Luglio (Trieste): Quaderno Palcoscenico triestino
Eden Tabarin. Grande teatro di varietà Trieste
Edda Vidiz, Tullio Esopi
Libro
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2011
pagine: 130
In questo primo Quaderno si è voluto presentare uno dei generi più amati dal pubblico triestino: l'operetta. Precisamente Eden Tabarin, una vera operetta "autoctona" sulle vicende di un gruppo di personaggi gravitanti nell'ambiente del Grande Teatro di Varietà Eden di Trieste in tre differenti momenti della storia triestina: l'austro-ungarico, della Grande Guerra e della Redenzione.
La locanda de l'Omo Selvatico
Edda Vidiz
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2011
pagine: 136
"La Locanda de l'Omo Selvatico" è ambientata dall'autrice alla fine del '700, momento in cui la vecchia classe gentilizia triestina s'esprime ancora in ladino, mentre in porto facchini ed artigiani hanno già adottato la lingua franca veneziana, già peraltro "condita" da numerosi neologismi derivanti dal cosmopolita ambiente marinaro e che l'autrice, sulla base di ricerche, ha redatto in una parlata presumibilmente d'epoca.
Marco Ranfo. De Ramphis et suis sequacibus banitis
Edda Vidiz, Renzo Arcon
Libro
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2011
pagine: 142
In questo Quaderno si presenta l'oscura tragedia della casata dei Ranfi, avvenuta a Trieste nell'anno 1313, sia nella prima versione prettamente dedicata al "processo" che nella nuova versione inedita, che gli autori hanno riveduta e arricchita di nuovi personaggi e liriche, tanto da poter essere ritenuta un musical. Inserito all'interno di una visione delle vicende tergestine che partono dalla fine del XIII secolo sino al 1382, questo lavoro propone di gustare uno spettacolo coinvolgente, frutto della creatività costruita su solide basi culturali.
La grande storia. Della dedizione di Trieste al Luca Leopoldo d'Austria
Edda Vidiz, Renzo Arcon
Libro
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2011
pagine: 110
Edda Vidiz e Renzo Arcon ricostruendo, il più fedelmente possibile, la situazione politico-sociale della Trieste del 1382, presentano un libero Comune medievale con le sue certezze, i suoi dubbi e i suoi affetti in un momento di svolta della storia della città, in quell'anno che vide Trieste darsi in dedizione al duca d'Austria. Argomento, questo, assai dibattuto dalla storiografia locale che vi lesse l'inizio delle fortune dell'emporio ottocentesco o, all'opposto, il primo atto di un'usurpazione durata secoli e conclusasi con la fine della prima Guerra Mondiale.