Ombre Corte: Culture
memoria dei senzanome. Breve storia dell'infimo e dell'infame
Gianluca Solla
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 172
Ci sono storie che appaiono all'improvviso, per riconsegnarsi subito dopo alla latenza da cui sono emerse. Sono storie di vite sommerse, di naufragi, e di tutti quegli squarci che si aprono sul volto di un'epoca. Eventi come il sollevamento popolare contro il muro di Berlino o le rivolte nelle periferie di tutto il mondo mantengono, da qualsiasi parte li si guardi, un carattere sfuggente, inafferrabile. Per quanto possano apparire inesistenti e marginali, per quanto la loro istanza possa sembrare residuale o risolversi in una sconfitta, sono proprio eventi di questo tipo a costituire la condizione fondamentale del nostro stare in comune. In loro parla quanto una società cancella abitualmente dal proprio orizzonte, sottraendo così alle vite lo spazio a loro disposizione: parlano la disfatta e il contrattempo, le rivolte minori e le resistenze anonime, e parlano come una risorsa, forse l'unica che sia rimasta. Una memoria dei senzanome s'incarica di riscoprire questo spazio che ci è stato sottratto e i modi della sua invenzione. La sua è una lingua intessuta dell'urgenza del tempo. Per oscura che sia la sua forza di contestazione, di rifiuto o di dissidenza, essa testimonia di un'emergenza in atto. Che siano popoli o singoli a incaricarsene, è la loro esperienza di libertà a segnare il tempo. Ciò che in ogni singola vita resta senzanome, costella il presente e preannuncia un avvenire incerto e insieme prossimo.
Decolonizzare la cultura. Razza, sapere e potere: genealogie e resistenze
Leonardo Franceschini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 142
Quale rapporto intercorre tra le migliori elaborazioni teoriche dell'Occidente e le teorie razziste che ne costituiscono, in buona parte, l'elemento fondante? Che relazione intercorre tra l'epistemologia secolarmente codificata e la dominazione coloniale? Il presente lavoro parte e si sviluppa cercando di rispondere a queste domande fondamentali. Attraverso l'analisi genealogica e semantica di concetti quali razza, civilizzazione, indio/indigeno ecc., l'autore intende mostrare come il sapere disciplinato in Occidente - dalla filosofia all'antropologia, dalla teologia alla greografia, dalla storia alla biologia - abbia costituito un'arma implacabile nelle mani della civiltà bianca e cristiana, con la quale del resto si continua a governare e a soggiogare gran parte del pianeta. Ma analizzando le forme di resistenza alla disumanizzazione e alla schiavitù, al monismo teologico-morale e alla razializzazione del pensiero, il libro intende anche smascherare le menzogne e le pratiche egemoniche che hanno costituito il nucleo stesso della storia occidentale, allo scopo di riabilitare un sapere altro, fondato su rapporti interumani orizzontali, di reciprocità, gli unici in grado di dar voce e restituire dignità e consapevolezza all'uomo totale.
L'ordinamento della libertà. Machiavelli a Firenze
Fabio Raimondi
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 180
Costruire una nazione. Politiche, discorsi e rappresentazioni che hanno fatto l'Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 263
Che cos'è l'Italia? Che cosa significa essere italiano? E chi decide chi lo è o non lo è? Queste, in sostanza, le domande di fondo, per nulla retoriche nel rarefarsi dello Stato-nazione, a cui intende rispondere l'originale lavoro collettivo presentato in questo volume. Dall'inclusione delle terre irredente ai propositi di rigenerazione nazionale del fascismo, dalle politiche migratorie a quelle sull'immigrazione degli ultimi decenni, dagli anni del boom economico al consumismo degli anni Novanta del Novecento, lo Stato e la nazione assumono significati che vengono costantemente messi in discussione, ridefiniti e modificati in relazione a specifiche esigenze politiche, economiche e sociali del momento. Seguendo le sollecitazioni offerte dall'idea di nazione in quanto frutto di un processo di costruzione, invenzione e costante ridefinizione, i saggi qui raccolti intendono spostare l'attenzione su quelle costruzioni discorsive (narrazioni, simboli, personaggi e comportamenti di solito registrati in modo acritico) che contribuiscono a tracciare i confini e i caratteri dell'Italia e dell'italianità, per analizzare come la loro produzione sia legata a dispositivi e istituzioni di potere. Vengono quindi analizzati i diversi prodotti culturali per interrogarne il senso, il contesto in cui sono utilizzati e le ricadute sociali e politiche.
