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Ledizioni: Testi e testimonianze di critica letteraria

«Il nome di un'atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982)

«Il nome di un'atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982)

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2024

pagine: 180

Che cosa rappresenta la borghesia per le scrittrici e gli scrittori italiani del XX secolo? Come viene raccontata nelle sue evoluzioni e contraddizioni? Come cambia nel Novecento il romanzo, forma espressiva che per eccellenza ha dato voce alla borghesia, celebrandola e criticandola? Concentrandosi sul cinquantennio che va dal 1929 al 1982 (rispettivamente gli anni in cui escono «Gli Indifferenti» di Alberto Moravia e «Aracoeli» di Elsa Morante), i dodici saggi del volume cercano di rispondere a queste domande, a partire da testi, autori e prospettive diverse, accumunate però da una tesi di fondo: «la borghesia», come scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1968, «non è più solo una classe sociale, ma è diventata "il nome di un'atroce malattia"».
28,00

Giuseppe Raimondi. La centralità di un «outsider» bolognese

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2024

pagine: 240

Il volume ha l'obiettivo di riscoprire la figura dello scrittore bolognese Giuseppe Raimondi (1898–1985), che ha svolto un ruolo fondamentale nel panorama culturale italiano, pur collocandosi – come ha rilevato Gianfranco Contini – in una «singolarissima posizione di outsider». Sono qui raccolti saggi che affrontano tre diversi aspetti dell'opera raimondiana: le riletture del capolavoro Giuseppe in Italia (1949), proposte da Clelia Martignoni e Nicolò Maldina; le radici della sua cultura italo-francese indagate da Daniela Baroncini e Franca Bruera; il ruolo decisivo svolto nelle riviste tra le due guerre, ricostruito da Eleonora Conti e Daniel Raffini. Il volume è arricchito da tre lettere inedite di Giuseppe Ungaretti (inserite nel saggio di Conti) e in appendice dalla prima bibliografia completa delle opere a stampa dell'autore, a cura di Maria Chiara Tortora.
28,00 26,60

Il mondo là fuori. Narrazione, esperienza, scrittura

Simone Carati

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2023

pagine: 210

Come trasformare l'esperienza in scrittura? Quale rapporto c'è tra il desiderio tipicamente umano di racconti e la congerie del reale? In che modo la scrittura narrativa può diventare uno strumento di intelligenza del mondo là fuori? Sono queste alcune delle domande a cui tenta di rispondere il libro, mettendole alla prova sul terreno della letteratura, in un viaggio articolato in due tappe. Una prima mappatura degli orizzonti in cui si muove il paradigma narrativo, con una particolare attenzione ai presupposti storico-culturali e alle trasformazioni che investono il romanzo negli ultimi decenni del Novecento, e una successiva analisi delle forme che, concentrandosi soprattutto su alcuni casi esemplari del romanzo statunitense di fine millennio (Don DeLillo, Philip Roth, David Foster Wallace), ha l'ambizione di rivendicare la specificità del discorso letterario nell'era dellostorytelling. Prefazione di Federico Bertoni.
28,00 26,60

Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 652

La celebre battuta di Gide che apre questo volume si propone di indagare il complesso rapporto fra etica, estetica e rappresentazione, ma riformulando l'aforisma in forma interrogativa: "Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?". È proprio così? È ancora così? Ma è, in fin dei conti, davvero sempre stato così? Cercare di rispondere a questa domanda vuol dire riflettere non solo sul valore estetico delle opere, ma anche sulla liceità o sulla pericolosità delle rappresentazioni; significa chiedersi se la cosa di cui si parla conta e qual è il significato etico del come è condotta la rappresentazione, è organizzata la forma; significa anche riflettere su alcune complesse problematiche che sempre più spesso sono al centro dei dibattiti contemporanei: la relazione fra autorialità e opera, fra scrittura e mercato, il canone, la visibilità, il ruolo pedagogico della letteratura, la funzione delle istituzioni, della censura fino ai dibattiti sulla cancel culture, sul politicamente corretto, sulla cultura woke, sull'appropriazione culturale, su un certo moralismo di ritorno, sul ruolo ideologicamente orientato del culturalismo, le relazioni fra la voce letteraria di una soggettività subalterna e i criteri di attribuzione del valore estetico.
39,00 37,05

