La Tartaruga: Narrativa
Ballata delle donne imperfette
Edgarda Ferri
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 180
Artemisia Gentileschi, già tredicenne ricalcava Dürer, senza vergogna denunciò il pittore Agostino Tassi perché colpevole di averla violentata. Antigone sfidò la legge degli uomini per seppellire il fratello Polinice, accusato di tradimento. Constance Quéniaux, ballerina all'Opéra di Parigi, offrì a Courbet il suo dettaglio più intimo perché dipingesse "L'origine del mondo". La regina Nefertiti, «la Bella che qui viene», incendiò il desiderio del capo scultore di corte, che la consacrò, per quanto imperfetta, nella scultura più seducente che la storia ricordi. E ancora, Dorotea Gonzaga e la sua sventurata gobba, Annie Jones, la donna barbuta che fece la fortuna del circo Barnum, Victor, che ballava col nome di Lara, e Thomas Neuwirth, diventato una celebrità della musica come Conchita Wurst. Un intreccio che attraversa tutte le epoche, dall'antico Egitto al mito di Ovidio, da Parigi a Vienna, dalla provincia italiana ai teatri di tutto il mondo: le donne raccontate da Edgarda Ferri, ostinate e luminose, danzano nell'imprevedibile varietà che abbraccia le vite delle persone.
Natalia
Fausta Cialente
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 254
Tra sogno e realtà. Un mondo onirico, fatto di visioni e di aperture verso quello reale. In mezzo la vita, con le sue gioie e i suoi dolori (tra cui quelli inflitti dalla guerra). Una vita che impone delle scelte, spesso obbligate, come lo sono quelle di una donna, specie negli anni Venti. Un marito, dei figli. Un matrimonio a cui Natalia si vota per scontare un peccato ritenuto ignobile: l'amore proibito per la più adulta e affascinante Silvia. Natalia si muove con leggerezza nella vita, grazie ai suoi sogni. Ma non si sottrae alla realtà, anzi reagisce in modo anticonvenzionale e audace. La scrittura intensa di Fausta Cialente conquista la critica, vincendo il Premio dei Dieci conferitole da Massimo Bontempelli, ma così non può arrivare al pubblico. Il regime chiede all'autrice di apportare alcuni cambiamenti: quell'amore saffico è troppo sconveniente, e il termine «disfatta» riferito alla battaglia di Caporetto non è accettabile. Lei si rifiuta, e il libro si inabissa nell'oblio per decenni. Un romanzo antico eppure ancora attuale: Natalia è una donna che appartiene a ogni tempo, mostrando i segni del conflitto fra ciò che desidera e il ruolo che la società le impone.
La vita senza fard
Maryse Condé
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 269
"Le autobiografie finiscono troppo spesso col trasformarsi in opere di fantasia. L'essere umano sembra nutrire un tale desiderio di raffigurarsi una esistenza diversa da quella realmente vissuta, che finisce per abbellirla, spesso suo malgrado. La vita senza fard va dunque considerato un tentativo di dire le cose come stanno, rifiutando i miti e le facili e lusinghiere idealizzazioni. Di tutti i miei libri, credo sia forse il più universale. Non è solo la storia di una ragazza della Guadalupa alla ricerca della propria identità in Africa, o quella del lungo e doloroso avvento di una vocazione per la scrittura in un essere in apparenza poco incline ad abbracciarla. È dapprima e soprattutto la storia di una donna alle prese con le difficoltà della vita, che si trova di fronte a una scelta fondamentale, attuale ancora oggi: essere madre o esistere per se stessa. Penso che 'La vita senza fard' sia soprattutto la riflessione di un essere umano che tenta di realizzarsi pienamente. E che la felicità finisce sempre per arrivare." (Maryse Condé)
Amici e amanti
Elizabeth Bowen
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 234
Negli anni che seguirono alla Grande Guerra, nel «mondo di maniera» che era l'allora alta società britannica, due sorelle tra loro distanti come il giorno e la notte, Laurel e Janet, vanno in sposa a uomini altrettanto diversi. Laddove l'uno, Edward, è serio e riservato, l'altro, Rodney, gioisce della vita a piene mani. Quando dieci anni dopo le rispettive nozze un soggiorno in campagna li riunisce tutti, le tensioni a lungo tenute educatamente al guinzaglio fanno irruzione nell'arco di una sola, disgraziata settimana. E così, complice la presenza di Lady Elfrida, madre di Edward e suocera di Laurel, e del suo vecchio amante Considine, dal passato dissoluto e libertino, una crepa si spalanca nell'esistenza, tanto ordinata quanto forse insincera, dei quattro giovani sposi. Elizabeth Bowen scompagina una superficie fatta di senno e convenzione, si cala nelle più torbide ragioni del cuore e ci interroga su che fare dell'amore quando questo è passione feroce e non più un tiepido contratto. Prefazione di Natalia Aspesi e postfazione di Grazia Livi.
