LIM: Strumenti della ricerca musicale
«Puote Orfeo col dolce suono». Il mito di Orfeo nella cantata italiana del Seicento
Giacomo Sciommeri
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2022
pagine: 160
Il mito di Orfeo racchiude in sé alcuni tra gli elementi e i temi più significativi che contraddistinguono la cultura occidentale di tutti i tempi: la musica e la poesia, l'amore e la sofferenza per la perdita della persona amata, l'avventura negli Inferi, la morte. Nella storia della musica del xvii e xviii secolo, esso si rivela una fonte di ispirazione costante non solo per i libretti dei melodrammi, ma anche per i testi poetici delle cantate da camera. Il presente volume vuole proporre alcune riflessioni sulla ricezione del mito di Orfeo nella cantata italiana del Seicento. Seguendo un iter concettuale di carattere deduttivo, il testo affronta prima alcune questioni più generali, relative alla tradizione e al significato allegorico del mito nella cultura seicentesca, poi si sofferma sull'uso estetico e retorico del mito di Orfeo nelle cantate di stampo pastorale, infine esamina alcune ‘cantate mitologiche' (attribuite a Orazio Antonio Fagilla, Antonio Foggia, Giovanni Lorenzo Lulier, Alessandro Scarlatti e Alessandro Stradella) dedicate interamente alla storia di Orfeo ed Euridice.
Un pantheon in crisi. Stagioni italiche fra Otto e Novecento. Scritti di Cesare Orselli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2021
pagine: 797
Carlo Tessarini da Rimini. Violinista, compositore, editore nell'Europa del Settecento
Paola Besutti, Roberto Giuliani, Gianandrea Polazzi
Libro: Libro rilegato
editore: LIM
anno edizione: 2014
pagine: XXI-756
Attivissimo rappresentante di quella schiera di strumentisti e compositori italiani che incontrò grandi fortune musicali nell'Europa del Settecento, Carlo Tessarini era noto soprattutto come autore del primo manuale di violino dato alle stampe in Italia (Gramatica di musica, 1741). Il Catalogo tematico completo riordina le opere dell'autore, in qualche caso scoprendone di nuove e correggendo errori ricorrenti. Il profilo biografico, notevolmente arricchito, mostra uno spaccato di vita musicale ai tempi di J. S. Bach, che va oltre l'interesse per il maestro riminese. La prima valutazione critica della sua produzione pone in evidenza alcune peculiarità, quali l'attenzione anche editoriale per i repertori didattici (duetto), la scrittura sensibile all'idioma del virtuoso, la dialettica fra 'classicità' corelliana e nuove sensibilità compositive. La Discografia delinea infine alcune tendenze, emblematiche nell'ambito dell'odierna diffusione e ricezione della musica strumentale italiana settecentesca.
Da Napoli a Napoli. Musica e musicologia senza confini. Contributi sul patrimonio musicale italiano presenti alla IAML Annual Conference (Napoli, 20-25 luglio 2008)
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2014
pagine: XXII-364
La figura e l'opera di Giuseppe Giordani. Atti del Convegno internazionale (Fermo, 3-5 ottobre 2008)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: LIM
anno edizione: 2013
pagine: XIV-641
Il giovane Mendelssohn. Atti del Convegno internazionale di studi (Perugia, 4-5 dicembre 2009)
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2016
pagine: XV-248
L'insegnamento dei conservatori, la composizione e la vita musicale nell'Europa dell'Ottocento. Atti del Convegno Internazionale di studi di Milano (Milano, 2008)
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2012
pagine: XXIV-673
Storia e fonti della «Marion Delorme» di Ponchielli
Francesco Bissoli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2012
pagine: 256
"Il ritrovamento di una settantina di lettere, inviate da Ponchielli al poeta Golisciani, consente da un lato di gettare nuova luce sugli ultimi anni di vita del compositore cremonese, dall'altro di ripercorrere il lungo travaglio creativo che accompagnò la creazione di "Marion Delorme" e che non si concluse dopo la prima scaligera (17 marzo 1885), come dimostra la comparazione con il libretto del successivo allestimento bresciano (9 agosto). La partitura con la quale Ponchielli torna a confrontarsi con la drammaturgia di Hugo, dopo "La Gioconda", si fa apprezzare sotto diversi aspetti: colpisce per come supera i limiti del genere, restituendo in maniera esemplare l'ambivalenza della fonte, dove tragedia e commedia s'intrecciano; bisogna poi riconoscere che, attraverso i rimaneggiamenti della prima versione, raggiunge l'obiettivo della concisione drammatica che il teatro del cremonese sino ad allora aveva sempre mancato; infine s'intuisce che segna una tappa decisiva nella messa a punto di un nuovo stile italiano."