Mondadori: Strade blu. Non Fiction
L'ultima occasione. Alla ricerca di specie animali in via d'estinzione
Douglas Adams, Mark Carwardine
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 226
L'estinzione di piante e animali ha seguito il suo corso per milioni di anni, al ritmo di una specie ogni secolo. La maggior parte, però, si è estinta negli ultimi cinquant'anni, e l'accelerazione è terrificante: ogni anno oltre un migliaio di specie diverse scompare. Per tutti noi presto potrebbe essere l'"ultima occasione" non solo per scongiurare la scomparsa di piante e animali sempre più rari, ma anche, semplicemente, per poterli osservare in tutta la loro struggente o maestosa bellezza. E "L'ultima occasione", appunto, è il libro che Douglas Adams, autore della Guida galattica per gli autostoppisti, e Mark Carwardine, zoologo, hanno dedicato agli animali in via d'estinzione: dal terribile varano di Komodo in Indonesia all'indifeso kakapo della Nuova Zelanda, dagli imponenti rinoceronti africani ai delfini baiji del Fiume Azzurro. Un diario di viaggio intorno al mondo alla ricerca di creature esotiche minacciate da un imminente pericolo; un libro divertente nel tratteggiare personaggi, circostanze e incontri paradossali e assurdi, e al tempo stesso venato di una pacata tristezza per la superficialità, la stupidità e la cupidigia con cui gli uomini guardano al regno animale e, più in generale, alla natura. Nato come serie radiofonica per la BBC, "L'ultima occasione" ci restituisce uno sguardo appassionato sulla bellezza e la fragilità del mondo naturale. Introduzione di Richard Dawkins.
Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato
Pierangelo Sapegno, Pierdante Piccioni
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 350
L'ultimo giorno di maggio del 2013, Pierdante Piccioni, primario all'ospedale di Lodi, finisce fuori strada con la macchina sulla tangenziale di Pavia. Lo ricoverano in coma, ma quando si risveglia, poche ore dopo, il suo ultimo ricordo è il momento in cui sta uscendo dalla scuola dove ha appena accompagnato il figlio Tommaso, nel giorno dell'ottavo compleanno. Precisamente il 25 ottobre 2001, dodici anni prima della realtà che sta vivendo. A causa di una lesione alla corteccia cerebrale, dodici anni della sua vita sono stati inghiottiti in un buco nero, riportandolo indietro nel tempo, quando in Italia c'era la lira e la crisi economica pareva lontana, persino impensabile, mentre la rivoluzione digitale che sta cambiando il mondo era appena agli albori e nessuno parlava di post su Facebook o video su YouTube. All'improvviso Pierdante Piccioni è diventato un alieno, incapace di riconoscere le sue cose, le sue abitudini, addirittura se stesso in quel volto invecchiato che gli restituisce lo specchio e in cui a stento ritrova la propria immagine. Attorno a lui tutto è cambiato: i figli non sono più due bambini di otto e undici anni, ma due maschi adulti, con la barba e gli esami all'università, mentre la moglie sembra un'altra donna, con le rughe e i capelli corti che hanno cambiato colore. Come potrà riprendersi la propria vita?
I mille morti di Palermo. Uomini, denaro e vittime nella guerra di mafia che ha cambiato l'Italia
Antonio Calabrò
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 256
Palermo come Beirut. Bombe, mitra, pistole, un arsenale da guerra per lo scontro tra clan mafiosi che insanguina la città dal 1979 al 1986, con un bilancio terribile: mille morti, 500 vittime per strada, altre 500 rapite e scomparse, lupara bianca. Una "mattanza", mentre il resto d'Italia vive l'allegra frenesia degli anni Ottanta. La "Milano da bere". E la Palermo per morire. L'escalation comincia il 23 aprile 1981, quando viene ucciso Stefano Bontade, "il falce", potente boss di Cosa Nostra. È un omicidio dirompente, che semina il panico nelle file delle più antiche famiglie mafiose, ribaltando gerarchie, alleanze, legami d'affari. Centinaia di altri morti seguiranno. Quasi tutti per mano dei corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano e dei loro alleati, i Greco, i Brusca, i Marchese: i boss in ascesa, che tramano, tradiscono, ingannano, uccidono per dominare il campo degli interessi: droga, appalti pubblici, armi, soldi. Tanti soldi. Non è solo una guerra interna alla mafia. Nel mirino dei killer, anche uomini con la schiena dritta al servizio delle istituzioni, come Piersanti Mattarella e Pio La Torre (alfieri del "buon governo" e di una politica efficace e pulita, contrapposta alle collusioni di Vito Ciancimino e alle ambiguità di Salvo Lima), Boris Giuliano, Cesare Terranova, Gaetano Costa, Carlo Alberto dalla Chiesa, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, e altri poliziotti e carabinieri, magistrati, giornalisti, medici, imprenditori che non si sono piegati alle intimidazioni.
