Rubbettino: La bellezza dell'impresa
Io sto dalla vostra parte. San Marino Mail e il coraggio di ricominciare a 50 anni
Giovanni Papagno, Adriano Moraglio
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2021
pagine: 140
«Decisi di licenziarmi. Era il 2001. Lavoravo, a Milano, per un importante ente postale estero e non riuscivo a condividere il proposito della mia azienda di avviare una partnership con una certa impresa italiana del settore. Avendo incarichi di responsabilità avrei dovuto gestire l’operazione con una rilevante dose di coinvolgimento personale. Presi carta e penna e scrissi alla Direzione: “Con la presente comunico le mie irrevocabili dimissioni”. Parole come macigni. Le scrissi in un misto di soddisfazione e di orgoglio. Consapevole che ci sono momenti nella nostra vita in cui uno avverte che è accaduto un qualche cosa che ti impone un cambio di passo. Mi conveniva incaponirmi così? Parlo di soldi, di tranquillità… No. Eppure sentivo di dover fare così. Sentivo dentro di me un anelito di libertà, di fedeltà a me stesso. Avrei perso il lavoro. Avrei perso denaro. Quando sarei riuscito a trovare una nuova occupazione?». Giovanni Papagno ha appena superato i cinquant’anni quando vive questo dramma, ma è proprio grazie a quella esperienza che negli anni a seguire potrà “sognare” e fondare, nell’amicizia con due ex colleghe, una tra le più importanti aziende italiane della logistica oggi impegnata a sostenere le imprese che vendono in Italia e in Europa i propri prodotti attraverso l’e-commerce e il marketing per corrispondenza. Questo è il romanzo del “broker” San Marino Mail.
Cosa vuoi di più dalla vita? Amaro Lucano: storia di un'Italia dal bicchiere mezzo pieno
Francesco Vena, Emiliano Maria Cappuccitti
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 160
È la domanda delle domande. Lo slogan pubblicitario entrato "a gamba tesa" nelle case (e nella testa) degli italiani, fino a diventare un'espressione comune, un modo di dire che sopravvive negli anni e tra le generazioni. Con risposte sempre diverse. Perché tutti coltiviamo dei sogni, le nostre ambizioni, e poi ci confrontiamo con la realtà. Cosa vogliamo di più dalla vita? Questo libro racconta una storia, tessendone la trama attraverso una serie di altre storie, piccole e grandi. Storie di una Lucania di fine Ottocento, di un popolo e di un'invenzione, tramandata anch'essa tra generazioni di "amarocentrici". Un viaggio tra passato e presente, tra antiche tradizioni e tecnologie moderne, che è anche la storia di un bicchiere mezzo pieno in un Paese che non resterà mai vuoto. E oggi, cosa vogliamo di più dalla vita? In epoca di pandemia, anche isolati come api nelle proprie celle, abbiamo l'opportunità, se vogliamo, di ricostruire, mattone dopo mattone (proprio come 80 anni fa), un futuro all'altezza di reggere le conseguenze di quanto ci è piovuto addosso. Partendo dalla nostra mentalità, e dal lavoro. Allora, questo libro non è solo storia, o ambizione. È un contributo per ripensare l'Italia, facendone non solo il Paese più bello del mondo, ma anche il più forte. Cosa vogliamo di più dalla vita?
Sui banchi del Salento. La passione educativa di Ascla: un'amicizia per il lavoro
Giuseppe Negro, Carmelo Greco
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 152
«Cosa è questo racconto? Il racconto di una vita come opera sociale e civile. Nelle vite-opera il racconto si sovrappone, l'opera diventa quel che meglio racconta sinteticamente l'insieme infinito di preoccupazioni, di problemi, di desideri, di dolori, di amori, di ferite che un uomo porta con sé vivendo. (...) Credo che valga la pena leggere questo libro dove trovate spunti di riflessione interessanti per chi si occupa di lavoro e di formazione giovanile in un momento in cui queste sono le due urgenze capitali del nostro smandrappato e meraviglioso Paese, sempre avvilito da una burocrazia cieca, da una cultura malata di astrazione, come diceva Pasolini, e da ideologie che si sostituiscono alla "rugosa realtà", come diceva Rimbaud, il loro progetto parziale e stupido. Infatti questo libro, momento di surplace, di riflessione, questo strano libro non vanitoso né stupidamente soddisfatto, raccoglie pagine che vengono dal fronte. Dalla vera e difficile trincea che in molti modi in tanti stiamo combattendo. La cosa più difficile, diceva un santo, è sostenere la speranza degli uomini. E non c'è modo più efficace che farlo aiutando i giovani a entrare nella vita con speranza e desiderio, mostrando con opere, parole e segni che il destino e la vita non sono avversari».
