Mondadori: Strade blu. Non Fiction
Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori
Federico Rampini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 252
Se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli. Sta già accadendo in America, culla di un esperimento estremo. Questo pamphlet è una guida per esplorare il disastro in corso; è un avvertimento e un allarme. Gli europei stentano ancora a capire tutti gli eccessi degli Stati Uniti, eppure il contagio del Vecchio continente è già cominciato. Nelle università domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically correct, si allunga la lista di personalità silenziate, cacciate, licenziate. Solo le minoranze etniche e sessuali hanno diritti da far valere; e nessun dovere. L’ambientalismo estremo, religione neopagana del nostro tempo, demonizza il progresso economico e predica un futuro di sacrifici dolorosi oppure l’Apocalisse imminente. I giovani schiavizzati dai social sono manipolati dai miliardari del capitalismo digitale. L’establishment radical chic si purifica con la catarsi del politicamente corretto. È il modo per cancellare le proprie responsabilità: quell’alleanza fra il capitalismo finanziario e Big Tech pianificò una globalizzazione che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio, creando eserciti di decaduti. Ora quel mondo impunito si allea con le élite intellettuali abbracciando la crociata per le minoranze e per l’ambiente. La questione sociale viene cancellata. Non ci sono più ingiustizie di massa nell’accesso alla ricchezza. C’è solo «un pianeta da salvare», e un mosaico di identità etniche o sessuali da eccitare perché rivendichino risarcimenti. In America questo è il Vangelo delle multinazionali, a Hollywood e tra le celebrity milionarie dello sport. In Europa il conformismo ha il volto seducente di Greta Thunberg e Carola Rackete. Le frange radicali non hanno bisogno di un consenso di massa; hanno imparato a sedurre l’establishment, a fare incetta di cattedre universitarie, a occupare i media. Possono imporre dall’alto un nuovo sistema di valori. La maggioranza di noi subisce quel che sta accadendo: non abbiamo acconsentito al suicidio.
Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia
Giulia Pompili
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 252
«Una mattina ci siamo svegliati e il Secolo asiatico era diventato il Secolo cinese.» La nuova rivalità tra America e Cina, l'aggressiva politica di Xi Jinping spesso ci portano a vedere l'Asia come un'estensione di Pechino, che fagocita e ruba la scena alle nazioni che la circondano. Eppure il ritorno del Dragone sulla scena mondiale, in buona parte, dipende proprio da loro, dalle economie più sviluppate cui la Cina è legata in modo indissolubile. Non esiste Pechino senza Taipei, non esiste Pechino senza Seul, ma soprattutto non esiste Pechino senza Tokyo. La vicinanza geografica, culturale e storica rende praticamente impossibile interpretare i fatti asiatici di oggi – e di conseguenza quelli americani, europei, mondiali – senza conoscere che cosa succede al di là dei confini del Celeste impero. In Asia orientale, infatti, c'è «un clima di eccitante evoluzione, una trasformazione contagiosa». Taiwan inizia a farsi conoscere come un'isola di diritti, di sviluppo, di istruzione, ed è il posto dove trovare la tecnologia più avanzata. In Corea del Sud si può osservare da vicino il sogno di una democrazia che si trasforma in una superpotenza tech e che, con la sua musica e i suoi film, va alla conquista dei grandi festival internazionali, dagli Oscar ai Grammy Awards. Il Giappone, nonostante abbia alle spalle vent'anni di stagnazione economica, ancora oggi in Asia rappresenta l'eccellenza, la raffinatezza, il modello di sviluppo culturale ideale. Attingendo non solo alla storia e ai fatti più recenti, ma anche agli incontri, alle esperienze, ai dialoghi avuti durante i suoi numerosi reportage, la giornalista del «Foglio» Giulia Pompili dedica un libro all'«altra» Asia, ovvero a quella che Cina non è. E da questa prospettiva, globale e personale insieme, mescolando politica, costume e aneddoti, ci racconta il disgelo tra le due Coree, il rilancio del Giappone di Shinzo Abe, il crescente soft power di Seul, l'isola ribelle di Taiwan, ma anche la divisione generazionale e le discriminazioni presenti in queste società ancora fortemente patriarcali. Con la consapevolezza che «l'Asia orientale è un posto complicato, dove il passato torna costantemente nelle cronache contemporanee, dove anche mangiare un gamberetto può essere un atto politico. Ma è l'unico luogo da cui partire per capire lo scontro globale tra America e Cina, e magari trovare una terza via tra due modelli distantissimi».
