Ofelia Editrice: Petali e corolle
Le feritoie d'alabastro
Matteo Bona
Libro: Libro in brossura
editore: Ofelia Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 128
Quanto siamo realmente in grado di conoscere, dunque di comprendere, l’altro da noi? Questa è la domanda sottesa nelle pagine de “Le feritoie d’alabastro”, una raccolta di scritti che indaga gli stati esistenziali dell’uomo dall’angusta prospettiva di una stretta finestra sul mondo, i cui confini sono circoscritti dalla limitata possibilità che abbiamo di scrutare l’intangibile, l’animo del nostro “prossimo”.
Diafonie. Microfisica dei piccoli gesti
Alessandro Chiesurin
Libro: Libro in brossura
editore: Ofelia Editrice
anno edizione: 2017
Vite che si incrociano a un semaforo rosso, davanti a una caffetteria chiusa, dal barbiere o in un freddo ospedale. Esistenze che si sfiorano, si scambiano impulsi, interferiscono con le solitudini quasi incurabili dei personaggi. "Diafonie" è una raccolta di scritti che indagano sul potere condizionante dei piccoli gesti, delle più banali azioni quotidiane, indugiano sulle ferite che le relazioni umane producono, talvolta in maniera inconsapevole. Alessandro Chiesurin ci porta con la sua scrittura cinica e incisiva, fatta di scariche elettriche di intensità e durata variabile, in un mondo dominato dall'entropia, dal caos interiore di personaggi la cui esistenza viaggia su ritmi binari, intermittenti, e dove il senso dell'azione umana pare smarrirsi nel tremito che segue la scossa, in quel sussulto della carne che chiamiamo sensazioni e che, malgrado tutto, ci fa sentire vivi.
Il fiore dell'attesa
Alessandro Barbato
Libro: Libro in brossura
editore: Ofelia Editrice
anno edizione: 2019
Una raccolta di versi che ruotano attorno al nucleo semantico dell’attesa e dell’assenza, declinato in differenti maniere, dalla tradizionale tematica amorosa a quella più metafisica, come se il mistero stesso dell’esistere fosse racchiuso proprio nel sentimento dell’attendere che qualcosa, qualcuno si manifesti: un amore, un miracolo, un temporale, la sera che segue il pomeriggio, la presenza disturbata e disturbante di una qualche divinità remota, un vento, una stagione. È questo il momento, lo stato d’animo che “Il fiore dell'attesa” cerca di fotografare: piccoli lampi che cristallizzano la disposizione umana della sospensione, dell'aspettativa, dell'indugio. Un'attesa che ci conduce in un territorio sacro, quello della poesia, una sacralità interamente laica e umana, forse terapeutica, che si presenta quasi come un atto di resistenza discreta e civile in una società sempre più desacralizzata. Una poesia che nasce come slancio dello spirito negli anni così granitici di materia che stiamo vivendo.