Marsilio: Letteratura universale. Mille gru
Diario di Murasaki Shikibu. Murasaki Shikibu nikki
Murasaki Shikibu
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 126
Il "Murasaki Shikibu nikki" (Il diario di Murasaki Shikibu), una delle opere più rappresentative della diaristica femminile dell'XI secolo, descrive l'esperienza dell'autrice come dama articolandosi in due sezioni principali: la prima dedica grande attenzione ai preparativi e agli interminabili festeggiamenti per la nascita del Principe Atsuhira, il futuro erede al trono; la seconda, più frammentaria, propone, invece, descrizioni delle qualità fisiche, dei pregi e dei difetti caratteriali delle donne al servizio dell'imperatrice Shoshi. La vita di corte, scandita da cerimonie fastose e da una ricerca quasi ossessiva della perfezione estetica, viene presentata al lettore attraverso aneddoti memorabili, rievocati da chi scrive con distaccato spirito critico o con grande partecipazione emotiva, senza mai perdere di vista lo scopo di celebrare la gloria di Fujiwara no Michinaga e dei suoi degni discendenti.
La lanterna delle peonie. Storia di fantasmi
Encho San'yutei
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 291
A San'yutei Enchó (1839-1900), uno dei declamatori più rappresentativi del Novecento giapponese, si devono famose storie umoristiche e di fantasmi, alcune originali e altre elaborate partendo da antiche leggende giapponesi e cinesi. Sulle orme del padre, comincia a calcare la scena fin dai sei anni sperimentando diverse modalità e generi di narrazione teatrale. Negli ultimi anni della carriera si dedica ad adattamenti di trame occidentali firmando testi come "Meijin kurabe. Nishiki no maiginu" ("Maestri a confronto. Il vestito da ballo di seta", 1894), che deriva da "La Tosca di Victorien Sardou", a lui raccontata dal giornalista e scrittore di teatro Fukuchi Ochi, e per un caso elaborata prima di Tosca di Puccini, con il quale non ci furono mai contatti.
Kojiki. Un racconto di antichi eventi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2006
pagine: 171
Il Kojiki prende forma negli ambienti della corte dinastica giapponese tra il finire del VII secolo e l'inizio dell'VIII. In quei decenni fondamentali nella storia del Giappone la centralizzazione del potere politico si accompagna a cruciali cambiamenti nella cultura dominante. Il modello della civiltà cinese tende a diventare egemone in tutti i campi del sapere e a imbrigliare nei propri canoni stilistici anche la lingua scritta ufficiale. Il Kojiki (letteralmente "vecchie cose scritte") si discosta da questa tendenza omologatrice anche perché la sua scrittura nasce dall'oralità. L'opera dà infatti verosimilmente asilo alla recitazione, forse mnemonica, fatta da Are a Yasumaro che la redige, della revisione di documenti obsoleti "restaurati" su progetto del sovrano Tenmu. Il risultato è un testo in cui troviamo, in germe o già in fiore, forme e contenuti che hanno ispirato molta arte, in primo luogo letteraria, dell'arcipelago. Ed è anche la più antica documentazione esistente della cultura giapponese, una miniera dalla quale hanno attinto informazioni filologi, storiografi antropologi, filosofi, teologi, politici.
La belva nell'ombra
Edogawa Ranpo
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2002
pagine: 167
Lo scrittore Samukawa s'improvvisa detective quando conosce una donna affascinante, Shizuko, che gli confida di essere perseguitata da un innamorato respinto che la terrorizza minacciando di uccidere lei e suo marito. Lo scrittore si trova così implicato in una storia misteriosa dove l'identità del colpevole appare sempre più sfuggente. Quando la ricerca dell'assassino del marito sembra non approdare più a nulla, un piccolo particolare, il bottoncino di un guanto, fa capire a Samukawa che tutto il castello delle sue deduzioni è fondato su un errore e che il colpevole è più vicino di quanto egli avesse immaginato.
Racconti di pioggia e di luna
Akinari Ueda
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 210
Nove storie di fantasmi nelle quali Ueda Akinari (1734-1809) riprende spunti cinesi e motivi del folclore, del romanzo e del teatro giapponesi, rielaborandoli in situazioni originali. Ma questi elementi sono solo parte dell'intuizione poetica e della capacità dell'autore di trasformare le sue sue storie in racconti dove il ricorso al soprannaturale è soprattutto in funzione estetica, la paura è mitigata dalla poesia, e quando "cantano i fagiani e combattono i draghi" il brivido dell'orrore si accompagna all'emozione della bellezza.
Storia di un tagliabambù
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1998
pagine: 101
"L'antenato è il primo ad apparire di tutti i 'monogatari'", così Murasaki Shikibu (XI secolo) consacra "Storia di un tagliabambù", testo risalente al 909 ca. Il termine 'monogatari' caratterizza una prosa, spesso inframmezzata da componimenti poetici, che si identifica con la grande pagina letterararia di epoca Heian (794-1185). "Storia di un tagliabambù" è il primo 'monogatari' perché l'anonimo autore racconta in modo nuovo una storia presa dalla tradizione orale, dandole una struttura narrativa che rimarrà nei secoli. L'estensore del testo è senza dubbio da identificare in un intellettuale, buon conoscitore della lingua cinese e così vicino all'ambiente di corte da permettersi di adombrare personaggi realmente esistiti.
