dal Primo Personaggio; in lui riconosce un caro amico di famiglia e dunque lo segue per arrivare di fronte ai Quattro Passi. Il Primo Personaggio gli illustra le vie che si aprono dai Passi e Meco sceglie di percorrere l’ultima, dando inizio alla sua avventura.

Davide si trova davanti ad una terribile verità: sta morendo. Il tempo è poco, i conti ancora aperti, una vita mai vissuta appieno, la paura dell'eterno. È tempo di bilanci e sarebbe facile cadere nello sconforto se non fosse per un fortuito incontro con la Divina Commedia di Dante Alighieri e, in particolar modo, con la seconda cantica, quella della redenzione.

Entrato in possesso della sceneggiatura originale di un film di successo, un giovane stagista decide di indagare sul fatto di cronaca che ne ha ispirato la vicenda. L’incontro con l’autore gli permette di ricostruire una storia d’amore, invidia e violenza, che lo porta a immedesimarsi con il protagonista: un ragazzo che come lui sogna di diventare uno scrittore. Ma cosa si può essere disposti a fare pur di realizzare i propri desideri?

Sulle sponde piemontesi del lago Maggiore, Amanda, sessantenne ex insegnante di liceo, in occasione del funerale di una conoscente, ha un incontro traumatico con la sorella della defunta, da cui si intuisce un torto passato che ha creato una faida tra le due donne, durata per più di un decennio.

Marzo 2020. Il Primo Ministro Conte annuncia che l’Italia sarà in lockdown. Il paese si paralizza. Chiudono bar, ristoranti, negozi, attività produttive. I pochi fortunati che possono recarsi al lavoro, in quanto servizi essenziali, escono alla mattina di casa che gli sembra di trovarsi in un film di Sergio Leone. Silenzio e arbusti che rotolano ai lati della strada deserta. Anche Isabella, come tutti, viene a trovarsi in quella situazione claustrofobica, come se non ne avesse già abbastanza di rogne: i primi, angoscianti, segni della menopausa, la crescente voglia di separarsi dal marito dopo un ventennio di matrimonio, un mutuo e un figlio adolescente.

Alba è un romanzo che parla di un amore violento. La storia ruota attorno ai due protagonisti, un ragazzo e una ragazza, e ad Alba, la loro figlia mai nata, unico personaggio di cui viene rivelato il nome. La relazione fra i due, narrata in prima persona e solo dal punto di vista della protagonista femminile, si snoda lungo tutto il romanzo, toccando anche il surreale rapporto madre-figlia che tormenta la protagonista.