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Rubbettino: Ist. di studi storici Gaetano Salvemini

Gli italiani di Tito. La Zona B del territorio libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954)

Gli italiani di Tito. La Zona B del territorio libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954)

Enrico Miletto

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2019

pagine: 336

Tra il 1947 e il 1954 la Zona B del Territorio libero di Trieste (Tlt) fu al centro di mutamenti geopolitici, trasformazioni culturali, sociali e demografiche legate alla conclusione della Seconda guerra mondiale, al quadro internazionale e alla questione confinaria, che con la firma del Memorandum di Londra raggiunse un suo punto dí definizione pressoché conclusivo. Se la prima fase dell'esodo giuliano-dalmata ha oramai trovato una stabile collocazione nel panorama storiografico nazionale, minore risalto hanno avuto le vicende della popolazione italiana della Zona B, rimasta per quasi un decennio sotto l'amministrazione jugoslava. Le politiche adottate dai poteri popolari, le linee di intervento del governo italiano, l'esodo, la condizione degli italiani rimasti dopo il passaggio dell'area alla Jugoslavia e il loro difficile mantenimento di un'identità culturale e nazionale, rappresentano i principali segmenti della ricerca, che approfondisce anche le tematiche legate all'emigrazione dei comunisti italiani in Jugoslavia. Un passaggio analizzato attraverso l'esperienza degli operai monfalconesi e dei militanti che, spinti dall'ideale e dalla volontà di partecipare attivamente alla costruzione di una società socialista, decisero di varcare il confine per trasferirsi nel paese di Tito. Qui, dopo la scissione del Cominform e la loro scelta di schierarsi a favore di Stalin, conobbero il volto più crudo del comunismo jugoslavo che, per alcuni di loro, coincise con una lunga prigionia nei lager titini. Agli altri non restò che rientrare in Italia. Un rientro traumatico, scandito da isolamento, difficoltà economiche, diffidenza e silenzio. Assordante fu quello imposto dal Partito comunista italiano, determinato a porre le loro vicende sotto un fitto cono d'ombra, che questo lavoro ha l'ambizione di contribuire a scalfire.
18,00

Tedeschi contro Hitler? La società tedesca tra nazionalsocialismo e Widerstand

Libro

editore: Rubbettino

anno edizione: 2021

pagine: 256

A oltre vent'anni dalla pubblicazione dei due principali lavori sulla Resistenza tedesca disponibili in lingua italiana, quello di Claudio Natoli (1989) e quello di Peter Hoffmann (1994), il presente volume si propone di mettere a confronto tra loro diverse generazioni di studiosi italiani e tedeschi. E, per questa via, aspira a compiere un ulteriore passo avanti nella direzione di un'interpretazione che nella Resistenza tedesca veda non solo un capitolo cruciale della storia europea del Novecento, ma anche un tema di straordinaria rilevanza ai fini di una più accurata analisi dei processi di nazificazione della società tedesca tra 1933 e 1945. Sullo sfondo delle più recenti acquisizioni storiografiche, gli autori dei diversi contributi si misurano così con la complessa galassia delle 'Resistenze tedesche', prendendo in esame sia le modalità attive di opposizione politica (Widerstand), sia le modalità passive di opposizione civile al regime nazionalsocialista (Opposition).
15,00 14,25

Voci dalla Spagna. La radio antifascista e l'Italia (1936-1939)

Voci dalla Spagna. La radio antifascista e l'Italia (1936-1939)

Stefano De Tomasso

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2016

pagine: 281

Questo lavoro dedicato all'attività radiofonica realizzata dai volontari antifascisti nel corso della guerra di Spagna e alle sue ripercussioni in Italia vuole essere un contributo al dibattito storiografico sulla controversa questione della crisi del consenso al regime fascista nella seconda metà degli anni Trenta e in particolare sul ruolo in essa giocato dall'antifascismo. Sebbene quello della diffusione dell'ascolto delle "voci" provenienti dalla Spagna venga spesso indicato come un fenomeno rivelatore degli umori e degli orientamenti degli italiani negli anni del conflitto spagnolo, si tratta di un tema che non è mai stato approfondito. Eppure, per l'analisi della svolta totalitaria che il regime tenta di attuare in questi anni, l'importanza dello studio degli strumenti di formazione dell'opinione pubblica appare evidente. Tanto più che, tra questi, particolare interesse riveste proprio la radio, divenuta negli anni Trenta il principale strumento della "fabbrica del consenso" fascista.
16,00

Compagni e liberi muratori. Socialismo e massoneria dalla nascita del Psi alla grande guerra

