LAB: Uranò
Amicizie illegali
Alessandro Mannina
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 72
Poesia Nera? No, almeno non in senso sartriano; ma la poesia di Alessandro è attraversata da un lungo filo dark che si intreccia a varie tematiche. Segue la scia di un treno "che trasloca accattoni nel ghetto stregato", si dondola su "amache sanguinolente" come "Vampiri sazi", quasi impigriti dalla routine quotidiana.
Tretìppe e martìdde
Vincenzo Mastropirro
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 124
Il rischio che negli ultimi anni sta correndo la poesia dialettale è l'impossibilità della sua ricezione. Come ha eminentemente esposto e ammonito già alcuni anni fa Franco Brevini, i dialettali del nostro tempo rischiano di scrivere per un pubblico di specialisti che nemmeno parlano e intendono la loro lingua, mentre le comunità linguistiche, in seno alle quali nascono i loro versi, mai leggeranno le pagine dei propri concittadini. È una contraddizione trovare un lettore lombardo per un dialettale pugliese, sapendo che migliaia di potenziali lettori, con la facoltà di intendere anche le allusioni, i sottotesti di quella lingua, non diventeranno mai reali. In un momento in cui la stessa poesia in lingua trova scarsissimo se non nullo accesso alla comunità dei lettori, è un azzardo doppio versificare in vernacolo. Ma la poesia, si sa, non trova nutrimento in tali sociologiche divagazioni. La sua genesi trova altre motivazioni. Mastropirro, del resto, ha esordito in lingua con una silloge, Nudosceno, che si discostava dalla media produzione lirica per un tono violento, non accomodante, per un'attenzione al corporeo fino allo scandalo, per un'amarezza irreversibile che si tramutava in un atto di accusa nei confronti dell'umanità, rea di aver mercificato tutto, fino ad una oscena prostituzione di se stessa. Con il passaggio al dialetto avviene una rivoluzione copernicana di cui non si può non tenere conto.
Semi raccolti
Paola Cefalì
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 112
La penna di Paola Cefalì segue instancabilmente i suoni della natura, del vento, delle passioni umane. Una donna che nelle poesie, con intima concessione di sé, dona al lettore un turbinìo di sensazioni in maniera totale, squarta l'anima sulla carta per offrirla al lettore così, nuda e scomposta dopo l'assalto d'amore.
Fantasie verso l'ignoto
Alexandra Tempesta
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 102
Un turbine di odori, calori e colori attraversa le strade di Milano. Si annusa il profumo del pane, di un cappotto accartocciato su un autobus, si rimane bruciati dal freddo dell'azoto di una provetta. Le poesie attraversano i racconti come fili di parole stese a prendere aria e sole e odore di frutti di bosco. Di rovi ce ne stanno abbastanza per non nominarli, se non attraverso le piccole disavventure e i tormenti del cuore.

