Quali sono gli strumenti dell'etica? Come si riconosce un comportamento eticamente corretto? E un'organizzazione socialmente responsabile? A livello di Unione Europea quali sono le direttive e gli orientamenti prevalenti? E sul piano internazionale? Giocattoli colorati al piombo, alimenti impregnati di pesticidi, pappe per bambini "arricchite" di edulcoranti e coloranti, video-games violenti, vernici tossiche. Chi le produce? Uomini e donne come noi, che arrivano al lavoro dopo aver lasciato i figli a scuola, che nel week-end vanno a trovare gli anziani genitori e che, magari, il sabato si dedicano a qualche attività di volontariato. Codici etici, carte dei valori, principi-guida e linee operative possono funzionare: anche se imperfetti, carenti e mancanti. L'etica è e rimane problematica: pone problemi che danno da pensare. E che ci attivano, anche sul piano dell'azione individuale e collettiva. Essere responsabili richiede innanzitutto consapevolezza, apertura alla riflessione su di sé, sui propri valori, sulle conseguenze del proprio agire. Capacità di non dare per scontato, di sapersi interrogare e di saper confrontare possibili linee d'azione, scelte e soluzioni. Anche nelle organizzazioni, non solo sul piano strettamente individuale.
Gli strumenti dell'etica, l'etica degli strumenti e la responsabilità sociale
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Titolo | Gli strumenti dell'etica, l'etica degli strumenti e la responsabilità sociale |
Curatori | Barbara Bertagni, Michele La Rosa, Fernando Salvetti |
Collana | Sociologia del lavoro, 107 |
Editore | Franco Angeli |
Formato |
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Pagine | 304 |
Pubblicazione | 01/2008 |
ISBN | 9788846491725 |