Accendere il buio, dominare il vulcano. Come trasformare le emozioni negative in preziose alleate
Alberto Pellai, Barbara Tamborini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 204
Le emozioni ci appartengono, così come noi apparteniamo a loro. Possiamo controllarle oppure esserne controllati, possiamo trovarci in loro balia, lasciando che ci impediscano di raggiungere i nostri obiettivi, oppure cercare di possederne una piena padronanza così da permettere loro di dare intensità, ricchezza e spessore alla nostra vita. Sapendo che conquistare una maggiore consapevolezza emotiva significa addentrarsi in un territorio difficile da esplorare, Alberto Pellai e Barbara Tamborini mettono in campo le loro competenze e una lunga esperienza per aiutarci a entrare in contatto con quel mondo interiore che a volte tendiamo a trattare come un estraneo, e che invece è la parte più vera di noi. Gli autori si concentrano su quelle che impropriamente vengono chiamate «emozioni negative»: tristezza, rabbia, paura, disgusto. Da queste, infatti, cerchiamo di tenerci lontani, di difenderci, senza renderci conto che, così facendo, le trasformiamo in nemiche da temere e finiamo per gestirle in modo maldestro. Per aiutarci a comprenderle meglio, Pellai e Tamborini ci spiegano come nascono e come dovremmo affrontarle. Che fare quando la tristezza ci invade e ci troviamo imprigionati in un totale senso di impotenza, incapaci di riprendere in mano il timone della nostra vita? Oppure quando la paura, magari accompagnata dall'ansia e dal panico, ci porta a fuggire dal mondo esterno? Come controllare il vulcano che sentiamo esplodere in noi quando veniamo assaliti dalla rabbia? E come tramutare il disgusto – per una violenza subita, per i diritti negati, per ingiuste discriminazioni – in un sentimento che restituisca all'esistenza il profumo della bellezza? Passo dopo passo, raccontando esperienze di vita vissuta, ma anche facendo ricorso alla trama di film particolarmente significativi, Pellai e Tamborini ci accompagnano in un percorso difficile ma essenziale, aiutandoci a comprendere il significato di emozioni che fino a oggi abbiamo visto solo in bianco e nero. Perché saperle cogliere nelle loro mille sfumature non può che trasformare la nostra vita in una tavolozza sempre più ricca di colori, dandoci la possibilità di realizzare ogni giorno, nel rapporto con gli altri ma soprattutto con noi stessi, autentiche e inimitabili opere d'arte.
Rifugi e ritorni. Storie del mio lungo viaggio tra rifugiati, filantropi e assassini
Filippo Grandi
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 314
Filippo Grandi, oggi Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nel 1984, dopo la laurea e il servizio civile, decide di partire volontario per assistere i profughi cambogiani sospinti nella Thailandia nordorientale da anni di guerra. L'esperienza è così straordinaria e coinvolgente da trasformarsi in una scelta di vita, le cui tappe fondamentali, scandite dall'impegno in diverse agenzie di cooperazione internazionale, sono ripercorse in pagine vivide, intense, spesso toccanti. Dai curdi iracheni in fuga nei paesi vicini a causa dei massacri perpetrati dal regime di Saddam Hussein ai profughi ruandesi dispersi a migliaia nelle foreste dell'Africa centrale, dagli afghani di ritorno da Iran e Pakistan dopo la caduta dei taliban ai rifugiati palestinesi in territorio siriano, costretti a fuggire di nuovo dopo lo scoppio della guerra civile nel 2011, Grandi descrive paesaggi, talvolta di incantevole bellezza, devastati dall'orrore della fame e della guerra. E racconta le difficoltà, le paure e le insidie, ma anche le piccole e grandi gioie, che costellano il rapporto quotidiano con persone bisognose e terrorizzate, con vittime e carnefici, filantropi e assassini, in un inestricabile intreccio di miseria e ricchezza, cinismo ed empatia, odio e solidarietà. Su tutto, il tenace, infaticabile sforzo di riparare, con mezzi sempre limitati, i guasti prodotti dalla violenza e da spaventose ingiustizie alle quali, chi non vuole rinunciare alla propria missione, deve talora piegarsi pur di ottenere un piccolo ma in realtà enorme risultato: una vita salvata, un bambino sfamato, un profugo rimpatriato.