Mio padre era fascista
Pierluigi Battista
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 161
"Quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a Coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei 'ragazzi di Salò'. Ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della Rsi vicino alla 'gabbia del gorilla' in cui era rinchiuso Ezra Pound. Ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di 'esule in Patria' nell'Italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un'apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. Ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. Allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell'Italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. Che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un'altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine."
Al Paradiso è meglio credere
Giacomo Poretti
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 106
Anno 2053. Vittima di un incidente stradale dalla dinamica quantomeno grottesca, Antonio Martignoni si ritrova in Paradiso dove, accudito da una bellissima signora in blu ed esaminato da un burocrate celeste con le sembianze di Jean-Paul Sartre, inizia a poco a poco a familiarizzare con la sua nuova ed eterna condizione. Finché la Direzione decide di affidargli un "compito importante": raccontare per iscritto, in un file Word, la storia della propria vita, che diventerà uno dei "messaggi nella bottiglia" lanciati dal Cielo agli uomini rimasti sulla Terra. Grazie al fortunoso ritrovamento del file, sepolto in un vecchio computer, apprendiamo che Martignoni, all'età di 36 anni, pensava di farla finita. In preda alla disperazione, aveva intrapreso la sua ultima escursione nelle montagne tanto amate, quando un altro tragico e provvidenziale incidente gli apre una breccia verso il futuro, nella quale si lancia d'istinto: travolto dal desiderio di "spiare Dio da vicino", decide di trascorrere la seconda parte della sua vita come finto prete. Prima parroco di una sparuta comunità di montanari devoti e turisti ai piedi del Monte Rosa, poi pastore di 3500 anime in una Milano sospesa, surreale, angosciata per la misteriosa sparizione dei propri cittadini più anziani, "don" Antonio vive la sua missione tormentato dal senso di colpa, ma anche animato dalla ferma volontà di non tradire il suo fiducioso e inconsapevole gregge...
La legge del contario. Stare bene con se stessi senza preoccuparsi della felicità
Oliver Burkeman
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 208
La nostra cultura è ossessionata dalla ricerca della felicità, per raggiungere la quale basterebbe, secondo la maggior parte dei manuali di self-help, pensare positivo, allontanando dalla mente gli spettri della tristezza e dell'insuccesso. Tuttavia, ben pochi dei numerosi vantaggi della vita sembrano in grado di migliorare il nostro umore: la ricchezza, per chi ce l'ha, non è necessariamente sinonimo di felicità; amore, famiglia e lavoro sono spesso fonte di gioia ma anche di una notevole quantità di stress. Siamo dunque condannati a una ricerca infruttuosa? E se fosse il nostro sforzo costante di essere felici a renderci così frustrati? Secondo Oliver Burkeman, giornalista inglese, sono proprio i nostri continui tentativi di eliminare tutto quanto è negativo, l'incertezza, il fallimento, la malinconia, a farci sentire così insicuri, ansiosi, infelici. Al contrario, accettare l'insuccesso e aprire il nostro orizzonte all'idea della morte può aiutarci a stare bene e, soprattutto, a capire cosa intendiamo per felicità. In queste pagine, Burkeman ci presenta un insolito gruppo di persone, psicologi sperimentali e buddisti, esperti di terrorismo, maestri spirituali, consulenti aziendali, filosofi, che condividono un'unica e sorprendente prospettiva sulla vita: il "pensiero positivo" e l'ottimismo incrollabile non sono la soluzione, ma una parte del problema, ed esiste una "via negativa" alla felicità e al successo.
