Milieu: Banditi senza tempo
Milanesi brava gente. Storie di nera a Milano (1946-1975)
Matteo Liuzzi, Tommaso Bertelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2025
pagine: 200
Casi irrisolvibili, classici della rapina, maghi della tru ffa e misteri della politica: 10 storie che raccontano una Milano che, oggi, sembra non sia neppure esistita, popolata da vittime innocenti, criminali senza scrupoli, poliziotti senza pistola e sognatori pronti a morire, pur di difendere i loro principi. Sullo sfondo, l’Italia del dopoguerra, del boom economico e dei cambiamenti radicali degli anni 70, in cui le case sono soprattutto di ringhiera, le telefonate anonime partono dalle cabine e le indagini si conducono nelle osterie. Questo libro nasce, in edizione Speciale, per il decimo anniversario di Radiografia Nera, il programma true crime di Radio Popolare,e raccoglie le storie che, per Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli, non ci si stanca mai di leggere.
La banda dovunque. La storia di Ugo Ciappina e dei primi gangster di Milano
Nicola Erba
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2023
pagine: 188
Italia 1949. Bande di rapinatori imperversano per buona parte della penisola. Una sola si distingue dalle altre. È la prima banda di gangster in grado di attuare rapine fulminee spostandosi da Milano in varie località d’Italia. Il loro stile ricorda il milieu francese. È la Banda Dovunque. Unica nel suo genere, la Banda è composta da diversi rapinatori professionisti fra cui il veterano Joe Zanotti e l’ex emigrante in Francia Giuseppe Seno, l’ambiguo ex fascista Alfredo Torta, l’ex studente di filosofia e partigiano, Ettore Bogni e un Ugo Ciappina ventenne agli esordi nella sua carriera di Rapinatore del Secolo, senza dimenticare le numerose donne con ruoli organizzativi. La banda è detta Dovunque per i suoi colpi effettuati in più parti del nord Italia: Milano, Imola e Bologna fra il 1948 e il 1949; è una delle prime a muoversi rapidamente con automobili veloci, come la Lancia Aprilia. Una Lancia viene rubata a Napoli da uno dei componenti della banda, Mario il napoletano, all’attore Eduardo De Filippo. I componenti furono tutti catturati alla fine del 1949. Si scopre che Ugo Ciappina ed Ettore Bogni avevano consegnato parte del bottino a un fantomatico rivoluzionario comunista armeno, Calust Megherian, che aveva promesso di donarli al Pci. La vicenda sfiora anche un giovane militante proveniente da una facoltosa famiglia di industriali, Giangiacomo Feltrinelli, e il futuro faccendiere più famoso d’Italia, Licio Gelli. Per la prima volta viene ricostruita la vicenda di un gruppo di uomini e donne pionieri del gangsterismo italiano.
Kociss. Passione e morte dell'ultimo bandito veneziano
Giovanni Dell'Olivo, Roberto Bianchin
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2023
pagine: 176
La storia di un bandito che è diventato un mito: la vita del leggendario Silvano Maistrello, soprannominato Kociss, per via della somiglianza con il capo indiano reso celebre dal cinema. Un racconto che si sviluppa in una duplice veste: in un libro dello scrittore e giornalista Roberto Bianchin, inviato di “Repubblica”, e attraverso le parole e la musica del cantautore Giovanni Dell'Olivo, che ne ha fatto un'opera di teatro-canzone da cui è tratto il cd musicale. "Vite come quella di Kociss, per quanto raramente, finiscono più facilmente nella leggenda che nella storia. In genere se ne occupa la cronaca, quella nera o quella sociale, per imprimervi stigmi patetici, grotteschi o criminali. Quanto alla storia, di solito le macina indifferente, vite di scarto, numeri vuoti. La leggenda, per queste vite, è di per sé una via di fuga, di riscatto dall'oblio e dalla desolazione della marginalità, uno strumento per restituire alla vita una consistenza, una verità. Si tratta forse dell'ultima leggenda prodotta in assoluto da una città che nella sua storia ne ha create moltissime e che infatti è stata definita "la Shakespeare delle città" per la sua capacità (che corrisponde al suo destino) di vivere costantemente, con arte e naturalezza, al confine tra dramma, tragedia e commedia." (Gianfranco Bettin).
