Liguori: Cartografie pedagogiche
La pedagogia in carcere. Fra ansie securitarie e istanze emancipative
Monja Taraschi
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2020
pagine: 180
Il carcere ha bisogno della pedagogia. Il volume è finalizzato a sondare alcune delle questioni connesse al problema della rieducazione degli adulti detenuti. Per fungere da lievito critico affinché disposizioni e azioni di pena possano declinarsi nel pieno rispetto della dignità umana e delle possibilità di emancipazione dei detenuti, la pedagogia è tenuta a muoversi tra istanze di giustizia e legalità e istanze di crescita e di emancipazione declinate, per esempio, sul piano dell'antinomia libertà/sicurezza. Uno dei casi in cui i concetti di libertà e sicurezza difficilmente trovano un'adeguata ed equilibrata composizione è quello dell'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche nei percorsi rieducativi. Rispetto a tale questione, il volume si propone di intercettare possibili giacimenti di senso educativo nelle disposizioni normative che regolano la materia e nelle concrete attività messe in opera nel sistema penitenziario. Il libro si rivolge agli educatori in formazione e in servizio negli istituti penitenziari e a tutti i professionisti coinvolti nella elaborazione e gestione di politiche, progetti e attività di rieducazione della popolazione detenuta adulta.
Teatro scuola vedere fare. Spazi, pratiche estetiche per una poetica pedagogica
Maria D'Ambrosio
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2019
pagine: XV-140
Nel nome della ricerca pedagogica e artistica, si propone al lettore di entrare e di conoscere il progetto Teatro Scuola Vedere Fare perché la sua complessità e articolazione, nonché la sua storia e quindi quella del gruppo teatrale "Le Nuvole" insieme a quella di "Casa del contemporaneo", "Agita", "Casa dello spettatore" e "Fondazione spettacolo arte territorio", danno l'idea evidente di un lavoro di equìpe, di un necessario lavoro corale, che ha l'ambizione di farsi veicolo di innovazione sociale. Un progetto che dà opportunità di ripensare alle due macchine dell'apprendimento, Teatro e Scuola, e di aprirne le architetture e gli orizzonti, lasciando che respirino e si muovano verso La strada che non andava in nessun posto raccontata da Gianni Rodari, perché si sa che "certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada nuova". Il nostro tesoro è la formazione al tempo di un Nuovo Umanesimo, la formazione che può generare trasformazione ma che esiste solo se se ne diventa parte.