Quando sarai grande. La mia vita raccontata ad Andrea Schiavon
Valentina Diouf, Andrea Schiavon
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 152
Quando entra in una stanza, tutti guardano Vale, perché è impossibile non notarla. Ma cosa vedono quelli che osservano Valentina Diouf? Cosa sanno della sua storia? I capelli crespi e la pelle ambrata parlano di radici africane, mentre la sua voce e le sue movenze sono quelle di una ragazza milanese. È alta 2,02 ma la sua crescita non si misura in centimetri. Dentro quei vestiti che sfuggono e le scarpe che diventano sempre più introvabili, c'è una bambina che ogni 19 marzo torna da scuola con la frustrazione per un papà che è altrove. C'è una ragazza che, a 15 anni, deve abbracciare la mamma e andare a vivere da sola a Roma, per diventare una campionessa di pallavolo. E c'è una giovane donna che insegue i suoi sogni passando da un aeroporto all'altro, cercando di non allontanarsi mai dalle persone che ama davvero. Dal confronto con le proprie origini senegalesi alla maglia azzurra, il cammino di Valentina Diouf l'ha portata a essere una delle più forti pallavoliste al mondo ma, a poco più di 20 anni, deve ancora scrivere il proprio futuro. "Quando sei bambino hai un solo desiderio: diventare grande. Il problema è che non ti viene rilasciata una patente. Non c'è un diploma che ti abilita all'età adulta. Non c'è nessuno che ti sa dire esattamente quand'è che sei davvero grande. Puoi solo andare per tentativi." Considerata il volto simbolo di una nuova generazione di italiani, Valentina si racconta e le sue parole sono un percorso di consapevolezza attraverso un corpo che cambia...
La barca dei folli. Viaggio nei vicoli bui della mia mente
Stefano Dionisi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 130
"Noi eravamo lì per un miracolo, per un'assoluzione laica per le nostre follie e i nostri amori... Noi eravamo lì per non dover più piangere per i nostri cari, per non suicidarci, per riprendere a mangiare..." A scrivere è Stefano Dionisi, che una notte in Estremadura, dove sta girando un film, perde la drammatica battaglia con i fantasmi che da tempo lo cingono d'assedio. L'inevitabile ricovero coatto in una struttura psichiatrica diventa così la prima stazione di un tormentato viaggio nella malattia mentale, sia dentro di sé sia dentro le cliniche pubbliche e private, dove ogni giornata è identica alla precedente, scandita dalle visite del Prof e dei suoi assistenti Tacchi a Spillo e Sbrano, dal cigolio delle ruote del carrello con i pasti sottovuoto e di quello con la "terapia", dai fugaci incontri con i familiari e con gli altri pazienti, e da ore e ore passate sdraiati sul letto o in piedi davanti a una finestra ermeticamente chiusa, nell'ansiosa attesa di "un treno che è sempre in ritardo". Nelle stanze, nei saloni e nei corridoi illuminati giorno e notte dalla fredda luce dei neon si muovono Ciuf Ciuf, il Conte, il Pilota, il Toscano e molti altri uomini e donne fragili, bisognosi, ciascuno con la propria angoscia, ma tutti disperatamente aggrappati a ciò che resta della loro identità e a ogni minimo spazio di libertà. Per continuare a nutrire e a manifestare, in condizioni estreme e contro il regolamento, sentimenti di amicizia, affetto, tenerezza e un insopprimibile desiderio di amore...
Mezzanotte in Messico. Sulle tracce dei signori del narcotraffico
Alfredo Corchado
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 329
È una sera di luglio del 2007, quando Alfredo Corchado, giornalista messicano, riceve una telefonata da un investigatore americano in contatto con informatori all'interno di alcuni dei più violenti cartelli messicani della droga: qualcuno lo vuole morto e lui ha appena ventiquattr'ore di tempo per scoprire se la minaccia è reale. Figlio di una terra in cui i potenti sono di rado messi sotto esame, Corchado non ha mai avuto paura di lavorare a inchieste su temi scottanti come la corruzione all'interno del governo, gli omicidi di donne a Ciudad Juàrez e gli spietati cartelli della droga. Uno dei suoi ultimi reportage riguarda un gruppo paramilitare nato da una scissione del cartello del Golfo: li chiamano Los Zetas e controllano alcune delle principali vie di distribuzione usate dal narcotraffico nel nord del paese. Sono proprio loro, secondo la sua fonte, a volere la morte di Corchado che, invece di rifugiarsi al sicuro negli Stati Uniti, decide di scoprire cosa si nasconde dietro quelle minacce. Comincia così il viaggio di un uomo che, mentre lotta per salvarsi, cerca di comprendere la complessa situazione del suo paese: un paese di contrasti estremi, in cui la disuguaglianza e l'ingiustizia rimangono problemi enormi. Anche dopo le elezioni del 2000, che per la prima volta hanno portato al potere il partito di opposizione, le opportunità di un'evoluzione democratica sono rimaste in larga parte disattese...