Sul fondo di Black's Creek
Sam Millar
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2022
pagine: 268
Sam Millar torna con la sua opera letteraria più acclamata. Un giovane ragazzo si lascia annegare in un lago nello stato di New York. Il quattordicenne Tommy e i suoi due amici sono sicuri di sapere chi lo ha spinto a togliersi la vita: anche il padre del ragazzo è convinto e fa pressioni sullo sceriffo locale – che è il padre di Tommy – affinché proceda con degli arresti. Ma non ci sono prove sufficienti e i ragazzi decidono di farsi giustizia da soli. Dopo le storie rivoluzionarie e noir ambientate a Belfast, il maestro del crime irlandese sposta il centro della sua narrazione per la prima volta nei sobborghi americani, quelli più irrequieti, ai margini di New York, una realtà che ha conosciuto da vicino durante i suoi anni statunitensi, quando era militante dell’Ira. Un piccolo paesino dove nessuno è innocente per un romanzo che riserva continue sorprese, fino alla fine, con uno sguardo tagliente e febbrile, mitigato da un umorismo dark. Una storia di potere e sopraffazione, di mistero e vendetta, nel cuore oscuro di una piccola comunità di provincia.
Bravi fioi. Storie di vita e malavita veneziana
Maurizio Dianese
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 280
È tutto vero. I luoghi, i personaggi, gli episodi narrati in “Bravi fioi” sono reali. E ogni riferimento a persone esistite o esistenti è da considerarsi voluto e non frutto di una pura coincidenza. Maurizio Dianese, lo storico cronista della malavita nel Nordest, mescolando cronaca, inchiesta e narrazione pura offre un nuovo grande affresco delle più affascinanti e in gran parte inedite storie criminali veneziane. È tutto vero soprattutto quando sembra tutto inventato. In “Bravi fioi” infatti troviamo una galleria di personaggi che sembrano usciti da una pellicola cinematografica, come il Conte che "regala" ai banditi veneziani il primo skimmer per la clonazione dei bancomat e delle carte di credito o il Principe, discendente di una delle 12 famiglie apostoliche che hanno fondato Venezia, che tra un bicchiere di whisky con Hemingway e una chiacchierata con i reali d'Inghilterra, si diverte a rubare quadri antichi nelle case patrizie sul Canal Grande. E poi carabinieri assassini e poliziotti che inventano pentiti fasulli, un delitto di mafia eccellente e un cancelliere corrotto che truffa addirittura Totò Riina. E, ancora, magistrati che aggiustano processi e ladri "onesti", rapinatori e truffatori, grandi giocatori di poker che in una "mano secca" vincono una galleria d'arte a Venezia o una vetreria a Murano. “Bravi fioi” racconta "in chiaro", ma come se fosse un romanzo, un'epopea di vita e malavita degli ultimi trent'anni. Il tutto sullo sfondo di una Venezia criminale vecchia e "artigianale" che, come documentano le cronache, sta ormai cedendo il passo a mafia, camorra e 'ndrangheta, che si contendono le spoglie della città più bella del mondo con le mafie cinesi, albanesi, nigeriane e i nuovi ladri in guanti bianchi.
Per essere Chiari
Antiniska Pozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 176
Dal carcere al ring, e ritorno: il pugile Mirko Chiari, dopo 104 match di boxe torna dietro le sbarre per insegnare pugilato ai detenuti. La storia della nascita del progetto Pugni Chiusi s’intreccia con le voci dei carcerati, e con la vicenda personale di un ragazzo che compie un movimento di andata e ritorno da dentro la società civile ai suoi margini: gli anni di delinquenza alla periferia di Milano, l’arresto e gli incontri fondamentali a San Vittore, la carriera sportiva e i combattimenti. La narrazione restituisce la complessità umana di una figura la cui redenzione occupa solo lo spazio che può occupare, accettando che continui ad esistere una parte di sé impossibile da addomesticare: nella ricerca di un gesto tecnico che sappia dialogare con la violenza, vanno in scena le vite di ex detenuti, maestri e allenatori, ergastolani, pugili, delle loro madri e dei loro padri. Fra le celle del carcere di Bollate e i ring delle palestre di provincia, con una Milano dei margini a fare da trampolino per qualche fuga in avanti, Per essere Chiari è un percorso narrativo che ibrida la verità col romanzo, nel tentativo di indagare cosa sia l’identità con gli strumenti dell’onestà e della poesia.
