La nave di Teseo: Oceani
Quanta stella c'è nel cielo
Edith Bruck
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2026
pagine: 208
“Quanta stella c’è nel cielo…” – il verso di una ballata giovanile del poeta ungherese Sándor Petofi – è il filo di luce che accompagna il cammino di Anita, memoria fragile e ostinata di un mondo spezzato. Non ha ancora sedici anni, eppure sulle spalle porta il peso dei campi di concentramento e di un’infanzia strappata. Quando fugge dall’orfanotrofio ungherese, lo fa con un solo desiderio: raggiungere la zia Monika, unico approdo rimasto. Al confine la attende Eli, il giovane cognato della zia, incaricato di scortarla in Cecoslovacchia. Ma in un’Europa che ancora trema per le ferite della guerra, dove ogni viaggio in un treno gremito è un attraversamento clandestino, Eli vede in lei nient’altro che un corpo vulnerabile, disponibile alla conquista. Intorno ad Anita si muovono figure che tentano di rifondare il proprio destino: chi lotta per cancellare il passato e chi invece lo porta inciso nella pelle, chi si impegna a mettere radici e chi si sente condannato a vagare, chi rifiuta la violenza e chi teme di non sopravvivere senza di essa. Con una prosa commossa e insieme nitida, Edith Bruck ricrea l’atmosfera inquieta del dopoguerra, tra macerie concrete e fratture interiori. Quanta stella c’è nel cielo è il romanzo di un ritorno alla vita narrato da chi ha visto la morte da vicino, un racconto in cui ogni personaggio sembra sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere. Una meditazione intensa sulla speranza, sulla difficoltà del rinascere e sulla forza, inesorabile e necessaria, della memoria.
L'invenzione del colore
Christian Raimo
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2026
pagine: 384
Fin da bambino, il protagonista di questo romanzo sa che suo padre Raffaele ha inventato qualcosa che ha rivoluzionato la storia del cinema. È sempre rimasto una specie di segreto di famiglia, una leggenda privata. Gli torna in mente quando in una caldissima primavera sogna quasi tutte le notti suo padre, morto dieci anni prima. In questi sogni – lucidi e pervasivi – Raffaele è ancora vivo, semplicemente se n’è andato via di casa, senza una spiegazione. Quel bambino, che si chiama Christian e oggi ha cinquant’anni, si sente costretto a ricercarne il senso, e comincia un’indagine tenera e impacciata, un giallo famigliare che è anche un romanzo di formazione fuori tempo massimo. Professore di liceo, sospeso tra i rapporti impossibili e comici con i suoi studenti e le infinite spirali sentimentali della storia con la sua ex compagna, Christian vede di colpo la propria vita intrecciarsi con l’ombra di un padre a cui si accorge, solo ora, di assomigliare più di quanto abbia mai creduto. Nelle vesti di un Telemaco contemporaneo, si ritrova a inseguire le tracce del padre nella storia privata e pubblica, come se il Novecento fosse un unico lunghissimo racconto proiettato sul grande schermo: le vacanze al paese dei nonni negli anni ottanta e i film di Bud Spencer e Terence Hill, Apocalypse Now e la crisi economica, la prima volta in cui si sono conosciuti i suoi genitori e Scene da un matrimonio di Bergman, e soprattutto la Technicolor, l’azienda a cui il padre ha dedicato la sua esistenza e che ha cambiato l’immaginario planetario e i destini della loro famiglia. L’invenzione del colore è il romanzo di un’Italia contemporanea in cui la nostalgia può diventare immaginazione, il racconto di una classe operaia che trova il paradiso e nasconde l’inferno, un’epopea industriale che nel suo declino non ha risparmiato i propri eroi, la ricerca di una ragazza indecifrabile e la riscoperta dell’amore per un padre che sembra sfuggito tutta la vita ai suoi affetti e alla felicità. È, ancora e soprattutto, un libro sulle generazioni che si confidano solo nei momenti di fragilità, per rivelare la forza che muove ogni possibile rinascita.

