«Diceva Giacomo Noventa che dopo 7000 anni di letteratura non si poteva scrivere nulla di nuovo. O comunque era diventato difficile. Ma si danno casi in cui il «nuovo» può trovarsi là dove meno appare o tale non si pretende. Penso a certe poesie che a primo impatto sembrerebbero poco comprensibili e tuttavia riescono a sedurre: col ritmo, col suono, col geloso mistero della loro «lingua strana». Penso a romanzi dove il lettore non viene informato sul «come-va-a-finire» (e «Va a finire che non finisce» verrebbe voglia di dirgli, magari consigliandolo di cercare in altro campo, fra le tonde e rigogliose zucche dei romanzi dove tutto è spiegato). Ma più che dare risposte (c'è chi sostiene) l'opera letteraria non dovrebbe aprire domande? Non sta proprio in questo la scommessa della sua durata?» (G. Giudici, I mari di Biamonti, Trentarighe, «l'Unità», 23 maggio 1994, p. 6)
Giovanni Giudici e i libri degli altri. Atti del Convegno internazionale di studi (Genova, 6-7 giugno 2024)
in uscita
| Titolo | Giovanni Giudici e i libri degli altri. Atti del Convegno internazionale di studi (Genova, 6-7 giugno 2024) |
| Curatori | Simona Morando, Francesca Santucci |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | Testi e testimonianze di critica letteraria, 17 |
| Editore | Ledizioni |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 232 |
| Pubblicazione | 01/2026 |
| ISBN | 9791256005642 |
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