A proposito di un sogno. Le più belle interviste a Bruce Springsteen
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 503
Energico e poetico interprete della grande tradizione narrativa americana, Bruce Springsteen ha lasciato una traccia profonda nella storia del rock per la straordinaria capacità di raccontare con le sue canzoni storie, personaggi, ambienti. E anche quando ha rivolto l'attenzione su di sé e sulla propria vita ha sempre preferito affidare le sue idee ai dischi, più che intrattenersi con i media. Ma ogni volta che ha concesso un'intervista, il risultato è stato sorprendente, per il coraggio con cui ha rivelato al grande pubblico il tormentato mondo interiore di un artista che non smette di interrogarsi sul proprio ruolo nella società, sul rapporto con i "ragazzi" della E Street Band, sul legame "familiare" con la fedele e nutrita comunità dei suoi fan e sulla profonda contraddizione che si è aperta oggi fra realtà statunitense e "sogno americano". In questa ampia raccolta di interviste rilasciate nell'arco della sua ormai ultraquarantennale carriera, Springsteen ripercorre il suo laborioso processo di formazione personale e artistica, strettamente intrecciato a passaggi cruciali della storia americana della seconda metà del secolo scorso. In contrasto con lo stereotipo del rocker naif, grezzo se non addirittura superficiale e ambizioso, Springsteen si dimostra musicista di spessore, lucido e coerente, con una forte tensione morale e politica, perfettamente consapevole delle proprie responsabilità nei confronti del pubblico e delle trappole insite nell'industria musicale e nella cultura del successo.
E il cuore salta un battito. Due ragazzi e la sorprendente semplicità dell'amore
Claudio Rossi Marcelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 216
"Ormai non ti scappo": fu così che Manlio mi salutò a fine serata, qualche ora dopo che ci eravamo conosciuti. E anche se ero già cotto di lui, questa sua uscita non me l'aspettavo proprio. Nella mia testa frullava di tutto: e adesso che faccio, lo bacio?" Roma, giugno 1996, lo struscio del venerdì sera. Camuffato all'interno di un'uscita di gruppo, c'è un appuntamento combinato. I due ragazzi si sorridono, si piacciono. Ma se a vent'anni la passione può esplodere facilmente, poi però passa con altrettanta rapidità: la storia tra Claudio e Manlio non sopravvive neanche all'estate. Eppure nell'istante in cui si dicono "restiamo amici" comincia a nascere tra loro qualcosa che li coglierà di sorpresa: l'amore di una vita. Dal primo appuntamento alle pause di riflessione, passando per le notti abbracciati, i tradimenti, la gelosia: potrebbe essere la storia di tanti altri ventenni, ma nel 1996 le giovani coppie omosessuali che vivono il loro rapporto alla luce del sole sono poche. "Non c'erano modelli da indicare ai nostri genitori per spiegargli: ecco, io sono come loro. Gli unici modelli di riferimento che avevamo eravamo noi stessi: bisognava convincere tutti che la nostra vita sentimentale sarebbe stata uguale a quella degli altri, e prima ancora dovevamo convincercene da soli." "E il cuore salta un battito" è l'istantanea di quel momento magico, tra i venti e i trent'anni, in cui si vive in balìa delle emozioni ma, al tempo stesso, senza rendersene conto, si gettano le basi della vita.
Ho osato vincere
Francesco Moser, Davide Mosca
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 221
"Cadi nove volte, rialzati dieci." Francesco Moser in bicicletta è stato un numero uno, vincendo più di ogni altro ciclista italiano. Ma tutti i suoi grandi successi - dal Mondiale su pista del 1976 a quello su strada del 1977, dalle tre Parigi-Roubaix inanellate di seguito fra il 1978 e il 1980 alla vittoria al Giro d'Italia del 1984 - sono nati dalla tenacia con cui si è saputo risollevare dopo le sconfitte, rimontando ogni volta in sella deciso a dare battaglia, senza mai risparmiarsi sui pedali. Così Moser è diventato uno degli sportivi più amati di ogni tempo, fino alla consacrazione del record dell'ora, il primato stabilito a Città del Messico nel 1984 a trentatré anni, quando erano in molti a considerarlo ormai sul viale del tramonto. Del resto lui è sempre stato l'uomo dei primati. Non solo per i tre record dell'ora - in altura, al livello del mare e al coperto - ma perché fu un innovatore su tutti i fronti, proiettando il ciclismo di quegli anni nel futuro: fu il primo a usare le ruote lenticolari, a indossare gli occhiali antivento, a sperimentare nuovi metodi d'allenamento, tutti dettagli che poi gli altri corridori copiarono. Con la schiettezza che l'ha reso celebre, in queste pagine Moser ripercorre in prima persona la propria epopea sportiva, dall'infanzia contadina nella sua Palù di Giovo, in Trentino, ai record messicani, dai duelli con Merckx alla rivalità con Saronni, dalle infernali classiche del Nord ai Giri d'Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili vittorie.

