LuoghInteriori: La coda dell'occhio

"E di questo soltanto ora ti prego, di diventarti estraneo com’è estraneo un pedone che appare sull’asfalto per tornare nel niente della folla: insegnami la disperata gioia di tradire chi ci ama."

"Voglio ricordare i suoi capelli rossi il suo fragile dare per avere la fame di possedere vite, quando restava attenta e sgomenta di se stessa dura come pietra come pietra da scagliare in sua difesa"

"Farò che il mio passo sia lieve nel calpestare l’erba. Mi impegno a rispettarne il silenzio attenuando il ritmo del respiro, ma cosa so io delle ragioni dell’erba? Lieve o non lieve il mio passo pesa."

«Staglieno Arriva fioca la luce della Lanterna sul dolore di pietra, nobile, ancorato al mare senza corpo e senza silenzio. E dormono, lungo le coste fragili fragili vite...»

Tepore ruvido ancora non svezzato, di giorni foschi carezza gentile, riscuote l’era digitale in atto inconscia del potere delle rose. Non son mie deduzioni faticose, scuse scarse di fango – solo un soffio che lenisce questa mia spina nel fianco.

"Pellegrino in una terra ostile, Vado cercando fiori nel deserto: Prima o poi troverò la valle Dove gli iris fioriscono alla pioggia, E mi sdraierò, ebbro d’azzurro, Pregando che la morte accorra presto A cogliere il mio fiore di poesia."

L’Escapismo è atto rivoluzionario e sublimante, mobilitazione interna che mira ad abbattere il muro di un vivere insostenibile, sia questo oggettivo o soggettivo, evocando l’Utopia. Il Manifesto Letterario

Non faccio che pregare da sola – in silenzio mi vedi austera – sofisticata io mi affretto e t’impasto il conforto.

Mentre cammino guardo in cielo, confidando nell’azzurro al posto del grigio.

Che sia il cielo o il mare a sostenere i tuoi piedi non importa sarà stupendo vederti camminare.

Quando il pianto è un canto è una silloge poetica composta dalle recluse della Casa Circondariale di Capanne–Perugia e dai reclusi della Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto. La raccolta è frutto del progetto promosso dalla curatrice Francesca Gosti, che ha ideato un Corso di Scrittura Creativa nei due penitenziari, affiancata dall’Associazione “Nel Nome del Rispetto”. Gli autori dei vari componimenti si mettono a nudo e le loro parole sono musica che si libra nell’aria verso la libertà. La poesia può e deve “oltrapassare quel muro” per riscattare i sentimenti, le emozioni, le passioni e preparare l’animo al reintegro nella società. L’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali” ha aderito con entusiasmo finanziando questo progetto editoriale, che ha la finalità di raccogliere i fondi necessari per allestire una biblioteca all’interno delle due case di reclusione. La cultura è uno strumento fondamentale per attuare il principio di pari opportunità ed equità nel tessuto sociale, garantendo a ogni cittadino il legittimo spazio di espressione e condivisione.

"Ma poi, cos’è un libro? Un pezzo di carta sporco d’inchiostro, una banconota per comprare, un giro sull’otto volante dei sogni, un nastro di Moebius che, dopo il viaggio, ti riporta all’acqua sporca del porto."