Nuova IPSA: Colapesce
Vagabunnu di la notti
Ermanno Mirabello
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2020
pagine: 93
"Una mistica, fluida, concreta, semplice, sapienziale e vera quotidianità, permea la poetica di Ermanno Mirabello. I temi che tratta sono universali e sono fatti di attimi, lampi, guizzi di un male del vivere, conscio della sua esperienza di uomo e di poeta, che elargisce come dono d'amore, verso questa arte ed ai suoi estimatori, quasi come una confessione."
Giorni di festa
Emanuele Lanzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2019
pagine: 116
«Giorni di festa sono quelli dei ricami floreali, del servizio buono, del salotto della nonna; dei vapori di una cucina avvolta in una nube di aromi, odori, sapori dove il dio Vulcano fonde i suoi metalli; sono i giorni delle luminarie, della passeggiata sul corso al crepuscolo, dei vestiti della domenica. Giorni di festa sono i ricordi di un passato che ritorna trasfigurato dal tempo, i ricordi che cercano pietosamente ospitalità nel presente, che bussano alla nostra porta ora laceri, feriti, sanguinanti, ora nitidi, vigorosi, possenti. E sono proprio i ricordi del passato che Emanuele Lanzetta vuole evocare nella sua terza raccolta "Giorni di festa", i ricordi di un amore consumato e concluso o ancora inappagato; di notti che risuonano di lacrime e di risa, che odorano di desiderio e di pudore; di una donna che è porto di quiete ma anche ramo senza foglie, una donna che atterra e suscita, che affanna e che consola; i ricordi di luoghi dell'anima che quell'anima l'hanno intrappolata; i ricordi di amici che si fanno nostalgia, di fanciulli che si fanno rimpianto. [...]». (dalla Prefazione di Rosanna Carbonaro)
È luntana la sira
Tania Fonte
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2015
pagine: 78
Una intensa ed emozionata poetica della memoria che caratterizza la silloge "È luntana la sira" di Tania Fonte trova nella verità del dialetto siciliano il veicolo espressivo e comunicativo più autentico. La raccolta rivela, sotto il profilo letterario, il proprio maggior pregio nella qualità alta del dettato linguistico, riuscendo a conferire a ogni lirica un pathos di nostalgie e di speranze.
E sono io... Quando la malinconia ti invade sei nuda davanti ad una folla di morti che ti dice di vivere
Nadia Gaggioli
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2014
pagine: 118
"Il computer, con la sua pagina bianca sempre pronta o più spesso un foglio con una penna accanto, questi gli strumenti che nei momenti difficili, o quando un colore, un fruscio o uno sguardo, hanno colpito il mio mente/cuore, ho usato, e ormai sempre uso, per dare vita ad una emozione liberandola nella forza delle parole o dei colori. E soprattutto il silenzio, che mai ho sentito a causa della malattia all'orecchio, ma che ho spesso vissuto, che ha dato vita a pensieri, forse poesie, che hanno avuto effetti liberatori su quanto vivevo, o subivo, o credevo di subire. Un giorno ho raccolto questi appunti, nascosti in alcuni file e tanti cassetti, e ho ritrovato me stessa al passato. Un percorso duro, come capita nella vita di molti, ma che ognuno vive come esclusiva sofferenza."
La dimora delle quindici prostrazioni. Ediz. italiana e araba
Asma Gherib
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2013
pagine: 180
Il conciso canzoniere della poetessa contiene varie caratteristiche delle maqamat, dalla mistica alla musica. I tòpoi utilizzati nel divan della Gherib si riscontrano abbondantemente fra le opere della mistica islamica in entrambe le sue lingue principali, cioè il persiano e l'arabo. "La dimora delle quindici prostrazioni" dal punto di vista prosodico è un componimento moderno e i versi non seguono le regole della metrica quantitativa della letteratura classica arabofona. Probabilmente tra i vari temi presenti nella poesia della Gherib, il più interessante da trattare in questa breve introduzione è il dialogo surreale che emerge ampiamente nel corso del divan. Si tratta di domande, risposte, apostrofi e dialoghi esoterici che si svolgono fra i vari personaggi presenti nell'opera: ad esempio, tra la poetessa e il Signore, oppure il Veglio, o comunque un'altra esistenza suprema; personaggi sconosciuti e misteriosi che interloquiscono fra loro medesimi con un linguaggio pieno di riferimenti mistici e trascendentali. Per quanto riguarda la retorica, il canzoniere è abbastanza denso, con similitudini, allusioni, metafore, ripetizioni e paronomasie facilmente rintracciabili; ma in questo quadro retorico la figura più rilevante è l'allegoria. Un percorso che invita il lettore a scoprire lo splendore di un reame ignoto, situato tra l'Oriente e l'Occidente, la luce e l'oscurità, la realtà e l'immaginazione, lo spirito e la materia.
Quaranta poesie sulla lettera
Adeeb Kamal Ad-Deen
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova IPSA
anno edizione: 2012
pagine: 110
L'autore è un poeta Sufi che in quest'opera ci porta a scoprire i segreti dell'alfabeto e i profondi significati simbolici che ci coinvolgono. Nel Corano oltre alla sura che porta proprio il nome di Giona, ve ne sono altre, dove il profeta è chiamato Dha an-Nun o Sahib al-hut cioè l'uomo del pesce gigante, ossia della balena, che a sua volta assume lo stesso valore della nave di Noè, e della caverna dei sette dormienti. Noè, Giona e i sette dormienti sono il punto, l'arca, la balena, e la caverna sono la nun sia in forma di semicerchio che di cerchio intero. Resta di grande importanza sottolineare che, così come questi elementi sono stati considerati simbolo di salvezza e di rinascita, possono anche essere ritenuti simbolo di morte e di sepoltura e non invano il poeta Adeeb Kamal Ad-Deen, parla spesso nella sua opera della morte considerata come una compagna di vita. Adeeb Kamal Ad-Deen fa capire col suo silenzio che dietro il termine harf si cela ben altro rispetto al significato banale dell'alfabeto di una determinata lingua: si nasconde un'imperatrice di nome nun e un poeta di nome punto.