Marco Novarino

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2015

pagine: 377

Questo studio non vuole essere una storia della massoneria e del socialismo descritte in un percorso parallelo, ma una ricerca sulle relazioni che intercorsero tra queste due entità, non soltanto analizzando i rapporti istituzionali diretti ma anche quelli umani che s'intrecciarono. Una relazione che contemplava origini comuni, affinità elettive e la convergenza su un obiettivo condiviso: la definitiva redenzione dell'umanità. Il fine era identico ma differenti erano i mezzi per raggiungerlo. Se in Italia il Partito socialista fosse stato autenticamente marxista probabilmente questa ricerca non avrebbe avuto motivo di esistere, poiché una rigorosa applicazione della lotta di classe avrebbe impedito qualsiasi rapporto con il mondo libero muratorio, notoriamente aclassista. Invece il socialismo italiano fu la risultante di un percorso eclettico e la presenza al suo interno di una cultura evoluzionista rese possibile quella doppia appartenenza massonica-socialista che Guido Podrecca definì ironicamente "un dilemma molto cornuto". La domanda che emerse in quel contesto storico fu: tra un moderno partito di massa e una scuola iniziatica, per sua natura elitaria, è possibile una collaborazione? L'obiettivo che si pone questa ricerca è di contribuire a dare una prima risposta.
18,00 17,10

Ispanismo internazionale e circolazione delle storiografie negli anni della democrazia spagnola (1978-2008)

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2014

pagine: 629

Un ispanista è chi, senza essere spagnolo, studia la letteratura, la cultura o la storia spagnola. Un ispanista è anche un mediatore, un traduttore, un ponte tra la cultura spagnola e la propria. Questo volume raccoglie interventi di due tipi. Ispanisti di diverse nazioni d'Europa e di altri continenti presentano studi sulla ricezione e riflessione sulla storia e la cultura spagnola del XIX e XX secolo nei rispettivi paesi. Per converso alcuni storici spagnoli s'interrogano sull'influenza che le storiografie non spagnole hanno avuto nel paese iberico, favorite o no dall'ispanismo. Poste a confronto e complessivamente considerate, le due prospettive offrono un panorama e uno stato dell'arte unico nel suo genere.
25,00 23,75

Spagna e Italia nel processo d'integrazione europea (1950-1992)

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2013

pagine: 316

L'Italia è uno dei Paesi fondatori delle Comunità europee, la Spagna vi è entrata solo nel 1986 dopo un lungo iter negoziale iniziato negli anni Sessanta ma destinato al successo solo dopo la morte di Franco e il ritorno del Paese alla democrazia. Si tratta, evidentemente, di due storie molto diverse, ma ciò non impedisce né di ripercorrere in parallelo il rapporto di Italia e Spagna con l'Europa, né di ricercare possibili punti di convergenza e anche di contatto tra le vicende politiche dei due Paesi a partire dal ruolo di trait d'union tra politica interna ed estera svolto dall'europeismo nei rispettivi processi di transizione democratica. Più specificatamente, la prima parte del volume è incentrata sull'analisi della dimensione storico-politica e sul percorso compiuto dalla storiografia dei due paesi su tali tematiche, mentre la seconda focalizza l'attenzione sui partiti e sui movimenti, sottolineando l'interazione tra le istanze europeiste presentate da questi soggetti della sfera pubblica e i sistemi politici entro i quali hanno dispiegato la loro azione.
18,00 17,10

Clero e guerre spagnole in età contemporanea (1808-1939)

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2011

pagine: 462

Sull'atteggiamento della Chiesa cattolica di fronte alle guerre dell'età contemporanea esiste abbondante letteratura. Sono state indagate le posizioni dottrinali del magistero e le pastorali di vari episcopati. Decisamente più in ombra era rimasta finora la condotta del clero, secolare e regolare, specie per il caso spagnolo, teatro di laceranti conflitti dagli albori dell'Ottocento alla guerra civile del 1936-39. In un chiaroscuro fatto di contributi di sintesi e di affondi più analitici, risultato di scavi in archivi spagnoli, italiani e vaticani, il volume offre una panoramica di lungo perìodo sulla militanza di una parte del clero, anche con le armi, a favore della causa in cui credeva, sulle brutali violenze di cui fu oggetto e sulla sua complice contiguità con gli artefici delle violenze sugli altri. Ne esce un affresco, che senza trascurare l'immagine del clero combattente nella letteratura e nell'immaginario collettivo, anche con sondaggi nella cultura popolare più recente, arricchisce il quadro interpretativo in materia di legittimazione della violenza e della guerra da parte della Chiesa, rendendo obsolete le narrazioni ireniche e apologetiche della condotta ecclesiastica.
24,00 22,80

Messina tra umanesimo e Rinascimento. Il «caso» Antonello, la cultura, le élites politiche, le attività produttive