Ipazia muore
Maria Moneti Codignola
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 284
Poche donne nella storia ebbero la possibilità di distinguersi nelle discipline scientifiche, considerate appannaggio maschile. La più nota, nella tarda antichità, fu senza dubbio Ipazia, scienziata e filosofa, nata ad Alessandria d'Egitto nel 370 d.C., inventrice di strumenti come il planisfero e l'astrolabio. Figlia del matematico Teone, e lei stessa primo matematico donna della storia, fu la più nota esponente alessandrina della scuola neoplatonica, circondata dal rispetto di allievi giunti da ogni angolo del mondo. La fama di Ipazia suscitò l'odio del vescovo Cirillo al punto da fargli tramare la sua uccisione, avvenuta nel 415. Aggredita da un gruppo di monaci fanatici, fu trascinata in una chiesa e uccisa a colpi di conchiglie affilate. Mentre ancora respirava, le cavarono gli occhi come punizione per aver osato studiare il cielo. Dopo averla fatta a pezzi cancellarono ogni traccia di lei bruciandola. Protagonista di una pagina poco nota della storia - raccontata anche nel film "Agorà" di Alejandro Amenàbar - Ipazia è oggi considerata la prima martire pagana del fanatismo cristiano. In questo romanzo l'autrice ricostruisce la vicenda umana della filosofa, con i suoi affetti, la sua sete di conoscenza e il suo bisogno di amore: una donna la cui volontà non diede mai segno di piegarsi a ciò che il destino e la sua epoca le avevano riservato. Prefazione di Eva Cantarella.
Lager
Angela Rohr
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2019
pagine: 350
Nei primi anni Quaranta del secolo scorso, Angela Rohr - scrittrice, giornalista e medico - viveva a Mosca con il marito quando, con la dichiarazione di guerra da parte della Germania nazista all'Unione Sovietica, venne arrestata, in quanto di etnia tedesca, e mandata in un gulag siberiano. Sedici anni dopo il suo arresto e quattro anni dopo la morte di Stalin, fu finalmente riabilitata e trascorse il resto della sua vita nella capitale russa. "Lager" è prima di tutto la narrazione degli eventi di cui l'autrice fu testimone e che visse in prima persona. I punti di partenza sono fame e malattia che ebbe a patire, anche se Rohr sposta subito l'attenzione sul suo lavoro come una lotta per la vita dei malati affidati alle sue cure, costretta a spingersi sino al limite dell'esaurimento fisico e psichico per salvarli e per resistere all'efferatezza della vita nel campo di prigionia, che descrive nei minimi dettagli. Oggi "Lager" viene letto come una sorta di autopsia e di testimonianza della violenza del regime sovietico, ma conserva anche la memoria delle vittime del gulag, di cui Angela Rohr si è resa testimone.
Un'infanzia toscana
Kinta Beevor
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2018
pagine: 254
Nei primi anni del Novecento soltanto un pittore inglese molto originale poteva innamorarsi di un castello imponente circondato da una natura selvaggia e mozzafiato. L'edificio in questione, la Fortezza della Brunella nei pressi di Aulla, era stato costruito in epoca medievale dai Malaspina, signori di Massa e Carrara. Fornito di ponte levatoio e di giardino pensile sul tetto nonché di regolari fantasmi - i soldati di una guarnigione massacrati dagli Spagnoli nel 1700 - divenne per molti anni l'adorata residenza della famiglia di Kinta Beevor. Mentre lei e i suoi fratelli correvano per le campagne, vendemmiavano e raccoglievano funghi, i genitori ricevevano ospiti illustri come Bernard Berenson, D.H. Lawrence e Aldous Huxley, tutti innamorati della Toscana come nella migliore tradizione inglese e pronti a sopportare le precarie comodità del truce maniero pur di gustare i piaceri della tavola e della vita agreste. Kinta Beevor racconta tutto ciò con grande eleganza e partecipe commozione, dipingendo il ritratto di una Toscana incontaminata e suggestiva vista con gli occhi curiosi di uno straniero.