Contro l'intercultura. Retoriche e pornografia dell'incontro
Walter Baroni
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 176
Negli ultimi decenni, all'ombra del discorso securitario, centrato sulla minaccia dell'immigrato criminale, è cresciuto anche il discorso interculturale, fondato sulla valorizzazione della ricchezza dell'altro. Quella che a prima vista potrebbe apparire come un'opposizione, in realtà è una solidarietà segreta, che qui si cerca di mostrare, articolando una scrupolosa analisi delle retoriche dell'accoglienza e dell'integrazione. Il dispositivo di enunciazione interculturale è ricostruito attraverso l'esame di materiali eterogenei, che vanno dalle campagne di comunicazione visiva di governo, Ong e associazioni contro la discriminazione, alle opere degli scienziati dell'intercultura e alla letteratura della migrazione. Al centro dell'attenzione vengono poste le modalità con le quali si produce la trasfigurazione discorsiva dei migranti in carne e ossa nell'altro interculturale, una sorta di doppione normalizzato dei primi, costretto a un dialogo tra culture che è poco più che un monologo dei professionisti dell'accoglienza. Nell'insieme, ciò che emerge è un razzismo per così dire sussurrato, che procede parallelamente con la volontà di elevare se stessi per dominare l'altro. Oggetto dell'analisi è dunque la volontà predatoria su cui si costruisce il discorso interculturale, in cui paura, voyeurismo, passione per il travestimento esotico si saldano per rendere possibile l'esibizione pornografica della differenza.
Flessibilità. Retoriche e politiche di una condizione contemporanea
Ilaria Possenti
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 195
Si dice spesso che la flessibilità, se accompagnata da tutele contro la precarietà, ci renderebbe più liberi, coltivando la nostra capacità di affrontare continui cambiamenti. Ma le storie di donne e uomini flessibili raccontano qualcosa di molto diverso: ciò che più facilmente accade, quando della stabilità non si può fare esperienza, è l'impossibilità di fare del mutamento un progetto. La flessibilità di cui qui si parla non è un concetto astorico e astratto, ma un fenomeno caratteristico della modernità postfordista e neoliberista. Si tratta, a ben vedere, di un insieme di discorsi e pratiche che indeboliscono il valore formativo e trasformativo dei percorsi di apprendimento, lavorativi e sociali. Questo "dispositivo" non coltiva ma espropria la capacità di cambiare se stessi e il mondo, colonizzando la vita delle persone e intralciando i percorsi di soggettivazione critica. La flessibilità, potremmo anche dire, ci rende sempre meno cittadini. Il lavoro di Ilaria Possenti indaga sia le premesse teoriche (da James, Dewey e Bourdieu, ad Arendt, Marx e Ricoeur, a Simmel, Bateson e Bauman), sia le implicazioni pratiche del dispositivo di flessibilità (da Sennett e Gallino, ai documenti europei sull'"occupabilità", la "flexicurity" e il "lifelong learning"), mettendo in questione anche grandi narrazioni come la "modernità liquida" e la "fine del soggetto".
