Lindau: Piccolo karma
Omeyotl. Diario messicano
Carlo Coccioli
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2021
pagine: 292
Il Messico patinato dei dépliant, del folklore normalizzato a uso dei turisti e del kitsch merceologico: niente è più lontano dal Messico di Carlo Coccioli. Per un debito di verità e di gratitudine, lo scrittore ha raccolto in questo libro i preziosi elzeviri scritti nei secondi anni ’50 per vari quotidiani italiani, componendo uno speciale vademecum per una conoscenza autentica e profonda, «affrancata dal tempo», di quel paese, sua seconda patria, che replica infinitamente la natura duale-ossimorica di Omeyotl, il principio divino azteco a un tempo maschile e femminile cui ancora s’informa ogni aspetto dell’ethos messicano. Qui i celebrati machos sono lacrimosi e molli, mentre le donne, asciutte e spesso eroiche, hanno dignità e forza di carattere; qui la brutalità si coniuga con la cerimoniosità, l’umiltà con l’arroganza, l’ignoranza con la pomposità, l’onestà con la corruzione, il silenzio coi clamori della fiesta; persino la morte è bella e, in forma di giocattolo o di dolcetto, rallegra grandi e piccini. E ovunque, in ogni gesto, si percepisce l’alitare di quella dimensione arcana in cui si stratificano e si intrecciano amorosamente, senza mai fondersi veramente nel melting pot della più vasta popolazione meticcia del mondo, spiritualità antiche e nuove, intrinsecamente diverse e teoricamente dissonanti.
Manuel il messicano
Carlo Coccioli
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2021
pagine: 416
La Passione e molte altre passioni sono il motore di questo romanzo che si sviluppa attorno alla figura del giovane Manuel, crocefisso un Venerdì Santo nel villaggio di Tlaltenalco per impersonare Gesù Cristo, secondo un antico rituale che contamina religiosità azteca e ispano-cattolica, e per espiare, secondo la sentenza del pueblo, un delitto mai commesso. Oppure, chissà? «Ninguna cosa es segura», nessuna cosa è certa. Qui tutto è incerto, ambiguo, enigmatico, a partire dalla colpa di Manuel, il tentato (o riuscito) stupro di una ragazza. E la potente pulsione sensuale che pervade la vicenda non si sottrae alla regola: nel mondo di Manuel, così tenacemente arcaico e fieramente macho, l’attrazione omoerotica serpeggia segreta tra gli uomini e talvolta prorompe violenta, facendosi giustizia privata, resa dei conti, con una lunga scia di sangue. Non diversamente dalle vittime, però, persino gli autori di crimini cruenti sono spesso avvolti da un’aura di innocenza, di incolpevole passività – come fossero burattini manovrati da una congerie di dei e demoni in zuffa tra loro, alla maniera messicana – e alcuni rifulgono di commovente bellezza. Come l’indimenticabile protagonista.
Rapato a zero
Carlo Coccioli
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2021
pagine: 240
"Rapato a zero" raccoglie una cinquantina di elzeviri pubblicati in terza pagina dal quotidiano «La Nazione» di Firenze agli inizi degli anni ’80. Scritti di getto e dettati per telefono dal Messico il giovedì mattina, conservano la scalpitante, affettuosa vivacità originaria e l’irriverenza caratteristica dello scrittore toscano, travagliato cittadino del mondo, insofferente di ogni diktat. Coccioli fustiga ridendo, con fondamentale bonomia, feticci culturali, vizi e vezzi di chiunque, compreso sé stesso. Qualunque sia l’argomento o lo spunto di un articolo – l’underground, i gatti, i Bronzi di Riace, gli Hare Krishna, Dio, l’amore, l’anima, gli alcolisti –, lo scrittore non parla mai dall’alto di un pulpito, ma, quasi a braccio, dal piano basso della realtà quotidiana, in mezzo al traffico delle presenze materiali e spirituali della sua vita. Rapato a zero è una sequenza di brevi cicloni narrativi che dissolvendosi in una coda di persistenti armonici deposita nelle nostre mani uno smagliante galateo morale e intellettuale.
Documento 127. Ho incontrato il Dio di Israele
Carlo Coccioli
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2020
pagine: 376
Il 17 novembre 1967, nella casa di Città del Messico in cui vive da quindici anni, Carlo Coccioli inizia a scrivere un «libro-altra-cosa», come lo definisce lui stesso, un’opera diversa e molto lontana da tutte le altre: «Il [libro] più importante di tutti, il più aspro, il più consolante: il mio solo libro necessario». Documento 127 è un’autobiografia, è un saggio, è il resoconto di una ricerca spirituale, è l’esegesi di un mondo molto caro a Coccioli e centrale nel suo percorso: quello dell’ebraismo. Coccioli ha una conoscenza vastissima della religione e della cultura ebraica, che gli permette di sondare nel profondo la condizione di quel popolo da cui una parte della sua famiglia discende. «Il giudaismo è in primo luogo un destino» e poi «una vocazione», ma essere ebrei per Coccioli significa anche convivere con la dimensione dell’esilio e dell’attesa, in particolare quella del Messia.