Dentro e fuori il testo. Dall'editoria alla filologia

Alberto Cadioli

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 286

I saggi raccolti in "Dentro e fuori il testo" rappresentano una sintetica summa degli studi di Alberto Cadioli, mettendo in risalto alcuni dei passaggi più rilevanti - dal punto di vista teorico-metodologico - di una lunga attività di ricerca. Pur nella varietà e nella dinamicità dei percorsi, queste pagine rivelano la fedeltà a un presupposto che, già individuabile nei primi lavori, è rimasto sempre presente: la vocazione a indagare i nessi che stringono chi crea il testo letterario, chi lo porta alla stampa, chi lo riceve. «Fuori» e «dentro» il testo, dunque, coltivando una critica letteraria che, nelle prime indagini, utilizza gli strumenti della sociologia della letteratura e della storia dell'editoria, e poi via via quelli della filologia, in particolare dei testi a stampa e della filologia d'autore. Dall'editoria alla filologia, dunque, con l'obiettivo di approfondire la storia dei testi e della loro trasmissione, la storia della loro genesi e della mediazione editoriale che li ha portati ai lettori nelle forme di un oggetto storicamente e materialmente definito. Le riflessioni teoriche e le indicazioni metodologiche dei saggi qui proposti hanno spinto Cadioli a percorrere sentieri scarsamente battuti, a suggerire indirizzi di ricerca nuovi sui quali sono cresciuti e consolidati nuovi orientamenti critici, ormai radicati nel panorama degli studi sull'Otto-Novecento letterario. Premessa di Gian Carlo Ferretti.
39,00 37,05

La letteratura verso Hiroshima e altri scritti 1959-1975

Giovanni Giudici

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 439

Verso quale Hiroshima o distruzione totale sarebbe oggi avviata la letteratura e in che modo potrebbe evitarla? La risposta, implicita nei saggi centrali di questo libro, è che la letteratura, come ogni altra forma di espressione scritta o audiovisiva, subisce oggi gli effetti di quell’«inquinamento da informazione» che deriva dalla gestione industriale e ideologico-burocratica della cultura e dall’uso indiscriminato delle nuove tecniche di riproduzione, trasmissione, diffusione e manipolazione dei prodotti del lavoro intellettuale; e il solo modo in cui i diretti interessati (gli scrittori, ma anche tutti coloro che operano nei vari campi dell’informazione) possono opporsi a questa tendenza negativa deve ricercarsi al livello del comportamento pratico-politico. In una prospettiva di cultura tradizionale potrebbe sembrare quanto meno inconsueto che ad affrontare simile temi sia proprio un poeta come Giovanni Giudici e che, raccogliendo per la prima volta in volume una scelta di scritti datati nell’arco di quasi un ventennio, egli si comprometta su una varietà di argomenti che potrebbe scandalizzare gli zelatori dello specialismo a tutti i costi: da Frantz Fanon a don Lorenzo Milani, da alcuni aspetti della sociologia neocapitalistica ai problemi della cultura popolare, dalle polemiche culturali degli anni Sessanta ai rapporti fra intellettuali e potere. Ma è proprio in ciò uno dei più forti punti d’attrazione del libro, che è in parte anche il documento di un continuo esame di coscienza, l’appassionata reazione che, interrogandosi a volte sulla plausibilità stessa della propria scrittura, il poeta Giudici oppone alle sollecitazioni culturale del suo e nostro tempo. Completa il volume una serie di occasionali ritratti critici di poeti e scrittori: da Noventa a Saba, da Palazzeschi a Montale, da Jahier a Marin, da Solženicyn a Volponi; per finire con una singolare «intervista» a Francesco Petrarca.
19,90 18,91

Indagini sul Novecento

Edoardo Esposito

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 228

Edoardo Esposito, già docente di Letterature comparate e di Teoria della letteratura, raccoglie in questo volume alcuni dei saggi rappresentativi del suo percorso di attraversamento e del suo modo di intendere la letteratura del Novecento.
28,00 26,60

Il Paradiso. Perché mi vinse il lume d'esta stella

Giovanni Giudici

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 194

Nel giugno del 1990 il regista della compagnia dei Magazzini, Federico Tiezzi, contatta Giovanni Giudici per chiedergli di comporre una trasposizione drammaturgica del Paradiso dantesco. Dopo le prove di Edoardo Sanguineti e di Mario Luzi per Inferno (1989) e Purgatorio (1990), dunque, Giudici diventa il terzo “poeta-drammaturgo” del progetto sulla Commedia e accetta l'incarico – come egli stesso dichiara – con quel poco d'incoscienza che spesso inaugura la costruzione di una poesia. "Perché mi vinse il lume d'esta stella" è la prima e unica drammaturgia del poeta ligure. Uno dei messaggi più forti della 'Commedia', come dimostrano le letture che molti scrittori moderni ne hanno dato, consiste nel suo saper parlare al presente. Per un poeta del Novecento del calibro di Giovanni Giudici, allora, portare sulla scena un testo corale come quello del “poema sacro” significa espandere la vivace teatralità già insita nelle terzine dantesche al cammino che ha portato l'uomo alla fine del secondo millennio. Riccardo Corcione introduce e cura questa nuova edizione del testo, a cui si aggiunge un'appendice di appunti di lavoro inediti, tratti dalle agende del poeta.
18,00 17,10