Caro Scott, carissima Zelda. Le lettere d'amore di F. Scott e Zelda Fitzgerald
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2018
pagine: 504
Un appassionato scambio di lettere che disegna la biografia emotiva e la vita di una coppia bella e dannata, quella di Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda. Poche storie d'amore sono diventate una leggenda come questa: uno scrittore di disarmante talento che morì a quarantaquattro anni consumato dalla tubercolosi e dall'alcol, soltanto otto anni prima che l'eterna ragazza in cui aveva specchiato tutte le sue turbolente eroine bruciasse nel rogo di una clinica per malattie mentali. Il giovanissimo Scott incontra per la prima volta a un ballo del country club la bella ed estrosa debuttante dell'Alabama e tra i due nasce un sentimento profondo che saprà sopravvivere a tutte le vicissitudini delle loro esistenze. Insieme, lasciandosi alle spalle le ombre della provincia, conquistano la ribalta newyorkese dove assurgono a simboli di successo, vitalità e sregolatezza dopo l'improvviso trionfo del primo romanzo di Scott "Di qua dal paradiso". Poi, decisi entrambi a inseguire un destino speciale, eccoli in Europa, sulle spiagge della Costa Azzurra, a Parigi, tra il bel mondo... Ma ben presto la rincorsa al successo di Scott, ogni giorno sempre più logorato dall'alcol, e gli spasmodici tentativi d'indipendenza di Zelda, rivelatori di una insospettata fragilità nervosa, rendono il sogno della coppia più invidiata e infelice della generazione perduta sempre più impossibile. Il brillante scenario si infrange contro la dura realtà, ma non spezza il profondo e tormentato legame che unisce Scott e Zelda, lacerante fino all'ultima lettera. Introduzione della nipote Eleanor lanahan.
Deficit. Perché l'economia femminista cambierà il mondo
Emma Holten
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2025
pagine: 304
Nel 2020 Emma Holten si imbatte in un articolo in cui si afferma che le donne rappresentano un deficit, una perdita netta per la società. Le donne infatti ricevono più di quanto danno, è scritto. Prendono più congedi di maternità, stanno di più a casa con i bambini, in genere svolgono lavori meno retribuiti, in molti casi anche part-time, e quindi pagano meno tasse. Partoriscono, e i parti sono costosi. Dunque, conclude il saggio, l’economia mondiale sarebbe più ricca se la vita delle donne assomigliasse a quella degli uomini, perché le donne dedicano troppo tempo a prendersi cura di altre persone. Come siamo arrivati a questo punto? In che modo il contributo decisivo delle donne al benessere collettivo è diventato una perdita secca? Emma Holten ripercorre con accuratezza – confutando i falsi miti consolidati nei secoli – il percorso con cui l’economia, dall’Illuminismo in avanti, ha di fatto negato il valore del lavoro di cura delle donne (e non solo). Perché quando tutto è definito da un prezzo, si crea una gerarchia dove ciò per cui è più difficile calcolare un esatto valore, come il lavoro di cura e accudimento, finisce in fondo alla lista. Ma questo non significa che queste cose non abbiano valore; solo che in politica e nel dibattito economico vengono trattate come se non ne avessero. Emma Holten – svelando l’enorme capitale nascosto che sfugge ai principali modelli economici – mostra quanto le decisioni politiche che ne derivano siano altrettanto imperfette, e causino profondi danni sociali: se non riusciamo a dare il giusto valore alle cose che contano, come possiamo costruire un futuro migliore?