Infami senza lode. Etnografia dei migranti italiani a Toronto e dei «rimasti» in Italia
Marco De Biase
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 158
"Infami senza lode" narra le vicende di una parte dei migranti di origine italiana a Toronto e di quelli rimasti in una comunità dell'entroterra campano. Questo libro non è la solita etnografia di Little Italy, ma punta ad analizzare le biografie di uomini e donne in carne e ossa tra il partire e il restare. L'autore si spinge fin dentro le periferie degradate e povere della metropoli canadese e alcuni ambienti della manovalanza camorristica campana, riflettendo sui dispositivi di razzizzazione e criminalizzazione che investono sia i migranti di origine italiana non integrati a Toronto, sia i giovani "rimasti" in una comunità dell'Italia meridionale. In questo senso, si approda all'analisi dei meccanismi di assoggettamento, che seppur in contesti politici, sociali, economici e culturali diversi, riproducono incessantemente il dominio e la subordinazione, generando micro-resistenze fatte di devianza, dissolutezza, illegalismo, criminalità. Una comparazione che, nella quotidianità dell'esclusione e della differenza da un lato all'altro dell'Oceano, ha svelato molte contraddizioni sottese all'esperimento multiculturale in atto a Toronto e alle narrazioni culturaliste che investono sia la "comunità italiana" in Canada, sia la "comunità dei rimasti" in Italia.
Parlare di razza tra Italia e Stati Uniti
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 318
Episodi recenti di violenza razzista hanno cominciato a incrinare il mito degli "italiani brava gente". L'idea diffusa della diversità della nostra storia rispetto a quella, segnata da schiavitù, segregazione, imperialismo e conflitti razziali, di altre nazioni, sia in Europa sia nelle Americhe, è basata sulla rimozione del passato coloniale dell'Italia. All'amnesia storica si accompagna un presente in cui la rilevanza della "razza" viene negata. Tuttavia la "razza" - formazione storico-culturale che paradossalmente esiste e non esiste, in quanto pur essendo priva di referenti oggettivi nella realtà produce in essa effetti significativi - opera quotidianamente sia come categoria sociale e strumento di esclusione, sia come costruzione simbolica e istanza identitaria. I saggi di questo volume, in dialogo con la storiografia più recente del colonialismo italiano, con gli studi sulla whiteness e sulla traduzione culturale, offrono un panorama ampio e articolato dei modi in cui la "razza" entra nei discorsi sociali, politici e culturali dell'Italia contemporanea. Attraverso un approccio comparativo e multidisciplinare, che prende in esame il passaggio di discorsi, testi, immaginari e pratiche tra l'Italia e gli Stati Uniti, il volume illumina i modi in cui il paradigma razziale statunitense, fondato sul binomio bianco/nero, viene declinato e tradotto secondo dinamiche specificamente nazionali.
I nuovi mercenari. Mercato mondiale e privatizzazione della guerra
Amedeo Policante
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 174
In questo libro si esplorano i modi in cui la guerra è cambiata: privatizzandosi, diventando onnipresente, integrandosi sempre di più ai normali processi economici cui tutti partecipiamo. Ci invita a soffermarci sul legame costitutivo che da sempre lega il mercato alla guerra, il commercio alla violenza, l'espansione economica all'imperialismo. Tratteggia la storia di questo rapporto seguendo le vicende della figura storica del mercenario e del corsaro, simboli di una rinascita dell'organizzazione mercantile della guerra, il cui nuovo volto emerge passo dopo passo. Il libro lindaga quindi le attività delle potentissime compagnie militari che oggi fanno e disfano paesi, proteggono con le armi governi corrotti da popoli in rivolta, e permettono il continuo sfruttamento da parte delle grandi multinazionali delle risorse della terra. Mettendo in fila le vicende dei nuovi mercenari del mercato globale, dall'Africa all'Afghanistan, dall'America Latina all'Iraq, scopriamo fino a che punto la guerra sia parte integrante del mercato mondiale, una componente fondamentale del suo funzionamento complessivo. La mercificazione della sicurezza non è semplicemente la nascita di un nuovo fiorente settore imprenditoriale, è la traduzione diretta della logica del mercato nel mondo della sopraffazione e della violenza.