El Niño de Hollywood. Una storia personale della gang più pericolosa al mondo
Óscar Martínez, Juan José Martínez
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 320
Incentrato sulla vita di Miguel Ángel Tobar, El Niño de Hollywood ripercorre la storia della Mara Salvatrucha (MS13), la gang più pericolosa al mondo: dai suoi inizi in California, alle sue attuali incarnazioni in America Latina e nel mondo. La parabola esistenziale di el Niño è quella classica della vita criminale: un ragazzo povero senza prospettive, ingannato e reclutato da un criminale più anziano, che diventa assassino spietato e brutale. In cerca di vendetta per la morte del fratello, di el Niño inizia a uccidere i suoi ex sodali. Alla fine, dopo aver collaborato con lo Stato, cade vittima della sua stessa banda, assassinato da tre membri della Mara Salvatrucha mentre stava tornando a casa dopo aver registrato la nascita della figlia. Per anni i due fratelli Martínez, un giornalista e un antropologo, lo hanno incontrato e intervistato, fino a riprodurre in un affresco corale le connessioni tra la violenza delle bande negli Stati Uniti e in America centrale, dipingendo un vivido ritratto dall'interno. Le maras sono l'oggetto centrale di questo libro, che ne ripercorre l'evoluzione, le cause e gli effetti, a partire da una storia di vita personale, smontando molti stereotipi. Un testo che si è rapidamente imposto a livello internazionale come il libro di riferimento per comprendere il fenomeno delle bande latinoamericane, presenti ormai anche in Europa.
I leoni di marmo
Giuseppe Misso
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 320
Napoli, 1979. Michele Massa esce dopo aver scontato una condanna a Poggioreale e trova una realtà completamente diversa da quella che ha lasciato. La città è ora preda della camorra. Per difendere un suo amico commerciante, decide di sfidare i “nuovi padroni” di Napoli, entrando senza rendersene conto in un tunnel senza via di uscita. Sono gli anni del conflitto tra la Nuova Camorra Organizzata e gli oppositori di Cutolo. Massa, fedele al suo codice di rapinatore, sceglie una terza via, offrendo la propria vita pur di far rispettare quella degli altri: non “legge d’onore” ma onore che si fa legge. In un racconto dal ritmo serrato e coinvolgente, dove tutte le verità scomode sono messe a nudo, e il bene e il male “ufficiali” mostrano le loro inquietanti ambiguità, Michele imparerà a fidarsi del terrorista compagno d’ora d’aria molto di più che del giudice in udienza. Una “zona grigia” fatta di carceri-lager e processi truccati, fino al ruolo oscuro dei servizi segreti: nessuna prova gli sarà risparmiata. I Leoni di marmo cavalcati con la fresca e pulita fantasia dell’infanzia, per liberare la sua regina senza nome, vengono ancora cavalcati dall’uomo perché la sua regina, ora, ha un nome: “libertà”.
Milanesi brava gente. Storie di nera a Milano (1946-1975). Volume 2
Matteo Liuzzi, Tommaso Bertelli
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 220
Rapine geniali, omicidi violenti, banditi leggendari: dodici nuove storie per scoprire il lato buio di Milano, la sua parte più balorda e affascinante. Come il volume I, anche questo nuovo libro racconta la violenza, le regole non scritte della Mala, le storie d'amore sbagliate, momenti minimi che possono cambiare una vita intera. I protagonisti sono sempre loro: i balordi, persone che il dopoguerra, il boom e gli anni 70 hanno messo ai margini della società, ma che - nel mondo sotterraneo della criminalità - hanno trovato una seconda vita. E accanto a nuovi piccoli banditi e altri grandi nomi della Ligéra Milanese - Ezio Barbieri, Don Mimì e Carlo Pinto - tornano le leggende dimenticate di Milano e quegli uomini, come il Commissario Mario Nardone, che, leggenda, sono diventati. Una Milano più cupa, popolata da banditi e poliziotti che frequentano le stesse osterie, truffatori che danno del tu ai commissari, prostitute che si spengono lungo le strade, case di ringhiera con bagno sul ballatoio. Che però è sempre occupato. Nato dall'esperienza di Radiografia Nera, uno dei programmi di maggior successo degli ultimi anni di Radio Popolare, Milanesi brava gente vol. II raccoglie le storie più sciagurate e poetiche che Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli, da quattro anni, inseguono negli archivi e raccontano in onda.
Io sono un bandito. Da una conversazione con Rosella Simone
Pancrazio Chiruzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2019
pagine: 208
Criminale indipendente e pianificatore meticoloso, Pancrazio Chiruzzi è uno dei più noti rapinatori della storia recente. Secondo di tre fratelli, è nato a Bernalda, in provincia di Matera, il paese d'origine di Francis Ford Coppola. E la sua quotidianità, fin dall'arrivo a Torino agli inizi degli anni settanta, prenderà presto i contorni di un film, una vita condotta sul filo della illegalità, ideando e realizzando colpi milionari ai danni di banche e uffici postali, tutti con una caratteristica: senza spargimenti di sangue. Inizia l'attività criminale nel 1971: dopo qualche rapina e furto d'auto, assalta la sua prima banca. Da quel momento non si fermerà più, diventando uno dei nomi di spicco della malavita torinese, conosciuto con il soprannome di "solista del Kalashnikov" Da allora ha fatto rapine in Svizzera, Germania, Francia e Belgio. L'ex capo della squadra mobile di Torino, Sergio Molino, lo definisce così: «Non un rapinatore, ma il maestro dei rapinatori italiani. Chiruzzi ha fatto scuola». Oggi "Pan" racconta la sua vita di bandito, in collaborazione con la giornalista e scrittrice Rosella Simone. E la racconta come l'ha vissuta: senza compiacimenti. Ricorda le tappe della sua vita e del suo "lavoro" con un linguaggio ruvido e diretto, che a volte diventa delicato, quasi poetico, altre duro come una lama, dove la volgarità non ha spazio, e se diventa necessaria, la pronuncia quasi con pudore.
