Luni Editrice: Medievalia
Viaggi e visioni di re, sufi e profeti. Volume Vol. 1
Carlo Saccone
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 368
A lungo l'area delle lettere romanze e quella delle lettere arabo-persiane sono sembrate ai più estranee l'una all'altra, nonostante gli audaci, pionieristici studi di un Alois R. Nykl, di un Italo Pizzi, di un Miguel Asín Palacios. Oggi questo filone di ricerca sta ritornando in primo piano. Si scopre che temi quali il "viaggio visionario" o quello dell'“amore angelicato" affascinarono Dante quanto Ibn 'Arabi, Sanā’i o ‘Attār, Cino da Pistoia e Cavalcanti quanto Hāfez o molti altri “stilnovisti” persiani, arabi e turchi. "Viaggi e visioni di re, sufi, profeti. Storia tematica della letteratura persiana classica", volume primo, si propone di affrontare uno di questi grandi temi che attraversano la sensibilità poetica e religiosa dell'ecumene arabo-latina. Oggi appare sempre più evidente che l'anima arabo-islamica e l'anima latino-cristiana non formarono nel Medioevo due entità incomunicanti, ma attinsero in larga parte a fonti comuni (l'eredità biblica ed ellenistica, l'insegnamento di Avicenna e Averroè), a miti comuni (l'impero universale di Alessandro) e, soprattutto, sognarono a occhi aperti il medesimo viaggio al cielo leggendo nei piani della cripta cosmica la medesima arcana "Scala del Paradiso".
Canzoni di crociata
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 400
Le Canzoni di crociata francesi e provenzali qui raccolte, ci offrono una testimonianza viva e appassionata degli ideali e delle speranze, ma anche delle delusioni, delle angosce e dei timori che si agitavano dall’XI al XV secolo nell'opinione pubblica europea. Papi, vescovi e predicatori itineranti e numerosi poeti dei secoli XII e XIII intervennero nella propaganda a favore delle Crociate o negli accesi dibattiti che suscitarono le loro alterne vicende, giustificate, incoraggiate e criticate da movimenti d’opinione e correnti informative di notevole estensione e incidenza all’interno del perimetro ideologico, religioso, psicologico, culturale della societas christiana. Al centro di tutta questa produzione campeggia il profilo al tempo stesso terrestre e celeste della città di Gerusalemme, sospesa fra realtà e irrealtà, mito e storia. La città dove Cristo patì il supplizio e fu sepolto rappresenta per ogni cristiano, come immaginosamente proclama uno dei testi qui tradotti, un prezioso specchio da sottrarre agli infedeli prima che nelle loro mani esso si riduca in frantumi. I rovesci stessi ai quali i crociati andavano periodicamente incontro, erano spiegati con la scusa peccatis exigentibus hominum e costituivano punizioni e prove volute dall’Altissimo, per riportare sulla diritta via coloro che si dichiaravano suoi seguaci, ma di fatto subivano i richiami profani e terreni, impedendo di asportare il male dal mondo e di stabilire un idoneo e proficuo collegamento fra nazioni, istituzioni e compagini diverse, disposte e intenzionate a rifondarsi e svilupparsi con ideali e programmi nuovi.
Tristano Riccardiano
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 480
L’anonimo Tristano Riccardiano è la traduzione più antica (fine ’200) del Tristan en prose in Italia. Il romanzo toscano ci presenta, in uno stile conciso e di rara efficacia narrativa, le vicende più antiche della biografia di Tristano, dalla sua nascita fino al matrimonio con Isotta dalle Bianche Mani, seguiti dalle avventure nel Darnantes, culminanti nella liberazione di re Artù. Al centro della storia rimane naturalmente il suo ‘folle amore’ per Isotta la Bionda, nato dopo aver bevuto il fatale filtro. Anche se la passione peccaminosa si abbatte con tutta la violenza di un sortilegio invincibile, il traduttore insiste sulle gioie e sui piaceri degli amanti, goduti sulla nave, nella camera della regina e nel rifugio isolato nella foresta. Tutta una serie di agguati degli invidiosi alla corte di Tintoil è contrastata grazie all’astuzia della coppia clandestina. Molto spazio hanno le imprese epico-cavalleresche dell’eroe, bandito dalla Cornovaglia da re Marco. Si qualifica come saggio “condottiero” e pacificatore nella guerra in Bretagna e finisce per conquistare un posto eminente nella societas arturiana nel reame di Logres. L’interesse così fortemente rivolto al percorso positivo del protagonista, che incarna la sintesi di fortitudo e sapientia, potrebbe essere spia delle attese dell’emergente classe comunale-borghese cui l’opera era destinata. Lontano dal Tristano sovversivo in conflitto con l’ordine sociale dei romanzi in versi (e di cui indubbiamente rimangono tracce nel Tristan en prose), il Tristano del manoscritto Riccardiano rappresenta piuttosto il modello di comportamento cavalleresco-cortese.