Racconti fantastici
Ryunosuke Akutagawa
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1995
pagine: 132
Otto racconti fantastici scritti tra il 1916 e il 1924, otto storie attraversate da una potente vena onirica, da una creatività che si sottrae alle limitazioni del realismo per spaziare nel territorio della libera immaginazione. Si rivisitano leggende, si narrano fiabe, si intessono trame dal sapore surreale in una comune ispirazione fantastica.
Racconti della pioggia di primavera
Akinari Ueda
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 228
Scritto nel 1808, Harusame monogatari (Racconti della pioggia di primavera) è composto di dieci racconti che spaziano dalla riproposta di eventi storici, rivissuti alla luce di un'immaginazione che accetta il fantastico e il soprannaturale come parte integrante dell'esperienza umana, a brani satirici e umoristici, a libere elaborazioni di fatti di cronaca, leggende e tradizioni. Allo stesso tempo esso si presenta come il manifesto della filosofia di vita dell'autore, rivelando il suo rifiuto di ogni forma di ipocrisia e di arrivismo, il suo gusto per la polemica, la simpatia verso personaggi ribelli ed emarginati nei quali visibilmente si identificava.
I racconti di Ise
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 176
Lo "Ise monogatari" ("I racconti di Ise") è una delle opere più conosciute e apprezzate della produzione letteraria del periodo Heian (794-1185). Nella versione ritenuta dagli studiosi più rappresentativa, si presenta come una raccolta di 125 brevi aneddoti (dan) incentrati sulla descrizione di momenti particolarmente salienti delle avventure amorose di un anonimo nobile di corte. Tradizionalmente interpretata come una biografia romanzata di Ariwara no Narihira (825-880), non rappresenta però solo un raffinato e ben congegnato canzoniere d'amore dell'antico Giappone. L'importanza e la popolarità dell'opera risiedono anche nella sua capacità di esprimere i dettami del codice estetico del f?ry?, termine di origine cinese usato in Giappone per alludere all'aristocratica eleganza che infonde le esistenze dei protagonisti dei monogatari. Dopo il "Genji monogatari" (La storia di Genji, XI secolo), è di certo l'opera di letteratura classica che presenta il maggior numero di traduzioni in giapponese moderno e in lingue occidentali, di riduzioni in manga e di studi critici.
Il futon
Katai Tayama
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2015
pagine: 131
Primo lavoro rappresentativo della corrente naturalista in Giappone, il romanzo Futon (1907) di Tayama Katai destò scalpore per la crudezza e il realismo con cui veniva presentata la vita interiore del protagonista, alter ego dichiarato dello stesso autore. Una confessione senza veli del suo rapporto d'amore con la giovane studentessa che a lui, letterato e maestro, era stata affidata e che assurge a emblema di un amore diverso, moderno, opposto alle convenzioni sociali tradizionali. I lettori contemporanei interpretarono le vicende del protagonista Takenaka Tokio come una fedele rappresentazione della sua vita intima. Nel misurare la distanza tra autore e opera letteraria, fu esaltato il coraggio di una confessione aperta e l'audacia di cui lo scrittore era stato capace per realizzare una descrizione autentica di sé.
Ore d'ozio. Tsurezuregusa
Kenko Yoshida
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 200
Opera più famosa della letteratura classica medievale, scritta intorno al 1330, lo "Tsurezuregusa" ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all'estero, dove è stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. In virtù del suo stile raffinato e del suo particolare genere è infatti oggi letto in tutte le scuole del Giappone come esempio più significativo della tradizione classica. All'interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. Riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilità dell'autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. Estraniatosi dalle accese dinamiche di Corte, l'autore fa dell'immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realtà circostante: il passato mondano, la società, ma anche la posizione dell'uomo nell'universo, l'essenza stessa della vita. Il "beato ozio" diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche "quisquilie", ineguagliabili nella loro semplicità e bellezza.
Lampi
Fumiko Hayashi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 226
Scritto nel 1936, Inazuma (Lampi) segna una tappa fondamentale nell'evoluzione artistica di Hayashi Fumiko, il passaggio da una scrittura più strettamente avvinta all'esperienza personale a una narrativa che vuole essere oggettiva. Una scelta non solo stilistica, ma che tocca nodi profondi e complessi come il rapporto fra gender, genere sessuale, e genre, genere letterario. Al centro del romanzo Kiyoko, il prototipo della giovane donna ribelle, concentrata nella ricerca testarda della propria indipendenza e pur tuttavia piena di contraddizioni nel suo rifiuto di piegarsi all'etica tradizionale che vuole una donna moglie e madre. La sua diversità è scritta nel corpo, nel labbro leporino, la cui cicatrice deturpa un volto altrimenti perfetto; la sua ricerca di una vita diversa, lontana dalla famiglia d'origine e dai modelli di femminilità interpretati dalle sorelle, è problematica, e il suo stesso rifiuto del matrimonio non è rifiuto dell'istituzione, quanto delle pressioni sociali e familiari dalle quali come donna si vede costretta. Romanzo dell'ambiguità, Inazuma si conclude senza dare al lettore alcuna certezza. Kiyoko decide di riprendere gli studi e di trovare un lavoro che le consenta di vivere con dignità, non rifiuta il matrimonio in sé, quanto la realtà familiare nella quale è cresciuta, un rapporto di coppia come quelli che ha visto vivere dalle sorelle. Ma rimane il dubbio che la possibilità di un amore differente le sia precluso dal suo handicap.