C'era una volta un pezzo di legno. I Vigolungo, da falegnami e costruttori di mobili a leader nei compensati
Adriano Moraglio
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 152
Giovanni Vigolungo nella seconda metà dell'Ottocento è un attivo artigiano falegname a Benevello, nelle alte Langhe albesi. Il figlio Pietro, nel 1919, trasferisce l'attività a Borbore, sull'asse Torino-Alba. Qui sviluppa una notevole attività artigianale di mobili; quando già occupava una ventina di operai muore tragicamente, lasciando il figlio Emilio appena diciassettenne. Emilio Vigolungo è il vero artefice del passaggio dalla grande bottega artigianale all'industria; nel 1947, dopo aver già aperto un negozio a Canale d'Alba, trasferisce l'attività in un nuovo stabilimento sempre a Canale, dove si producono mobili da cucina ed armadi. Più avanti Emilio sente la necessità di diversificare e nel 1960 apre un nuovo stabilimento per la produzione di pannelli compensati. Nel 1966 entra in azienda il figlio di Emilio, Piero Vigolungo, che apporta nuovi elementi tecnologici per cui tutti gli sforzi sono concentrati nell'attività dei pannelli compensati e multistrati. L'azienda aumenta sempre di più negli anni Ottanta e Novanta le quantità e le tipologie di prodotti, con conseguente diversificazione dei mercati e settori di vendita.
Con la mente nel robot. L'avventura di un'azienda nata da un ragionevole azzardo
Adriano Moraglio, Daniele Mangano
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 136
«Sono ormai due anni che non lavoro più come dipendente; questa condizione dovrebbe rendermi più libero nella ricerca di nuovi contratti, ma il problema è complesso: da alcuni mesi il mercato dell'automazione è pressoché fermo. Spiego tutte queste cose a Victoria, le ho fatto il quadro completo della situazione ma la rassicuro: "Non starò con le mani in mano. Da stasera comincio a inviare curriculum a raffica. In Italia, in Europa, soprattutto in Germania". Sono passati diversi giorni da allora, e continuo a passare le notti a mandare e-mail. Ne avrò mandate alcune centinaia, ma l'iniziativa non ha ancora sortito effetti. Solo qualche risposta, e nelle diverse lingue, della serie: "La ringraziamo, terremo conto della sua candidatura, se avremo necessità la contatteremo". Ma a me è venuta un'idea. Un azzardo. E se invece di propormi come consulente professionale mi presentassi come titolare di un'azienda di servizi? Magari mi prendono sul serio. Già, però, io un'azienda non ce l'ho... Sì, però posso inventarmela... Mi ha telefonato il responsabile tecnico di una società che in Germania lavora a supporto di grandi case automobilistiche: "Mr. Mangano, abbiamo ricevuto la presentazione della sua azienda, siamo interessati alla vostra proposta. Vorremmo fare due chiacchiere con lei e il suo staff...". Da questo azzardo prende slancio la storia della torinese Manganorobot e dei suoi protagonisti».
Io sono l'uomo del sonno. Diario di un viaggio di un figlio alla prova del passaggio generazionale
Loris Bonamassa, Adriano Moraglio
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 120
«Sto trasformando l'azienda di famiglia e so bene che non è quella che vorrebbero i miei genitori. Non sto seguendo esattamente le loro orme: loro sono stati grandi "industriali del materasso". Ma io non lo sono. E mai più vorrò esserlo. Perché, per un certo periodo, ho voluto, intensamente, esserlo. Quando, nel dicembre del 2002, mi sono trovato di fronte al bivio, "tradire" l'azienda di famiglia per un posto di lavoro prestigioso alla Bosch - dove, alla fine, però, avrei rischiato di essere un "numero" - oppure rimanervi, ho scelto per la Dormiflex. Ora sento che devo proseguire nell'opera di trasformazione di un'eredità, ai miei occhi grandissima, verso un modello di azienda diverso e più adeguato al momento che sta attraversando l'economia e il nostro settore, ma anche più attinente alle mie inclinazioni: un'impresa digitale, multilingue, multi-Paese. E giunta l'ora di rompere gli indugi e di scommettere fino in fondo sull'azienda dei miei sogni, secondo un piano che mi sta diventando sempre più chiaro. E cominciata la maratona della Dormiflex».
