Marsilio Arte: Lo stato dell'arte
L'arte prima dell'arte
Philippe Descola
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 80
Solo una minuscola isola nell’oceano di raffigurazioni che l’uomo ha realizzato nei millenni può definirsi arte nel senso che oggi attribuiamo al termine. In questa indagine, a cavallo tra antropologia, archeologia e storia, Philippe Descola rivoluziona il nostro modo di guardare all’arte. Non identifica stili o correnti; non studia le circostanze filosofiche, sociali o economiche, le motivazioni estetiche o psicologiche alla base della figurazione, ma compone un inventario delle varie forme di «incarnazione» con cui gli esseri umani hanno rappresentato e rappresentano il sovrasensibile. Alcune di esse mettono radicalmente in discussione le nostre abituali categorie di pensiero, in particolare l’opposizione tra natura e cultura su cui si è costruita la moderna concezione del mondo. Non rappresentano l’incarnazione del Dio monoteista ma quella degli spiriti, delle divinità plurali e intermedie che interagiscono connettendo, e spesso confondendo, l’umano e il non umano. L’antropologo francese commenta tali forme muovendosi tra secoli, continenti e popolazioni, dall’Amazzonia alla Siberia, dall’Himalaya all’Australia. Questo viaggio attraverso le manifestazioni del sovrasensibile rappresentate dall’«arte prima dell’arte» si conclude alle soglie del contemporaneo. Di quale invisibile le creazioni più originali di oggi sono l’incarnazione? E in che modo l’arte può aiutarci ad affrontare la questione dell’Antropocene?
Controfigura. L'artista e il suo doppio
Rachel Cusk
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2023
pagine: 80
«Creando un oggetto destinato a durare, l’artista si assume una responsabilità nei confronti di chi lo guarda, oggi e nel futuro.» Indagando sui temi della creazione artistica e del suo rapporto con il genere e la marginalità, Rachel Cusk riflette su cosa vedono e provano coloro che sono ai margini del processo creativo, come le donne o gli artisti neri, o chi resta «dietro lo specchio». Adottando la potente metafora del doppio che si riflette e riflette su se stesso, la scrittrice ci invita a un dialogo profondo con i pensieri più intimi e la difficoltà di comunicarli, conducendoci in un mondo «a testa in giù, visto a testa in giù o vissuto a testa in giù» per scoprire come l’arte può contribuire a creare e perpetuare questo capovolgimento, ma anche a dire la verità su di esso. Molto vicina all’esperienza artistica è anche la forma più pervasiva della creazione, che si realizza in ciò che il narratore chiama «portare le cose all’esistenza permanente». Poiché ogni atto artistico è una dichiarazione pubblica sul mondo che verrà, ogni domanda che ne chiarisca il senso può aiutarci a definire il nostro futuro, perché ci interroga sulla geometria dei rapporti umani nell’universo che vogliamo costruire.