La tavola ritonda
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 608
"La tavola ritonda" (XIV sec.) è la più notevole rielaborazione in lingua italiana del Tristan en prose, combinato con ampie sezioni del Lancelot-Graal e della Mort Artu. È una biografia completa di Tristano (dalla nascita alla morte), inserita nella storia della nobile societas arturiana, che accoglie l’amante clandestino di Isotta per le sue alte virtù: prodezza, lealtà, cortesia, amore e carità. Lo spirito borghese dell’ignoto autore toscano si rivela nella lettura moralistica tipicamente comunale-cittadina della Tavola Rotonda, garante dell’ordine sociale e della pace, e nella connessione dei fatti d’arme di Tristano alla giustizia. La dialettica fra perfezione cavalleresca e colpa passionale dona alla trama il suo intramontabile fascino. L’eroe dalle mille maschere – musico-poeta, imbroglione, uomo selvaggio, folle – diventa il miglior cavaliere arturiano, prode e saggio, superiore a Lancillotto e (nel campo mondano) a Galaad. Il torneo di Loverzep segna la consacrazione definitiva di Tristano come il più grande dei cavalieri, e Isotta come la più bella delle donne. Il redattore indugia più volte sulla forza irresistibile del lovendrinc, che unisce gli amanti di Cornovaglia inscindibilmente nella vita, nella morte e nell’aldilà. Soppiantando la ragione e il libero arbitrio, è l’alibi che rende possibile l’esito cristiano della storia di questa coppia adultera. Fa da contrappeso Dinadano, il “Savio Disamorato”, che critica l’amore distruttivo di Tristano, impazzito e imbestialito per gelosia. È l’eroe della parola arguta e ingegnosa, le cui mordaci battute fanno ridere i personaggi, mentre il suo buonsenso, improntato alla “ragion di mercatura”, riconduce il lettore alla realtà.
Metafora feudale
Mario Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2024
Ai trovatori dobbiamo la creazione del primo modello culturale moderno della tradizione europea. Il linguaggio della canzone riecheggia i gesti e il simbolismo del feudalesimo (omaggio, servizio, lode), ma li scompagina e li trasfigura, inscrivendo la sottomissione del cavaliere nel rituale del corteggiamento. Questo volume ripercorre la scenografia che connota l’esperienza trobadorica – il vassallaggio amoroso, la lode, il segreto, l’occasione, la ricompensa – e insieme propone i ritratti di alcuni grandi poeti: Marcabru, Bernart de Ventadorn, Bertran de Born, Aimeric de Peguilhan. Centrali risultano, in questa costellazione, Marcabru, con i suoi caotici sirventesi, carichi di immagini apocalittiche e di furore, e Bertran de Born, che si muove nella tendenziale anarchia delle terre del Sud con baldanzoso spirito guerresco e con volontà di rapina. Due voci anomale, ma decisive per l’interpretazione: ci rivelano che il raffinato equilibrio della “fin’amor”, dove si mescolano emozione e artificio, grazia e ironia, più che un dato naturale della Provenza, più che il dono di una mitica mediterraneità, è una meravigliosa e fragile conquista della civiltà e del gusto.
L'alfabeto simbolico degli animali
Francesco Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2024
pagine: 288
Tutto questo mondo sensibile è come un libro scritto dalle mani di Dio, cioè creato dalla potenza divina, e le singole creature sono come figure, non inventate dall’arbitrio dell’uomo ma istituite dalla volontà di Dio per manifestare e indicare la sua invisibile sapienza»: così scriveva all’inizio del XII secolo Ugo di San Vittore, sintetizzando la concezione medioevale e cristiana del mondo sensibile come simbolo di realtà spirituali, come alfabeto spirituale. Gli animali sono fra queste lettere o figure che spetta agli uomini decifrare: anzi sono forse le più cariche di senso e le più misteriose, quelle che – come affermava lo pseudo Dionigi Areopagita – ci iniziano alle più alte rivelazioni divine. Non sorprende perciò la straordinaria diffusione delle raffigurazioni animali in tutte le espressioni artistiche del medioevo: scultura, pittura, letteratura… A questa sacra zoologia era anche dedicato un genere specifico: quello dei “bestiari”, in cui i racconti naturalistici, spesso di carattere fantastico, erano seguiti da interpretazioni allegoriche. Nei bestiari gli animali sfilano davanti a noi in un simbolico corteo svelandoci il loro significato segreto. Il presente saggio è diviso in due parti: la prima illustra i presupposti teorici del bestiario, ricostruendone la “teologia” attraverso le dottrine ermeneutiche dei pensatori cristiani. Nella seconda parte il lettore viene trasportato in un viaggio affascinante attraverso alcuni dei più significativi emblemi animali della tarda antichità e del medioevo, indagandone i significati e le trasformazioni. Incontriamo così la vipera parricida e matricida, il Libro dei mostri, la colomba argentata, i “bestiari divini” di sant’Antonio e di Cecco d’Ascoli – fino a giungere alla zoologia erotica del Bestiario d’amore di Richard de Fournival e di Giacomo da Lentini e al grande mito di Laura-fenice sviluppato da Petrarca nel Canzoniere.