Nel salotto di Matera. L'incredibile storia di Egoitaliano & C.
Piero Stano, Adriano Moraglio
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 120
Diventare imprenditore a sessant'anni, dopo essere andato in pensione. E costruire un'azienda tutta nuova, perdipiù al Sud e in un settore che stava attraversando un periodo difficilissimo, come molti in Italia, quello della produzione di divani e poltrone. Poteva riuscire una scommessa del genere? La risposta è sì ed è la storia di Piero Stano, fondatore nel 2007 di un'impresa chiamata "Egoitaliano". Un'azienda che nel nome e nella sostanza fa del "made in Italy" (dalle materie prime allo stile fino alla produzione) il suo tratto distintivo e dell' essere attiva a Matera, capitale della cultura nel 2019, il suo orgoglio (con lo slogan "Proud to produce in Matera"). In solo poco più di dieci anni l'azienda ha bruciato le tappe sino ad aderire al programma Elite di Borsa Italiana. Oggi dà lavoro a una cinquantina di collaboratori stabili, si avvale di architetti di fama internazionale e conta su un indotto produttivo locale fondato su quasi una decina di laboratori che danno lavoro ad alcune centinaia di persone. Egoitaliano esporta gran parte dei suoi divani e poltrone e si contraddistingue per i suoi prodotti in pelle, innovativi e tecnologici. Una storia di avanguardia in un settore maturo come quello del mobile imbottito, un altro esempio di imprenditoria familiare italiana e un segno di speranza che giunge dal Sud d'Italia.
L'altalena rossa. Keyline e la sorprendente vita di una donna in fabbrica
Mariacristina Gribaudi, Adriano Moraglio
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 128
«Estate 1965. "Mariacristina! Ma da quanto tempo è che stai lì sull'altalena?". "Mamma, lo sai che mi piace tanto...". È una domenica d'estate, è pomeriggio. Mamma è impegnata in cucina e ogni tanto lancia uno sguardo verso di me che, nel giardino della nostra casa, continuo a dondolarmi. Sarà passata almeno un'ora. La mia altalena è bellissima. È rossa. Quando mi dondolo vedo tutto il mondo alzarsi e abbassarsi intorno a me. Trentasette anni dopo. Massimo, mio marito, ha dato le dimissioni dalla sua azienda. Un giorno della scorsa primavera è arrivato a casa e mi ha detto, con l'emozione nella voce: "Mi hanno parlato di una piccola impresa che produce chiavi. Pare che stiano per venderla. Provo?". "Massimo, non perdiamo l'occasione". Qualche giorno dopo siamo dal notaio: "Dottor Bianchi, firmi qui: da questo momento la Keyline è sua". L'abbiamo portata sotto il controllo di Bianchi 1770, il brand della più antica società italiana nel settore delle chiavi fondata da un avo di Massimo. Dopo aver fatto cin-cin con del prosecco, mio marito mi ha chiesto: "E se cominciassi tu a fare l'amministratore unico di Keyline?"».
L'innovazione fatta bellezza. Storia di Kikau e di un imprenditore visionario del Sud
Giuseppe Montanaro
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 164
Questo libro andrebbe adottato negli istituti superiori o nelle Business School delle università. Il motivo è semplice. Il suo protagonista, Giuseppe «Peppino» Montanaro, fa capire bene – attraverso il racconto generoso della sua vita – cosa vogliano dire concretamente concetti chiave per un imprenditore. Ad esempio, che cosa sia esattamente l'innovazione e la diversificazione. La prima non si limita alla tecnologia, che anzi l'autore sostiene avere spesso i «paraocchi», perché tende a replicare schemi e modalità standardizzate. È piuttosto una scintilla che non fa mai accontentare, che spinge a trovare sempre nuove soluzioni. La seconda è un'esigenza continua di cambiamento guidata da una sorta di «ossessione» che, nel caso dell'autore, corrisponde alla ricerca della bellezza. Da quando all'età di otto anni Giuseppe Montanaro ha cominciato a lavorare, questa ricerca è stata incessante, traducendosi in svariate attività che vanno dalla produzione degli infissi in alluminio del marchio Kikau alla realizzazione di un vigneto-giardino come quello della Masseria Amastuola, in Puglia, che non ha eguali in tutto il mondo.
