LEG Edizioni: Biblioteca di storia Alto Adriatica
Ebrei di porto nella Trieste asburgica. Politica assolutista e cultura dell'Illuminismo
Lois C. Dubin
Libro: Libro rilegato
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 407
Questo studio di Lois C. Dubin è ormai divenuto "un classico nella storia ebraica moderna", un brillante e dettagliato approfondimento della straordinaria cornice cosmopolita che ha rivelato Trieste quale elemento fondamentale per la comprensione della vita ebraica nell'Europa dell'Ancien Régime. Prima dell'uscita di quest'opera gli studi sulla cultura e la politica ebraiche si concentravano prevalentemente sulle questioni dell'Illuminismo a Berlino e sui temi dell'emancipazione a Parigi. L'autrice, invece, analizza la Monarchia asburgica - nei cui territori viveva la popolazione ebraica numericamente più consistente in Europa, se si esclude la Russia -, ponendo al centro della sua indagine il porto franco di Trieste nella seconda metà del Settecento, crocevia di mare e di terra tra le culture dell'Europa centrale, dell'Italia e dell'Oriente. Nella dinamica città portuale di Trieste, in età teresiana prima e in quella giuseppina poi, l'incontro tra assolutismo illuminato, varietà multiculturale e tradizione ebraica italiana, indica una strada unica verso l'integrazione, generalmente trascurata dalla storia ebraica moderna: la strada intrapresa da colti commercianti che operavano in città e negli empori mercantili. Il libro è uno studio sull'assolutismo illuminato e sulle pratiche messe in atto da legislatori e funzionari: sia Maria Teresa che Giuseppe II vi appaiono come monarchi e statisti pragmatici che diedero impulso a nuove politiche di tolleranza verso gli ebrei.
Settecento goriziano
Antonio Musnig
Libro
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 166
Antonio Musnig (1726-1803) fu incaricato da Maria Teresa nel 1763 di raggiungere Gorizia, la capitale di quella contea da cui era partito per studiare medicina a Vienna e poi per esercitare la sua professione nell'esercito imperiale: doveva assumere il compito di protomedico o protofisico, titolo che oggi suonerebbe quale medico provinciale. La sua cultura, fondata sulla conoscenza dei grandi maestri di medicina e anzitutto di Gerhard van Swieten, e la sua attenta curiosità lo guidarono nell'esercizio della professione, che in lui sembra una missione, e soprattutto nell'analisi delle condizioni ambientali, climatiche ma anche culturali, mentali ed economiche degli abitanti di Gorizia e dei vari settori della Contea. Il protomedico raccolse il frutto della sua attività e delle sue osservazioni scientificamente scrupolose nel Clima goritiense, che uscì a Gorizia nel 1781 tra le edizioni della i.r. Società agraria della contea di Gorizia: in tal modo egli si impegnava in un'azione di conoscenza e di divulgazione a vantaggio dei cittadini e quale suggerimento per gli amministratori. L'impiego che egli fece del latino ha certamente impedito all'opera del Musnig di essere conosciuta e messa a frutto in tempi successivi presso un largo pubblico. Ne scrissero per lo più gli storici di medicina.