Roman Jakobson, linguistica e poetica

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 482

«"E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro". Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un'"epoca di cataclismi" da cui sono travolti con gli assetti dell'Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. La Bildung esistenziale e scientifica di Roman Jakobson trova in questa humus di tumultuoso scardinamento e propulsiva trasformazione di contenuti e confini dell'episteme la sua attiva e partecipata finalità. Nel corso della sua lunga operosissima vita attraverso il secolo ventesimo, Roman Osipovic non rinuncerà mai ad affiancare al rigore della ricerca specialistica l'esplorazione curiosa degli orizzonti limitrofi nel campo delle scienze e delle arti nel costante perseguimento di un "fronte unico" di intenti dalle radici comuni. Da qui ha preso giovane le mosse e da qui prosegue nella maturità e nella vecchiaia. La riflessione sulla lingua si genera dunque in Jakobson grazie al commercio ravvicinato con l'attività dei poeti e degli artisti suoi contemporanei e alla coinvolta attenzione verso ciò che accade nel campo delle scienze; in tale feconda osmosi tra pratiche e discussioni teoriche attinenti a campi del sapere molteplici i confini tra Geisteswissenschaften e Naturwissenschaften risultano visibili sì ma al contempo elastici e porosi. Si tratta per lo studioso russo non soltanto di una convinta consapevolezza bensì di una scelta di vita, di un habitus a cui egli è rimasto sempre fedele in tutte le tappe della sua vita intellettuale. Tale habitus si traduce nel lungo e paziente lavoro di tessitura di reti di relazioni fra ambienti e persone di origine disciplinare diversa, nella sua partecipazione alacre a iniziative e progetti di ricerca promossi in seno a innumerevoli svariate istituzioni culturali.» (Dalla premessa di Stefania Sini)
28,00 26,60

Franco Fortini e le istituzioni letterarie

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 132

"ll volume raccoglie gli Atti del convegno 'Franco Fortini e le istituzioni letterarie', tenutosi all’Università degli Studi di Milano il 24 e 25 ottobre 2017, organizzato, con il coordinamento scientifico di Edoardo Esposito, Luca Daino, Laura Neri e di chi scrive, dal Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici e dal Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e Studi Interculturali, con la collaborazione della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e del Centro Apice di Unimi. La scadenza del centenario ha fortunatamente mostrato una persistente attenzione all’opera di Fortini, generando numerose iniziative in suo onore: come, oltre a quella milanese, il convegno dell’Università di Torino 'Franco Fortini: leggere e scrivere poesia', quello dell’Università di Siena su 'Franco Fortini e la traduzione', quello dell’Università di Padova 'Fortini ’17' e altre ancora."(Dalla Premessa di Gianni Turchetta)
28,00 26,60

Il chierico rosso e l'avanguardia. Poesia e ideologia in Triperuno di Edoardo Sanguineti

Giuseppe Carrara

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 209

Il percorso critico di questo libro individua il processo in evoluzione del lavoro poetico di Triperuno che, dalla rappresentazione del disordine, dello straniamento, della deformazione e del sovvertimento delle regole, giunge alla ricomposizione di un'ideologia attraverso il linguaggio. Ne deriva una posizione assolutamente originale che, di contro all'idea ancora molto diffusa di una poesia riconducibile alla messa in scena della dissoluzione fine se stessa, sostiene la tesi dell'unitarietà. Entro questo sistema, il superamento dell'avanguardia passa attraverso la rottura e la negazione della norma linguistica, operazione di transito che non costituisce certo l'obiettivo della poetica sanguinetiana. E se la sua idea di realismo coincide con quella dell'indagine critica sulla realtà, e non con la pura mimesi del caos, la scrittura di Sanguineti intende raggiungere l'obiettivo di una filosofia della prassi che nel linguaggio e nella sua opera di sperimentazione mostri in atto la tensione sempre contraddittoria di una presa di distanza dalla sperimentazione stessa. È la ricerca di una nuova lingua che, attraversata la palus, torna ad agire sulla realtà.
28,00 26,60

I modernismi delle riviste. Tra Europa e Stati Uniti

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2017

pagine: 300

I contributi che formano questo volume nascono da un progetto congiunto del Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici e del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Milano già intitolato "Il dibattito delle riviste nell'età del modernismo", che ha avuto il suo culmine in due giornate di lavoro seminariale cui hanno partecipato anche studiosi stranieri. Si è parlato, anzitutto, di riviste, di riviste del primo Novecento o della prima metà del Novecento, ed è stato questo l'ambito della nostra indagine perché, come è noto, è per lo più sulla stampa periodica che si vanno prima elaborando e poi manifestando - almeno nel periodo cui ci siamo riferiti - i fermenti di una letteratura che risente da una parte delle tensioni politiche e sociali che portano alla guerra mondiale o che immediatamente la seguono, e che dall'altra parte vuole essere espressione di quel rivolgimento spirituale e coscienziale che comincia con Nietzsche e con Freud e che dal simbolismo giunge al futurismo e alle varie manifestazioni che si sono volute raggruppare o tornano oggi ad essere riassunte con il termine "modernismo".
28,00 26,60

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