Con la vigna negli occhi. Il «segreto» di 958 Santero, il vino che sa di futuro
Filippo Larganà
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 136
Se Pietro, il patriarca, vedesse con i suoi occhi terreni la Santero 958 sarebbe contento. Gianfranco Santero ne è convinto. I figli di Pietro e i suoi nipoti e i figli dei suoi nipoti portano avanti quello che lui aveva sognato: una cantina forte, che guarda al futuro, che spedisce i propri vini in ogni parte del mondo, ma che ricorda la propria storia, le proprie radici ancora profondamente ancorate in quell’angolo di Piemonte dove la terra è ancora terra e gli uomini e le donne sanno guardarsi negli occhi e apprezzare ogni alba e ogni tramonto. Sì, Pietro ne sarebbe davvero contento. Anche perché il viaggio di 958 Santero non finisce. In programma ci sono tanti progetti, iniziative e idee che non basterebbe un libro per raccontarli tutti. Ce ne vorrebbero almeno tre. Ma intanto ecco il primo, quello senza il quale non conosceremmo il segreto di una delle cantine vinicole più singolari e innovative del nostro Paese.
Per i prossimi 175 anni. Birra Peroni, una «tradizione del futuro»
Enrico Galasso
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 212
Prendete un’azienda molto legata alla propria tradizione, ai propri marchi, all’essere qualcosa di storico nel panorama italiano. Prendete tutto questo, ingrediente dopo ingrediente. Maceratelo con cura e fatelo essiccare al vento del cambiamento. Aggiungete acqua e portate ad ebollizione. Metteteci tutta l’innovazione che avete in serbo, poi fate raffreddare e lievitare il tutto. Filtrate con dedizione. Quel che avete ora è più della somma dei vostri ingredienti di partenza, più delle radici. Una transizione più forte dei tentativi fatti in precedenza. Potete decidere se mettere tutto questo in bottiglia o in fusto, ma un dato di fatto rimane. Avete preso una tradizione, una consuetudine, un’icona, e ne avete fatto qualcosa di più, e di nuovo. Con un legame indiscutibile con il sapere, la storia e quanto di grande costruito nel passato, è vero, ma allo stesso tempo pronto a sfidare il domani, “a prova di futuro”. È esattamente questa la storia del piccolo, grande miracolo di Birra Peroni. Generare la prima “tradizione del futuro” facendo di una visione un percorso da intraprendere, una credenza da abbracciare, una rivoluzione di connessioni dense di significato ed importanza. Partendo da un passato da attualizzare, e con un’eredità da rovesciare e potenziare. Questo è un libro sul futuro, scritto da un pilota e per piloti di futuro. Pensato, fermentato e distillato negli oltre 175 anni di storia che ci lasciamo alle spalle. Pensato, fermentato e distillato per durare per i prossimi 175 anni di una storia che stiamo riscrivendo insieme.
Capitana coraggiosa. Come abbiamo creato il «Modello Igea», evoluzione e rivoluzione del sistema delle farmacie italiane
Maria Catena Ingria Lupoi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 150
Un caso imprenditoriale disruptive, che ha letteralmente e fattivamente rivoluzionato il sistema della farmacia in Italia sfidando lo status quo precedente e proponendo un modo nuovo di occuparsi della salute. Oggetto di ricerche specifiche a livello accademico e caso di studio più imitato nella Capitale e non solo, il "Modello Igea" rappresenta la precursione assoluta di una rivoluzione: quella improntata alla liberalizzazione degli orari di attività. Ma non solo: innovazione e distintività, centralità del servizio al cliente, utilizzo di sistemi di qualità, anche prima che questi venissero standardizzati, e di processi operativi informatizzati. Questi i pilastri che hanno consentito ad una piccola realtà, in origine omogenea alla media delle farmacie italiane, di mutare in una vera e propria impresa con 160 dipendenti, che opera per 24 ore, 365 giorni l'anno. Un obiettivo che meritava tutto l'ingegno e l'ardore di una Capitana Coraggiosa del calibro di Maria Catena Ingria Lupoi. Il volume racconta questa evoluzione. È un libro di frontiera, spesso controcorrente, perché riepiloga al lettore istantanee di un sistema che fu, quello della "farmacia di bottega", e dei coraggiosi tentativi di tirarne fuori, nonostante tutto e tutti, un mondo nuovo e più vicino possibile allo scopo per il quale, da sempre, le farmacie esistono: assistere le persone in toto, migliorandone il benessere. L'Autrice devolverà il ricavato dei suoi diritti all'associazione Oppo e le sue stanze.