Ascoltare l'acqua. Dagli oceani ai fiumi, dai laghi ai più piccoli corsi d'acqua, come interpretare i segnali della natura
Tristan Gooley
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 348
Nelle isole del Pacifico c'è un tipo di saggezza unica al mondo, che si tramanda da generazioni e lotta per rimanere in vita. Fin da ragazzi gli isolani imparano ad ascoltare, leggere e interpretare i segni del mare, per diventare infine tia borau, navigatori. Privi di carte nautiche, bussola o sestante, ma sostenuti da una profonda conoscenza delle stelle, del vento e delle onde, i navigatori del Pacifico sono in grado di attraversare immense distese d'acqua. La loro capacità di affidarsi ai segni della natura suscitò grande ammirazione già nel XVIII secolo, quando il capitano Cook si imbatté in questi incredibili marinai, e ancora oggi non finisce di stupire.In un mondo frenetico, in cui sembra impossibile prestare attenzione a ciò che la natura ha da dirci, c'è chi si ferma e rimane in ascolto. Chi aguzza la vista e l'intelletto per riuscire a decifrare i codici della realtà circostante. E invita gli altri a fare lo stesso. Tristan Gooley, esploratore ed esperto di navigazione naturale, prende per mano il lettore e, attraverso il racconto delle proprie esperienze personali e osservazioni dal vivo, di aneddoti storici e brevi spiegazioni scientifiche, lo conduce alla comprensione dei fenomeni acquatici di tutto il pianeta. Investigando il piccolo per conoscere il grande, si scopre, per esempio, come le increspature che si formano sulla superficie dell'acqua quando una coppia di anatre nuota placidamente in un laghetto forniscano le basi per capire la sovrapposizione delle onde marine. E si apprende che l'acqua in movimento, incontrando un ostacolo - sia esso un sasso al centro di uno stagno o un'isola in mezzo all'oceano -, si comporterà sempre allo stesso modo, generando disegni simili, che un osservatore attento saprà leggere con facilità. O, ancora, che la forma delle nuvole e il volo degli uccelli sono in grado di rivelare al navigatore esperto la presenza della terraferma. Dalla classificazione delle pozzanghere alla formazione degli tsunami, passando per i giochi di luce sulla superficie di un fiume, i suoni di cascate nascoste e il brivido della navigazione in acque inesplorate, Gooley ci accompagna in un percorso variegato, insegnandoci ad ascoltare, annusare e osservare l'acqua, e a riscoprire quindi la natura che ci circonda, dal ruscello vicino a casa alle grandi distese oceaniche. In questo modo, forse, una parte della saggezza dei tia borau del Pacifico potrà arrivare fino a noi.
Il dilemma dell'estraneo. Storie di altruismo estremo
Larissa MacFarquhar
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 349
Cosa significa dedicare la propria vita interamente agli altri? Larissa MacFarquhar è una giornalista del «New Yorker» e in "Il dilemma dell'estraneo" racconta le storie di chi ha deciso di mettere la propria vita a disposizione delle persone in difficoltà, analizzando i limiti morali e filosofici della loro scelta: la loro totale dedizione, le decisioni spesso drammatiche e dolorose, le questioni etiche che hanno dovuto affrontare nel momento in cui si sono trovati a scegliere tra i propri affetti e una vita trascorsa a occuparsi di estranei bisognosi. Storie come quella di una coppia che adotta due bambini in difficoltà e poi pensa: se possiamo cambiare la vita di due, perché non di quattro? O di dieci? Ne adottano venti. Ma come equilibrare i bisogni di bambini sconosciuti e quelli dei loro figli naturali? O come quella di un'altra coppia che fonda un lebbrosario in una provincia remota dell'India, vivendo in una capanna priva di muri e ben sapendo che i due figli piccoli potrebbero contrarre la lebbra o essere divorati dalle pantere. I bambini sopravvivono. Ma cosa sarebbe successo in caso contrario? Se fosse accaduto qualcosa di grave, come sarebbero stati giudicati i genitori? La nostra società dà valore e importanza alla generosità e ai nobili ideali, ma nei confronti di queste persone c'è spesso scetticismo, a volte addirittura ostilità. Alle storie raccontate, MacFarquhar alterna, in un intreccio appassionante, esempi di opere letterarie e filosofiche che hanno contribuito a costruire una profonda diffidenza nei confronti dei benefattori. Attraverso una narrazione vivida e coinvolgente, l'autrice ci pone di fronte a domande fondamentali su ciò che significa essere umani. In un mondo di estranei che annegano nel bisogno, quanto dovremmo aiutare, e quanto possiamo aiutare? È giusto prendersi cura di estranei anche a scapito di coloro che ci sono più vicini? Commovente e provocatorio, un saggio che ci sfida a riconsiderare i nostri valori attraverso le storie di persone che vivono scelte di impegno etico estremo, analizzandone l'integrità testarda e i compromessi, il coraggio, la temerarietà, i dilemmi laceranti.