Cantare nel buio
Maria Corti
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2025
pagine: 256
Torna in libreria, in un’edizione a cura di Benedetta Centovalli, con una nota di Nicoletta Leone e un’appendice critica, una delle opere più significative di Maria Corti, figura centrale della cultura italiana del Novecento. "Cantare nel buio", la cui prima stesura risale al 1948, è un esordio ritardato di più di quarant’anni quando esce la prima volta nel 1991 e questo forte slittamento temporale si veste di giallo nel cercare di capirne le ragioni alla luce di documenti e di diverse stesure conservate. Al centro dell’indagine la vocazione narrativa dell’autrice, il suo bisogno di narrare, quel volere essere prima di tutto scrittrice. Cantare nel buio racconta la vita quotidiana di una piccola comunità di lavoratori pendolari nella Lombardia dell’immediato dopoguerra, costretti a viaggiare in treni fatti di carri bestiame verso la città e la fabbrica nella speranza di un’esistenza migliore. È lo stesso viaggio che l’autrice faceva, negli anni della sua vita di pendolare tra Milano e Chiari, dove era insegnante al ginnasio. Narrando le storie dell’ultima generazione di antichi Longobardi, Maria Corti salva quel mondo povero e tragico dalla cancellazione della Storia a cui sarebbe condannato. E di stesura in stesura quel racconto operaio si trasforma in favola antropologica, dando voce al “mondo barbarico e surreale” dell’irripetibile protopendolarismo padano, e allontana il romanzo dalla poetica neorealistica del tempo in cui era stato concepito. Gli amori, le vendette, le gelosie, hanno come protagonisti personaggi che incarnano ora un mondo contadino in estinzione, ora quello razionale e urbano della fabbrica e della giustizia sociale, ora una dimensione più fabulosa, trasgressiva e arcaica dell’immaginazione. A tessere le gesta e i sentimenti di tutti, una voce anonima e disincarnata, che accompagna i personaggi in un viaggio nella lingua e nel tempo, verso la memoria e verso il futuro.
Nella stanza di Emily
Benedetta Centovalli
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2025
pagine: 176
C’è chi frequenta i poeti attraverso i versi che ci hanno lasciato, e chi lo fa visitandone le tombe, i giardini o le case, in pellegrinaggi solitari che ricordano i cammini alla ricerca delle reliquie dei santi. Così fa Benedetta Centovalli, che nel settembre del 2019 decide di visitare la Homestead, la casa di Amherst in cui nacque Emily Dickinson il 10 dicembre del 1830 e in cui visse dal 1855 fino alla sua morte. Esiste un viaggio fisico, qui documentato attraverso alcune fotografie scattate dall’autrice che rimandano all’erbario di Dickinson: sono immagini quotidiane messe a seccare come fiori in un quaderno, un riflesso del suo amore per le piante e le piccole persone. Era la stessa Dickinson a invitare a fare un erbario: “Sarà un tesoro prezioso per te; quasi tutte le ragazze lo stanno facendo”, scriveva nel 1845. Nella stanza di Emily va letto e immaginato proprio così: come un tesoro personale messo a disposizione degli altri, a partire da un viaggio che non è più soltanto materiale, ma anche letterario e simbolico. Benedetta Centovalli tornerà molte volte alla Homestead, con il ricordo di quello che ha visto ma anche con l’aspettativa di ciò che non ha scoperto ancora. È il soggetto di questa ricerca e di questo amore a imporre una rifrazione misteriosa, perché “Dickinson ha anticipato le poetiche novecentesche, ma continua a sconfinare nel futuro, come tutti i visionari, gli acrobati del tempo, non appartiene alla sua epoca, sprofondata com’è dentro il senso dell’esistere”.
La contesa su Picasso. Fernanda Wittgens e Palma Bucarelli
Rachele Ferrario
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2024
pagine: 176
È il 1953. Dopo una guerra devastante di cui si vedono ancora gli strascichi, per la prima volta due donne – Fernanda Wittgens e Palma Bucarelli – sono alla guida dei musei più importanti d’Italia: la Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma. Il loro obiettivo comune è tornare a parlare di bellezza e riportare la gente nei musei. Picasso è l’artista giusto per farlo, dopo essere diventato il simbolo dell’arte civile del Novecento e averne trasfigurato tutto l’orrore in Guernica. La contesa tra Wittgens e Bucarelli, attorno a Picasso ma non solo, è intellettuale, filosofica, artistica. La loro capacità di trattare con il potere e di affrancarsene al momento giusto, quando l’incombere del fascismo le pone di fronte all’imperativo etico di salvare vite umane e di difendere il patrimonio artistico, le rende protagoniste di una stagione funestata dai venti ostili della politica ma carica di ideali. Wittgens e Bucarelli si osservano da vicino e articolano la loro visione del mondo e il rapporto con nemici e alleati in una grande “assonanza silenziosa”. Il racconto di Rachele Ferrario non romanza la loro vita perché è la loro vita a spingere costantemente verso il romanzo: c’è qualcosa di essenziale in queste pagine, un’eredità tangibile in cui una donna ha affrontato il carcere e l’altra l’ha rischiato, accettando il pericolo di sparire per sempre pur di difendere un’idea di progresso.