Le Mani-Microart'S: Cinema. Attori
Anna Magnani. Un'attrice dai mille volti tra Roma e Hollywood
Barbara Rossi
Libro
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2015
pagine: 398
Il libro si propone di approfondire la figura di Anna Magnani attraverso la ricchezza di fonti giornalistiche e saggistiche, in particolare sull'esperienza hollywoodiana fra la metà e la fine degli anni Cinquanta. Nei sei capitoli di cui è composto il saggio ci si occupa, in particolare, di ricostruire da una prospettiva storica e artistica la parabola di Anna, dai suoi lontani esordi teatrali sino alla vera e propria consacrazione, nel secondo dopoguerra, quale simbolo ed espressione del Neorealismo cinematografico italiano, per arrivare infine, al culmine del successo, all'assegnazione del premio Oscar con il film "La rosa tatuata". L'autrice si concentra in maniera specifica sugli anni e le pellicole hollywoodiani della Magnani, per mettere a fuoco le luci e le ombre dell'avventura americana dell'attrice e offrire un'ipotesi interpretativa in grado di spiegarne, almeno parzialmente, la repentina conclusione. Viene anche proposta una restituzione della figura attoriale di Anna Magnani attraverso i tre principali "macro-ruoli" che hanno caratterizzato il suo itinerario artistico, sullo sfondo dell'evolversi della funzione dell'attore italiano e delle immagini del femminile nel cinema prima e dopo il secondo conflitto mondiale. Completano l'opera dettagliate analisi dei film appartenenti al periodo americano e un accurato apparato biblio-filmografico.
Marilyn Monroe inganni
Nuccio Lodato, Francesca Brignoli
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 304
Mito, leggenda, icona. Ma anche prima di tutto attrice. A oltre mezzo secolo dalla scomparsa, Marilyn Monroe continua a essere l'immagine più abbagliante di un universo pop che di lei si è nutrito, facendone il simbolo senza tempo della bellezza e del fascino, in ragione di una sensualità ostentata e provocante, dolcissima ma disperata. Citata, clonata, omaggiata, Marilyn è l'ultima grande star di Hollywood.
Marlon Brando. Il delitto di invecchiare
Sergio Arecco
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 416
Alida Valli. Gli occhi, il grido
Nicola Falcinella
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 160
Alida Valli, nata a Pola nel 1921 e morta a Roma nel 2006, è stata una delle più grandi attrici italiane. È stata la madre di Roberto Benigni e l'amante di Orson Welles, la ragazzina dispettosa e la suora coraggiosa, l'aristocratica e la popolana, ha tradito la patria e rivaleggiato con Brigitte Bardot. Giovanissima, diviene a fine anni '30 la diva dei "telefoni bianchi", la "fidanzata d'Italia", con film quali "II feroce Saladino", "Ore 9 Lezione di chimica", "Mille lire al mese" e "Stasera niente di nuovo" con la canzone "Ma l'amore no". Nel periodo bellico è diretta da Mario Soldati in "Piccolo mondo antico" (1941) e poi in "Eugenia Grandet" (1946). Nella seconda metà degli anni '40 è a Hollywood, presentata come "la nuova Garbo", dove recita in cinque pellicole, tra le quali "II caso Parodine" e "II terzo uomo". Tornata in Europa interpreta "Senso", "Il grido", poi "Occhi senza volto", "L'inverno ti farà tornare", "La prima notte di quiete", "Novecento", "Berlinguer ti voglio bene" e tanti altri, fino al 2002. Un'attrice e una donna moderna, per la quale vita e carriera si intrecciano tra scandali (fu coinvolta nel caso Montesi), amori, successi e cadute, dalle quali si è sempre ripresa con carattere e determinazione. Attrice dalla grande personalità e dallo sguardo magnetico, ha lavorato in 108 film, cui vanno aggiunti la tv e il teatro.