Politiche dell'estraneo. L'istituzione del moderno e l'irruzione dell'altro
Bernhard Waldenfels
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 154
L'estraneità costituisce l'istanza originaria e inaggirabile dell'esperienza umana, che però solitamente la conoscenza filosofica ha la tendenza a emarginare e neutralizzare facendone semplicemente qualcosa di ostile, di insignificante o di ignoto. In tal modo, tuttavia, il fenomeno dell'estraneo, invece di venire riconosciuto nella sua positività, viene fin dall'inizio subordinato al proprio, di cui finisce per costituire una variante oppositiva o difettiva. Non a caso, infatti, sulla conoscenza dell'estraneo pende la spada di Damocle del solipsismo. Per sottrarvisi, è necessario che lo scenario muti. L'estraneo, in realtà, prima che noi possiamo prendere una qualunque posizione nei suoi confronti, ci coinvolge e ci interpella. In tal modo, tra proprio ed estraneo si apre un campo irriducibile di tensioni, ambiguità e dissimulazioni, di cui gli scritti raccolti in questo volume analizzano soprattutto le implicazioni pratico-politiche. Ne risulta una disamina assai feconda e inedita di temi fondamentali del lessico politico e giuridico contemporaneo, che tocca motivi quali la libertà, il potere, la violenza, l'ordinamento, la rappresentanza, l'interculturalità e la costituzione di un'Europa dal carattere plurale. Prefazione e cura di Ferdinando G. Menga.
Beautiful winners. La street art tra underground, arte e mercato
Marco Tomassini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 220
Nel senso comune, l'etichetta street art evoca un indefinito, oscuro ed eterogeneo universo underground, in cui convivono manifestazioni d'avanguardia, espressioni esplicitamente controculturali e forme di creatività urbana di matrice subculturale, prima fra tutte il graffiti writing. Tuttavia, specie nell'ultimo decennio, diversi suoi protagonisti sono venuti a contatto con i circuiti ufficiali della produzione culturale, tentando la strada dell'arte o del mercato con l'ambizione di fare di una passione maturata in modo disinteressato un'occupazione continuativa e remunerata. Tenendo conto di un simile scenario, il volume si propone di ricostruire i fattori che, a livello sociale e culturale, negli ultimi tre decenni hanno favorito l'emersione della street art, indagandone al contempo le attuali configurazioni materiali, relazionali e di potere. Il tutto attraverso l'incrocio di prospettive teoriche diverse, provenienti dalla sociologia dell'arte, la mediologia e la sociologia urbana, e la triangolazione di molteplici materiali empirici (quali osservazioni partecipanti e interviste in profondità), frutto di un vasto lavoro di ricerca sul campo.
Populismo e democrazia radicale. In dialogo con Ernesto Laclau
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 319
Sempre più frequentemente si assiste al ritorno nel lessico politico contemporaneo di concetti come "populismo" e "antipolitica", spesso utilizzati come passepartout per descrivere fenomeni eterogenei che sfuggono alla consueta classificazione della politica moderna: dal movimento dei "grillini" alla Lega Nord, dalle forme di etnopopulismo nazionalistico alle proteste antieu-ropeiste. Questo libro, intrecciando un dialogo con il filosofo argentino Ernesto Laclau, grazie anche a una lunga intervista qui pubblicata per la prima volta, prende l'avvio dalla nozione di "popolo" e propone una lettura alternativa alla piatta opposizione tra "populismo" e "democrazia". Attraverso un apparato concettuale che si nutre del riferimento a Gramsci e a Lacan, ma che si confronta anche con l'intera storia del marxismo politico, Laclau è arrivato a teorizzare un concetto di "popolo" e di "populismo" come articolazione egemonica e "democrazia radicale", contribuendo così a sottrarre questi concetti all'identificazione con un'omogeneità di tipo etnico o nazionalistico o a una viscerale antipoliticità. La riattivazione e la ridefinizione radicale di una categoria chiave della modernità politica come quella di "popolo" sembrano però destinate a trascinare con sé altre questioni, altrettanto classiche e bisognose di essere ripensate. "Stato", "rappresentanza", "popolazione", "massa", "organizzazione" appaiono infatti agli autori di questo volume termini che non possono essere rimossi.