I fantasmi di Portopalo. Natale 1996. Storia del naufragio con trecento vittime che nessuno volle raccontare
Giovanni Maria Bellu
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 229
La notte di Natale del 1996 nel canale di Sicilia avvenne quello che, all'epoca, fu il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di raggiungere l'Italia, circa trecento giovani uomini di origine pakistana, indiana e tamil morirono in una «carretta del mare». Il fatto passò quasi completamente sotto silenzio benché un centinaio di superstiti - abbandonati dai trafficanti su una spiaggia del Peloponneso e arrestati dalla polizia greca - l'avessero raccontato nei dettagli. Secondo le autorità italiane, le loro testimonianze non erano attendibili. Se veramente un naufragio di quelle dimensioni fosse avvenuto, sarebbero stati trovati a decine i corpi delle vittime, invece non ne era stato trovato nemmeno uno. Come era possibile? Questo libro racconta, in prima persona, come cinque anni dopo Giovanni Maria Bellu incontrò un pescatore di Portopalo di Capo Passero, Salvo Lupo, che gli rivelò la verità: i cadaveri erano stati trovati, a decine. Ma i pescatori avevano deciso di lasciarli dov'erano. L'avvio di qualsiasi indagine avrebbe significato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Un danno economico enorme. Anche l'Italia ne avrebbe subito uno se si fosse arrestato il percorso del suo ingresso nel sistema di Schengen. A causa dei suoi «confini colabrodo», come li aveva definiti la stampa inglese, era guardata con sospetto. Gli altri Paesi dell'Unione europea temevano che, cadute le frontiere, i «clandestini» avrebbero usato lo Stivale come ponte per sciamare ovunque per l'Europa. Quel gigantesco naufragio, se fosse finito sulle prime pagine dei giornali, sarebbe stato una sanguinosa conferma del sospetto. Così le autorità italiane preferirono girare le spalle. "I fantasmi di Portopalo" racconta l'inchiesta giornalistica che nel 2001 ricostruì la verità del fatto, fino a individuare e filmare con un robot sottomarino il relitto della «carretta del mare». E svela che le paure di vent'anni fa sono le stesse di oggi. Nel frattempo sono morte annegate nel Mediterraneo tra le ventimila e le trentamila persone. I fantasmi di Portopalo sono diventati i fantasmi dell'Europa.
Padrini e padroni. Come la 'ndrangheta è diventata classe dirigente
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 207
Nel 1908, un tragico terremoto divora Messina e Reggio Calabria. Si stanziano quasi centonovanta milioni di lire per la ricostruzione, ma la presenza nella gestione dei fondi anche di boss e picciotti - molti dei quali tornati dall'America per l'occasione - causerà danni gravissimi, sottraendo risorse preziose, trasformando le due città in enormi baraccopoli e dando vita a un malcostume ormai diventato abituale. Lo stesso scenario che si ripeterà, atrocemente, cent'anni dopo, nel 2009, con il terremoto dell'Aquila. Mentre la gente moriva, in Abruzzo c'era chi già pensava ai guadagni. E ancora, nel 2012, nell'Emilia che crolla la mafia arriva prima dei soccorsi. In Piemonte, la 'ndrangheta era riuscita a infiltrarsi nei lavori per la realizzazione del villaggio olimpico di Torino 2006 e in quelli per la costruzione della Tav nella tratta Torino-Chivasso. La corruzione, l'infiltrazione criminale, i legami con i poteri forti - occulti, come le logge segrete, e non, come la politica sul territorio e a tutti i livelli, fino ai più alti - sono oggi parte di una strategia di reciproca legittimazione messa in opera da decenni da tutte le mafie e in particolare dalla 'ndrangheta. Già nel 1869, le elezioni amministrative di Reggio Calabria erano state annullate per le evidentissime collusioni 'ndranghetiste. Il primo caso di una serie di episodi che nei decenni hanno segnato l'intera penisola, arrivando fino a Bardonecchia, in Piemonte, nel 1995, e a Sedriano, in Lombardia, nel 2013.
Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
Pietro Bartolo, Lidia Tilotta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 139
"È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. "Patri" urlo. "Patri." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi." Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo.