Laurence Olivier nei film. Shakespeare, la star, il carattere
Sara Pesce
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2012
pagine: 181
Un gigante nel panorama attoriale della modernità, un artista assai prolifico in teatro e sugli schermi, il britannico Sir Laurence Olivier è riscoperto in questo lavoro non solo attraverso i suoi film shakespeariani per il cinema e la televisione, come hanno largamente fatto gli studi cinematografici in merito a tale attore. Di questa figura si interroga anche la multiforme, e talvolta sfuggente, identità divistica, capace di mutare dalla cifra altera e distante del suo periodo classico hollywoodiano a un'ordinarietà demistificante. Personalità camaleontica, egli mostra una straordinaria inventiva nella caratterizzazione di personaggi minori, pratica attraverso cui trasferisce sapientemente al cinema la tradizione delle compagnie di repertorio. Della costruzione dei personaggi olivieriani si rivela, volta a volta, la stratificazione di modelli e di stili, talora incongruenti rispetto alla tradizione cinematografica, in altri casi profondamente radicati in essa e risalenti anche al periodo muto. Riconfigurando continuamente il corpo, la voce, l'immagine divistica, Olivier attinge a un immaginario letterario e iconografico, popolare e "alto", che immancabilmente mette al servizio di una, non di rado esplicitata, vocazione a sedurre il pubblico evolvendo continuamente al mutare dei sistemi di significato, e al contempo conservando un culto dell'attore legato all'era vittoriana di cui è l'ultimo, estremo, rappresentante.
Gary Cooper. Il cinema dei divi, l'America degli eroi
Mariapaola Pierini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2011
pagine: 411
Gary Cooper è il caso classico di attore cinematografico: questo sostiene Orson Welles. Per Cecil B. DeMille la recitazione di Cooper è la combinazione di sicura autorevolezza e apparente disinvoltura che contraddistingue la vera arte. Secondo John Barrymore era il più grande attore del mondo. I trentacinque anni della carriera di Gary Cooper corrono paralleli alla stagione più florida del cinema hollywoodiano, costellati di film di grandissimo successo che fecero di lui la perfetta incarnazione dell'eroe americano. Dagli esordi come comparsa negli ultimi anni del muto, l'attore diventò una delle star più amate e pagate negli anni Trenta e Quaranta. Lubitsch, Capra, Hawks, e poi Hathaway, DeMille, Wyler e Zinnemann furono tra i registi che meglio seppero valorizzare il suo stile recitativo essenziale, scarno e prettamente cinematografico. Laconico, schivo ed elegante nella vita, seppe incarnare sullo schermo eroi del west, soldati coraggiosi e brillanti uomini di mondo. Il libro - prima monografia italiana interamente dedicata all'attore - esamina la figura di Cooper da molteplici prospettive e sulla scorta di un'ampia ricerca d'archivio. La ricostruzione della sua carriera corre parallela all'analisi della sua immagine divistica, attraverso la variegata galleria di personaggi, le collaborazioni con registi e l'analisi dei film più celebri. Prefazione di Giulia Carluccio.
Ingrid Bergman. La vertigine della perfezione
Nuccio Lodato, Francesca Brignoli
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2010
pagine: 334
Ingrid Bergman. Per molti la più grande attrice della storia del cinema. A quasi trent'anni dalla sua scomparsa, continua ad essere il prototipo dell'interprete moderna: artista di straordinario talento che praticava con sensibilità, intraprendenza e passione - unite a un grande, "nordico" rigore quella che per lei era sì una vocazione ma anche, orgogliosamente e prima di tutto, la sua professione. Al talento di questa magnifica apolide, costantemente alla ricerca del nuovo, si deve la creazione di capolavori assoluti diretti da registi come Alfred Hitchcock, George Cukor, Roberto Rossellini, Jean Renoir, Ingmar Bergman. Dai fenomenali primi dieci anni a Hollywood, che segnano la nascita di una nuova tipologia di donna e di star sofisticata ma naturale - al fondamentale interludio in Italia e di qui alia grandiosa stagione tra Europa e Stati Uniti, Ingrid Bergman, negli anni della maturità (che ne amplificano talento e fascino), si afferma come modello insuperabile di una capacità attoriale creativa, libera, colta e indipendente: esemplarmente attuale. Un'analisi storico-critica e puntuale dei film fondamentali della sua carriera, oltre alla rivisitazione biografica dell'attrice e gli apparati completi di filmografia e teatrografia. Un invito a compiere un viaggio con lei, per leggere, rileggere, approfondire le pagine di un cinema che ha generato presenze fra le più potenti e indimenticabili nella cultura visiva del Novecento.