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Nonostante: Menabò

Lazzaro tra noi

Lazzaro tra noi

Jean Cayrol

Libro: Libro in brossura

editore: Nonostante

anno edizione: 2016

pagine: 152

"Lazzaro tra noi" riunisce due testi originariamente apparsi su rivista: il primo è il tentativo di dare corpo a una tassonomia dei sogni concentrazionari; il secondo racconta la genesi di una nuova forma romanzesca (Cayrol la definisce lazzariana) che dovrebbe incaricarsi di restituire le sensazioni del ritorno alla vita di quegli uomini che hanno conosciuto la tragedia dei campi. È un’opera il cui linguaggio attraversa ripetutamente i confini del saggio e del romanzo, scivolando ora in una digressione narrativa per poi riemergere in riflessioni il cui afflato filosofico, per non dire teologico, appare in tutta la sua evidenza. Una sequela di incubi notturni, il disegno di una letteratura in gestazione, in cui ci sono gli stessi motivi, gli stessi stili che ritroviamo anche nelle opere dichiaratamente narrative di Cayrol. Il libro ospita anche, quasi in forma di appendice, l’articolo Testimonianza e letteratura nel quale un insolitamente corrosivo Cayrol prende in esame quel filone letterario che, riducendo i campi a materia da romanzo, ne ha disinnescato lo scandalo, facendo di quell'esperienza «intrasmissibile, solitaria, instabile» qualcosa semplicemente alla portata di chiunque.
17,00

L'età del sospetto. Saggi sul romanzo

L'età del sospetto. Saggi sul romanzo

Nathalie Sarraute

Libro: Copertina morbida

editore: Nonostante

anno edizione: 2016

pagine: 152

"I critici hanno un bel fingere, da bravi pedagoghi, di non accorgersi di nulla, senza in compenso lasciarsi mai sfuggire l'occasione di proclamare, nel tono che si addice alle verità capitali, che il romanzo, a quanto è dato sapere, è e resterà sempre innanzitutto "una storia dove vediamo agire e vivere dei personaggi", e che un romanziere è degno di questo nome solo nella misura in cui è capace di "credere" nei suoi personaggi, cosa che gli consente di renderli "vivi" e di conferire loro "spessore romanzesco". Hanno un bel elargire a piene mani elogi a chi sa ancora, come Balzac o Flaubert, "delineare" un eroe e aggiungere un'altra "figura indimenticabile" alle figure indimenticabili di cui tanti illustri maestri hanno popolato il nostro universo. Esaminando la situazione attuale, si sarebbe tentati di dire che in essa trova conferma alla perfezione la frase di Stendhal: "è venuto al mondo il genio del sospetto". Siamo entrati nell'età del sospetto" (Nathalie Sarraute).
17,00

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