Baciami senza rete. Buone ragioni per sottrarsi alla seduzione digitale
Paolo Crepet
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 172
«Questo libro nasce da una scritta vista su un muro di Roma: "Spegnete Facebook e baciatevi". Fantastica sintesi di un pensiero non conformista, un'idea appesa come una cornice in mezzo al fumo degli scappamenti, una finestra abusiva, una sfida all'arrancare quotidiano di milioni di formiche, tra casa e ufficio, tra palestra e centri commerciali, obbligate a connettersi e a essere connesse senza requie, senza pensiero, senza dubbio. Una protesta probabilmente vana, sommersa dalla forzata consapevolezza di poter comunicare solo attraverso la lettura di uno schermo o lo scorrere di parole scarne o di immagini che uno strumento tecnologico può e deve trasmettere senza soluzione di continuità». È con queste parole che Paolo Crepet introduce la sua analisi appassionata e libera da pregiudizi della condizione dell'individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso in cui oggi tutti viviamo, ma dal quale le giovani generazioni sembrano letteralmente rapite. Ma come sarà, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? Che ne sarà della sua abilità nell'utilizzare e sviluppare il proprio apparato sensoriale? Quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali? Rispondendo a questi interrogativi, Crepet evita i toni apocalittici e la fin troppo facile demonizzazione del lato oscuro presente in ogni forma di progresso.
Il più grande. Storia della mia vita
Muhammad Ali, Richard Durham
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 597
Muhammad Ali: il pugile dalle esaltanti vittorie mondiali cominciate quando aveva solo diciott'anni e si chiamava Cassius Clay, il campione invincibile e inafferrabile "che vola come una farfalla e punge come un'ape", il divo clamorosamente alla ribalta per gesta e spacconate, ma anche il campione convertito all'Islam consapevole che questo avrebbe potuto costargli carriera o guadagni, la "macchina da pugni" che rinuncia al titolo mondiale dei massimi pur di non indossare la divisa e servire l'esercito in guerra contro il Vietnam. In questa autobiografia, uscita per la prima volta nel 1975, Muhammad Ali, all'apice della sua carriera, racconta di sé con orgoglio e sfacciata schiettezza: "Io sono il più grande" è il suo motto. Ma è un grande che parla a cuore aperto e che non esita ad ammettere: "Ogni volta che metto piede sul ring, lo stomaco mi si chiude dalla strizza", e svela cosa prova quando il pugno dell'avversario giunge a segno, scaraventandolo "nella stanza del dormiveglia". È il lato privato dell'uomo pubblico che questo straordinario memoir ci restituisce: il ragazzo nero che si è aperto faticosamente una strada in una città del Sud ostile e razzista; i suoi anni sul ring, con i suoi incubi, le sue tragedie, e qualche prospettiva di agiatezza per chi accetta di conformarsi alle sue durissime leggi; le dolorose immagini delle vittime, di quelli che non sono mai arrivati al vertice e trascinano la loro esistenza tra gli scampoli di un passato favoloso.
Tutti i numeri del calcio. Perché tutto quello che sapevi sul calcio è sbagliato
Chris Anderson, David Sally
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 357
I numeri, anche nel calcio, sono molto importanti: addetti ai lavori e tifosi si applicano da sempre ad analizzare con passione i vantaggi e gli svantaggi del 4-4-2 rispetto al 4-3-3, conteggiano i gol fatti e i gol subiti, ma anche i tiri (in porta e non), i falli, i calci d'angolo e i tempi del possesso palla, certi di trarne indicazioni indispensabili per stabilire quale sia la squadra o il giocatore migliore. Ma siamo davvero sicuri che l'esito finale di una gara o di un torneo dipenda da quei numeri che finora abbiamo considerato decisivi? Il calcio è uno sport conservatore, ricco di dogmi e di frasi fatte, e geloso delle proprie credenze, tramandate da generazioni e ormai consolidatesi nel tempo. Ebbene, violare questo castello e scuoterne le fondamenta è l'arduo e coraggioso compito che si sono dati Chris Anderson, esperto di statistica, e David Sally, economista comportamentale, i quali nel presentare il risultato del loro lavoro mostrano di essere pienamente consapevoli della sua portata rivoluzionaria: "Nel calcio sta per scoppiare un temporale che laverà via le vecchie certezze e cambierà il gioco che conosciamo e amiamo". E il bello è che il libro mantiene la promessa. Grazie a un approccio rigorosamente statistico, basato sull'analisi minuziosa di migliaia e migliaia di partite dei principali campionati europei degli ultimi decenni, Anderson e Sally dimostrano "scientificamente" alcune verità sorprendenti e spiazzanti.