Italia nera
Franco Di Bella
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 325
Testo di riferimento sulla storia della malavita dal dopoguerra ai primi anni sessanta, "Italia nera" racconta in presa diretta "l'epoca d'oro" del crimine italiano, attraverso le gesta di personaggi leggendari che sono qui raccolte in forma definitiva dalla penna di uno dei più grandi cronisti di nera del nostro giornalismo, Franco Di Bella. Dalla Aprila nera di Ezio Barbieri alle fughe rocambolesche della banda Casaroli, dalla Banda Dovunque alla delinquenza di strada, passando per i misteri del caso Giuliano e le tute blu di via Osoppo, le cronache giornalistiche di Franco Di Bella sono uno spaccato indimenticabile di storia italiana, scritte con la precisione del giornalista e la passione del romanziere. Quando fare il reporter di nera era una forma popolare di letteratura e ci si confrontava con scrittori come Hemingway, Capote e Buzzati. Al pari delle grandi firme di quel giornalismo, Franco Di Bella è stato una figura di primissimo livello, in grado di influenzare i linguaggi (è stato lui a coniare il soprannome "solista del mitra" per Luciano Lutring) e di rivoluzionare il mondo della carta stampata (è stato il primo a dare importanza alla cronaca durante la sua direzione del "Corriere della Sera" dal 1977 al 1981). I suoi scritti e i suoi racconti sulla storia criminale, riproposti per la prima volta dopo diversi anni, rimangono tra i più importanti del genere, e a distanza di tempo riescono ancora a fotografare un'epoca, con una scrittura vivace, ironica e accattivante. Introduzione di Antonio Di Bella e Paolo Maggioni.
La mia cattiva strada. Memorie di un rapinatore
Marcello Ghiringhelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 229
"La mia storia si conclude con il mio ultimo trasferimento al carcere delle Nuove di Torino, da dove vengo scarcerato il 25 aprile 1981. Venti giorni dopo entro nelle Brigate Rosse come rivoluzionario a tempo pieno... Ma questa è un'altra storia." Termina con questo finale aperto l'avventuroso memoir di Marcello Ghiringhelli, 77 anni, rapinatore. Ghiringhelli ha tutto quello che ci vuole per essere un personaggio letterario di quelli tosti: cresciuto in un ambiente popolare antifascista alla periferia di Torino, è stato operaio di fabbrica fin dalla tenera età di 10 anni, legionario nella guerra d'Algeria a 17 anni, disertore a 18 anni, rapinatore e gangster del milieu franco-piemontese dai 18 ai 40 anni, brigatista nei primi anni ottanta, detenuto a fine pena mai dal 1982. La mia cattiva strada è la cronaca nuda e cruda della sua vita violenta. Un libro d'azione, drammatico, veloce e ispirato, scritto con piglio cinematografco degno di Jacques Mesrine e dei migliori polar di Jean Pierre Melville e José Giovanni portati sul grande schermo da Lino Ventura, Alain Delon, Jean Gabin e Jean Paul Belmondo. La curatela di Davide Ferrario e Marilena Moretti, registi e documentaristi di lungo corso, ha voluto preservare l'argot franco provenzale e piemontese parlato dai rapinatori che componevano quelle batterie negli anni sessanta e settanta, con indispensabili note e un prezioso glossario alla fine del libro. L'utilizzo di quel patois farà riemergere dalla memoria dei più appassionati, la figura di Aldo Pomini, contrabbandiere, fuorilegge, galeotto ai lavori forzati in Guyana negli trenta. Pomini, originario delle valli Occitane del Piemonte, negli anni settanta fu protagonista di un caso letterario di riscoperta di storia orale delle classi subalterne, pubblicando per Einaudi "Il ballo dei pescecani" (1973) e "Memorie di un contrabbandiere" (1975). "La mia cattiva strada" di Marcello Ghiringhelli si inserisce a pieno titolo in quel filone storico-letterario.