Salvatore Bottari

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2010

pagine: 230

"Or sono trent'anni, in occasione delle celebrazioni di Antonello da Messina, si riaprì il discorso sul Quattrocento messinese, sui caratteri e sul fondamento della 'grande Messina' del Cinquecento - la capitale della regione siculo-calabra, la rivale non solo ma l'alternativa storica alla Palermo della feudalità, dell'inutile fasto, la cui parabola interpreta ancora oggi l'ascesa e il declino di una Sicilia, di un Mezzogiorno diversi. È il costante rovello di quegli storici di Messina, alla ricerca a tratti affannosa delle ragioni della 'decadenza' rappresentata per lo più da analisi delle riprese insufficienti o impossibili da sciagure collettive, opera della natura e degli uomini. E Salvatore Bottari che s'era tagliato un buon posto in questa schiera ha voluto con queste dense pagine dire la sua sulle fondamenta di un edificio nobile e splendido." (dalla postfazione di Giuseppe Giarrizzo)
22,00 20,90

L'irridentismo e l'associazione «In pro dell'Italia Irrendenta». I comitati di Calabria e Sicilia

L'irridentismo e l'associazione «In pro dell'Italia Irrendenta». I comitati di Calabria e Sicilia

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2010

pagine: 140

L'ascesa e il successivo declino dell'Associazione "In Pro dell'Italia Irredenta", fondata il 21 maggio del 1877 dal repubblicano di origini napoletane Matteo Renato Imbriani, se rappresenta il tentativo degli ambienti democratici di rilanciare e risolvere la questione dei confini nazionali e, dunque, anche dei rapporti con l'Austria, indica pure tutti i limiti e le contraddizioni delle diverse anime della "Sinistra" italiana negli anni delicati compresi tra l'avvento di Depretis e quello di Crispi, condizionando i rapporti tra il "centro" e le "periferie" del sistema politico nazionale.
12,00

L'ultimo franchismo. Tra repressione e premesse per la transizione (1968-1975)

L'ultimo franchismo. Tra repressione e premesse per la transizione (1968-1975)

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2009

pagine: 359

L'ultimo franchismo è un tempo. Delimita alcuni anni, descrive una fase del regime, indica lo stadio terminale della dittatura. Assieme alle varianti "franchismo tardivo" o "tardo franchismo" s'impiega in simmetrica analogia con quel "primo franchismo" che, più studiato, designa gli anni che vanno dalla guerra civile alla fine del secondo conflitto mondiale. Anni di massima chiusura e nel complesso omogenei, quelli, seppure segnati dalla discontinuità in politica estera da collocarsi tra il 1942 e il 1943, quando vennero a logorarsi le prospettive fascisteggianti e tendenzialmente totalitarie dell'ancor giovane dittatura spagnola. Anni contraddittori, completamente diversi e assai meno studiati (per ovvie ragioni) quelli al centro del presente volume: anch'essi lacerati da una cesura ma, questa volta, sul piano interno (la morte di Luis Carrero Bianco, il 20 dicembre 1973, in seguito all'attentato dell'ETA), attraversati dagli interrogativi sul futuro del regime, caratterizzati dalla presenza anche di un'opposizione moderata e, per questo motivo, tollerata, contraddistinti da ipotesi di cauta liberalizzazione, dall'arroccamento dei settori risolutamente contrari a ogni apertura e cambiamento, mentre sui movimenti sociali e politici dell'opposizione antifranchista più decisa o radicale si abbatteva come una scure la repressione. Su questi anni gettano nuova luce i contributi raccolti nel volume.
24,00

Messina 1908. I disastri e la percezione del terrore nell'evento terremoto

Messina 1908. I disastri e la percezione del terrore nell'evento terremoto

Andrea Giovanni Noto

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2009

pagine: 335

I disastri e i terremoti, in particolare, hanno sempre lasciato tracce rilevanti nella storia. Generalmente l'approccio allo studio di questi eventi ha privilegiato i dati quantitativi resi dall'entità delle vittime e dei danni materiali. Non bisogna trascurare tuttavia come simili avvenimenti incidano fortemente anche sul tessuto politico-economico e socio-culturale delle realtà coinvolte. Sulla base di queste considerazioni, il volume affronta tali nodi problematici, cercando di mettere in risalto anche l'impatto che i sismi determinano sulla mentalità collettiva, aspetto quest'ultimo spesso rimasto sullo sfondo della ricerca storiografica. Se in svariati casi essi si caratterizzano solo temporaneamente quali elementi di lacerazione e vengono riassorbiti nel tempo, come prova l'analisi comparativa condotta su tre grandi catastrofi telluriche europee verificatesi in epoca moderna (Sicilia 1693; Lisbona 1755; Calabria e Messina 1783), ciò non accadde per il terremoto del 28 dicembre 1908, che costituisce uno dei più terrificanti eventi della storia sismica italiana e mondiale. Utilizzando un approccio interdisciplinare che spazia dalla storia all'antropologia culturale, dalla sociologia alla psicologia di massa, e ricorrendo al supporto di numerose fonti archivistiche, giornalistiche e bibliografiche, il libro delinea, da vari angoli visuali, le vicende di una Messina devastata.
25,00

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